Tempo a Milano - Cap. 1

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Il petrolio chiude ancora in ribasso ma sopra i minimi

Il prezzo del petrolio ha chiuso anche oggi in ribasso. Il future sul WTI con scadenza febbraio ha perso al NYMEX lo 0,4% a $45,89 al barile. Si tratta del più basso livello dal 20 aprile del 2009. Nel corso della seduta il WTI è sceso fino a $44,20 al barile.
Il future sul Brent con scadenza febbraio ha chiuso all'ICE in flessione dell'1,8% a $46,59 al barile. Era dal 16 marzo del 2009 che il benchmark europeo non chiudeva a tali livelli. Durante la seduta il Brent ha toccato un minimo a $45,19 barile.
Da notare è che il prezzo del WTI ha superato temporaneamente quello del Brent per la prima volta dal luglio del 2013.
Sul prezzo del petrolio continuano a pesare i timori legati all'elevata offerta sul mercato. Il Dipartimento dell'Energia si attende che la produzione statunitense di greggio salirà da 9,13 milioni di barili al giorno nel 2014 a 9,3 milioni di barili nel 2015 e a 9,5 milioni di barili nel 2015.
Suhail Mohamed Faraj al-Mazrouei, il Ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti, ha inoltre ribadito che l'OPEC non taglierà la sua produzione. Al-Mazrouei ha spiegato che il cartello può sostenere il calo dei prezzi e che "la logica e le regole di mercato dicono che a frenare o a ridurre la produzione devono essere coloro che stanno producendo il petrolio più caro".
Al-Mazrouei ha aggiunto che gli Emirati Arabi Uniti hanno l'intenzione di aumentare le loro capacità a 3,5 milioni di barili al giorno entro il 2017. Lo scorso mese il paese del Golfo ha prodotto 2,7 milioni di barili al giorno.


Redazione Borsainside
 
Banca Mondiale taglia stime di crescita per il 2015

La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le sue stime sulla crescita globale. L'organizzazione con sede a Washington spiega nel suo nuovo rapporto semestrale che il rafforzamento dell'economia statunitense ed il crollo del prezzo del petrolio non potranno compensare il peggioramento delle condizioni nella zona euro e nei Paesi emergenti.
La Banca Mondiale prevede ora che il PIL aumenterà quest'anno a livello globale del 3%, contro il +2,6% del 2014 e il +3,4% stimato precedentemente. Le previsioni per il 2016 sono state inoltre riviste da +3,5% a +3,3%. Per il 2016 la Banca Mondiale prevede una crescita del 3,2%.
La crescita delle economie ad alto reddito dovrebbe accelerare nel 2015 a +2,2%, da +1,8% del 2014. Nel suo precedente "Global Economics Prospects" la Banca Mondiale aveva previsto per quest'anno una crescita del 2,4%.
Il forte calo del prezzo del petrolio dovrebbe spingere il consumo e sostenere la ripresa negli USA. La Banca Mondiale ha rivisto perciò al rialzo le sue previsioni sull'economia statunitense nel 2015 da +3% a +3,2%.
I più bassi prezzi dell'energia non aiuteranno tuttavia gli importatori di greggio, come l'Europa ed il Giappone, mentre peggioreranno i problemi finanziari degli esportatori.
Dopo essere cresciuta nel 2014 dello 0,8% l'Eurozona dovrebbe registrare quest'anno una crescita dell'1,1%. Per il Giappone la Banca Mondiale si attende un rimbalzo all'1,2% da +0,2% nel 2014.
Per quanto riguarda i Paesi in via di sviluppo la Banca Mondiale prevede una leggera accelerazione al 4,8%, dal 4,4% dello scorso anno.
La crescita della Cina è vista rallentare quest'anno al 7,1% rispetto al 7,4% del 2014. La Banca Mondiale ha tagliato le sue previsioni sulla Russia per il 2015 da -0,7% a -2,9% e per il 2016 da +0,3% a +0,1%.


