Tempo a Milano - Cap. 1

Stato
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USA, ordini beni durevoli +0,4% ad ottobre, sopra attese

Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che gli ordini di beni durevoli (Durable Goods Orders) sono aumentati negli USA ad ottobre dello 0,4%. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,6%.Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo, da -1,3% a -0,9%.
Escluso il settore dei trasporti gli ordini di beni durevoli sono calati ad ottobre dello 0,9%. Gli esperti avevano atteso una crescita dello 0,5%.


Redazione Borsainside
 
USA, spese per consumi e reddito personale +0,2% ad ottobre

Il Dipartimento del Commercio ha annunciato oggi che le spese per consumi (Personal Spending) sono aumentate negli Stati Uniti ad ottobre dello 0,2%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,3%. Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo, da -0,2% a +0,0%.
Il reddito personale (Personal Income) è cresciuto ad ottobre dello 0,2%. Gli esperti avevano previsto una crescita dello 0,4%.
Il PCE core, uno degli indicatori più seguiti dalla Federal Reserve per monitorare l'inflazione, è aumentato dello 0,2%, contro il +0,1% atteso dal consensus. Su base annua il core PCE è salito dell'1,6%.
La banca centrale statunitense tollera, non ufficialmente, una crescita dell'inflazione da anno ad anno tra l'1% ed il 2%.


Redazione Borsainside


P.S.
L'inflazione prende velocita' in USA. Tassi in rialzo prima del previsto (probabilmente).
 
USA, richieste sussidi disoccupazione balzano ai massimi da due mesi

Il Dipartimento del Lavoro ha comunicato oggi che la scorsa settimana le nuove richieste di sussidi alla disoccupazione (Jobless Claims) sono aumentate negli USA di 21.000 unità a 313.000 unità. Si tratta del più alto livello da quasi due mesi. Gli economisti avevano previsto un calo a 288.000 unità.Il dato della settimana precedente è stato rivisto leggermente al rialzo, da 291.000 a 292.000 unità.
La media mobile delle ultime quattro settimane, che viene considerata più attendibile perchè meno volatile, è salita di 6.250 unità a 294.000 unità.
Il numero delle richieste continuative è sceso nella settimana terminata lo scorso 15 novembre a 2,316 milioni. Gli esperti avevano atteso un aumento a 2,348 milioni.


Redazione Borsainside
 
USA, indice Michigan novembre rivisto a 88,8 punti

L'Università del Michigan ha annunciato oggi che in base alle sue stime definitive il suo indice relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi (Michigan Consumer Confidence Index) è aumentato a novembre, rispetto ad ottobre, da 86,9 a 88,8 punti. La lettura preliminare aveva indicato 89,4 punti. Gli economisti avevano previsto 90 punti.Il sottoindice relativo alle attuali condizioni dell'economia è balzato dai 98,3 punti di ottobre a 102,7 punti. In aumento anche il sottoindice relativo alle aspettative, da 79,6 a 79,9 punti.


Redazione Borsainside
 
USA, vendite nuove case +0,7% ad ottobre, sotto attese



Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che le vendite di nuove case (New Home Sales) sono aumentate lo scorso mese negli USA dello 0,7% a 458.000 unità. Gli economisti avevano atteso 478.000 unità.
Il dato di settembre è stato rivisto al ribasso, da 467.000 a 455.000 unità.
Il prezzo medio di vendita è salito ad ottobre del 15,4% a $305.000. Si tratta di un nuovo livello record.


Redazione Borsainside
 
USA: Inatteso calo delle vendite di case in corso

La National Association of Realtors (l'Associazione Agenti Immobiliari degli USA) ha comunicato oggi che il suo indice che misura l'andamento dei contratti di vendita di abitazioni già firmati ma non ancora conclusi (Pending Home Sales) è sceso ad ottobre dell'1,1% a 104,1 punti. Gli economisti avevano atteso un aumento dello 0,5%.
Da anno anno l'indice della National Association of Realtors, che è un importante indicatore delle vendite di case esistenti (Existing Home Sales), è aumentato ad ottobre del 2,2%.


