Sul terrorismo

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ieri ci pensavo e secondo me una soluzione al problema del terrorismo è quella di non dargli più pubblicità. Questi signori compiono questi atti non contro le vittime, ma per la vastissima eco che si determina nell'opinione pubblica; quindi sono in cerca nè più nè meno che di pubblicità per la loro causa. Secondo voi se nessuno avesse parlato di questa notizia quale vantaggio avrebbero avuto i terroristi ad uccidere tutti quei bambini?
L'eco enorme che la nostra società da a questi eventi è una enorme pubblicità che è uno tra i motivi per i quali questi fanatici compiono questi gesti: eliminiamo il benefit e forse loro avranno una motivazione in meno.
Convinti almeno un pò?

Peleg il marinaio
 
Reverse ha scritto:
facciamo "il bue che dice cornuto all'asino"?

No non lo facciamo perchè non è affatto così. E lo dimostri con quello che hai scritto più sotto nel tuo oceanico post a difesa (sostanziale anche se non dichiarata, anzi alla fine del tuo thread anche negata) del terrorismo.
facciamolo, e lo dimostri con quello che scrivi e con il fatto che continui a leggere capendo solo come vuoi capire
se il mio post e oceanico i tuoi come sono?


Reverse ha scritto:
Il paragone che fai è incosistente, posti le foto di una donna che chiede l'elemosina e di un gatto con la coroncina e pensi di aver descritto qualcosa? Quste cose vanno bene come spot elettorali, non come argomentazioni in una discussione seria.
quella donna in mezzo alla strada è una cosa seria... e come vedi nonostante la "democrazia esportata" ha ancora il burqua
non è serio il gatto, chi organizza i concorsi, chi partecipa in una situazione come questa.
in afganistan i gatti li mangiano per fame.
se poi lo vedi come uno spot elettorale ti consiglio di andare dall'oculista... forse non ci vedi bene.
Reverse ha scritto:
Felix non ha bisogno di un avvocato, ho soltanto scritto quello che mi sembrava evidente, e con la tua risposta lo confermi.;)
"sembrava".... appunto tu pensi con la mia testa....= il bue dice cornuto all'asino.

Reverse ha scritto:
Tu scrivi: "da dove è iniziato il casino a livello mondiale se non dalla cattiva gestione del "dopo esportazione di democrazia"? "

Dimentichi un piccolo particolare.... un fatto evidentemente di secondaria importanza nella tua visione delle cose: si chiama crollo delle Twin Towers ed è accaduto prima che gli USA entrassero in guerra (guerra che poi si può criticare, ma è un'altro discorso).
no non dimentico le torri gemelle.... tanto più che dentro c'è morto un mio parente....
e non le dimentica neanche la madre e il padre che da repubblicani accaniti solo al sentir parlare di bush, per come li ha strumentalizzati, diventano diavoli.
Reverse ha scritto:
Però erano solo qualche migliaio di vittime occidentali, ricche e sfruttatrici, gli sta bene, vero?;):(
in parte ti ho risposto sopra.....
continui a mettermi in testa pensieri tuoi...
a me non sta bene e non sta nemmeno bene che la minoranza li "usi" perchè loro non vorebbero farsi usare.... e ne conosco un bel pò di parenti delle vittime di questo avviso.
se li vuoi consultare ti fornisco di tutto.
Reverse ha scritto:
L'esempio dell'agricoltore che spara ai senegalesi costituisce un'eccezione rispetto al normale modo di comportarsi dell'italiano medio. Potresti anche fare qualche esempio della violenza di alcuni extracomunitari nelle nostre città. Non dirmi che una persona informata come te non ha trovato qualche caso ad effetto anche di questo tipo.
se è da considerare raro leggere 1/2 volte a settimana articoli di questo genere... dimmi tu cosa intendi per comune.
certo che ne ho trovati e moltissimi.... guarda caso però che sono sempre agli ordini di capibanda o strutture locali.... che li fanno arrivare, li armano e li mandano
o nenache questo ti risulta....
i pochi sbandati campano lo spazio di una sola notte.

Reverse ha scritto:
Tu scrivi:"dimentichi sempre una cosa.... forse tu hai tutte queste cose....
ma quanti sono nel mondo occidentale quelli che non le hanno....
sono mussulmani anche questi?"

