Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
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Giappone, esportazioni +3,1% in agosto, sotto attese

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Le esportazioni del Giappone sono aumentate ad agosto del 3,1%. Gli economisti avevano atteso un aumento del 4,3%.
Le esportazioni verso la Cina, il principale partner commerciale del Giappone, sono calate del 4,6%. Si è trattato del primo calo da febbraio. Le esportazioni verso gli USA sono salite dell'11%.
Le importazioni del Giappone sono calate ad agosto del 3,1%. Gli esperti avevano previsto un calo del 2,5%.
Il deficit della bilancia commerciale giapponese è salito lo scorso mese, rispetto a luglio, da 268,1 a 569,7 miliardi di yen. Il consensus era di -540 miliardi di yen.


Redazione Borsainside
 
Svizzera: Crescita economica modesta anche nel 2016

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Il governo svizzero continua a ritenere che l'andamento economico rimarrà ancora piuttosto modesto e si rafforzerà solo nel corso del 2016.
"Il forte apprezzamento del franco di metà gennaio ha frenato notevolmente la congiuntura svizzera nel primo semestre 2015", si legge in una nota della Confederazione. "Un presupposto importante per il miglioramento della situazione economica è che la congiuntura internazionale resti favorevole e in particolare che la zona euro prosegua la sua ripresa".
Nel complesso il governo svizzero per il 2015 una crescita del PIL dello 0,9% (previsione di giugno: +0,8%) e per il 2016 una modesta accelerazione all’1,5% (previsione di giugno: +1,6%).


Redazione Borsainside
 
Borsa Tokyo allunga, forti acquisti su minerari e petroliferi


Il Nikkei ha chiuso anche oggi in rialzo.Immagine: Shutterstock La Borsa di Tokyo ha chiuso oggi per la terza seduta di fila in rialzo. Il Nikkei ha guadagnato l'1,4% a 18.432,27 punti e il Topix l'1,3% a 1.491,91 punti.
I mercati continuano a scommettere che la Fed rinvierà l'avvio della stretta monetaria a causa del recente aumento dei rischi per l'economia.



Estratto da Borsainside


P.S.
Dati macro pessimi e taglio del rating da parte di S&P. L'indice giapponese sale perche' la Fed per gli LMA dovrebbe rinviare il taglio dei tassi. A me invece mi si addrizzano tutti i capelli !!!
 
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Commercio estero: Export +6,3% a luglio, vola il surplus

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La bilancia commerciale dell'Italia ha registrato a luglio un surplus di circa €8 miliardi, in aumento rispetto allo stesso mese del 2014 (+€6,9 miliardi). Lo ha comunicato oggi l'Istat. Gli analisti avevano previsto un surplus di soli €2,5 miliardi. Escludendo l'energia il saldo di luglio è attivo per €11,3 miliardi.
A giugno il surplus aveva ammontato a €2,8 miliardi (€5,5 miliardi esclusa l'energia).
Su base annua le esportazioni dell'Italia sono aumentate a luglio del 6,3%. L'ufficio di statistica indica che l'aumento è stato determinato sia dalle vendite verso l'area Ue (+5,7%) sia da quelle verso l'area extra Ue (+7%).
Rispetto al mese precedente le esportazioni sono calate dello 0,4%. La flessione congiunturale dell'export è stata determinata dalla diminuzione delle vendite verso i mercati Ue (-1,5%), mentre quelle verso i mercati extra Ue (+1,0%) sono cresciute.
Le importazioni a luglio sono aumentate del 4,2% su base annua, ma calate del 3,7% su base mensile.


Redazione Borsainside
 
Tornano le vendite sulle borse cinesi, Shanghai -2,1%


La maggior parte delle principali borse della regione Asia-Pacifico ha chiuso oggi in rialzo.
Lo Shanghai Composite ha perso il 2,1% a 3.086,60 punti. La seduta è stata molto volatile. L'indice cinese si è indebolito significativamente nell'ultima ora di contrattazione. Gli investitori temono che gli interventi di Pechino non saranno sufficienti a sostenere il mercato a causa dell'indebolimento dell'economia. L'OCSE ha tagliato ieri le sue stime sul PIL della Cina per il 2015 a +6,7% e per il 2016 a +6,5%.

Estratto da Borsainside
 
CINA.... ieri hanno chiuso lo short multiday trimestrale....
potrebbero tornare a salire.... oggi sono FLAT... domani potrebbero rompere UP ...

livelli per dopo la mezzanotte di oggi...


HANGSENG – ADX / ADM – TS V. 2.9 – Livelli Intraday per il 18/09/15


ADM – Average Daily Movement – Intraday Levels
entrata su close 1H (candela oraria)… se superato il livello indicato

 
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Bce: Italia in ritardo su risanamento debito, usi eventuali disponibilita' extra


