SULLA GUERRA .. le 2 ipotesi in campo.

giustiziere ha scritto:
genesta ha scritto:
Tutti coloro che siete a favore di questa guerra, ricordate:

Se muore uno solo tra gli innocenti, Bush sarà stato un assassino e voi, suoi sostenitori, complici indefessi!

per bilanciare la situazione dobbiamo dare anche alla controparte la sua ragione:

"se muore uno solo tra gli innocenti, saddam, rimanendo in carica, continuerà ad essere un assassino e chi non fa nulla per eliminarlo si renderà complice indefesso".

scusa Genesta, ma non puoi vedere solo una faccia della medaglia.


Sono convinto che sussiste ancora un vecchio equivovo che voglio chiarire una volta per tutte.

Saddam è un tiranno della peggior specie e va preso ma assolutamente non con la guerra, perchè questa soluzione non elimina Saddam, o non solo lui, ma comporta il sacrificio di persone innocenti!

Il potere di Saddam è una responsabilità occidentale, cosiccome il suo possedere armi di distruzione di massa.

Quello che non si può sopportare è che adesso, qualunque sia il motivo, i responsabili, per toglierlo dai piedi devono trovare una soluzione (non io ma i responsabili devono farlo) e semplicemente non con la guerra.

Io parlo a nome di quegli innocenti (soprattutto bambini) ai quali con compete di pagare il fio di errori commessi nel passato da coloro che ora auspicano la guerra come soluzione spicciola ai problemi di quel paese.

Insomma, come devo spiegarmi?

Non possiamo ammettere che gli innocenti iraniani possono essere sacrificabili.
Facile è essere distaccati quando il problema non ci tocca da vicino.

Per capire l'orrore di queste affermazioni, di cosa abbiamo bisogno?
Di provare sulle nostre spalle la stessa esperienza loro?
Sulle spalle dei nostri figli?

Inutile sperare che tale destino a noi non toccherà mai, poiché è questa una legge universale, di causa ed effetto.
Per capire occorre provare direttamente, o si può farlo anche senza l'esperienza diretta? Con l'immedesimazione?
 
MA COME RAGIONATE?

Saddam si deve abbattere , ma non con la guerra.
Ma con cosa lo abbatti con le parole ? con le preghiere ? con le sassate? di vecchiaia?

Si calcola che Saddam abbia causato la morte di oltre un milione di irakeni ed almeno un'altro milione tra curdi iraniani kuwaitiani ecc....
Sicuramente non si è preoccupato di quanti innocenti faceva fuori.
Ma cosa dobbiamo aspettare che ne faccia fuori un'altro milione ?

Già da un pezzo qualcuno doveva muoversi per detronizzarlo.
Non ho mai capito perchè non fu fatto nella guerra del 91.
Purtroppo Saddam non è l'unico perchè di dittatori il mondo è pieno, ma in genere se non rompono le scatole aldifuori dei loro paesi li si lascia ai loro divertimenti anche se questi comportano stragi e genocidi.

Ma non ci vergognamo che son dovuti intervenire gli USA per risolvere le cose nel Kosovo ? Senza di loro Milosevic sarebbe ancora al suo posto ed albanesi e Kosovari non esisterebbero più.

Certo che gli USA non sono altruistici : sanno che così sostengono il loro potere e confermano il loro imperialiosmo con il quale hanno negli ultimi 60 anni sfruttato tutto il mondo . La guerra all'IRAK è necessaria per gli USA ,serve allo loro sopravvivenza economica. Se Francia ,Russia e Cina si oppongono , non è per salvare gli irakeni ma solo per contrastare lo strapotere americano.

Noi ci dilettiamo a fare i vigliacchi : ma quando mai la vigliaccheria è stata un buon affare per un popolo?

Il saggio non si cruccia nè per i vivi e nè per i morti e fa' quello che il dovere ed il destino gli impone . Che tradotto per la plebe in termini più semplici significa che non antepone gl'interessi egoistici ed i sentimentalismi personali al bene più grande di tutti che a volte vuol dire anche fare la guerra.