Infatti non mi pare di aver scritto che il nostro è il sistema perfetto. La maggioranza vive però in condizioni più che accettabili di vita. Questa è una grande cosa. L'impegno dev'essere quello di far salire il più possibile la percentuale di persone che vive in condizioni, appunto, accettabili. Per quanto riguarda i crack, sono rischi che in capitalismo si corrono. Certamente si può fare di più, sopratutto per quanto riguarda la trasparenza e la prevenzione.
bravo.....bis....
belle parole....
continua così...:
l'impegno è, si potrebbe, il sistema non è perfetto però, rischi che si corrono, si può fare di più.....
che cosa hai fatto oltre che parlare?
Reverse ha scritto:
Tu scrivi: noi forse abbiamo detto:
scuole no
velo no
etc etc.....

Già, ho capito, per te i cattivi siamo noi... però se una nostra donna cammina senza velo in molte delle loro città, sai cosa rischia?
e come al solito hai capito male....
ma ci vai per favore dall'oculista.....
occhiali nuovi "mi sembrano" necessari.....
il cattivo e chi prende a fucilate chi avrebbe dovuto pagare
chi spara un missile o una cannonata su un gruppo di case dicendo poi che c'era un terrorista
chi lascia morire di fame la gente
chi organizza e chi compie atti di "terrorismo"
chi produce armi
chi non liberalizza il prezzo dei medicinali e ne toglie il brevetto
e tanti altri ....
Reverse ha scritto:
Tu scrivi: la prima maggioranza che è stata esautorata è stata quella degli americani il cui voto maggioritario era andato a gore.

A me risulta che Bush sia presidente degli USA (e non è detto che questo mi faccia particolarmente contento).
anche a me purtroppo....
e io non sono contento per niente.
sul voto vatti a informare per come è successo.....
Reverse ha scritto:
Poi, ammettendo che tu abbia ragione, se non vuoi si imponga la democrazia a nessuno perchè ti preoccupa tanto la sua vigenza negli USA (scrivo questo per farti notare la tua parzialità di giudizio)?
perchè lo scrivi...?
ma .....ti sei capito?
io, i miei 4 amici con i quali sto giocando a carioca, mia moglie 3 mie figlie.... non lo abbiamo capito....
...vigenza....imponga.....preoccupa.....
mah..!!!
cmq stasera ho un pò di gente a cena.... una ventina....vediamo se almeno loro ci riescono...
Reverse ha scritto:
Tu scrivi:
bene.
se gli omosessuali esistono è perchè Dio lo vuole.... se non lo volesse non esisterebbero
Dio non è il creatore di tutto?
e poi se ti metteranno in galera solo per la tua pelle o perchè stai fumando una sigaretta(non canna....) fatta a mano?

Non mi pare di aver scritto che nessuno deve andare in galera. La sostanza era diversa, probabilmente rileggendo con più calma l'afferrerai.;)
mentre tu rileggi quello che hai scritto...(sarebbe utile e mi raccomando ...afferralo)...
la sostanza è quella.... e solo quella.
se a una certa ora, a una certa età e con un certo abbigliamento... mi trovano in giro con una sigaretta rollata..... intanto mi ingabbiano....poi si vede...

Reverse ha scritto:
Infine, io non ho tratto conclusioni per nessun musulmano che sia REALMENTE moderato, evidentemente non hai compreso la mia frase "gli estremisti islamici e anche molti che tali non vengono DEFINITI".... Intendevo che purtroppo molti che si dichiarano moderati poi non lo sono realmente, nei fatti.
adesso non solo pensi con la mia testa e scrivi con la mia mano...
ma pensi con la testa di:
" molti che si dichiarano moderati poi non lo sono realmente, nei fatti"
ma tu che ne sai......... di chi è moderato e di chi no....
non lo so io non lo sa nessuno... prima....
per il semplice fatto che se a me uccidessero irragionevolmente un figlio diventerei capace di qualsiasi cosa ...e non perdonerei di certo....
ma solo dopo che è successo.... perchè prima.... no tange...


Reverse ha scritto:
Echelon... tu lo sai cos'è? Perchè sapendolo non ho sinceramente capito se ne daremmo la stessa definizione.
restiamo allora con definizioni diverse ma stesso fine... perchè è quello...
loro non scelgono(che poi scelgono pure..)..... accumulano....
pensaci...