Redazione Borsainside
 
Petrolio: Le scorte statunitensi aumentano di 1,95 milioni di barili

L'EIA (Energy Information Administration) ha comunicato oggi che le scorte di petrolio (Crude Inventories) sono aumentate la scorsa settimana negli USA di 1,95 milioni barili. Gli analisti avevano previsto un aumento 220.000 barili.Le scorte di benzina sono aumentate di 1,83 milioni di barili. Gli esperti avevano atteso un aumento di 1,36 milioni di barili.
L'EIA ha inoltre comunicato che la scorsa settimana le scorte di distillati sono scese di 1,65 milioni di barili (stime: -436.000 barili).
Il prezzo del petrolio perde al NYSE lo 0,6% a $73,72 al barile.


Redazione Borsainside
 
Crisi: Confindustria vede luce alla fine del tunnel

La Confindustria è cautamente ottimista sulle prospettive dell'economia italiana nel 2015. "Nell’insieme i pochi dati disponibili puntano a un PIL invariato nel quarto trimestre, stima che deve trovare conferma nei numeri prossimamente in uscita; rispetto ad attese di ulteriore calo, ciò sarebbe una migliore base per la ripartenza già dall’avvio dell’anno prossimo", si legge nella Congiuntura Flash di novembre.
Il Centro Studi di Confindustria indica che in Italia l’export è tornato ad aumentare, l’occupazione mostra i primi segnali di recupero, si è arrestata l’emorragia di credito alle imprese (anche se le condizioni d’offerta rimangono strette) e la riduzione dei tassi, di cui hanno molto beneficiato titoli pubblici e bancari, inizia a essere trasmessa alle piccole aziende.
Gli esperti aggiungono che le riforme strutturali danno frutti nel medio termine, ma nell’immediato rispondono alla domanda di cambiamento del Paese e restituiscono così la fiducia necessaria a rilanciare consumi e investimenti.


Redazione Borsainside
 
Il prezzo del petrolio aggiorna i minimi da settembre 2010

Il prezzo del petrolio ha chiuso anche oggi in ribasso. Il future sul WTI con scadenza gennaio ha perso al NYMEX lo 0,5% a $73,69 al barile. Si tratta del più basso livello dal 21 settembre del 2010.
Il future sul Brent con scadenza gennaio ha perso all'ICE lo 0,7% a $77,75 al barile. Era dal 9 settembre del 2010 che il benchmark europeo non chiudeva a tali livelli.
Sembra sempre più improbabile che l'OPEC deciderà domani di tagliare la sua produzione. Ali al Naimi, il ministro del petrolio saudita, ha dichiarato oggi che "il prezzo del petrolio finirà per stabilizzarsi da solo". Il suo omologo iraniano, Bijan Zangeneh, ha affermato da parte sua che il suo Paese ne' taglierà la sua produzione ne' chiederà all'Arabia Saudita di farlo.
Molti analisti non credono che l'OPEC agirà domani perchè un taglio della produzione significherebbe concedere più quote di mercato ai produttori di petrolio da scisto.
I dati pubblicati oggi dal Dipartimento dell'Energia hanno intanto confermato la crescente offerta da parte degli USA. La produzione è aumentata la scorsa settimana di 73.000 barili al giorno a 9,08 milioni di barili. Si tratta del più alto livello dal 1983. Le scorte nel terminale di Cushing sono salite di 1,33 milioni di barili a 24,6 milioni di barili, ovvero ai massimi da agosto.


Redazione Borsainside
 
Ultima modifica:
DAX – Chiusura - 26/11/14 – sempre LONG (sul TS di Medio-Lungo periodo)


Il DAX X4-TS è sempre LONG , Flat & Reverse leggibili sul grafico

 
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