Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
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Cina: La Banca centrale vede crescita 2015 al 7,1%

La crescita dell'economia cinese decelererà probabilmente nel 2015 al 7,1% a causa dell'ulteriore rallentamento degli investimenti immobiliari. Lo scrive Ma Jun, capoeconomista della Banca Popolare della Cina, in un documento di lavoro.L'istituto centrale prevede per il 2014 un aumento del PIL del 7,4%, il più basso dal 1990.
"La pressione ribassista causata dal rallentamento degli investimenti immobiliari eroderà gli incrementi della crescita derivanti dall'accelerazione delle esportazioni", si legge nel documento.
Nonostante l'economia potrebbe ancora rallentare le prospettive per l'occupazione e l'inflazione rimangono, a detta di Ma, stabili.
Dagli ultimi dati macroeconomici sono arrivati ulteriori segni di debolezza. L'inflazione è scesa a novembre in Cina ai minimi da cinque anni. Le esportazioni sono aumentate lo scorso mese di solo il 4,7%.
Ma prevede per il 2015 un aumento dei prezzi al consumo del 2,2% e delle esportazioni del 6,9%.


Redazione Borsainside
 
Tasse e mutui mandano in fumo metà della tredicesima

Poco più della metà degli italiani userà la tredicesima per pagare tasse, mutui, rate e bollette. E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixè.Le tredicesime porteranno circa 39 miliardi di euro aggiuntivi nelle busta paga di lavoratori dipendenti e pensionati, con un aumento dell’uno per cento rispetto allo scorso anno. L'impatto sui consumi sarà tuttavia modesto. Il 51% dei cittadini dovrà destinare l'ultimo stipendio del 2014 alle spese, mentre solo il 26 per cento la userà per i regali e il 23 per cento per il risparmio.
"L’arrivo della tredicesima - indica la Coldiretti - anticipa quest’anno la scadenza del 16 dicembre nella quale si verifica un vero e proprio ingorgo fiscale con il pagamento tra l’altro di Imu e Tasi e Tari mentre è prossimo il pagamento del canone Rai. La tredicesima è dunque sostanzialmente già spesa per la maggioranza degli italiani che la ricevono".
Poco più di un italiano su quattro (26 per cento) potrà usare la tredicesima per lo shopping di Natale. La spesa media negli ultimi giorni del 2014 sarà, sostiene Coldiretti, di circa 200 euro a persona. Molti italiani preferiscono ridurre il costo per ogni singolo regalo piuttosto che diminuire il numero dei doni.
Sempre dalla stessa indagine emerge che si "consolidano" in queste feste natalizie "gli acquisti on line". Ben "il 38% degli italiani" ormai compra sul web. Nonostante ciò gli storici mercatini di Natale tengono testa alla rete con "il 53% di frequentatori" durante le festività di fine anno.


Redazione Borsainside
 
Bankitalia: Il debito pubblico sale ad ottobre di 23,5 miliardi

Il debito pubblico italiano è salito ad ottobre, rispetto a settembre, di €23,5 miliardi a €2.157,5 miliardi. È quanto risulta dal supplemento al bollettino statistico della Banca d'Italia dedicato alla finanza pubblica.Via Nazionale indica che l'aumento riflette per €6,6 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per €17,8 miliardi l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro.
L'emissione di titoli sopra la pari, l'apprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTP indicizzati all'inflazione (BTPi) hanno complessivamente contenuto l'incremento del debito per €0,8 miliardi.
Nel dettaglio il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato ad ottobre di 25 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali è calato di 1,5 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Le entrate tributarie si sono attestate ad ottobre a €28,5 miliardi, in calo del 2,7% rispetto allo stesso mese del 2013.


Redazione Borsainside



Lo stato italiano sta mettendo da parte liquidita' in vista di tempi grami per la raccolta obbligazionario sovrana.
 
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Giappone: La recessione non implica il fallimento dell'Abenomics

Per definizione (due trimestri consecutivi di contrazione del PIL), l’economia giapponese è inaspettatamente entrata in recessione durante il terzo trimestre di quest’anno. Dopo un periodo di turbolenza iniziale, i mercati si sono generalmente mostrati indifferenti. Tuttavia, la notizia ha suscitato nervosismo tra i commentatori di mercato, spingendoli a chiedersi se sia giunto il momento di considerare fallita la politica monetaria nipponica di ShinzÅ Abe, nota come “Abenomics”.A nostro avviso, sarebbe affrettato trarre una conclusione del genere. La brutta sorpresa è stata principalmente provocata dalle scorte aziendali (una delle componenti dell’investimento d’impresa) e dai consumi personali. Ma se analizziamo il contributo che queste componenti apportano al PIL del Giappone sul lungo termine, la variazione del terzo trimestre appare poco significativa. Se escludessimo la componente di investimento dell’impresa, il PIL sarebbe cresciuto dell’1% nel terzo trimestre. Questo nonostante la contrazione dell’ investimento d’impresa sia di un livello trascurabile rispetto a quasi tutti gli altri trimestri. Concentrarsi sulla variazione delle scorte come causa di questa contrazione sembra frutto di un’analisi eccessiva, in quanto quella delle scorte è una categoria che tende ad essere misurata solo in maniera indiretta, come residuo di un altro calcolo.
Al contempo, i consumi personali sono cresciuti meno del previsto, trimestre su trimestre, apparentemente per via dell’impatto che l’aumento fiscale di aprile ha avuto sui consumatori. Tuttavia, il paragone con il livello di questa componente nel secondo trimestre, fa pensare che l’impatto dell’aumento fiscale sarà probabilmente solo temporaneo. Il prossimo aumento fiscale è stato già posticipato.
Guardando più in generale alle prospettive economiche del Giappone, i risultati degli ultimi 12 mesi sono in realtà piuttosto incoraggianti. Grazie allo yen debole i prezzi sono avanzati a ritmi sostenuti e regolari per la prima volta in molti anni e, anche se i salari non sono riusciti a tenere il passo, il Paese sta registrando piena occupazione. Nel settore societario i profitti hanno sorpreso in maniera positiva e il livello di crescita dei dividendi registrato è stato soddisfacente. Ci sono pertanto ragioni di ottimismo che potrebbero essere favorevoli per i mercati azionari giapponesi. Crediamo che i fatti di lungo termine non giustifichino prospettive più negative. Ma, come sempre, gli analisti troveranno tra i dati a breve termine qualche elemento a sostegno delle loro opinioni in base al loro umore, sia questo rialzista o ribassista.