Reverse ha scritto:
Comunque per rispetto alle intenzioni benevole di patatino preferisco non continuare a discutere, anche perchè non servirebbe a nulla e si finirebbe (come spesso succede in questi casi) col degenerare...
specie quando non si hanno argomenti razionali a supporto.
Reverse ha scritto:
idee estremiste sono difficili da sradicare,
oooooooh che bella ammissione... tuti qui abbiamo capito che ti riferisci alle tue.....
Reverse ha scritto:
e se tu sei convinto di vivere in mezzo a un popolo (mi riferisco agli occidentali in genere) di sfruttatori ed invasori nessuno ti convincerà del contrario.
il bue che dice cornuto all'asino....
io sono occidentale felice di esserlo... anche se ammiro e studio la cultura orientale..... e se leggi sotto ti spiego perchè...
Reverse ha scritto:
Un solo dubbio e una domanda: ma se siamo così cattivi perchè non vai a vivere da un'altra parte, in quei paradisi di democrazia e libertà che sono molti degli stati musulmani? È solo una domanda (provocatoria, chiaramente), non prendertela.
intanto:
il bue ha ridetto cornuto all'asino.... cattivo chi?
e poi mi sa che se c'è uno che se l'he presa sei tu....io sono e resto qui.... tu ...bohhhhhhhh..
la risposta:
sono qui perchè i lavori che ho fatto o che faccio, e lo posso fare solo qui, mi permettono di aiutare un mare di persone in difficoltà... o bisognose di aiuto.... e... credimi...basterebbe veramente poco.... non te lo immagini neppure.... quanto poco...
ci sono stato in quei posti... ci torno ogni tanto e di certo partecipo a iniziative simili... dove sono amici e conoscenti a partire....
e a me e a loro i questa gente ci ha sempre accolto a braccia aperte...
chi va riporta indietro le foto dei loro figli....e dei loro campi irrigati.....
e basterebbe questo per togliere radicalismo a questa gente..... solo questo....
ti è chiaro?
e non prendertela... piuttosto vai dall'oculista...forse leggendo meglio...
;)
 
da repubblica

La solitudine dell'Islam
di KHALED FOUD ALLAM

SONO ore tragiche quelle che il mondo sta attraversando: una violenza inaudita si scatena, lasciando sul campo morti e feriti. E quando il volto di un morto o di un ferito è quello di un angelo, di un bambino, l'umanità intera è sconfitta. Ed è grave è che da oltre vent'anni la violenza si scateni in nome di una fede e di una civiltà, quella dell'Islam. In vent'anni il mondo è cambiato, ma gli uomini sono stati incapaci di cambiare il mondo. Sul banco degli imputati, che lo si voglia o no, è sempre chiamato l'Islam: e nel mondo è diventato difficile essere musulmani. Questo nuovo ciclo della storia ha la paurosa capacità di cortocircuitare la storia, incidendo nelle menti e negli sguardi: come se il succedersi degli avvenimenti richiamasse a un'unica logica di fondo che mette sempre a confronto l'Islam da una parte e l'Europa o l'Occidente dall'altra. Così fra noi e l'Occidente si sta alzando un muro d'incomunicabilità sempre più impenetrabile.

Da oltre vent'anni studio il mondo islamico, vale a dire la mia cultura, e i suoi mutamenti, le sue crisi, la sua capacità di rigenerarsi, anche se a volte la violenza che lo attraversa sembra incomprensibile, e il mondo sembra crollarti addosso. Certo, bisogna osservare razionalmente l'andamento delle cose, e riconoscere che da molti anni il mondo musulmano è in crisi, e che questa crisi richiede oggi il suo riformularsi su nuove categorie sociali e culturali, su categorie più critiche, in grado d'affrontare il XXI secolo. Senza una tale riformulazione le cose nel mondo islamico andranno sempre peggio; e senza un'educazione umanista e critica, senza nuove autentiche cittadinanze, sempre più ragazzi andranno a cercare nel teatro del mondo ciò che il mondo non ha dato loro.