Redazione Borsainside
 
Il petrolio chiude ancora in ribasso ma sopra i minimi

Il prezzo del petrolio ha chiuso anche oggi in ribasso. Il future sul WTI con scadenza febbraio ha perso al NYMEX lo 0,4% a $45,89 al barile. Si tratta del più basso livello dal 20 aprile del 2009. Nel corso della seduta il WTI è sceso fino a $44,20 al barile.
Il future sul Brent con scadenza febbraio ha chiuso all'ICE in flessione dell'1,8% a $46,59 al barile. Era dal 16 marzo del 2009 che il benchmark europeo non chiudeva a tali livelli. Durante la seduta il Brent ha toccato un minimo a $45,19 barile.
Da notare è che il prezzo del WTI ha superato temporaneamente quello del Brent per la prima volta dal luglio del 2013.
Sul prezzo del petrolio continuano a pesare i timori legati all'elevata offerta sul mercato. Il Dipartimento dell'Energia si attende che la produzione statunitense di greggio salirà da 9,13 milioni di barili al giorno nel 2014 a 9,3 milioni di barili nel 2015 e a 9,5 milioni di barili nel 2015.
Suhail Mohamed Faraj al-Mazrouei, il Ministro del Petrolio degli Emirati Arabi Uniti, ha inoltre ribadito che l'OPEC non taglierà la sua produzione. Al-Mazrouei ha spiegato che il cartello può sostenere il calo dei prezzi e che "la logica e le regole di mercato dicono che a frenare o a ridurre la produzione devono essere coloro che stanno producendo il petrolio più caro".
Al-Mazrouei ha aggiunto che gli Emirati Arabi Uniti hanno l'intenzione di aumentare le loro capacità a 3,5 milioni di barili al giorno entro il 2017. Lo scorso mese il paese del Golfo ha prodotto 2,7 milioni di barili al giorno.


Redazione Borsainside

Sta un po giocando coi 46$ dopo quell'affondo a 44 basso di ieri. Mumble mumble.......Situazione già vista e rivista parecchie volte prima di ripartire al ribasso. Da monitorare, sono combattuto nonostante lo spazio ancora per la discesa....quello troppo scontato non mi convince mai
 
Sta un po giocando coi 46$ dopo quell'affondo a 44 basso di ieri. Mumble mumble.......Situazione già vista e rivista parecchie volte prima di ripartire al ribasso. Da monitorare, sono combattuto nonostante lo spazio ancora per la discesa....quello troppo scontato non mi convince mai

appena tocca la media 20 sui 46,80 lo shortiamo cats and dogs
 

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    Crude Oil(5 Heures)20150114132053.png
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Rame in caduta libera, minimi da luglio 2009

Il prezzo del rame ha accelerato drammaticamente al ribasso. Le quotazioni del metallo rosso sono arrivate a perdere al London Metal Exchange fino all'8,7% ed hanno toccato un minimo a $5.353,25 a tonnellata. Si tratta del più basso livello dal luglio del 2009.
La Banca Mondiale ha tagliato le sue stime sulla crescita globale. La notizia ha fatto aumentare i timori dei mercati relativi alle prospettive della domanda di rame. A preoccupare è soprattutto il rallentamento dell'economia della Cina, il maggiore consumatore al mondo del metallo. La Banca Mondiale si attende che il PIL cinese crescerà quest'anno del 7,1% contro il +7,4% registrato nel 2014.

Redazione Borsainside



Oltre il greggio ora abbiamo tra le commodities un'altro fronte molto ma molto caldo.
 
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Peugeot torna a crescere nel 2014, Cina primo mercato

Peugeot (FR0000121501) ha comunicato oggi che le sue vendite sono aumentate nel 2014 a livello mondiale del 4,3% a 2,94 milioni di unità. Il costruttore di automobili ha beneficiato soprattutto della forte domanda in Cina. Nel 2013 le vendite di Peugeot erano calate del 4,9% a causa della debole domanda in Europa e dalla sospensione delle attività in Iran.Le vendite in Cina hanno registrato lo scorso anno un balzo del 31,9% a 734.000 veicoli. Il Paese asiatico è diventato in questo modo il primo mercato di Peugeot.
La Francia, dove le vendite hanno ammontato a 637.682 unità, è il secondo mercato. Nell'intera Europa Peugeot ha venduto 1,8 milioni di veicoli, l'8,1% in più rispetto al 2013.