Meditate gente, meditate !!!
 
Ci dobbiamo vergognare non perché l'America è costretta a intervenire, bensì perché è l'America ad aver messo Saddam dov'è.

Ma questo non conta vero?
Quel che è fatto è fatto, vero?

Ma vi rendete conto che così facendo si legittima l'uso della forza in qualunque circostanza sia sfuggita di mano?

Insomma, L'America è responsabile della situazione attuale e l'America trovi una soluzione per uscirne poiché, lo ripeto, ogni vittima innocente che avrà questa guerra sarà una vittima di un assassinio.
 
genesta ha scritto:
Ci dobbiamo vergognare non perché l'America è costretta a intervenire, bensì perché è l'America ad aver messo Saddam dov'è.

Ma questo non conta vero?
Quel che è fatto è fatto, vero?

Ma vi rendete conto che così facendo si legittima l'uso della forza in qualunque circostanza sia sfuggita di mano?

Insomma, L'America è responsabile della situazione attuale e l'America trovi una soluzione per uscirne poiché, lo ripeto, ogni vittima innocente che avrà questa guerra sarà una vittima di un assassinio.

GENE....
SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON TE AL 100%
BUONA NOTTE A TUTTI
 
Come scrivevo ieri mattina, siamo arrivati al capolinea.
Questo è il testo del discorso di stanotte di Sua Maestà Giorgino Bush :(

Fo64
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da www.rainews24.rai.it

Washington, 18 marzo 2003

"Cittadini, gli eventi in Iraq hanno raggiunto i giorni della decisione finale. Per più di una decade gli Stati Uniti e altre nazioni hanno perseguito sforzi pazienti e onorevoli per disarmare il regime iracheno in maniera pacifica. Il regime avrebbe dovuto rivelare e distruggere le sue armi di distruzione di massa come condizione per la fine della guerra del Golfo del 1991.

Da allora il mondo è stato impegnato in dodici anni di diplomazia,. Abbiamo votato più di una dozzina di risoluzioni nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Abbiamo inviato in Iraq centinaia di ispettori per controllare il disarmo. La nostra buona fede non ci è stata ricambiata. Il regime iracheno ha usato la diplomazia per guadagnare tempo e vantaggi. Ha ignorato continuamente le risoluzione del Consiglio di Sicurezza che richiedevano
il pieno disarmo. Nel corso degli anni gli ispettori dell'Onu sono stati minacciati dagli ufficiali iracheni.

Sono stati spiati elettronicamente e sistematicamente ingannati. Gli sforzi di disarmare l'Iraq in maniera pacifica sono falliti continuamente perchè non ci siamo trovati a trattare con gente pacifica. L'intelligence dei diversi Governi non lascia dubbi sul fatto che il regime iracheno continui a possedere e a nascondere alcune delle armi più letali mai costruite. Questo regime ha già usato le armi di distruzione di massa contro i suoi confinanti e contro il suo stesso popolo.

Il regime ha una storia di spietate aggressioni nel Medio Oriente. Ha un odio profondo verso l'America e verso i nostri alleati e ha aiutato, istruito e protetto terroristi, compresi quelli di al Qaeda. Il pericolo è chiaro: i terroristi riusciranno a soddisfare le loro ambizioni e a uccidere centinaia di migliaia di persone innocenti nel nostro e in altri Paesi usando le armi chimiche, biologiche e, un giorno, nucleari ottenute con l'aiuto dell'Iraq.

Gli Stati Uniti e i loro alleati non hanno fatto nulla per meritare queste minacce, ma faranno tutto il possibile per respingerle. Invece di lasciarci andare verso la tragedia, ci dirigeremo verso la sicurezza. Prima che il giorno dell'orrore possa arrivare, prima che sia troppo tardi per agire, questo pericolo sarà rimosso.

Gli Stati Uniti d'America hanno l'autorità sovrana di usare la forza per assicurare la loro sicurezza nazionale. Quest'obbligo ricade su di me come comandante in capo, attraverso il giuramento che ho pronunciato e per la promessa che manterrò. Riconoscendo la minaccia al nostro Paese, il Congresso degli Stati Uniti, lo scorso anno, ha votato a larga maggioranza per sostenere l'uso della forza contro l'Iraq.