Scrivo queste righe e piango per quei bambini, la cui colpa era solo quella di essere bambini; e non posso non stare male di fronte all'orrore perpetrato dal terrorismo. E anche se è imprescindibile ripensare le categorie politiche con cui si affrontano oggi i drammi dell'umanità, questo non può sminuire il fatto che, nei rapporti fra islam e occidente, una frattura che era già presente nel passato storico stia ora esplodendo come lava da un vulcano. Si tratta del divorzio fra memoria e storia, di cui ho parlato più volte: da tempo affermo che il mondo musulmano ha interiorizzato la sua espulsione dalla memoria collettiva occidentale: perché l'Islam è visto in Occidente come un segmento della storia dell'umanità che non è riuscito a diventare memoria condivisa, e dunque è sempre catalogato nella dimensione del diverso perché legato a lingue e valori diversi da quelli occidentali, che gli impediscono di collocarsi sul piano dei valori universali. E oggi questa frattura che si sta allargando ha enormi conseguenze sul piano dei rapporti fra genitori e figli nel mondo musulmano, come se in esso la stessa filiazione si fosse spezzata: i figli non si riconoscono più nella religiosità dei genitori, li accusano di aver ceduto alla logica del dominio occidentale. È una gioventù triste e angosciata, che si inventa un modello di religiosità seguendo i cattivi maestri.

E così la violenza sta strutturando un'intera generazione, che combatte un suo corpo a corpo contro l'Occidente ma anche contro di noi, contro quella parte dell'Islam che pensa sia sempre possibile ricostruire i rapporti, gettare dei ponti fra Islam e Occidente, fra Islam e mondo. Oggi è grande la tentazione di passare dalla colpa individuale alla colpa collettiva, investendo tutti i musulmani della responsabilità di pochi assassini: e questo rappresenta un grave rischio per l'intero mondo islamico, perché nei momenti bui della storia si tende ad addossare a un unico capro espiatorio tutti i mali e tutte le colpe del mondo.

Per dissolvere questo spettro che aleggia sull'alba del nuovo secolo, siamo tutti chiamati alle nostra responsabilità nel mondo e nella storia. Perché la malattia che ci attraversa - Occidente e Islam - è anche questo: una strana asimmetria fra un Occidente che vede nell'Islam una religione di conquista, e i musulmani che vivono come minoranza incompresa e non amata. Ed è un'asimmetria esplosiva, che non permette un dialogo né un negoziato.

Si impone dunque una profonda riflessione; e quella che parte dai musulmani dovrà dirigersi in una doppia direzione: entro l'Islam, ma anche verso l'Occidente. Ma questo l'Islam non lo può compiere da solo, in un pianeta globale: l'Islam ha bisogno di uno sguardo diverso, più comprensivo; i musulmani hanno bisogno d'esser considerati cittadini come gli altri, hanno bisogno di sentirsi dire che, anche per loro, la democrazia è possibile, che non è un lusso per popoli privilegiati, e che la prima arma contro il terrorismo è una cultura democratica.

Vorrei ricordare le parole che un grande scrittore egiziano, Taha Hussein (1889-1973), che fu anche ministro della Pubblica istruzione, scrisse durante un viaggio in Grecia, osservando l'Acropoli: "In quei tre secoli, su questa particella di terra che il nostro sguardo non ha difficoltà ad abbracciare interamente e i nostri passi a percorrere, l'uomo ha imparato che possiede una ragione, un sentimento, una coscienza, e che tutto ciò gli dà il diritto alla libertà e alla dignità; e anche il dovere di riconoscere ai propri simili il loro diritto alla libertà e alla dignità, come pure quello di proteggersi dal male. In quei tre secoli, su questa particella di terra, è nata la democrazia. L'uomo vi ha riconosciuto che il potere non scende dal cielo, ma nasce dalla terra".
 
piscia dei bambini

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ok, è ora di andare
Ps : mi è stato chiesto...non uso . di solito. la parola PISCIA.

In questo caso si, eccome.

