Portafogli e Strategie (investimento) Tasso fisso e tv...quale scegliere?? (1 Viewer)

Imark

Forumer storico
Anche solo per curiosità,di là c'è un report datato novembre 2005 a firma di Mark, credo possa valere ancora per oggi.

C'è molto materiale qui, sul 3D delle banche irlandesi, per farsi una cultura sull'emittente... ;)

Per chi volesse fare un po' di amarcord, cerchi sul FOL (ma in sezione Wall Street, non fra gli obbligazionisti) dove ricordo di un ottima discussione con Pierdicca sul perché, secondo me, il titolo azionario non andava acquistato a suo tempo, che tuttavia torna utilissimo per comprendere certe problematiche dell'emittente che si vedevano già da lontano... ;)
 

attilio73

Nuovo forumer
dal mio punto di vista (fallibile, come tutto), i tassi rimarranno bassi ancora per un bel po per cui i titoli lunghi, con tassi superiori al 4% tenderanno secondo me a salire in maniera lenta ma costante, salvo shock che possono essere dietro l'angolo.
Le spinte inflattive? difficile capire quale spinta prevarrà tra quella inflazionistica ( la carta moneta stampata) e quella antinflattiva (la minor domanda di beni e servizi e la più razionale offerta di credito).
Io ho spalmato più o meno in maniera equivalente il mio portafoglio tra tassi variabili a medio/breve periodo (tra cct 2014 e 2015), tassi fisso a medio (btp 2016 3.75), medio/lungo (btp 2019/2020/2021) e a lungo (btp 2023/2029/2034/2039). Non so se succederà come qualche tempo fa (il 2029 passo da 99 a 120 in un paio di anni), ma è una possibilità da prendere in considerazione
 

Deviad

Forumer attivo
Mi fa piacere che ci sia ancora il vecchio e caro mark, anche se io non sono mai stato molto attivo nella sezione obbligazioni.

Venendo a noi, dirò una banalità, ma gli affari si sono fatti a suo tempo.
Grazie a Mark e ad altri, tocchiamo ferro, ho acquistato Merryl Lynch, Nib capital, allied irish banks che dai prezzi di allora (luglio - agosto 2008) adesso che si avvicina la scadenza sono saliti molto.
Anche volkswagen che era insistentemente in perdita, cioè è stato quello che più ha dovuto penare tra i titoli in portafoglio per riprendersi, nonostante fosse ed è una azienda abbastanda solida, adesso è salita abbastanza dandomi una plusvalenza (per ora virtuale, infatti non ho intenzione di venderla), mentre fino a poco tempo fa avevo una minusvalenza (virtuale) di 200 €.

A questo punto, il problema è che chi ha avuto avuto, chi ha dato a dato.
Cioè chi ha fatto gli affari all'epoca si gode le plusvalenze oggi.


Tutti pensavamo ad un rimbalzo stile onda 4 e poi una onda correttiva finale. Invece, abbiamo avuto una situazione in cui si continua a salire.

Tuttavia, le regole finanziarie non sono cambiate. Si è parlato tanto dell'abolizione dei paradisi fiscali, ma la Svizzera da quanto ne so non la smuove nessuno...

Sono stati fatti i soliti spot alla "Silvio", ma la sostanza è rimasta uguale.

Io, per ora, mi godo il 9% (+ 2% di spread circa a maturazione) di una obbligazione brasiliana in euro a scadenza media (mi pare 2011 o 213). Pure se arrivasse una inflazione al 10% in 2 anni (cosa che non mi pare possibile) chissene frega. In piena bolla speculativa eravamo vicini al 5 mi sembra.


Per quanto concerne il discorso "su quali basi si fonda la ripresa attuale" dicevo prima che per adesso, secondo me, queste basi sono di carta velina.

Per quanto concerne i tassi invece secondo me stiamo più inguaiati che non gli stati uniti.

Gli stati uniti negli anni futuri avranno tutto l'interesse di questo mondo ad avere un dollaro debole ed una inflazione alta.
L'alta inflazione ed il dollaro debole contribuiranno, secondo quanto letto su un articolo, a ridurre il debito accumulato finora a causa dei piani di salvataggio attuati finora e a causa di quelli che verranno in futuro (leggasi stress test).