L'America ha cercato di lavorare con le Nazioni Unite per risolvere questa minaccia, per risolvere la minaccia in modo pacifico. Noi crediamo nella missione delle Nazioni Unite. Una delle ragioni per cui l'Onu fu fondata dopo la seconda guerra mondiale è stata la necessità di confrontarsi con dittatori aggressivi in modo attivo e precoce, prima che essi possano attaccare gli innocenti e distruggere la pace.

Nel caso dell'Iraq il Consiglio di Sicurezza ha agito nei primi anni '90. Con le risoluzioni 678 e 687, entrambe ancora in vigore, gli Stati Uniti e i loro alleati sono autorizzati a usare la forza per liberarsi delle armi di distruzione di massa dell'Iraq.

Non è una questione di autorità, è una questione di volontà. Lo scorso settembre sono stato all'assemblea generale delle Nazioni Unite e ho chiesto alle nazioni del mondo di unirsi per mettere fine a questo pericolo. L'8 novembre il Consiglio di sicurezza ha votato la risoluzione 1441 all'unanimità, ritenendo che l'Iraq avesse mancato ai suoi obblighi, e promettendo serie conseguenze se non avesse provveduto immediatamente e completamente al disarmo.

Oggi nessuna nazione può afferma re che l'Iraq abbia disarmato e non lo far fino a quando Saddam Hussein avrà il potere. Negli ultimi 4 mesi e mezzo gli Stati Uniti e i loro alleati hanno lavorato con il Consiglio di Sicurezza per assi curare le richieste a lungo termine del Consiglio stesso.

Ora alcuni membri permanenti del Consiglio hanno annunciato pubblicamente che porranno il loro veto su qualunque risoluzione che preveda il disarmo dell'Iraq. Questi Governi condividono la nostra stima del pericolo, ma non la nostra maniera di risolverlo. Molte nazioni, comunque, hanno la determinazione e la forza di agire contro questa minaccia alla pace e si sta formando un'ampia coalizione che risponder alle giuste richieste del mondo.

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu non si assunto pienamente alle sue responsabilità, cosi' ora noi ci assumeremo le nostre. Negli ultimi giorni alcuni governi del medio oriente stanno facendo la loro parte. Essi hanno inviato messaggi pubblici e privati, richiedendo al dittatore di lasciare l'Iraq, di modo che il disarmo potesse procedere in modo pacifico. Egli ha rifiutato. Le decadi di crudeltà hanno raggiunto la fine. Saddam Hussein e i suoi figli devono abbandonare l'Iraq entro 48 ore. Il loro rifiuto di farlo si tradurr in un conflitto militare che inizierà quando meglio noi riterremo.

Per la loro sicurezza tutti gli stranieri, giornalisti e ispettori compresi, dovrebbero lasciare immediatamente l'Iraq.

Molti iracheni possono sentirmi stasera in trasmissioni tradotte e ho un messaggio per loro. Se saremo costretti a iniziare una campagna militare, essa sarà diretta contro il fuorilegge che governa il vostro Paese e non contro di voi. Quando la nostra coalizione gli strapperà il potere, noi vi forniremo il cibo e le medicine di cui voi avrete bisogno.

Noi distruggeremo l'apparato di terrore e vi aiuteremo a costruire un nuovo Iraq prospero e libero. In un Iraq libero non ci saranno pi guerre o aggressioni contro i vostri vicini, non ci saranno pi fabbriche di veleni, non più esecuzioni di dissidenti, non pi camere di tortura. Il tiranno se ne andrà presto. Il giorno della vostra liberazione vicino.

È troppo tardi per Saddam Hussein per rimanere al potere. Non è troppo tardi per l'esercito iracheno per agire con onore e proteggere il suo paese permettendo l'ingresso pacifico delle forze della coalizione che elimineranno le armi di distruzione di massa.

