Tempo a Milano - Cap. 1 (1 Viewer)

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xinian70

CROC Analista
SILVER (Argento) – Chiusura - 24/07/2015 – sempre SHORT (sul TS di Medio-Lungo periodo)


Il SILVER – X4-TS è sempre SHORT , Flat & Reverse leggibili sul grafico,
ma probabilmente è arrivato il minimo di lungo periodo:
il 24/7 è scattato il segnale di LONG di lungo periodo da 14,33

direi che si può iniziare “gradualmente” ad accumulare posizioni LONG di lungo periodo


 

Grifo104

Forumer storico
La crisi ha fatto crollare gli investimenti, in sette anni persi oltre 109 miliardi

Gli investimenti sono crollati a causa della crisi. Lo denuncia la CGIA. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi dell'associazione degli artigiani, tra il 2007 e il 2014 l’ammontare complessivo degli investimenti al netto dell’inflazione è sceso di ben 109,4 miliardi di euro, pari, in termini percentuali, a una diminuzione di 29,7 punti. La CGIA sottolinea che nessun altro indicatore economico ha registrato una contrazione percentuale così ampia.
I settori che hanno subito i contraccolpi più significativi sono stati quelli relativi ai mezzi di trasporto (autoveicoli, automezzi aziendali, bus, treni, aerei, etc.), in flessione del 43,4 per cento (-10,9
miliardi di euro), i fabbricati non residenziali (capannoni, edifici commerciali, opere pubbliche, etc.), con un calo del 38,6 per cento (-39,1 miliardi) e le abitazioni.
Diversamente, le uniche tipologie di investimenti che non hanno risentito della crisi sono state quelle riconducibili alla ricerca e allo sviluppo (+8,1 per cento) e alle telecomunicazioni (+10,6 per cento). Se nel primo caso l’aumento in termini assoluti è stato pari a 1,5 miliardi di euro, nel secondo caso la variazione positiva è stata di 598 milioni di euro.
L’Amministrazione pubblica è il settore istituzionale che in misura superiore agli altri ha tagliato di più. Sempre nel periodo tra il 2007 e il 2014, la contrazione in termini reali degli investimenti nella Pa è stata del 30,8 per cento. Seguono le famiglie consumatrici (-29,9 per cento), le imprese (29,5 per cento) e le società finanziarie (-23,3 per cento).
La CGIA ricorda che, posto pari a 100 il totale degli investimenti nominali in Italia nel 2014, oltre il 60 per cento era riconducibile alle imprese e un altro 24 per cento circa alle famiglie consumatrici.
Se si analizza quanto è successo negli ultimi decenni, emerge che l’ammontare complessivo degli investimenti fissi lordi dell’anno scorso (259,1 miliardi di euro) è quasi lo stesso che si aveva nel 1995 (264,3 miliardi di euro). "In buona sostanza siamo ritornati allo stesso livello di 20 anni fa", osserva la CGIA.