Noi europei invece ce la passeremo malaccio:
1) dollaro debole > la gente va a comprare su ebay, fa la spedizione free domicile e risparmia un botto di soldi;
2) l'inflazione alta negli USA > i soldi vanno da loro (a patto che i tassi siano congrui rispetto al ritmo con cui la moneta si svaluta rispetto all'EUR) affossando noi europei ulteriormente.

3) L'Europa non è ancora uno stato e le decisioni da adottare riguardanti la politica monetaria, sono prese in ritardo rispetto al governo americano.
Ogni stato ha i suoi problemi. Perciò potrebbe pure accadere, ad es., che, per attrarre capitali, noi non possiamo alzare i tassi quanto loro.
Gli stati uniti, infatti, per via di un meccanismo perverso, che deriva dal fatto che le riserve di denaro mondiali sono in dollari, possono aumentare il loro debito a dismisura, cosa che noi non possiamo fare.

Ergo, l'idea che io mi faccio è di una America al lungo termine con una inflazione a due cifre e di una Europa che oltre il 6 - 7 non potrà andare... vi ricordate trichet che con inflazione a 5 tempo fa diceva agli stati di non aumentare gli stipendi per non contribuire all'aumento dell'inflazione? E secondo voi col costo della vita italiano, in una nazione dove già adesso i commercianti alzano i prezzi a seconda di come si alzano la mattina, e dove lo stato aggiorna gli stipendi in pauroso ritardo, una inflazione "galoppante" a 2 cifre sarebbe oggi giorno sostenibile? Bah bah bah...

Sicuramente, non essendo un esperto, e semplificandole spesso a me stesso le cose che apprendo per potermele ricordare a lungo termine, avrò detto qualche inesattezza, perciò prego mark di correggermi, almeno imparo qualcosa di nuovo.

In questa fase, imho, con scadenza tipo 2011, conviene il tasso fisso, perché finché arrivano segnali veri che la crisi e finita, ecc. imho non andiamo vicini al 4% prima della fine del 2010...

A questo punto aggiungerei: a trovarli titoli dal 4 in su a basso costo, a tasso fisso che non siano ciofeche. :D
 
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Capirex85

Value investor
O tasso fisso corto o tasso variabile.

Andare sul tasso fisso lungo adesso è un grosso azzardo e può rivelarsi un mezzo suicidio finanziario.
 

Imark

Forumer storico
Mi fa piacere che ci sia ancora il vecchio e caro mark, anche se io non sono mai stato molto attivo nella sezione obbligazioni.

Venendo a noi, dirò una banalità, ma gli affari si sono fatti a suo tempo.
Grazie a Mark e ad altri, tocchiamo ferro, ho acquistato Merryl Lynch, Nib capital, allied irish banks che dai prezzi di allora (luglio - agosto 2008) adesso che si avvicina la scadenza sono saliti molto.
Anche volkswagen che era insistentemente in perdita, cioè è stato quello che più ha dovuto penare tra i titoli in portafoglio per riprendersi, nonostante fosse ed è una azienda abbastanda solida, adesso è salita abbastanza dandomi una plusvalenza (per ora virtuale, infatti non ho intenzione di venderla), mentre fino a poco tempo fa avevo una minusvalenza (virtuale) di 200 €.

A questo punto, il problema è che chi ha avuto avuto, chi ha dato a dato.
Cioè chi ha fatto gli affari all'epoca si gode le plusvalenze oggi.


Tutti pensavamo ad un rimbalzo stile onda 4 e poi una onda correttiva finale. Invece, abbiamo avuto una situazione in cui si continua a salire.

Tuttavia, le regole finanziarie non sono cambiate. Si è parlato tanto dell'abolizione dei paradisi fiscali, ma la Svizzera da quanto ne so non la smuove nessuno...

Sono stati fatti i soliti spot alla "Silvio", ma la sostanza è rimasta uguale.

Io, per ora, mi godo il 9% (+ 2% di spread circa a maturazione) di una obbligazione brasiliana in euro a scadenza media (mi pare 2011 o 213). Pure se arrivasse una inflazione al 10% in 2 anni (cosa che non mi pare possibile) chissene frega. In piena bolla speculativa eravamo vicini al 5 mi sembra.


