Fed: domani al via il summit di Jackson Hole, focus su vicepresidente Fischer - FOCUS
Janet Yellen non sara' presente, cosi' come Mario Draghi (Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 26 ago - E' iniziato il conto alla rovescia per il simposio del gotha della finanza a Jackson Hole. Banchieri centrali, economisti, operatori di borsa, professori e rappresentanti del governo americano da domani fino a sabato si riuniranno sulle coste del Jackson Lake all'interno del parco nazionale Grand Teton nello Stato di Wyoming per parlare di "Dimaniche inflative e politiche monetarie". Organizzato ogni anno dal 1978 dalla Federal Reserve Bank di Kansas City, l'Economic Symposium Conference Proceedings - e' questo il nome ufficiale del summit - ruotera' intorno alla figura di Stanley Fischer, il vicepresidente della Fed. E' lui a strappare la scena dal momento che Janet Yellen, il governatore della Banca centrale americana, ha deciso di non partecipare all'evento. Tra i grandi assenti c'e' anche Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea, che verra' sostituito dal vicepresidente dell'Eurotower Vitor Constancio. Secondo gli analisti di Citigroup, e' Fischer "il jolly chiave" perche' dalle sue parole strategist e gestori potrebbero capire quali sono le intenzioni della Fed in materia di tassi. Da mesi l'istituto centrale ha fatto capire che vorrebbe iniziare a normalizzare la sua politica monetaria per la prima volta dal 2006. Anche perche' la congiuntura e' decisamente migliore rispetto al dicembre 2008, quando il costo del denaro fu portato sui minimi storici pari allo 0-0,25%. Ma allo stesso tempo la Fed ha spiegato che i tassi saliranno solo quando sara' "ragionevolmente fiduciosa" che l'inflazione tornera' a puntare verso il 2% nel medio termine. Peccato che dall'aprile 2012 i prezzi al consumo viaggiano sotto al target del 2% fissato dalla Banca centrale statunitense. In un'intervista del 10 agosto, Fischer aveva anticipato di aspettarsi un rialzo graduale dell'inflazione riconoscendo pero' il peso alle dinamiche inflative dato da venti contrari temporanei, che sono ancora una fonte di preoccupazione. Oggi William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York, ha spiegato di non essere sorpreso dell'andamento debole dell'inflazione. Ma tra gli investitori c'e' il timore che un continuo calo dei prezzi del greggio porti a un abbassamento delle aspettative inflative e dunque al ritorno dello spettro della deflazione. I fari sono puntati su sabato, quando Fischer parlera' in un panel a cui parteciperanno anche il governatore della Bank of England Mark Carney, Constancio e il numero uno della Banca centrale indiana Raghuram Rajan. "Se dara' segnali di preoccupazione per pressioni transitorie al ribasso (materie prime e prezzi energetici e dollaro in apprezzamento) che si stanno facendo avanti condizionando sempre piu' i salari e i prezzi interni, QUELLO (scritto a caratteri cubitali, ndr) sarebbe un evento notevole", ha spiegato in un rapporto William Lee, economista di Citigroup, che per ora continua ad aspettarsi un rialzo dei tassi il mese prossimo. Una tale indicazione, "suggerirebbe una riduzione della fiducia da parte della Fed nel raggiungere il target sull'inflazione nel medio termine". Altri analisti fanno notare che tutto dipende dai temi su cui mettera' piu' enfasi. Se Fischer si concentrera' su un miglioramento del mercato del lavoro, allora il posticipo di una stretta a settembre - trapelato oggi con le dichiarazioni di William Dudley, presidente della Federal Reserve di New York - non e' affatto scontato. La fotografia del mercato del lavoro Usa arrivera' il 4 settembre prossimo, giusto in tempo per la riunione del 16 e 17 settembre.
A24-Spa
(RADIOCOR) 26-08-15