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 17 set - Per due paesi, Italia e Belgio, si rileva "un consistente ritardo nell'azione di risanamento necessaria ai fini della regola sul debito". E' quanto si legge nel bollettino Bce. "In base a quest'ultima - si legge nel documento - nel 2015 il miglioramento del saldo strutturale dovrebbe ammontare al 2,1% del Pil per l'Italia (a causa dei ritardi nel risanamento accumulati dal 2013), rispetto alla previsione di uno sforzo strutturale pari allo 0,3%...a fronte di una previsione di misure strutturali pari allo 0,5 per cento del Pil". Tali requisiti, prosegue il comunicato, non trovano riscontro nelle raccomandazioni specifiche per il 2015 rivolte ai due paesi, "poiche' la Commissione ha concluso che la deviazione dalla regola su debito e' giustificata da fattori rilevanti quali le sfavorevoli condizioni economiche e l'attuazione di riforme strutturali". In molti paesi la spesa per interessi si e' collocata al di sotto di quanto inizialmente indicato nei bilanci di previsione. Al tempo stesso, anziche' impiegare i risparmi cosi' conseguiti per accelerare l'aggiustamento del disavanzo, diversi Stati membri hanno aumentato la spesa primaria (ovvero la spesa pubblica al netto degli interessi) rispetto ai piani originari. Si consiglia dunque ai paesi che registrano un elevato rapporto tra debito delle amministrazioni pubbliche e Pil (Belgio, Francia, Italia, Irlanda e Portogallo) di utilizzare eventuali disponibilita' straordinarie, connesse a una spesa per interessi inferiore alle attese, per la riduzione del disavanzo. Inoltre, per quanto concerne i paesi che hanno gia' soddisfatto gli obiettivi di bilancio a medio termine, la Germania e' stata esortata a incrementare ulteriormente gli investimenti pubblici in infrastrutture, istruzione e ricerca, mentre i Paesi Bassi sono incoraggiati a dirottare maggiori risorse verso ricerca e sviluppo. Il tesoretto che l'Italia dovrebbe utilizzare per ridurre il debito e' rappresentato da "eventuali disponibilita' straordinarie, connesse a una spesa per interessi inferiore alle attese, per la riduzione del disavanzo". Interessante notare che paesi come la Germania che godono di un bassissimo livello di spesa sul debito circolante, vengono esortati dalla Bce a spingere sul fronte contrario, quello delle spese. "Inoltre per quanto concerne i paesi che hanno gia' soddisfatto gli obiettivi di bilancio a medio termine - si legge nel bollettino - la Germania e' stata esortata a incrementare ulteriormente gli investimenti pubblici in infrastrutture, istruzione e ricerca, mentre i Paesi Bassi sono incoraggiati a dirottare maggiori risorse verso ricerca e sviluppo". L'Italia compare anche fra i 12 paesi esortati a fare di piu' per rispettare gli obiettivi di stabilita' e crescita. "I 12 paesi dell'area dell'euro sottoposti al meccanismo preventivo del Patto dovranno avvicinarsi ai rispettivi obiettivi di bilancio a medio termine - recita il bollettino - attraverso misure strutturali pari complessivamente allo 0,2% per cento del Pil nel biennio 2015-2016; nondimeno, i dati attesi per questo periodo sono lievemente negativi
Pertanto, le raccomandazioni relative alle politiche di bilancio richiedono a otto Stati membri (Belgio, Estonia, Italia, Lettonia, Lituania, Malta, Austria e Finlandia) di compiere sforzi strutturali commisurati al meccanismo preventivo del PSC".

Cop
(RADIOCOR) 17-09-15
 
Bce: consiglio direttivo ribadisce ferma volonta' di usare ogni strumento


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Milano, 17 set - "Il Consiglio direttivo ribadisce la propria volonta' e capacita' di agire, se necessario, ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato". E' quanto si legge nel bollettino Bce in cui, in particolare, si rammenta come "il programma di acquisto di attivita' consente sufficiente flessibilita' per adeguarne dimensioni, composizione e durata". Nel frattempo, prosegue rapporto, l'Eurosistema effettuera' interamente gli acquisti mensili di attivita' per 60 miliardi di euro, che secondo le intenzioni saranno condotti sino alla fine di settembre 2016, o anche dopo se necessario, e in ogni caso finche' il Consiglio direttivo non riscontrera' un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione, coerente con l'obiettivo di conseguire tassi di inflazione su livelli inferiori ma prossimi al 2 per cento nel medio termine. "Il Consiglio direttivo - conclude il bollettino - ribadisce la necessita' di attuare con risolutezza le decisioni di politica monetaria, nonche' di seguire attentamente tutte le nuove informazioni pertinenti per quanto concerne il loro impatto sulle prospettive per la stabilita' dei prezzi nel medio periodo". Il Consiglio direttivo, indica inoltre il bollettino, "ritiene prematuro valutare se i recenti andamenti economici e dei mercati finanziari siano tali da esercitare un impatto durevole sul conseguimento di un profilo sostenibile di inflazione verso il proprio obiettivo di medio termine o se vadano considerati essenzialmente temporanei. Continuera' inoltre a tenere sotto stretta osservazione tutte le nuove informazioni pertinenti". In prospettiva, "il Consiglio direttivo terra' sotto stretta osservazione i rischi per le prospettive sull'evoluzione dei prezzi nel medio periodo, prestando particolare attenzione alla trasmissione delle proprie misure di politica monetaria, nonche' agli sviluppi economici e finanziari e all'andamento dei corsi delle materie prime e dei cambi su scala mondiale". Per quanto riguarda le prospettive dell'economia dell'eurozona "in una prospettiva piu' lunga", i governatori ritengono che la "ripresa dell'area dell'euro dovrebbe proseguire, sebbene a un ritmo in certa misura piu' debole di quanto previsto in precedenza". Cio' riflette soprattutto il rallentamento delle economie emergenti, che grava sulla crescita mondiale e, di conseguenza, sulla domanda di esportazioni dell'area dell'euro. La domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sostenuta dalle misure di politica monetaria e dal loro impatto favorevole sulle condizioni finanziarie, nonche' dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. "Inoltre - conclude il rapporto - i prezzi del petrolio piu' bassi dovrebbero corroborare il reddito disponibile reale delle famiglie e la redditivita' delle imprese, fornendo ulteriore sostegno ai consumi privati e agli investimenti. Nel contempo e' probabile che i necessari aggiustamenti di bilancio in diversi settori e la lenta attuazione delle riforme strutturali possano frenare il recupero dell'attivita' economica".

Cop
(RADIOCOR) 17-09-15
 
Stato
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