Tempo a Milano - Cap. 1

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USA: L'indice Michigan scende ai minimi da novembre

L'Università del Michigan ha annunciato oggi che in base alle sue stime preliminari il suo indice relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi (Michigan Consumer Confidence Index) è calato a marzo, rispetto a febbraio, da 95,4 a 91,2 punti. Si tratta del più basso livello da novembre. Gli economisti avevano previsto un aumento a 95,8 punti.Il sottoindice relativo alle aspettative è sceso da 88 punti di febbraio a 83,7 punti. In calo anche il sottoindice relativo alle attuali condizioni dell'economia, da 106,9 a 103 punti.



Redazione Borsainside
 
Eni taglia dividendo e investimenti, dismissioni per 8 miliardi

Eni (IT0003132476) ha presentato oggi il suo piano strategico 2015-2018. Come gli altri grandi gruppi petroliferi anche il cane a sei zampe ha reagito al recente declino del prezzo del petrolio. Gli investimenti saranno ridotti del 17% a parità di cambio rispetto al piano precedente.
Eni ha inoltre deciso di tagliare il dividendo per il 2015 a €0,80 e di sospendere il piano di buy back. La politica di distribuzione sarà progressiva in relazione alla crescita dei risultati attesi. Eni valuterà la riattivazione del piano di buy back quando i progressi strategici e lo scenario di mercato lo consentiranno.
Nel corso del piano sono attese nuove scoperte per 2 miliardi di barili olio equivalenti al costo di $2,6 al barile. L’obiettivo di crescita della produzione di idrocarburi è pari al 3,5% annuo e sarà conseguito principalmente grazie all’avvio di nuovi progetti e al ramp up di quelli già avviati nel 2014, con un contributo totale di oltre 650.000 barili olio equivalenti/giorno al 2018.
Il free cash flow cumulato nel 2015-18 è previsto superiore ai €16 miliardi. Un contributo sostanziale alla generazione di cassa proverrà dalle dismissioni programmate che saranno pari a €8 miliardi, di cui il 70% circa nei primi due anni di piano. Circa il 50% riguarderà la cessione di partecipazioni in recenti scoperte esplorative nelle quali Eni, detenendo quote molto elevate, intende diluirsi pur mantenendo il ruolo di operatore (“dual exploration model”). La cessione delle quote azionarie residue in Galp (PTGAL0AM0009) e Snam (IT0003153415) rappresenterà circa il 25% mentre il restante 25% deriverà dalla cessone di asset maturi upstream e di attività non-core nel mid-downstream.
Gli investitori hanno accolto molto negativamente le indicazioni arrivate da Eni. Il titolo scende al momento a Piazza Affari del 4,6%.


Redazione Borsainside
 
Petrolio a picco, il WTI chiude sotto 45 dollari al barile

Il prezzo del petrolio è andato oggi a picco. Il future sul WTI con scadenza aprile ha perso al NYMEX il 4,7% a $44,84 al barile. In questo modo il contratto ha chiuso solo poco al di sopra dei minimi da sei anni a $44,45 al barile toccati lo scorso 28 gennaio.
In forte calo anche il Brent. Il future con scadenza aprile ha perso all'ICE il 4,2% a $54,67 al barile. Il premio del Brent è salito in questo modo a $11,88 al barile, ovvero ai massimi da 13 mesi.
L'Agenzia Internazionale per l'Energia (abbr. AIE) ha avvertito nel suo ultimo rapporto mensile che la produzione statunitense di greggio è cresciuta a febbraio di 115.000 barili al giorno e che i crescenti livelli delle scorte minacciano di spingere i prezzi verso il basso.
A pesare sul prezzo del petrolio è inoltre il nuovo apprezzamento del dollaro. Il Dollar Index, l'indice che misura il valore del biglietto verde in relazione al paniere delle altre principali valute, ha superato oggi per la prima volta dal settembre del 2003 quota 100 punti. Un dollaro più forte è un fattore negativo per le materie prime denominate in dollari, come il petrolio, perchè le rende più care per chi possiede altre divise.


Redazione Borsainside



P.S.
Un dollaro forte non e' un fattore negativo solo per le commodities ma anche per l'equity ... se la Fed alza i tassi !!!
 
Ultima modifica:
Usa: dip.Energia comprera' 5 mln barili greggio per riserve d'emergenza


(Il Sole 24 Ore Radiocor) - New York, 13 mar - Il governo americano ha deciso di comprare fino a 5 milioni di barili di petrolio parte della cosiddetta Strategic Petroleum Reserve (Spr), quella che sul sito del dipartimento dell'Energia viene definita come la piu' grande scorta al mondo di greggio di proprieta' statale e pari a 727 milioni di barili. Cosi' facendo intende rimpinguare l'ammontare di petrolio - le cui caratteristiche sono molto simili a quello distribuito dalla Russia, dunque non leggero come quello prodotto negli Stati Uniti (che per definizione richiede meno lavoro nelle raffinerie) - che aveva deciso di vendere lo scorso marzo come un test (il primo da quando l'Iraq aveva invaso il Kuwait nel 1990). In una nota il dipartimento americano dell'Energia ha spiegato che "la vendita-test dello scorso anno, pensata per valutare le capacita' distributive delle Strategic Petroleum Reserve (SPR), ha fornito al dipartimento informazioni preziose sullo stato delle riserve d'emergenza di petrolio americano. Per statuto, il dipartimento deve ricomprare i prodotti petroliferi entro un anno utilizzando quanto raccolto dalla vendita-test". Il riacquisto si verifica mentre le scorte americane di greggio sono salite oltre il milione di barili sulla scia della produzione domestica.


A24-Spa
(RADIOCOR) 13-03-15
 

CRUDE OIL (Petrolio) – Chiusura - 13/03/2015 – sempre LONG (sul TS di Medio-Lungo periodo)


eccoci arrivati al dunque… il test del minimo da dove era partito il movimento di medio periodo..
possibilità quindi di doppio minimo… e ripartenza

se non riparte da qui chiudere tutto (stop sotto 44,72 con candela oraria)

Il CRUDE OIL – X4-TS è sempre LONG sul contratto CLJ15 – Apr ’15 , Flat & Reverse leggibili sul grafico


 
Buon W.e. (inoltrato) a tutti :)
 

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