Tempo a Milano - Cap. 1

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Pero' Giomf ora mi devi trovare qualche bell'articolo sulle malefatte degli LMA eh ... so che puoi farcela !!! :)

P.S.
E' li che trovi il vero malloppo !!!
 
Fiat:
 

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Pero' Giomf ora mi devi trovare qualche bell'articolo sulle malefatte degli LMA eh ... so che puoi farcela !!! :)
P.S. . . . . E' li che trovi il vero malloppo !!!

Ho poco tempo ..le altre cose le trovo pronte già scritte ..sono anche ignorante
infatti non ricordo che vuol dire LMA...



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GM rifiuta proposta di fusione di Fiat Chrysler


General Motors (US37045V1008) ha rifitutato una proposta di fusione avanzata da Fiat Chrysler (NL0010877643). Lo riporta il "New York Times". Secondo delle indiscrezioni raccolte dal quotidiano newyorkese Sergio Marchionne avrebbe inviato a marzo una e-mail al CEO di GM, Mary Barra, spiegando dettagliatamente perché il settore dell'auto abbia bisogno di un processo di consolidamento per risparmiare denaro. A detta del numero uno del gruppo italo-americano una fusione tra GM e Fiat Chrysler permetterebbe di ridurre i costi per miliardi di dollari e creerebbe un gigante dell'industria automobilistica.
L'idea di Marchionne non ha però sedotto Barra né gli altri dirigenti di GM. "Al contrario, la richiesta di un incontro per parlare della questione è stata rifiutata seccamente", scrive il "New York Times", citando le sue fonti.
Marchionne ha più volte indicato in passato che ulteriori fusioni sono assolutamente necessarie nel settore dell'auto per tagliare i costi e migliorare la competitività. Proprio a marzo il manager italo-canadese ha definitivo "tecnicamente fattibile" un'unione con GM oppure Ford (US3453708600).
A fine aprile Marchionne ha avvertito che se i costruttori tradizionali continueranno ad ignorare il suo appello relativo a delle maxi-fusioni potrebbe studiare una partnership con i giganti della Silicon Valley come Apple (US0378331005) e Google (US38259P5089).


Chissa' cosa tirera' fuori dal cilindro stavolta Mago Marchionne ?


Redazione Borsainside
 
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Ho poco tempo ..le altre coes le trovo pronte già scritte ..sono anche ignorante
infatti non ricordo che vuol dire LMA...



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Truffa sui cambi, gli Usa multano 6 grandi banche per 5,6 miliardi dollari

LONDRA

«La multa che pagano è commisurata al danno che hanno creato». Le parole di Loretta Lynch, attorney general negli Stati Uniti, suonano come l’epitaffio sulla tomba del Forex, ma è difficile credere che possano bastare per mettere fine alle divagazioni più odiose della finanza allegra. Il conto sfiora i 6 miliardi di dollari (5,6 per l’esattezza) ed è il verdetto finale che il ministero della giustizia americano ha emesso al termine dell’inchiesta condotta con le autorità britanniche sulle manipolazioni del tasso di cambio di riferimento. L’indagine continua ora per chiarire il ruolo di Hsbc, Deutsche e altre banche coinvolte nella vocenda. La transazione di ieri riguarda Barclays, Citigroup, Jp Morgan, Royal bank of Scotland, Ubs e Bank of America con penali che variano dai 2,3 miliardi di Barclays ai 455 milioni di Bank of America e va aggiunta ad analoghi accordi raggiunti in precedenza con altri istituti. Il totale per lo scandalo sui cambi aggiustati raggiunge, quindi, i 10 miliardi di dollari, molto oltre, in altre parole, il primato che fu stabilito dal caso Libor.
Alle multe, accompagnate nel caso di Barclays anche dalla richiesta di licenziamento di otto dipendenti, si aggiunge il pubblico riconoscimento di colpevolezza ammesso da quattro istituti. Di avere, in altre parole, deliberatamente imbrogliato i clienti. Ad agire erano traders che si nascondevano sotto sigle colorite- da Mafia a Il Cartello – e che concordavano azioni simultanee a ridosso del fixing di metà pomeriggio per deviare il corso del tasso di cambio. «Atti criminali in scala gigantesca – ha commentato l’Fbi – con gli operatori delle banche che comunicavano fra loro via chat per definire la strategia».
Il verdetto nelle parole degli inquirenti americani dovrebbe distogliere le banche «dal ricercare profitti oltre la legge e l'interesse pubblico», ma a rendere il caso Forex anche peggiore del Libor è la successione temporale. È maturato e s’è consumato quando gli echi del fixing sui tassi di interesse erano già di pubblico dominio. Una tempistica che dà la sensazione del sostanziale disinteresse degli operatori nella City e a Wall street per l’interesse comune. Motivo di ulteriore imbarazzo che è stato stigmatizzato dai vertici degli istituti coinvolti. Ubs, per bocca del ceo Sergio Ermotti e del presidente Axel Weber, è stata netta. «La condotta di un piccolo numero di impiegati è inaccettabile e abbiamo adottato le misure disciplinari necessarie». Parole giuste, parole già sentite in anni di scandali senza fine che hanno scosso la credibilità del sistema bancario internazionale.



Leonardo Maisano
 
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