Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
USA: L'occupazione vola, a novembre +321.000 posti di lavoro

Il Dipartimento del Lavoro degli USA ha comunicato oggi che gli occupati nel settore non agricolo (Nonfarm Payrolls) sono aumentati a novembre di 321.000 unità. Si tratta del più forte aumento da quasi tre anni. Gli economisti avevano atteso un aumento di 230.000 unità.I dati di settembre e ottobre sono stati rivisti al rialzo, rispettivamente da +256.000 a +271.000 impieghi e da +214.000 a +243.000 impieghi.
Il tasso di disoccupazione (Unemployment Rate) è rimasto lo scorso mese invariato al 5,8%. Il dato è conforme alle previsioni degli esperti.
Il salario orario medio è aumentato dello 0,4%, da +0,1% di ottobre. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%.


Redazione Borsainside
 
USA, deficit commerciale in leggero calo ad ottobre

Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che il deficit della bilancia commerciale degli USA è calato ad ottobre dello 0,4% a $43,4 miliardi. Gli economisti avevano atteso un lieve calo -$42,0 miliardi.Il dato di settembre è stato rivisto da -$43,0 miliardi a -$43,6 miliardi.
Le esportazioni degli USA sono aumentate ad ottobre dell'1,2% a $197,5 miliardi. Nei primi dieci dell'anno l'aumento è stato del 3,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le importazioni sono rimaste aumentate dello 0,9% a $240,1 miliardi. Dall'inizio dell'anno le importazioni hanno registrato un aumento del 3,4%.


Redazione Borsainside
 
USA: Inatteso calo degli ordinativi all'industria

Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che gli ordinativi all'industria (Factory Orders) sono calati negli USA ad ottobre dello 0,7%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,2%.Il dato di settembre è stato rivisto leggermente al rialzo, da -0,6% a -0,5%.
Escluso il settore dei trasporti gli ordinativi all'industria sono calati ad ottobre dell'1,4%.


Redazione Borsainside
 
S&P dura con l'Italia, i nostri titoli di Stato sono quasi spazzatura

Il merito creditizio dei titoli di Stato italiani è quasi uguale a quello della spazzatura. È questo il giudizio di Standard & Poor's. La potente agenzia statunitense ha tagliato il rating sul debito a lungo termine dell'Italia a "BBB-" da "BBB". L'outlook è stabile.S&P spiega la sua decisione, che porta il rating di Roma ad un solo gradino dal livello "junk" (spazzatura, appunto), con le deboli prospettive di crescita e con l'elevato debito pubblico.
"Il declassamento - spiega S&P in una nota - riflette la debolezza ricorrente che vediamo nella performance del PIL reale e nominale dell'Italia, inclusa la sua erosa competitività, che sta minando la sostenibilità del suo debito pubblico".
S&P si attende che l'economia italiana uscirà dalla recessione all'inizio del prossimo anno, ritiene tuttavia che la ripesa sarà solo modesta. Le stime sul PIL nel 2015 sono state tagliate a +0,2% dal +1,1%.
Per il periodo 2014-2017 S&P prevede ora una crescita media del PIL reale e nominale rispettivamente dello 0,5% e dell'1,2%, dalle precedenti stime di 1,0% e 1,9%.
S&P critica aspramente l'ambiente ostile per fare impresa nel nostro Paese, un fattore che frena la competitività e gli investimenti esteri. "A nostro avviso l'Italia ha un settore dei servizi non riformato; un sistema giudiziario lento e costoso; un alto cuneo fiscale, che include elevate spese legali e amministrative; e alti costi di licenziamento dei dipendenti a tempo indeterminato".
S&P punta inoltre il dito sul lento risanamento del bilancio. Gli esperti prevedono che il rapporto debito pubblico/PIL toccherà un picco oltre il 133% nel 2016 e ammonterà in terminei assoluti a €2.256 miliardi entro la fine del 2017.
L'outlook stabile, indica S&P, "riflette le nostre aspettative che il Governo implementerà gradualmente le riforme". L'agenzia crede inoltre che l'espansiva politica monetaria della BCE continuerà a sostenere una normalizzazione dell'inflazione in Italia e nel resto dell'Eurozona.


Redazione Borsainside
 
S&P dura con l'Italia, i nostri titoli di Stato sono quasi spazzatura

Il merito creditizio dei titoli di Stato italiani è quasi uguale a quello della spazzatura. È questo il giudizio di Standard & Poor's. La potente agenzia statunitense ha tagliato il rating sul debito a lungo termine dell'Italia a "BBB-" da "BBB". L'outlook è stabile.S&P spiega la sua decisione, che porta il rating di Roma ad un solo gradino dal livello "junk" (spazzatura, appunto), con le deboli prospettive di crescita e con l'elevato debito pubblico.
"Il declassamento - spiega S&P in una nota - riflette la debolezza ricorrente che vediamo nella performance del PIL reale e nominale dell'Italia, inclusa la sua erosa competitività, che sta minando la sostenibilità del suo debito pubblico".
S&P si attende che l'economia italiana uscirà dalla recessione all'inizio del prossimo anno, ritiene tuttavia che la ripesa sarà solo modesta. Le stime sul PIL nel 2015 sono state tagliate a +0,2% dal +1,1%.
Per il periodo 2014-2017 S&P prevede ora una crescita media del PIL reale e nominale rispettivamente dello 0,5% e dell'1,2%, dalle precedenti stime di 1,0% e 1,9%.
S&P critica aspramente l'ambiente ostile per fare impresa nel nostro Paese, un fattore che frena la competitività e gli investimenti esteri. "A nostro avviso l'Italia ha un settore dei servizi non riformato; un sistema giudiziario lento e costoso; un alto cuneo fiscale, che include elevate spese legali e amministrative; e alti costi di licenziamento dei dipendenti a tempo indeterminato".
S&P punta inoltre il dito sul lento risanamento del bilancio. Gli esperti prevedono che il rapporto debito pubblico/PIL toccherà un picco oltre il 133% nel 2016 e ammonterà in terminei assoluti a €2.256 miliardi entro la fine del 2017.
L'outlook stabile, indica S&P, "riflette le nostre aspettative che il Governo implementerà gradualmente le riforme". L'agenzia crede inoltre che l'espansiva politica monetaria della BCE continuerà a sostenere una normalizzazione dell'inflazione in Italia e nel resto dell'Eurozona.