Sporcaccioni.
:)
Bambini, è ora di andare...- :)
andiamo
 
Fool ha scritto:
da repubblica

La solitudine dell'Islam
di KHALED FOUD ALLAM

SONO ore tragiche quelle che il mondo sta attraversando: una violenza inaudita si scatena, lasciando sul campo morti e feriti. E quando il volto di un morto o di un ferito è quello di un angelo, di un bambino, l'umanità intera è sconfitta. Ed è grave è che da oltre vent'anni la violenza si scateni in nome di una fede e di una civiltà, quella dell'Islam. In vent'anni il mondo è cambiato, ma gli uomini sono stati incapaci di cambiare il mondo. Sul banco degli imputati, che lo si voglia o no, è sempre chiamato l'Islam: e nel mondo è diventato difficile essere musulmani. Questo nuovo ciclo della storia ha la paurosa capacità di cortocircuitare la storia, incidendo nelle menti e negli sguardi: come se il succedersi degli avvenimenti richiamasse a un'unica logica di fondo che mette sempre a confronto l'Islam da una parte e l'Europa o l'Occidente dall'altra. Così fra noi e l'Occidente si sta alzando un muro d'incomunicabilità sempre più impenetrabile.

Da oltre vent'anni studio il mondo islamico, vale a dire la mia cultura, e i suoi mutamenti, le sue crisi, la sua capacità di rigenerarsi, anche se a volte la violenza che lo attraversa sembra incomprensibile, e il mondo sembra crollarti addosso. Certo, bisogna osservare razionalmente l'andamento delle cose, e riconoscere che da molti anni il mondo musulmano è in crisi, e che questa crisi richiede oggi il suo riformularsi su nuove categorie sociali e culturali, su categorie più critiche, in grado d'affrontare il XXI secolo. Senza una tale riformulazione le cose nel mondo islamico andranno sempre peggio; e senza un'educazione umanista e critica, senza nuove autentiche cittadinanze, sempre più ragazzi andranno a cercare nel teatro del mondo ciò che il mondo non ha dato loro.


Scrivo queste righe e piango per quei bambini, la cui colpa era solo quella di essere bambini; e non posso non stare male di fronte all'orrore perpetrato dal terrorismo. E anche se è imprescindibile ripensare le categorie politiche con cui si affrontano oggi i drammi dell'umanità, questo non può sminuire il fatto che, nei rapporti fra islam e occidente, una frattura che era già presente nel passato storico stia ora esplodendo come lava da un vulcano. Si tratta del divorzio fra memoria e storia, di cui ho parlato più volte: da tempo affermo che il mondo musulmano ha interiorizzato la sua espulsione dalla memoria collettiva occidentale: perché l'Islam è visto in Occidente come un segmento della storia "dell'umanità che non è riuscito a diventare memoria condivisa, e dunque è sempre catalogato nella dimensione del diverso perché legato a lingue e valori diversi da quelli occidentali, che gli impediscono di collocarsi sul piano dei valori universali. "E oggi questa frattura che si sta allargando ha enormi conseguenze sul piano dei rapporti fra genitori e figli nel mondo musulmano, come se in esso la stessa filiazione si fosse spezzata: i figli non si riconoscono più nella religiosità dei genitori, li accusano di aver ceduto alla logica del dominio occidentale. È una gioventù triste e angosciata, che si inventa un modello di religiosità seguendo i cattivi maestri.

E così la violenza sta strutturando un'intera generazione, che combatte un suo corpo a corpo contro l'Occidente ma anche contro di noi, contro quella parte dell'Islam che pensa sia sempre possibile ricostruire i rapporti, gettare dei ponti fra Islam e Occidente, fra Islam e mondo. Oggi è grande la tentazione di passare dalla colpa individuale alla colpa collettiva, investendo tutti i musulmani della responsabilità di pochi assassini: e questo rappresenta un grave rischio per l'intero mondo islamico, perché nei momenti bui della storia si tende ad addossare a un unico capro espiatorio tutti i mali e tutte le colpe del mondo.

Per dissolvere questo spettro che aleggia sull'alba del nuovo secolo, siamo tutti chiamati alle nostra responsabilità nel mondo e nella storia. Perché la malattia che ci attraversa - Occidente e Islam - è anche questo: una strana asimmetria fra un Occidente che vede nell'Islam una religione di conquista, e i musulmani che vivono come minoranza incompresa e non amata. Ed è un'asimmetria esplosiva, che non permette un dialogo né un negoziato.