Redazione Borsainside
 
Istat, inflazione 2014 confermata ai minimi dal 1959

L'Istat ha confermato oggi che l'inflazione (indice NIC) è rimasta in Italia a dicembre invariata (era +0,2% a novembre).
Durante l'intero 2014 il tasso di inflazione medio annuo è stato pari a +0,2%, in calo di un punto percentuale rispetto al 2013 (+1,2%): si tratta dal valore più basso dal 1959 quando si registrò un -0,4%.
L'ufficio di statistica spiega che l'azzeramento dell'inflazione è da ascrivere in larga misura al netto accentuarsi del calo tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (-8,0%, da -3,1% di novembre), dovuto all'ulteriore marcata diminuzione dei prezzi dei carburanti.
L'inflazione di fondo, al netto degli alimentari freschi e dei beni energetici, è salita a +0,6% (da +0,5% del mese precedente); al netto dei soli beni energetici, è scesa a +0,5% (da +0,6% di novembre).
Anche su base mensile l'inflazione è rimasta invariata contro il -0,2% registrato nel mese precedente. Anche questo dato è conforme alla stima preliminare.
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona ( il cosiddetto "carrello della spesa") sono aumentati dello 0,1% in termini congiunturali e hanno registrato una flessione tendenziale dello 0,2% (dal +0,4% di novembre).
L'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), quello considerato dall'UE per le sue statistiche, è rimasto invariato su base mensile e calato dello 0,1% su base annua (da +0,3% di novembre), confermando la stima preliminare. Il tasso di crescita medio annuo relativo al 2014 è stato pari a +0,2%, oltre un punto percentuale in meno rispetto al +1,3% del 2013.
L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, ha regitrato una variazione nulla su base mensile, un decremento dello 0,1% su base annua e un aumento dello 0,2% nella media del 2014.


Redazione Borsainside
 
BCE: Corte di giustizia europea promuove programma OMT

Il programma OMT (Outright Monetary Transactions) della BCE è "in linea di principio" conforme ai trattati europei. È questo il parere dell'avvocato generale della Corte di giustizia europea, Pedro Cruz Villalon.Nel settembre del 2012 Mario Draghi aveva lanciato l'OMT, che potenzialmente prevede l'acquisto illimitato di titoli di Stato dei Paesi in crisi. La decisione era stata aspramente criticata in Germania e alla Corte Costituzionale tedesca erano arrivati più ricorsi. Per questo motivo il caso era stato inviato alla Corte di giustizia europea.
Secondo Cruz Villalon la BCE gode di un ampio margine di discrezionalità nella programmazione e nell'esecuzione della sua politica monetaria. Tuttavia, se l'OMT verrà applicato, l'Eurotower dovrà motivare adeguatamente la sua adozione e rispettare le esigenze risultanti dal principio di proporzionalità.
Il parere non è vincolante ma i giudici della Corte di giustizia europea abitualmente lo seguono. La sentenza è attesa nel prossimo autunno. Anche se formalmente i due casi sono distinti, il via libera all'OMT, è una notizia positiva per Draghi che sta preparando un programma di allentamento quantitativo in stile Fed.
In un'intervista al settimanale tedesco "Die Zeit", Draghi ha ribadito che la BCE è pronta ad acquistare titoli di Stato. Il banchiere centrale ha spiegato che tutti i membri del consiglio direttivo dell'istituto di Francoforte sono determinati a rispettare il mandato di mantenere la stabilità dei prezzi, ma ci sono delle divergenze su come farlo.


Redazione Borsainside
 
Bankitalia: Il debito pubblico supera a novembre 2.160 miliardi

Il debito pubblico italiano è salito a novembre, rispetto ad ottobre, di €2,6 miliardi a €2.160,1 miliardi. È quanto risulta dal supplemento al bollettino statistico della Banca d'Italia dedicato alla finanza pubblica.
Via Nazionale indica che l'aumento riflette per €5,4 miliardi il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche solo in parte compensato dalla diminuzione delle disponibilità liquide del Tesoro (€3,2 miliardi).
L'emissione di titoli sopra la pari, il deprezzamento dell'euro e gli effetti della rivalutazione dei BTP indicizzati all'inflazione (BTPi) hanno complessivamente aumentato il debito per €0,3 miliardi.
Nel dettaglio il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato a novembre di €2 miliardi e quello delle Amministrazioni locali di €0,6 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.
Le entrate tributarie si sono attestate a novembre a €31,2 miliardi, in aumento dello 0,4% rispetto allo stesso mese del 2013.


Redazione Borsainside
 
Eurozona, produzione industriale +0,2% a novembre, oltre attese

La produzione industriale è cresciuta nella zona euro a novembre lo 0,2%. Gli economisti avevano previsto una variazione nulla.Il dato di ottobre è stato rivisto al rialzo, da +0,1% a +0,3%.
Rispetto al novembre del 2013 la produzione industriale è calata nell'Eurozona dello 0,4%. Il consensus era di un calo dello 0,7%.


Redazione Borsainside
 
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