Redazione Borsainside

Parte l'attacco all'Italia?
C'hanno messo al livello della Grecia ed io credo che lo meritiamo
 
Entrate tributarie gennaio-ottobre stabili, +921 mln da lotta all'evasione

Nei primi dieci mesi del 2014 le entrate tributarie erariali hanno ammontato a 319.809 milioni di euro, sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-0,3%, pari a -860 milioni di euro). Lo ha comunicato il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF - Ministero dell'Economia e delle Finanze).Il gettito complessivo delle imposte dirette è stato pari a 168.873 milioni di euro, con una diminuzione del 2,9% (-5.124 milioni di euro) rispetto ai primi dieci mesi dello scorso anno. Il gettito delle imposte indirette è invece aumentato nel periodo del 2,9% a 150.936 milioni di euro (+4.264 milioni di euro).
Le imposte dirette

Per quanto riguarda le imposte dirette l'IRPEF ha registrato una variazione negativa dello 0,8% (-1.043 milioni di euro). L'IRES ha mostrato un calo del 16,2% (-3.396 milioni di euro), essenzialmente riconducibile ai minori versamenti a saldo 2013 e in acconto 2014, effettuati da banche e assicurazioni a seguito dell’incremento della misura dell’acconto 2013 fissato, per questi contribuenti, al 130% dal D.L. n. 133 del 30 novembre 2013.
Tra le altre imposte dirette da segnalare la forte crescita del gettito derivante dalle ritenute sugli utili distribuiti dalle persone giuridiche (+83,2% pari a +427 milioni di euro) per effetto, sia dell’incremento dei dividendi distribuiti nel 2014, sia delle modifiche alla tassazione dei redditi di natura finanziaria.
Le imposte indirette

Sul fronte delle imposte indirette il gettito IVA è cresciuto del 2,4% (+1.975 milioni di euro). In particolare - spiega il MEF - continua l’andamento positivo dell’IVA sugli scambi interni del 3% (+2.200 milioni di euro).
L’imposta di bollo è scesa e del 2,4% (-162 milioni di euro), per effetto della variazione negativa di 695 milioni di euro dell’imposta speciale sulle attività finanziarie scudate dovuta al passaggio dell’aliquota di imposta dal 13,5 per mille per il 2013 al 4 per mille a decorrere dal 2014. Considerando esclusivamente le altre componenti dell’imposta di bollo, si evidenzia invece una crescita dell'8,8% (+527 milioni di euro).
Tra le altre imposte indirette si segnala l’incremento del gettito dell’accisa sui prodotti energetici (oli minerali) pari al 6% (+1.139 milioni di euro), principalmente per effetto dell’abolizione della riserva destinata alle regioni a statuto ordinario, che dal mese di dicembre 2013 viene contabilizzata tra le imposte erariali. Cresce il gettito dell’accisa sul gas naturale per combustione (gas metano) del 15,1% (+460 milioni di euro) e quello dell’accisa sull’energia elettrica e addizionali pari a 13,7% (+268 milioni di euro).
Le altre entrate

Le entrate relative ai giochi presentano, nel complesso, una lieve crescita dello 0,8% (+81 milioni di euro).
La lotta all'evasione fiscale ha registrato ulteriori progressi. Il gettito relativo alle entrate tributarie derivanti dall’attività di accertamento e controllo è cresciuto del 15,8% (+921 milioni di euro).


Redazione Borsainside
 
Prada: -27,6% utile netto 9 mesi a 319 mln, ricavi stabili a 2,5mld (RCO)




(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 05 dic - Prada ha chiuso i primi mesi dell'esercizio 2014-2015 (archiviati a ottobre) con ricavi consolidati di 2,5 miliardi in calo dello 0,9% a cambi correnti e in rialzo dello 0,5% a cambi costanti. L'utile netto si e' attestato a 319,3 milioni (-27,6%). L'Ebitda e' calato del 17% rispetto allo stesso periodo 2013 e si e' attestato a 681,7 milioni, ossia il 26,7% dei ricavi. "I margini - spiega la nota dell'azienda - hanno risentito dell'andamento del giro d'affari che non ha consentito di assorbire i costi addizionali per il rafforzamento della rete di negozi: in dodici mesi il gruppo ha inaugurato 64 store".


emi-
(RADIOCOR) 05-12-14
 
Ultima modifica:
Non e' giusto ma e' quanto stanno facendo per farci vedere i sorci verdi ancora una volta. Vediamo se ci riescono !!!

Non è giusto?
Abbiamo un debito pubblico da fare schifo, un rapporto ad oltre il 130%.
La spagna starà a 90%.

Per me ce lo meritiamo tutto, peccato che tanto pagheremo noi cittadini
 
per far sputar fuori a windozz il prompt dei comandi clicca in basso a dx Esegui
e poi scrivi cmd . Ciao


Ti ringrazio, non lo sapevo.
Ho eseguito e vedo che la pen è valida.
A questo punto mi sembrerebbe logico digitare
il comando per eliminare la protezione.
Già, ma qual' è, questo è il problema.
 
Stato
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