Si impone dunque una profonda riflessione; e quella che parte dai musulmani dovrà dirigersi in una doppia direzione: entro l'Islam, ma anche verso l'Occidente. Ma questo l'Islam non lo può compiere da solo, in un pianeta globale: l'Islam ha bisogno di uno sguardo diverso, più comprensivo; i musulmani hanno bisogno d'esser considerati cittadini come gli altri, hanno bisogno di sentirsi dire che, anche per loro, la democrazia è possibile, che non è un lusso per popoli privilegiati, e che la prima arma contro il terrorismo è una cultura democratica.

Vorrei ricordare le parole che un grande scrittore egiziano, Taha Hussein (1889-1973), che fu anche ministro della Pubblica istruzione, scrisse durante un viaggio in Grecia, osservando l'Acropoli: "In quei tre secoli, su questa particella di terra che il nostro sguardo non ha difficoltà ad abbracciare interamente e i nostri passi a percorrere, l'uomo ha imparato che possiede una ragione, un sentimento, una coscienza, e che tutto ciò gli dà il diritto alla libertà e alla dignità; e anche il dovere di riconoscere ai propri simili il loro diritto alla libertà e alla dignità, come pure quello di proteggersi dal male. In quei tre secoli, su questa particella di terra, è nata la democrazia. L'uomo vi ha riconosciuto che il potere non scende dal cielo, ma nasce dalla terra".

a tutte ste stronzate che dici e sostieni,<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<<8 belle le tue citazioni, si,belle e umanissime, ma.. ma...NON CI CASCO
ti rispondo io

CON ALMENO 399 MORTI

E ti rispondo anche con le parole di Panagulis, dopo 5 anni di condanna a morte, in una stanzetta.
poi:
Proprio all'Acropoli....

"Puttana Libertà, puttana libertà..puttana...puttana puttana

, ma...(piangendo)...sempre LIBERTA'.

W la libertà!!!!

Se vogliono stare con noi...siamo qui, se vogliono sostenere che noi dobbiamo essere in minoranza, lavare loro i piedi...NOOOOOOOOOOOOOO.

Se tu ci credi, in buonafede , te ne dò atto.Ma non ti condivido e non ti appoggio

Ma..questa è casa nostra e le regole sono nostre.

E non sarà un filosofo bravo a scrivere e a parlare a farmi cambiare idea, visto che in due giorni hanno fatto come e peggio di Auuschwitz.

Con buona pace di Chirac...NOOOOOOOOOOOOOOOO.

Visto che ad Auschwitz la mia gente, famiglia, bambini ci sono stati.
Nudi e bevendo la loro PISCIA.

Come quei poverini di quel paese di 30000 persone che, come colpa, avevano solo quella di essere CRISTIANI.

No, io non ci sto, qualunque siano i discorsi dei loro illuminati.
Ne abbiamo sentiti troppi.
Se vogliono, noi ci siamo.
Se vogliono...

Aggiungo ( e poi ditemi che sono nazista, ma m'importa nulla) che sono loro a dover dimosrtrare, non noi.


Col cuore gonfio


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on, comunque, la certezza
 
franci ha scritto:
Aggiungo ( e poi ditemi che sono nazista, ma m'importa nulla) che sono loro a dover dimosrtrare, non noi.


la violenza che le tue parole esprimono e' la violenza di quella parte della societa' che ci portera' verso un conflitto sempre piu' pronunciato.

la tua intolleranza si manifesta ogni volta che scrivi qualcosa...

:(
 
non sto nemmeno + a rispondere a zappa

COSA C.ZZO(scusate) c'è da discutere........
se ..ma gli altri ....forse
ogni parola che lontatnamente sa di giustificazione è un insulto.Non sto nemmeno a leggere.Le ns sono democrazie e appunto per questo sbagliano.Quei bastardi che hanno fatto torture nelle carceri Irachene pagheranno eccome di sicuro.
I tuoi barbari invece li vediamo in televisione con i Kalasnikov, gioiosi e pronti al martirio per abbattere noi infedeli, e nn pagneranno mai ,troveranno sempre qualche saccente con il sedere al caldo e al sicuro dell'Occidente che lo giustifecherà.
Ma ricorda che nelle torri gemelle ,a Madrid,in Algeria c'erano migliaia di persone normali magari anche anime candide come te e non ha fatto differenza :-x

Andiamo al caffè che è meglio
 
franci ha scritto:
...................... Se vogliono stare con noi...siamo qui, se vogliono sostenere che noi dobbiamo essere in minoranza, lavare loro i piedi...NOOOOOOOOOOOOOO.