A cura del team multi asset di M&G Investments
 
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Eni avanza in Africa, concluso positivamente test produzione in Congo

Le attività di Eni (IT0003132476) in Africa fanno progressi. Il cane a sei zampe ha comunicato di aver concluso positivamente la prova di produzione sul pozzo esplorativo Minsala Marine 1, situato nell’offshore del Congo, nel Blocco Marine XII, a circa 35 chilometri dalla costa e a 12 chilometri dalla recente scoperta di Nené Marine.
"Durante la prova di produzione, eseguita su 37 metri dei 420 metri di colonna di idrocarburi individuata in fase di scoperta, il pozzo ha erogato in modo spontaneo oltre 5.000 barili di olio al giorno e 400.000 metri cubi di gas al giorno. L’olio è di qualità eccellente, con densità di 41°API ", si legge in una nota.
Eni stima preliminarmente il potenziale della scoperta di Minsala Marine in circa 1 miliardo di barili di olio equivalente in posto, dei quali l’80% olio. La società ha già programmato il piano di delineazione della scoperta e ha nel contempo avviato gli studi per lo sviluppo commerciale di queste importanti riserve di idrocarburi.
L’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha commentato: "I risultati della prova di produzione hanno superato le aspettative e ci hanno fornito gli elementi tecnici per pianificare un rapido sviluppo commerciale della importante scoperta di Minsala Marine analogamente a quanto già realizzato con quella Nene' Marine".


Redazione Borsainside
 
Bundesbank: UE troppo permissiva con Francia e Italia

L'UE è troppo permissiva con Francia e Italia. La Bundesbank ha criticato aspramente la decisione della Commissione Europea di concedere a Parigi e Roma più tempo per rimettere in sesto i loro conti.
La Bundesbank ricorda che la Francia è in procedura di deficit eccessivo dall'inizio del 2009 e da allora ha già ricevuto due proroghe per una correzione. "Nonostante ciò il governo francese non ha l'intenzione, come richiesto, di riportare il deficit sotto il 3% nel 2015, ma nel 2017".
Per quanto riguarda l'Italia, la Bundesbank punta il dito sull'elevato debito pubblico. A differenza di Parigi, Roma non si trova in procedura di deficit, non raggiungerà d'altra parte il pareggio di bilancio strutturale come scritto nel Patto di Stabilità.
La Bundesbank osserva che l'esame autunnale dei conti nazionali da parte della Commissione Europea è già di per sé una procedura che comporta al massimo poche conseguenze. Nel caso di gravi infrazioni Bruxelles ha infatti solo la possibilità di richiedere piani più ambiziosi, "sembra tuttavia che non voglia neanche far uso di questo strumento", critica l'istituto centrale tedesco.


Redazione Borsainside
 
USA: L'indice NY Empire crolla a sorpresa sotto zero punti

Il NY Empire State Index è sceso questo mese, rispetto a novembre, da 10,2 a -3,6 punti. Gli economisti avevano previsto un aumento a 14 punti.Ricordiamo che un indice superiore allo zero indica che nel settore manifatturiero dello Stato di New York ci sono più imprese ottimiste che pessimiste.
Il sottoindice relativo ai nuovi ordini è sceso da 9,14 a -1,97 punti, quello relativo alle consegne da 11,83 a -0,22 punti, quello relativo all'occupazione da 8,51 a 8,33 punti e quello relativo ai prezzi pagati da 10,64 a 10,42 punti.
Il sottoindice relativo ai prezzi ricevuti è salito da zero a 6,25 punti.


Redazione Borsainside
 
Magari ci va laggiù.... :D
Lo dico da una vita, magari non ci tornerà mai ma se ci torna affitto un pulmino e faccio il giro d'Italia mi carico tutti quelli del nostro post e veniamo a fare baldoria a Parigi da teeeeeeee......

Uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Ho un ricordo fantastico di Montmartre, uno dei quartieri pià belli del mondo secondo me....

Vi aspetto!!!!!!!!!!!!!!

sarebbe davvero bello fare una festa del 3d
 
USA: La fiducia dei costruttori edili scende leggermente a dicembre

La fiducia dei costrutori edili è scesa leggermente negli USA. Lo ha comunicato l'associazione settoriale NAHB (National Association of Home Builders).L'indice NAHB/Wells Fargo è calato a dicembre, rispetto a novembre, da 58 a 57 punti. Gli economisti avevano atteso un indice stabile a 58 punti.
Ricordiamo che un valore superiore a 50 punti indica che i costruttori edili sono ottimisti sull'andamento delle vendite di case.


Redazione Borsainside
 
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