Redazione Borsainside
 

Grifo104

Forumer storico
Abi: La recessione è finita, Pil +0,7% nel 2015

L'Italia è uscita definitivamente dalla recessione. Lo afferma l'Abi (Associazione Bancaria Italiana).Nel rapporto Afo, elaborato insieme agli economisti degli Uffici studi delle principali banche del Paese, la crescita del Pil quest'anno è stimata allo 0,7% e nel biennio 2016-17 all'1,6% annuo.
La domanda interna spingerà la ripresa
Il rapporto conferma che il peggio della crisi è passato e "delinea un quadro che non ignora le difficoltà" ma è "a predominanti tinte rosa". La domanda interna darà un importante contributo alla ripresa economica.
I consumi dovrebbero beneficiare in particolare della risalita del reddito disponibile reale (+0,9 in media nel triennio di previsione contro una contrazione pari al -1,5% medio annuo dal 2008 al 2014) alimentata dal miglioramento dell’occupazione e da un consolidamento della fiducia delle famiglie.
Gli investimenti dovrebbero inoltre reagire positivamente alle prospettive di ripresa divenendone nel biennio finale della previsione il fattore trainante. Sul profilo di entrambe le componenti della domanda interna oltre ai fattori nazionali eserciterà effetti benefici l'espansiva politica monetaria della BCE.
Anche l'inflazione tornerà a crescere
La ripresa della domanda - si legge ancora nel rapporto - riuscirà ad allontanare definitivamente i rischi di deflazione, con una crescita dei prezzi al consumo in Italia che sarà inferiore a quella europea (1,3% contro 1,7% nella media del biennio 2016-17) ma ben distante dai valori negativi conosciuti a inizio d'anno". Lo scenario di base sull'inflazione indica +0,4% nel 2015, +1,1% nel 2016 e +1,6% nel 2017.
La redditività delle banche resterà bassa
Nonostante il miglioramento delle condizioni dell'economia la redditività bancaria continuerà ad essere bassa. Nel rapporto si prevede che gli utili netti delle banche ammonteranno a fine 2017 a poco più di 10 miliardi di euro, valore corrispondente ad un ritorno sul capitale (Roe) del 2,6%, di oltre tre volte inferiore ai livelli pre-crisi.
A rallentare il recupero della redditività concorre una non elevata crescita dei ricavi - soprattutto del margine di interesse frenato dal basso livello dei rendimenti di mercato - e un peso del rischio bancario che risente sia di un lento rientro delle sofferenze sia della pressione derivante dal nuovo quadro regolamentare e di supervisione.


Redazione Borsainside
 

iulius

Forumer storico
La crisi ha fatto crollare gli investimenti, in sette anni persi oltre 109 miliardi

Gli investimenti sono crollati a causa della crisi. Lo denuncia la CGIA. Secondo i dati elaborati dall’Ufficio studi dell'associazione degli artigiani, tra il 2007 e il 2014 l’ammontare complessivo degli investimenti al netto dell’inflazione è sceso di ben 109,4 miliardi di euro, pari, in termini percentuali, a una diminuzione di 29,7 punti. La CGIA sottolinea che nessun altro indicatore economico ha registrato una contrazione percentuale così ampia.
I settori che hanno subito i contraccolpi più significativi sono stati quelli relativi ai mezzi di trasporto (autoveicoli, automezzi aziendali, bus, treni, aerei, etc.), in flessione del 43,4 per cento (-10,9
miliardi di euro), i fabbricati non residenziali (capannoni, edifici commerciali, opere pubbliche, etc.), con un calo del 38,6 per cento (-39,1 miliardi) e le abitazioni.
Diversamente, le uniche tipologie di investimenti che non hanno risentito della crisi sono state quelle riconducibili alla ricerca e allo sviluppo (+8,1 per cento) e alle telecomunicazioni (+10,6 per cento). Se nel primo caso l’aumento in termini assoluti è stato pari a 1,5 miliardi di euro, nel secondo caso la variazione positiva è stata di 598 milioni di euro.
L’Amministrazione pubblica è il settore istituzionale che in misura superiore agli altri ha tagliato di più. Sempre nel periodo tra il 2007 e il 2014, la contrazione in termini reali degli investimenti nella Pa è stata del 30,8 per cento. Seguono le famiglie consumatrici (-29,9 per cento), le imprese (29,5 per cento) e le società finanziarie (-23,3 per cento).
La CGIA ricorda che, posto pari a 100 il totale degli investimenti nominali in Italia nel 2014, oltre il 60 per cento era riconducibile alle imprese e un altro 24 per cento circa alle famiglie consumatrici.
Se si analizza quanto è successo negli ultimi decenni, emerge che l’ammontare complessivo degli investimenti fissi lordi dell’anno scorso (259,1 miliardi di euro) è quasi lo stesso che si aveva nel 1995 (264,3 miliardi di euro). "In buona sostanza siamo ritornati allo stesso livello di 20 anni fa", osserva la CGIA.


Redazione Borsainside


Da noi gli investimenti sono crollati.
In Germania?
 

iulius

Forumer storico
Da un rapido esame della Borsa Usa risulta che si scenderà.
Gli indicatori sono negativi.
La ns. pur avendoli ancora positivi non risponde.
 
Stato
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