Se tu ci credi, in buonafede , te ne dò atto.Ma non ti condivido e non ti appoggio

Ma..questa è casa nostra e le regole sono nostre........................

franci :eek: :eek: :eek: stento a credere che queste parole siano uscite dalla bocca di una delle più assidue cliccatrici di porloschicos

condivido ciò che ha detto fool:
di questo passo e con questi ragionamenti, possiamo solo peggiorare ed aggiungere morti su morti ... :( :( :(

(mentre sto scrivendo però, mi sto domandando:
se tra quei bimbi morti, ci fosse stato mio figlio ??? :uhm:
.................................. non so ancora darmi risposta .........)

è dura signori... è molto dura .... :(

parole, parole ..... fin quando non ci tocca direttamente ..... poi ????
 
Circa 150 mila persone, secondo gli organizzatori, hanno
partecipato alla fiaccolata indetta dal Comune di Roma
Roma in corteo per Beslan
"Non uccideranno il futuro"Alla manifestazione protagonisti i bambini. Tra la folla
anche politici e i rappresentanti religiosi ebraico e islamico
di CLAUDIA MORGOGLIONE


La fiaccolata di Roma

ROMA - Decine di neonati in passeggino, centinaia di bambini accompagnati dai genitori, migliaia di candele accese nel sole che tramonta, sulla splendida collina del Campidoglio: così, senza parole né bandiere, la capitale d'Italia esprime il suo dolore per le vittime di Beslan. Una fiaccolata che si snoda a partire dalle 19,30, dalla sede del Comune fino al Colosseo: corteo composto, affollatissimo, che ha il volto dei suoi partecipanti più piccoli. Come Lorenzo, due mesi, stretto nel marsupio della mamma; o Giacomo, tre mesi e un ciuffo di capelli già ribelle; o ancora Anita, cinque mesi, che sorride coi suoi primi dentini.

Sono loro, i bambini di tutte le età, i protagonisti della serata, organizzata dal sindaco Walter Veltroni. Che, per l'occasione riunisce - davanti ai 150 mila cittadini presenti, almeno secondo le stime del Comune - i rappresentanti delle grandi religioni monoteiste: ci sono il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e l'imam della moschea Mahmoud Ahmed Shewmita. Insieme al prefetto della città, Achille Serra, e a uomini delle istituzioni nazionali: il vicepresidente del Senato Domenico Fisichella, quello della Camera Publio Fiori, il ministro per le Pari opportunità Stefania Prestigiacomo ("sono venuta con un gesto istintivo", racconta).

E poi ci sono i partecipanti più piccoli. Dai neonati ai bambini delle elementari, o delle medie. Molti sono coetanei delle vittime della carneficina, nella lontana Ossezia. "Non sapevo nemmeno dov'era quel paese - racconta ad esempio Francesco Morra, dieci anni, che sfila accanto alla madre - poi mi hanno spiegato che era in Russia. Ma quelle immagini non le scorderò mai". Mentre un'altra mamma, Alba Feroni, racconta le difficoltà di far capire ai figli un orrore così grande: "E' stata dura - spiega - ma alla fine abbiamo scelto la sincerità, di non censurare quella tragedia. E così stasera siamo qui".


Una notte romana davvero particolare, dunque. Cominciata puntuale, alle 19,30, con la partenza dal Campidoglio: ad aprire il corteo una rappresentanza del Consiglio comunale dei bambini. Con uno striscione che è una manifestazione di solidarietà, ma anche un proclama battagliero: "Non uccideranno il nostro futuro".

Qualche minuto più tardi, il serpentone umano si muove: tra chi sfila in silenzio si riconoscono i leader sindacali Guglielmo Epifani e Savino Pezzotta; e politici come Piero Fassino, Cesare Salvi, Fabio Mussi, Ermete Realacci, Fausto Bertinotti per l'opposizione. Mentre, dalla maggioranza, Antonio Tajani commenta così la sua partecipazione: "Bisogna continuare a vigilare; bisogna essere uniti nel dire no a un'azione terroristica che non ha nessuna giustificazione".