Per quanto concerne il discorso "su quali basi si fonda la ripresa attuale" dicevo prima che per adesso, secondo me, queste basi sono di carta velina.

Per quanto concerne i tassi invece secondo me stiamo più inguaiati che non gli stati uniti.

Gli stati uniti negli anni futuri avranno tutto l'interesse di questo mondo ad avere un dollaro debole ed una inflazione alta.
L'alta inflazione ed il dollaro debole contribuiranno, secondo quanto letto su un articolo, a ridurre il debito accumulato finora a causa dei piani di salvataggio attuati finora e a causa di quelli che verranno in futuro (leggasi stress test).

Noi europei invece ce la passeremo malaccio:
1) dollaro debole > la gente va a comprare su ebay, fa la spedizione free domicile e risparmia un botto di soldi;
2) l'inflazione alta negli USA > i soldi vanno da loro (a patto che i tassi siano congrui rispetto al ritmo con cui la moneta si svaluta rispetto all'EUR) affossando noi europei ulteriormente.

3) L'Europa non è ancora uno stato e le decisioni da adottare riguardanti la politica monetaria, sono prese in ritardo rispetto al governo americano.
Ogni stato ha i suoi problemi. Perciò potrebbe pure accadere, ad es., che, per attrarre capitali, noi non possiamo alzare i tassi quanto loro.
Gli stati uniti, infatti, per via di un meccanismo perverso, che deriva dal fatto che le riserve di denaro mondiali sono in dollari, possono aumentare il loro debito a dismisura, cosa che noi non possiamo fare.

Ergo, l'idea che io mi faccio è di una America al lungo termine con una inflazione a due cifre e di una Europa che oltre il 6 - 7 non potrà andare... vi ricordate trichet che con inflazione a 5 tempo fa diceva agli stati di non aumentare gli stipendi per non contribuire all'aumento dell'inflazione? E secondo voi col costo della vita italiano, in una nazione dove già adesso i commercianti alzano i prezzi a seconda di come si alzano la mattina, e dove lo stato aggiorna gli stipendi in pauroso ritardo, una inflazione "galoppante" a 2 cifre sarebbe oggi giorno sostenibile? Bah bah bah...

Sicuramente, non essendo un esperto, e semplificandole spesso a me stesso le cose che apprendo per potermele ricordare a lungo termine, avrò detto qualche inesattezza, perciò prego mark di correggermi, almeno imparo qualcosa di nuovo.

In questa fase, imho, con scadenza tipo 2011, conviene il tasso fisso, perché finché arrivano segnali veri che la crisi e finita, ecc. imho non andiamo vicini al 4% prima della fine del 2010...

A questo punto aggiungerei: a trovarli titoli dal 4 in su a basso costo, a tasso fisso che non siano ciofeche. :D

Ciao Deviad, ma mica sono così vecchio...:lol:

Per replicare alle tue considerazioni, ci vorrebbe un'oretta da dedicarti... ;) Una cosa te la voglio dire: occhio alle banche irlandesi, sia sull'equity che sui bond... i gain, se realizzati, qui è bene portarli a casa ... :cool: addirittura anche tagliare qualche perdita, per i più fifoni (fra i quali si annovera costantemente chi ti scrive), non è sconsigliato... :-o
 

Da Loss A Gain

Forumer attivo
Con i tassi vicini al minimo storico è corretto e facile suggerire tasso variabile (e per meglio fare sia titoli legati all'euribor che legati all'inflazione).

Tuttavia essere troppo semplicistici può essere un'errore.

Andiamo a vedere quanto rendono alcuni bond a tasso fisso lunghi, nello specifico degli ZC:

http://www.investireoggi.it/forum/monitor-zero-coupon-vt37340-12.html

Dalla tabella abbiamo delle Bei 2029 al 4,80% netto e dei Bond Intesa e Unicredit (attraverso le controllate Comit, MedioLombardo, MedioCentrale) al 5,60% netto.

Non sono rendimenti da disprezzare anche considerando che questi titoli sono cresciuti poco di quotazione e che non sappiamo quando i tassi effettivamente risaliranno.

Quindi bene avere i 2/3 di titoli brevi o tasso variabile ma almeno un terzo dovrebbe cmq essere riservato a titoli lungi a TF ma con buon rendimento.

