Maxi-rimbalzo in Borsa. Milano +3,42%, Atene +7%. Bene Wall Street, giù lo spread
di Maximilian Cellino
17 ottobre 2014
Arriva nell’ultimo giorno della settimana l’atteso rimbalzo dei mercati azionari europei dopo 8 sedute consecutive di pesanti cali.
L'indice Ftse Mib ha complessivamente recuperato il 3,42%, sostenuto dalle banche. Bene anche gli altri listini del Vecchio Continente, con Atene che è salita del 7%. A riportare gli acquisti sull’Europa ha contribuito l’andamento favorevole di Wall Street, in scia alle trimestrali societarie e ai dati macro, con il Dow Jones che chiude salendo dell'1,61%, il Nasdaq a +0,97% e lo S&P 500 a +1,3%. È tornato a scendere pure
lo spread BTp-Bund: 162 punti base, con il
rendimento del decennale italiano al 2,49%, mentre l’euro si è attestato èoco sotto 1,28 dollari (
cambio euro/dollaro e
convertitore di valuta).
Weidmann fa sbandare i listini, ma solo per un attimo
L’unico sbandamento di giornata lo ha provocato in mattinata il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, tornato a criticare non troppo velatamente il piano di riacquisto di asset backed securities (Abs) della Bce, che implica «lo spostamento da programmi mirati a facilitare il credito verso una filosofia di quantitative easing» e contribuisce a «trasferire i rischi dalle banche ai contribuenti». Il rallentamento dei mercati è statoperò soltanto momentaneo, anche perché gli altri banchieri centrali che hanno parlato sono stati decisamente meno aggressivi: l’acquisto degli Abs non porterà la Bce a diventare una «bad bank», ha detto l’austriaco Ewald Nowotny, ricordando che «opinioni del genere sono populistiche e insensate».Il francese Benoit Coeure ha invece ribadito come il piano d’acquisto degli asset programmato dalla Bce «partirà nei prossimi giorni».
Yellen resta ai margini dei temi di politica monetaria
Ieri le vendite degli investitori avevano continuato a colpire indistintamente i listini azionari e i titoli di Stato europei (Bund compresi). La «fuga dal rischio» aveva dunque raggiunto livelli che non si vedevano ormai da tempo e c’è anche il sospetto, al di là degli elementi scatenanti della bufera, che il mercato stesse in qualche modo cercando di «forzare la mano» alle Banche centrali, convincendole a rimandare la «stretta» (Federal Reserve) oppure ad accelerare le misure espansive (Bce). Non è un caso, infatti, se ieri negli Stati Uniti si fosse levata
una nuova voce (il presidente della Fed di St.Louis, James Bullard) in favore di un prolungamento del «quantitative easing».
Oggi invece dall’atteso discorso di Janet Yellen non sono arrivate particolari indicazioni sulla politica monetaria Usa: il presidente della Fed si è limitata a dichiararsi «molto preoccupata» per la crescita della diseguaglianza economica negli Stati Uniti.
Fiducia ai massimi negli Usa, bene le trimestrali
Agli investitori non è quindi rimasto altro che considerare le indicazioni dei dati in programma nella giornata, dai quali sono arrivate note favorevoli. Sotto l’aspetto macroeconomico, l’indice di fiducia dei consumatori di ottobre calcolato dall’Università del Michigan è salito a 86,4 punti, oltre le attese, fino a toccare il massimo dal luglio 2007. Sempre oltreoceano, ma a livello societario, hanno avuto impatto positivo le trimestrali societarie: General Electric e Morgan Stanley hanno superato le previsioni degli analisti con utili in rialzo rispettivamente del 10% e dell’89%, cosa che ha relegato evidentemente in secondo piano le delusioni di Google di ieri sera.
Scarso impatto dai nuovi dati sul Pil europeo
Intanto nell’Eurozona la revisione del calcolo del Pil sulla base del nuovo metodo statistico Esa 2010 introdotto a settembre ha avuto scarso impatto sulla crescita: appena lo 0,1% rispetto alla metodologia usata nel periodo 1997-2013. In termini assoluti, secondo quanto dichiarato da Eurostat, il Pil dell’Eurozona è cresciuto del 3,4% rispetto al calcolo precedente.Infine in serata Moody’s potrebbe pronunciarsi sul rating sovrano della Spagna.
BTp Italia: tasso minimo annuo all’1,15%
Tornando nel nostro Paese, il Tesoro ha fissato all’1,15% il tasso annuo minimo garantito del nuovo BTp Italia (il settimo della fortunata serie, per il titolo legato all’inflazione nazionale pensato principalmente per l’investitore retail). La raccolta degli ordini del bond con scadenza ottobre 2020 partirà in realtà soltanto lunedì prossimo:
obiettivo raggiungere i 100 miliardi (ne sono già stati collocati 87 finora). Al termine del collocamento (giovedì, salvo chiusure anticipate) sarà fissato il tasso definitivo.