La coda dei manifestanti è lunga, gli organizzatori esultano: forse nemmeno loro si aspettavano tante migliaia di persone. Tra cui si mimetizzano anche attori e volti noti della tv: Enrico Lo Verso, Giulio Scarpati, Alda D'Eusanio, Daniela Poggi, Simona Marchini. Ci sono poi rappresentanti della società civile e delle associazioni, e numerosi anziani: tra loro ex partigiani dell'Anpi, e membri della comunità ebraica che ricordano altri indicibili orrori. E ancora immigrati, non numerosissimi, ma di diverse provenienze: tra loro il peruviano Rodrigo Hidalgo, della Consulta per l'immigrazione della Regione Lazio, che spiega: "E' giusto esprimere qui a Roma la solidarietà per quei bambini, visto che questa città è stata la culla dei diritti del mondo".

Unica voce fuori dal coro, un piccolo gruppo di ragazzi romani con bandiere cecene: non per sottovalutare il massacro di Beslan, raccontano, ma per ricordare la tregedia di un popolo da tempo perseguitato.

Intanto il corteo arriva a destinazione, alla spalle del Colosseo. E così, intorno alle 20,30, cominciano i discorsi dal palco: apre Veltroni, che ringrazia i partecipanti "per essere venuti in tante decine di migliaia, e per aver accolto l'appello di venire senza striscioni né bandiere". Gli succede, al microfono, Fisichella, che porta "la solidarietà delle istituzioni parlamentari a questa bella riunione unitaria".

Ma il cuore della manifestazione non è nei discorsi dal palco, ma nella commozione e nella civiltà dei partecipanti. Come sottolinea un politico di professione "venuto a titolo personale", Fausto Bertinotti: "Alla manifestazione dopo l'11 marzo non ho partecipato, perché era in una logica bipartisan; questa invece ha solo valore di testimonianza, è una risposta all'appello del sindaco".

Appello a cui hanno risposto in tanti. E in tanti, come racconta il sindaco, hanno intasato i centralini del Comune, offrendo ospitalità ai bambini di Beslan. Mentre, sempre sul fronte della solidarietà concreta, l'associazione Auser ha aperto una sottoscrizione in loro favore: per partecipare, basta inviare un sms al numero 48589. Entro la mezzanotte del 16 settembre.


(6 settembre 2004)
 
peleg3 ha scritto:
Ieri ci pensavo e secondo me una soluzione al problema del terrorismo è quella di non dargli più pubblicità. Questi signori compiono questi atti non contro le vittime, ma per la vastissima eco che si determina nell'opinione pubblica; quindi sono in cerca nè più nè meno che di pubblicità per la loro causa. Secondo voi se nessuno avesse parlato di questa notizia quale vantaggio avrebbero avuto i terroristi ad uccidere tutti quei bambini?
L'eco enorme che la nostra società da a questi eventi è una enorme pubblicità che è uno tra i motivi per i quali questi fanatici compiono questi gesti: eliminiamo il benefit e forse loro avranno una motivazione in meno.
Convinti almeno un pò?

Peleg il marinaio

Ciao Peleg..... :)


Credo fermamente nel fatto che l'informazione se non strumentalizzata sia molto meglio che il silenzio,la gente DEVE sapere ciò che accade nel mondo.
Voglio capire,soddisfare la "sete" di notizie , di verità ...solo attraverso la conoscenza il confronto l'empatia si può arrivare ad una soluzione dei problemi e la prevenzione di atti ignobili quali quelli di Beslan , Spagna,11 settembre 2001 e altri ancora....
La ragione prevarrà, sull'impeto sulla prepotenza sulla violenza, solo attraverso lo studio dei fenomeni che si manifestano con tanta cruenza e spargimento di dolore.....
Chi muove le fila del terrore lo fa con grande maestria anche attraverso l'ignoranza, è un nuovo tipo di politica subdola e sanguinaria anch'essa mirata all'acquisizione di potere ..l'unica arma disponibile nelle mani dell'uomo è la conoscenza......quindi a mio modesto parere ...ben venga l'informazione....di stampo verista....fotografare la realtà senza strumentalizzarla o manipolandola a dovere .
Naturalmente senza polemica ma con un desiderio...confrontarci affinche un pensiero comune di 2 ,30,100,1000,1.000.000 di persone possano trovare la forza di dire No a quanto sta accadendo oggi....e ahinoi forse domani....
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

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