Anche perchè in Europa livelli di inflazione media sopra il 5% ad oggi sono difficili da prevedere...
 

Wally

Nuovo forumer
Portafoglio: 30 btp lunghi, 40 cct obbligazioni breve, 30 su c/c remunerato.
Per il momento non vedo, a mio avviso, variazioni a breve.
 

mauriga

Nuovo forumer
Carissimo da loss a gain,
facendo tesoro del tuo intervento, sono andato a consultare la tabella postata da Balcarlo.

Ho focalizzato la mia attenzione su Mediocredito 14 IT0001327524, ma qualcosa nn mi e' chiaro.

Balcarlo tratta il bond come ZC, ma nel prospetto informativo il bond viene (giustamente a mio avviso) definito uno spep-down.

I rendimenti sono ovviamente diversi in quanto se il bond in questione venisse trattato come uno ZC con rimborso a 140 si dovrebbe considerare l'imposta sul disaggio (ed in effetti Fineco lo tratta in questo modo), ma se invece lo considero uno step-down con cedola finale pari a 40 le cose cambiano, non c'e' piu' l'imposta sul disaggio ed il rendimento/annuo e' inferiore.

Inoltre nel primo caso il bond proderebbe plusvalenze, mentre nel secondo caso delle minusvalenze.

Come mi devo comportare?

Grazie.

mau----
 

johnny1982

Forumer storico
Con i tassi vicini al minimo storico è corretto e facile suggerire tasso variabile (e per meglio fare sia titoli legati all'euribor che legati all'inflazione).

Tuttavia essere troppo semplicistici può essere un'errore.

Andiamo a vedere quanto rendono alcuni bond a tasso fisso lunghi, nello specifico degli ZC:

http://www.investireoggi.it/forum/monitor-zero-coupon-vt37340-12.html

Dalla tabella abbiamo delle Bei 2029 al 4,80% netto e dei Bond Intesa e Unicredit (attraverso le controllate Comit, MedioLombardo, MedioCentrale) al 5,60% netto.

Non sono rendimenti da disprezzare anche considerando che questi titoli sono cresciuti poco di quotazione e che non sappiamo quando i tassi effettivamente risaliranno.

Quindi bene avere i 2/3 di titoli brevi o tasso variabile ma almeno un terzo dovrebbe cmq essere riservato a titoli lungi a TF ma con buon rendimento.

Anche perchè in Europa livelli di inflazione media sopra il 5% ad oggi sono difficili da prevedere...

Gli ZC intesa sono calati con lo scendere dei tassi (ho un rosso del 6%) e sto valutando se incrementare...

io penso che se i tassi rimarranno così a lungo , i titoli lunghi a TF siano ancora molto sottovalutati , infatti i prezzi sono rimasti in pratica uguali a quando il BCE era oltre il 4%
 

Deviad

Forumer attivo
Ciao Deviad, ma mica sono così vecchio...:lol:

Per replicare alle tue considerazioni, ci vorrebbe un'oretta da dedicarti... ;) Una cosa te la voglio dire: occhio alle banche irlandesi, sia sull'equity che sui bond... i gain, se realizzati, qui è bene portarli a casa ... :cool: addirittura anche tagliare qualche perdita, per i più fifoni (fra i quali si annovera costantemente chi ti scrive), non è sconsigliato... :-o

Grazie della dritta,
effettivamente è l'unica a non essere salita, ma un 20 € in perdita... se vendo prima dello stacco della cedola, perdo solo 6 gg di interessi giacché la scadenza è l'anno prox.
Poi ho anche guadagnato con le obbligazioni in AUD che ho preso 6 mesi fa quindi è bene non essere ingordi.
Mi sono salvato miracolosamente dall'Islanda avendo venduto i bond Islandesi verso maggio - giugno prima del crack, dopo aver fatto un ragionamento molto semplice.
Avevo visto la svalutazione dell'ISK e quella della lira turca, siccome i mercati valutari erano instabili ho ritenuto all'epoca che il tasso di interesse dei bond in ISK non fosse sufficiente a bilanciare tali fluttuazioni come lo era quello della lira turca. Quindi, per altri motivi, che non avevano niente a che fare con la solidità delle banche islandesi ho venduto e mi sono salvato. :D :D :D
 
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