Street Art

Obey è praticamente un brand e lui lo sfrutta come tale. Da fatto come già scriveva Filippo non ha fatto altro che mutuare quello che per decenni hanno fatto le case di moda o in generale il mercato del lusso.
Onestamente, essendo io un fautore del libero mercato, non ci vedo nulla di male.
Tutt'altro, ci vedo una strada che porta a diversi risultati a vari livelli di collezionismo che spaziano dalla stampa al pezzo unico
Ti sembrerà strano, ma sono d'accordo. Ciò non toglie nulla al discorso dell'impoverimento delle facoltà percettive e del gusto in generale.
Diciamo che lui sfrutta la situazione un po' come io sfrutto i mercatini: io pago meno di quello che sarebbe "giusto", lui dà meno di quello che sarebbe "sano". Certo, se di fronte a te trovi gente ottusa.... oooops :grinangel: impreparata ... riooooops :futuro:, beh, diciamo che la moda è una sirena che fa vendere ed è difficile sottrarsi al suo richiamo. Questo sarebbe il dovere principale del critico :specchio:
 
Felice che siate d’accordo voi due… finalmente.

Forse diventare un brand è un evoluzione della factory?
in fondo Murakami Kaws e tanti altri devono parte del loro successo alle collaborazioni con la moda.
Allora trovo più interessante un artista che per la prima volta crea un brand.
Però se lo fa viene giudicato come devoto al vil denaro, ma trovare sul sito di Hirst magliette posaceneri e sedie va benissimo.
Sono d’accordo di questo impoverimento lo vedo un po’ ovunque, almeno negli artisti che sono “emersi”.
Palloncini di ferro fiorellini teschi di diamanti lottatori doppie xx faccine con occhioni sagome-ombra.
E’ il mercato stesso che impoverisce inutile girarci intorno. Un mercato abituato a fagocitare che compra scarpe come arte.
Un nuovo mercato emergente dell’arte.. gente comune che utilizza le nuove forme di comunicazione.
Una volta un mercato emergente si è mosso verso l’impressionismo facendo la fortuna (dovuta) di Ruel. Era un mercato ignorante che ha visto in quei (ora) capolavori la modernità.
Io trovo tutto questo molto affascinante.
 
guardate qui
Love Rat


Credo sia corretto pensarlo, l’investimento è nelle opere uniche, più che nelle stampe.
Non so se una sua stampa firmata a 20K e non firmata a 5K sia un buon investimento.
Certo è che sono tanti soldi in proporzione un opera unica costa meno.
Lo seguo dal 2004 quando da studente squattrinato avrei voluto tanto comprare qualcosa di suo. (se l'avessi fatto!)
 
Non vorrei fare il bastian contrario...i lavori di Bansky a me piacciono, ma il fenomeno Bansky penso si sgonfierà nel giro di pochi anni..ho questa sensazione...
 
La street art sbarca in Tribunale, arriva l’opera dell’avvocato-writer
Legale per lavoro, graffitaro per passione. Nome d’arte «Frode», all’anagrafe Domenico Melillo, difensore di urban artist in tanti processi. Da oggi è il primo writer ad aver esposto una propria opera in una sala del Tribunale

(Corriere)
 
Conosco la storia di Melillo e nell'ambiente della street è noto, non è però l'unico ad essere "legale per lavoro ma graffitaro per passione."
Un giovane di buone speranze in entrambe le professioni è BR1

 

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