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L'UE dà più tempo all'Italia ma chiede sforzi aggiuntivi
Per l'UE l'Italia deve fare di più per ridurre il debito.Immagine: ShutterstockL'Unione Europea ha accolto la richiesta dell'Italia di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici, indicando però che anche nel 2014 servono sforzi aggiuntivi per rispettare i requisiti del Patto di stabilità.Il governo italiano ha quindi evitato la bocciatura di Bruxelles, ma dovrà fare una nuova manovra e comunque "aggiustare" i conti. Presentando le Raccomandazioni specifiche per Paese, Olli Rehn, il commissario europeo agli Affari economici, ha spiegato che l'Italia deve intensificare lo slancio delle riforme per rafforzare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
La Commissione Europea ricorda che "l'aggiustamento strutturale (ricalcolato) previsto nel programma è di 0,2 punti percentuali del PIL nel 2014 e di 0,4 punti percentuali nel 2015". Ma per gli esperti "lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio del programma è leggermente ottimistico, in particolare per quanto riguarda gli ultimi anni del programma".
Nel documento si legge quindi che "le previsioni di primavera 2014 della Commissione indicano una non conformità con il parametro di riferimento della riduzione del debito nel 2014 poiché l'aggiustamento strutturale prospettato (soltanto 0,1 punti percentuali del PIL) è inferiore all'aggiustamento strutturale richiesto di 0,7 punti percentuali del PIL". Il Consiglio è quindi del parere che "siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformità ai requisiti del patto di stabilità e crescita".
La Commissione Europea raccomanda di conseguenza all'Italia di "operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito, per poi assicurare un percorso sufficientemente adeguato di riduzione del debito pubblico".
Tra le altre raccomandazioni di Bruxelles ci sono: il compimento dell'ambizioso piano di privatizzazioni, l'ulteriore trasferimento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, la migliore gestione dei fondi UE e il rafforzamento della resilienza del settore bancario.
Redazione Borsainside
Per l'UE l'Italia deve fare di più per ridurre il debito.Immagine: ShutterstockL'Unione Europea ha accolto la richiesta dell'Italia di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici, indicando però che anche nel 2014 servono sforzi aggiuntivi per rispettare i requisiti del Patto di stabilità.Il governo italiano ha quindi evitato la bocciatura di Bruxelles, ma dovrà fare una nuova manovra e comunque "aggiustare" i conti. Presentando le Raccomandazioni specifiche per Paese, Olli Rehn, il commissario europeo agli Affari economici, ha spiegato che l'Italia deve intensificare lo slancio delle riforme per rafforzare la crescita economica e la creazione di posti di lavoro.
La Commissione Europea ricorda che "l'aggiustamento strutturale (ricalcolato) previsto nel programma è di 0,2 punti percentuali del PIL nel 2014 e di 0,4 punti percentuali nel 2015". Ma per gli esperti "lo scenario macroeconomico sul quale si fondano le proiezioni di bilancio del programma è leggermente ottimistico, in particolare per quanto riguarda gli ultimi anni del programma".
Nel documento si legge quindi che "le previsioni di primavera 2014 della Commissione indicano una non conformità con il parametro di riferimento della riduzione del debito nel 2014 poiché l'aggiustamento strutturale prospettato (soltanto 0,1 punti percentuali del PIL) è inferiore all'aggiustamento strutturale richiesto di 0,7 punti percentuali del PIL". Il Consiglio è quindi del parere che "siano necessari sforzi aggiuntivi, in particolare nel 2014, per garantire la conformità ai requisiti del patto di stabilità e crescita".
La Commissione Europea raccomanda di conseguenza all'Italia di "operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio al fine di garantire il rispetto del requisito di riduzione del debito, per poi assicurare un percorso sufficientemente adeguato di riduzione del debito pubblico".
Tra le altre raccomandazioni di Bruxelles ci sono: il compimento dell'ambizioso piano di privatizzazioni, l'ulteriore trasferimento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, la migliore gestione dei fondi UE e il rafforzamento della resilienza del settore bancario.
Redazione Borsainside