Le nostra forze daranno chiare istruzioni ai militari iracheni su come agire per evitare di essere attaccati e distrutti. Consiglio vivamente a ogni membro dell'esercito e dell'intelligence irachena, se arriverà la guerra, di non combattere per un regime morente: questo non vale la vostra vita.

Tutti i militari iracheni e il personale civile dovranno ascoltare attentamente questo avvertimento: in qualunque conflitto il vostro destino dipenderà dalle vostre azioni. Non distruggete i pozzi di petrolio. Una risorsa che appartiene al popolo iracheno. Non obbedite ad alcun ordine di usare le armi di distruzione di massa contro chiunque, popolo iracheno incluso.

I crimini di guerra saranno perseguiti. I criminali di guerra saranno puniti. E non sarà una scusa dire "stavo solo obbedendo agli ordini". Se Saddam Hussein dovesse scegliere il confronto, il popolo americano sa che ogni misura per evitare la guerra è stata presa, cosi' come sarà presa ogni misura per vincere.

Gli americani conoscono il costo del conflitto, perchè lo hanno già pagato in passato. La guerra non ha certezze, tranne quella del sacrificio. Comunque l'unico modo per diminuire il pericolo e la durata della guerra è applicare la piena forza e potenza del nostro esercito e noi siamo preparati a farlo. Se Saddam Hussein tenterà di attaccarsi al potere questo avrà conseguenze terribili.

Sappiamo che per la disperazione lui e i suoi amici terroristi cercheranno di condurre attacchi terroristici contro il popolo americano e contro i nostri alleati, Questi attacchi non sono inevitabili. Sono comunque possibili. E questo fatto sottolinea la ragione per cui noi non possiamo continuare a vivere sotto la minaccia del ricatto. La minaccia dei terroristi all'America e al mondo diminuirà nel momento in Saddam Hussein sarà disarmato. Il nostro governo è in stato di massima allerta contro questi pericoli. Proprio mentre ci stiamo preparando per assicurare la vittoria in Iraq, stiamo prendendo ulteriori precauzioni per proteggere la nostra madre patria.

Negli scorsi giorni le autorità americane hanno espulso dal Paese alcuni individui con legami con i servizi di sicurezza iracheni. Tra le altre misure ho previsto norme di sicurezza addizionali per gli aeroporti e aumentato i pattugliamenti della guardia costiera nei maggiori porti. Il dipartimento di sicurezza nazionale sta lavorando a fianco dei governatori per aumentare la sicurezza armata in tutti i punti strategici americani.

Se il nemico dovesse attaccare il nostro Paese lo farebbe nel tentativo di spostare la nostra attenzione col panico e di indebolire il nostro morale con la paura. Con questo fallerebbero sicuramente. Nessun loro atto potrà alterare il corso degli eventi o abbattere la determinazione del nostro Paese.

Noi siamo un popolo pacifico, questo non significa che siamo un popolo fragile. Non saremo intimiditi da malfattori e assassini. Se il nostro nemico oserà attaccarci, lui e tutti coloro che lo avranno aiutato, dovranno affrontare conseguenze terribili. Noi stiamo agendo perchè il rischio della non azione sarebbe più grande. In un anno o in cinque anni il potere dell'Iraq di infliggere danni a tutte le nazioni libere sarebbe moltiplicato in maniera esponenziale. Con le loro potenzialità Saddam e i suoi alleati terroristi potrebbero scegliere il momento della loro maggior forza per sferrare l'attacco mortale.

Abbiamo scelto di andare incontro alla minaccia adesso, mentre sta nascendo, prima che essa appaia improvvisamente nei nostri cieli e nelle nostre città. La causa della pace richiede a tutte le nazioni libere di riconoscere delle realtà nuove e innegabili. Nel ventesimo secolo, alcune persone hanno scelto di seguire dittatori assassini le cui minacce furono lasciate crescere nel genocidio e nella guerra globale.

