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翠鸟科
Un secondo punto cardine è ciò che si può chiedere o non chiedere alla Germania, Paese fulcro dell’Eurozona. Berlino è per certi aspetti il capro espiatorio nominato, paradossalmente per molti nel mondo sta diventando ciò che non è, cioè il responsabile della crisi dell’Eurozona. In modo diverso sia Stati Uniti che Gran Bretagna (Paesi in cui ha preso il via la crisi immobiliare e finanziaria), sia i Paesi del Sud Europa, ed ora anche la Francia guidata dal neo presidente Hollande, chiedono alla Germania di Merkel e Schäuble di essere più morbida, di non insistere troppo sul rigore.
Berlino ha guadagnato con l’euro ma ha anche contribuito non poco, spesso lo si dimentica, ai salvataggi. Non essendo responsabile della crisi ed essendo uno degli esempi, insieme alla Svizzera, dei Paesi che hanno attuato l’accoppiata rigore-crescita, la Germania difende la sua linea. Nel G20 come nell’Eurozona, Berlino è disponibile a compromessi, ma solo in presenza di passi concreti, questo è il punto. Si possono chiedere gli eurobond se però si attuano davvero i risanamenti dei conti. Si può chiedere l’Unione bancaria per i Paesi euro, con un Fondo di garanzia unico, se si accetta però una sorveglianza concentrata nella BCE. Non si dovrebbero più chiedere, a Berlino o ad altri, assegni in bianco o simili.
la nostra quazzo di spending review? il taglio/razionalizzazione della spesa pubblica? le dismissioni? la riduzione delle provincie? legge anticorruzione?
figioeu, sono tutti in itinere al meglio, o solo pezzi di carta
pensioni, patrimoniale( IMU), art18 sono realizzati
ma la casta che ci ha immerdato è ancora lì, potente e prepotente e non ha rimunciato per ora a NULLA ( rimborsi elettorali inclusi)
Berlino ha guadagnato con l’euro ma ha anche contribuito non poco, spesso lo si dimentica, ai salvataggi. Non essendo responsabile della crisi ed essendo uno degli esempi, insieme alla Svizzera, dei Paesi che hanno attuato l’accoppiata rigore-crescita, la Germania difende la sua linea. Nel G20 come nell’Eurozona, Berlino è disponibile a compromessi, ma solo in presenza di passi concreti, questo è il punto. Si possono chiedere gli eurobond se però si attuano davvero i risanamenti dei conti. Si può chiedere l’Unione bancaria per i Paesi euro, con un Fondo di garanzia unico, se si accetta però una sorveglianza concentrata nella BCE. Non si dovrebbero più chiedere, a Berlino o ad altri, assegni in bianco o simili.
Lino Terlizzi
19.06.2012la nostra quazzo di spending review? il taglio/razionalizzazione della spesa pubblica? le dismissioni? la riduzione delle provincie? legge anticorruzione?
figioeu, sono tutti in itinere al meglio, o solo pezzi di carta
pensioni, patrimoniale( IMU), art18 sono realizzati
ma la casta che ci ha immerdato è ancora lì, potente e prepotente e non ha rimunciato per ora a NULLA ( rimborsi elettorali inclusi)