Tempo a Milano - Cap. 1

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UBS: L'utile vola nel primo trimestre, CET 1 al 13,7%

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UBS (CH0024899483) ha annunciato oggi che nel primo trimestre del 2015 il suo utile netto è aumentato dell'88% a CHF 1,98 miliardi. Gli analisti avevano previsto circa CHF 1,2 miliardi. La banca svizzera ha beneficiato dell'ottima performance delle sue attività nel Wealth Management e nell'Investment Banking.
L'utile ante imposte si è attestato a CHF 2,7 miliardi, in crescita di più del 90% rispetto al primo trimestre del 2014. Il consensus era di CHF 1,5 miliardi.
L'utile prima delle tasse della divisione Wealth Management è aumentato del 54% a CHF 951 milioni. La raccolta netta si è attestata a CHF 14,4 miliardi.
L'utile prima delle tasse nell'Investment Banking è aumentato dell'82% a CHF 774 milioni.
Sul fronte patrimoniale il Common Equity Tier 1 ad applicazione integrale secondo Basilea III è salito al 13,7% dal 13,4% di fine 2014.


Redazione Borsainside
 
Australia: La RBA taglia i tassi al 2%

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La Reserve Bank of Australia (RBA) ha tagliato a sorpresa i propri tassi d'interesse di 25 punti base, dal 2,25% al 2,00%. Si tratta di un nuovo minimo storico. La misura era stata attesa dalla maggior parte degli economisti.
La RBA ha indicato che i deboli investimenti da parte delle imprese e del governo freneranno l'economia. Il significativo declino dei prezzi delle materie prime renderebbe inoltre un ulteriore deprezzamento del dollaro australiano "sia probabile che necessario".


Redazione Borsainside
 
Eurozona, prezzi alla produzione +0,2% a marzo

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L'Eurostat ha comunicato oggi che i prezzi alla produzione sono aumentati nella zona euro a marzo dello 0,2%. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,3%.
Il dato di febbraio è stato rivisto al rialzo, da +0,5% a +0,6%.
Su base annua l'indice dell'Eurostat è sceso a marzo del 2,3%. Si è trattato del ventesimo calo consecutivo.
Nell'intera Unione Europea i prezzi alla produzione sono aumentati rispetto a febbraio dello 0,2% e calati da anno ad anno del 2,9%.



Redazione Borsainside
 
USA: Il deficit commerciale balza ai massimi da ottobre 2008

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Il Dipartimento del Commercio ha comunicato oggi che il deficit della bilancia commerciale degli USA è balzato a marzo del 43% a $51,5 miliardi. Si tratta del più alto livello dall'ottobre del 2008. Gli economisti avevano atteso -$40 miliardi. Il balzo del deficit commerciale degli USA è stato dovuto soprattutto agli effetti dei scioperi dei portuali sulla costa occidentale.
Il dato di febbraio è stato rivisto, da -$35,4 miliardi a -$35,9 miliardi.
Le esportazioni degli USA sono aumentate a marzo dello 0,9% a $187,8 miliardi.
Le importazioni degli USA sono aumentate del 7,7% a $239,2 miliardi. Si tratta del più forte aumento da quando il dato viene elaborato.


Redazione Borsainside
 
UE con il vento in poppa, per l'italia solo mini ripresa

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La Commissione Europea ha confermato che la crescita economica dell'Italia sarà molto più lenta di quella dell'intera Eurozona. Bruxelles continua ad attendersi che il PIL italiano crescerà quest'anno di solo lo 0,6%. La stima per il 2016 è stata rivista leggermente al rialzo, da +1,3% a +1,4%.
Nel suo rapporto di primavera la Commissione Europea indica che la fluttuazione degli indicatori fondamentali suggerisce che la ripresa dell'economia italiana sarà solo graduale. A sostenere la crescita sarà quest'anno soprattutto l'export aiutato dal deprezzamento dell'euro. Nel 2016 ci dovrebbe essere un'accelerazione per merito degli investimenti pubblici, finalmente rimessi in moto, e dei consumi, destinati a consolidarsi.
Mentre in Italia si prospetta solo una mini-ripresa, l'intera UE sta beneficiando di "un vento in poppa positivo". La Commissione Europea ha rivisto al rialzo le stime sul PIL della zona euro nel 2015 da +1,3% a +1,5%. La stima per il 2016 è stata confermata a +1,9%.
I differenti tassi di crescita tra l'Italia e l'Eurozona avranno un riscontro sui dati del mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere nel nostro Paese, sia nel 2015 che nel 2016, stabile al 12,4% (rispetto a 12,8% e 12,6% delle stime d'inverno). La disoccupazione nell'Eurozona è attesa in calo all'11% nel 2015 e al 10,5% nel 2016.


Redazione Borsainside
 

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