In questo secolo, quando il malvagio trama il terrore chimico biologi e nucleare, una politica di lassismo potrebbe portare a una distruzione di un genere mai visto sulla terra. I terroristi non rivelano le loro minacce con dichiarazioni formali e il rispondere a questi nemici solo dopo che essi hanno attaccato, non è autodifesa. È suicidio. La sicurezza del mondo richiede il disarmo di Saddam Hussein adesso. Sostenendo la giusta domanda del mondo noi onoreremo anche il più profondo legame al nostro paese.

A differenza di Saddam Hussein, noi crediamo che il popolo iracheno meriti la libertà e quando il dittatore sarà rimosso esso potrà diventare un esempio per tutto il Medio Oriente di una nazione vitale, pacifica e in grado di governarsi da sola. Gli Stati Uniti,con altri Paesi lavoreranno per portare pace e libertà in quella nazione.

Il nostro obiettivo non sarà raggiunto in una notte, ma verrà col tempo. Il potere e il fascino della libertà umana è un valore per ogni vita e per ogni terra. E il più grande potere della libertà è quello di vincere sull'odio e sulla violenza e di fare in modo che i talenti degli uomini e delle donne siano educati al perseguimento della pace.

Questo è il futuro che noi scegliamo. Le nazioni libere hanno il dovere di difendere i loro popoli unendosi contro la violenza e stanotte, come abbiamo fatto in passato, l'America e i suoi alleati accettano questa responsabilità. Buona notte e che Dio continui a proteggere l'America".
 
EVX ha scritto:
Già da un pezzo qualcuno doveva muoversi per detronizzarlo.
Non ho mai capito perchè non fu fatto nella guerra del 91.
Purtroppo Saddam non è l'unico perchè di dittatori il mondo è pieno, ma in genere se non rompono le scatole aldifuori dei loro paesi li si lascia ai loro divertimenti anche se questi comportano stragi e genocidi.

Semplicemente perchè Saddam Hussein era l'unico che poteva tenere unito l'Iraq. In quanto il paese è diviso in 3 etnie e confessioni religiose. Sciiti, Sunniti e Kurdi.
Se Saddam Hussein fosse stato destituito, i Kurdi avrebbero tentato di fare uno stato tutto loro, in una delle zone + ricche, come risorse naturali, del Medio oriente. E ciò era visto come fumo negli occhi dai turchi, che vantano pretese territoriali in quell'area, in quanto abitata da 500000 turcomanni.( il vero motivo è economico/petrolifero ) E uno stato Kurdo, inoltre, avrebbe portato ad una spaccatura della stessa Turchia, in quanto la parte orientale del paese è abitata da una maggioranza Kurda.
Gli sciiti hanno la stessa confessione religiosa e la stessa etnia degli Iraniani. Niente di + semplice da prevedere, che una fusione tra le 2 aree e una creazione di uno stato fondamentalista islamico. Un grande Iran che dominava l'area mesopotamica.
E ciò non faceva piacere all' Arabia Saudita, che avrebbe visto il suo influsso politico, messo in secondo piano.

Quindi si scelse il male minore. Cioè tenere al potere Saddam Hussein e continuare a mungere il petrolio mediorientale, che rischiare una guerra panaraba, che avrebbe ovviamente impedito la gran parte dell'estrazione del petrolio.

Non a caso, l'amministrazione americana, si affanna a dire che la cosa + importante è l'integrità dell' Iraq.
 
genesta ha scritto:
Ciao Josè.

Volevo solo dirti che ritengo i tuoi apporti storico-culturali fondamentali in questa sede.


Grazie :love:


...è che il tempo passa, e la gente spesso non ha studiato ciò che è successo prima di noi, ne si ricorda ciò che accade, dopo un mese. :)
 
Fossero questi almeno dotati di intuizione o perspicacia nel discernimento... no, per loro vale la legge del più forte, travisata tra l'altro perché Darwin si riferiva alla natura e alla sopravvivenza della specie e non alle lotte nell'ambito di una stessa specie, quella umana!

Ma l'evoluzione del pensiero, a scapito della forza bruta, non può essere arrestata, procede inesorabile e, forse, anche la nostra generazione potrà gustarne i frutti.
 

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