Stati Uniti: ancora segnali di forza dal mercato del lavoro. