Portafogli e Strategie (investimento) Strategia per portafoglio obbligazionario

Aggiornamento portafoglio di prova

(salvo involontari errori)
Aggiornamento con prezzi e CdI del 27 febbraio 2009.
Con questo aggiornamento si deve registrare l’incasso della cedola del btp 3,75% 1/2/2011 per euro 262,5 euro che si aggiunge alla liquidità.
Il controvalore del cct 1/9/2015 comprende anche tutto il rateo maturato a tale data, nel prossimo aggiornamento oltre all’incasso della cedola ci sarà da aggiornare la nuova cedola con inizio maturazione 1/3/09 pari a 0,77% semestrali (1,54% annuale).
Il rendimento dall'inizio (31 ottobre 2008) è pari al 2,29% circa.

(nota: il controvalore comprende sia la variazione di prezzo, sia l'aumento del rateo cedolare netto; nell'ultima colonna "prezzi al 31 ottobre 2008" per i due BTPi il prezzo comprende anche il coefficiente di indicizzazione).

portafoglio di prova al 27 02 2009.JPG
 
Ultima modifica:
perdonami
ma un portafoglio del genere lo consiglierei solo a chi ha ALmeno 3 milioni di euri da investire e vuol dormire sonni tranquilli ....
altrimenti mi sembra troppo prudente
 
perdonami
ma un portafoglio del genere lo consiglierei solo a chi ha ALmeno 3 milioni di euri da investire e vuol dormire sonni tranquilli ....
altrimenti mi sembra troppo prudente

E' ovviamente un esempio scolastico, che ciascuno può (se vuole) personalizzare a proprio piacimento.
Lo scopo è quello di dimostrare che anche un portafoglio semplicissimo può avere una sua validità.
 
Pur non avendo 3 milioni di euro, ho allestito quel portafoglio.

Valutazioni di prudenza o imprudenza di questi tempi, sono quanto meno opinabili :-)

Come gia' fatto sul FOL, rinnovo i ringraziamenti a Bragadin per l'iniziativa.
 
Aggiungo per esperienza personale che il numero di presone che desiderano soprattutto "dormire sonni tranquilli" è molto più elevato di quel che si pensi, soprattutto fra chi dispone di patrimoni piccoli o medio/piccoli.

Comunque su temi più "speculativi" e dinamici ci sono decine di discussioni, mi sembra giusto dedicare un 3D alla parte più tranquilla del portaofoglio. Ringrazio anche io Marcantonio per l'interessante contributo :bow:
 
Aggiungo alcune considerazioni su come affrontare, a mio modo di vedere, l'investimento in obbligazioni corporate.
***
Il primo problema da affrontare per queste emissioni è quello della scarsa liquidità (non è un problema sempre presente, ma esiste ed è utile tenerlo presente), pochi scambi dovuti all’esiguità delle emissioni. Il secondo problema è quello dei costi occulti, ad esempio le opzioni incorporate, che spesso li rendono molto meno attraenti di un titolo di stato.
Quindi, secondo me, le emissioni obbligazionarie di emittenti non governativi, per essere considerate devono rispondere ad alcuni requisiti:
solidità dell’emittente ed adeguato differenziale rispetto ad analoghe emissioni governative, non avere costi occulti dovuti ad una struttura complessa (sono quindi da evitare tutte le strutturate).
A questo punto la scelta si restringe al tasso fisso, preferibilmente con scadenza residua breve (max 5 anni), o al tasso variabile purché il parametro di indicizzazione sia di largo uso (ad esempio l’euribor).
A questo punto siamo solo a metà del processo decisionale, poiché occorre decidere che peso dare a questa componente nel portafoglio complessivo.
Ritengo sia utile prepararsi al peggio quando le cose vanno bene, quindi studiare bene prima per evitare di farsi del male poi.
QUINDI: la massima percentuale di un portafoglio obbligazionario da dedicare ad emittenti che non siano a) governativi b) area euro, è secondo me, da limitare fino ad un massimo del 20%.
All’interno di questo 20% si dovrebbe aver cura di scegliere emittenti di settori diversi, inoltre il singolo titolo dovrebbe pesare al massimo per il 2% del portafoglio complessivo.
Sempre all’interno di questo 20% dovrebbero trovar posto le obbligazioni governative emesse da paesi emergenti e/o non euro.
Va da sé che se non ci sono in circolazione un numero sufficiente di strumenti ritenuti appropriati, il 20% può anche diminuire.
Ovviamente non c’è nessun bisogno né obbligo di attuare una simile strategia in modo immediato, si può, anzi, è meglio fare il tutto in modo graduale, avendo cura di annotare sempre ( ad esempio ogni 3 mesi) la situazione e le ragioni per cui si è fatta una determinata scelta.
Ritengo che un portafoglio attuato con questi criteri sia del tutto tranquillo, adottando questa impostazione si tiene sempre sotto controllo il rischio complessivo.
 
Ho qualche dubbio che un portafoglio si fatto ( 80% TDS e 20% obb corp., diciamo così, "tranquille" ) sia adeguato ad avere un reale aumento del rendimento del portafoglio complessivo, rispetto a un portafoglio composto completamente da titoli di stato.

Per quanto mi risulta, ma ovviamente posso sbagliare, con un obb. corp. "tranquilla" se si riesce a spuntare un spread dell' 1% su un titolo di stato (titoli di stato it) è tutto grasso che cola; comunque con un tal spread, il rendimento complessivo del portafogli si "arrichirebbe di" un 0.2% circa (se non ho sbagliato i calcoli).

Tale ulteriore rendimento riuscirebbe a compensare gli ulteriori oneri di maggiori commissioni di acquisto e eventuale vendita per l'ulteriore frazionamento (10 obb. corp), per le numerose cedole da tenere su conto e accumulare e succesivamente reinvestire, il tempo per tener aggiornate le informazioni di 10 corp.? Ovviamente trascurando il relativo maggior rischio che bisogna accollarsi.

Ripeto,ho qualche dubbio in proposito

:)
 
Ho qualche dubbio che un portafoglio si fatto ( 80% TDS e 20% obb corp., diciamo così, "tranquille" ) sia adeguato ad avere un reale aumento del rendimento del portafoglio complessivo, rispetto a un portafoglio composto completamente da titoli di stato.

Per quanto mi risulta, ma ovviamente posso sbagliare, con un obb. corp. "tranquilla" se si riesce a spuntare un spread dell' 1% su un titolo di stato (titoli di stato it) è tutto grasso che cola; comunque con un tal spread, il rendimento complessivo del portafogli si "arrichirebbe di" un 0.2% circa (se non ho sbagliato i calcoli).

Tale ulteriore rendimento riuscirebbe a compensare gli ulteriori oneri di maggiori commissioni di acquisto e eventuale vendita per l'ulteriore frazionamento (10 obb. corp), per le numerose cedole da tenere su conto e accumulare e succesivamente reinvestire, il tempo per tener aggiornate le informazioni di 10 corp.? Ovviamente trascurando il relativo maggior rischio che bisogna accollarsi.

Ripeto,ho qualche dubbio in proposito

:)

Concordo, probabilmente suddividere il 20% tra 10 corporate fa rimangiare il lieve guadagno a causa delle commissioni di acquisto/vendita e il lievissimo aumento complessivo del rendimento non giustifica il rischio che si correrebbe con anche solo 1 default di un bond corporate (parere personale ovviamente).
Se proprio si vuole differenziare credo opportuno differenziare il 20% tra max 4 corporate.
 
QUINDI: la massima percentuale di un portafoglio obbligazionario da dedicare ad emittenti che non siano a) governativi b) area euro, è secondo me, da limitare fino ad un massimo del 20%.
All’interno di questo 20% si dovrebbe aver cura di scegliere emittenti di settori diversi, inoltre il singolo titolo dovrebbe pesare al massimo per il 2% del portafoglio complessivo.

Sono sostanzialmente d'accordo. :up:
In particolare io ritengo utile la regola generale di non eccedere mai il 3-4% su un singolo emittente che non abbia una garanzia di stato G7 o superiore, inclusi i bancari (ovviamente sempre senior).

...
A questo punto la scelta si restringe al tasso fisso, preferibilmente con scadenza residua breve (max 5 anni), o al tasso variabile purché il parametro di indicizzazione sia di largo uso (ad esempio l’euribor).

Concordo. Ho notato che i titoli corporate scambiano quasi solo nel TLX, mercato a cui la mia banca (webank) aprirà a breve (un paio di weeks). Vi chiedo cortesemente qualche suggerimento su quale bond corporate senior ritenete interessante per l'acquisto in questo periodo. :-?
Grazie! :help:
 
Concordo, probabilmente suddividere il 20% tra 10 corporate fa rimangiare il lieve guadagno a causa delle commissioni di acquisto/vendita e il lievissimo aumento complessivo del rendimento non giustifica il rischio che si correrebbe con anche solo 1 default di un bond corporate (parere personale ovviamente).
Se proprio si vuole differenziare credo opportuno differenziare il 20% tra max 4 corporate.

Dipende anche dalla cifra. Se si dispone di almeno 1M EUR, è possibile frazionare 200k in lotti da 10k sui quali le commissioni sono scarse. Se si hanno 100kEUR in tutto, inutile immaginare limiti così rigidi. Io però un totale di 4-5% su un solo emittente non lo metterei, semmai mi accontento di meno emittenti. :)
 

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