Pesante attacco dell'esercito americano per colpire la resistenza sunnita: "Abbiamo ucciso guerriglieri di Al Zarqawi"
Raid su Falluja, 60 morti e feritiAutobomba a Bagdad: 13 vittime
Gli Ulema: "Le bombe Usa ostacolano il rilascio degli ostaggi"
FALLUJA - Decine di morti e feriti. Sessanta guerriglieri uccisi secondo l'esercito Usa, che stanotte ha lanciato una pesante offensiva con raid aerei nella zona di Falluja nel tentativo di decimare l''esercito' fedele al superterrorista Abu-Musab al-Zarqawi. Obiettivo, un edificio a Qurush, sulla strada per Bagdad, dove al momento dei bombardamenti secondo le stime americane erano presenti una novantina di guerriglieri. La giornata ha portato ancora una volta morte e distruzione anche a Bagdad: un'autobomba ha provocato 13 morti.
Il raid di Falluja. L'esercito Usa ha detto di aver attaccato Falluja e dintorni, dove si concentra la guerriglia sunnita antiamericana, con il consenso del governo iracheno. Ma nei violentissimi attacchi ci sarebbero molte vittime civili, tra cui donne e bambini.
Fonti ospedaliere hanno riferito che aerei Usa hanno bombardato il villaggio di Zoba, 10 chilometri a sud di Falluja, uccidendo 32 persone tra cui donne e bambini. Ben tredici case sono state rase al suolo e molte persone sarebbero ancora intrappolate sotto le macerie. Secondo fonti del ministero della Sanità iracheno, invece, i morti sarebbero 44 - la maggior parte civili, tra cui donne e bambini - e i feriti 27.
Un'altra strage nella capitale. E morti si registrano a Bagdad: stamane l'ennesimo attacco con un'autobomba, quasi di certo effettuato da un kamikaze, ha fatto 13 vittime secondo un bilancio del ministero dell'Interno, e un numero ancora imprecisato di feriti. Il veicolo esplosivo è scoppiato poco dopo le 12 locale (le 10 in Italia) a piazza Maaruf Russafi, nel centro della capitale, vicino a una postazione della polizia. Le vittime sono soprattutto poliziotti ma anche civili. Le ambulanze subito accorse sul luogo dell'esplosione - da dove si sono presto sollevate dense colonne di fumo - hanno iniziato la consueta spola con gli ospedali. L'autobomba è scoppiata nei pressi della commerciale e frequentatissima via Rashid, che è stata chiusa al traffico dalla polizia irachena e dai soldati Usa.
All'alba nuovi combattimenti erano scoppiati nel centro di Bagdad quando truppe Usa e irachene avevano avviato un'operazione nella zona di Haifa Street, un quartiere roccaforte dei ribelli chiamato la 'Piccola Falluja'. La zona era stata isolata dalla polizia e tiratori scelti avevano preso posizioni sui tetti delle case. Una fonte del ministero dell'Interno ha precisato che intorno alle 6:15 (le 4:15 in Italia) è stata effettuata l'esplosione controllata di un'autobomba scoperta in precedenza, cosa che ha spiegato la forte esplosione udita stamani provenire dalla stessa zona. Haifa Street è considerata uno dei feudi dei sostenitori dell'ex presidente Saddam Hussein ed è stata teatro di numerosi scontri a fuoco.
Gli ulema contro gli Usa. Intanto i raid americani attirano le pesanti critiche del Consiglio degli ulema, principale organizzazione religiosa sunnita dell'Iraq: secondo un responsabile gli Stati Uniti ostacolano la liberazione degli ostaggi francesi in Iraq - i due giornalisti Christian Chesnot e Georges Malbrunot - "perché ogni volta che ci avviciniamo a una soluzione, (gli americani) spingono verso l'escalation militare".
Mohamed Ayach al Kubaissi, rappresentante del Consiglio all'estero, ha sottolineato che "per la liberazione degli ostaggi è necessario un clima di sicurezza che non si è più visto da quando abbiamo ottenuto i primi segnali positivi per ottenerla".
(17 settembre 2004)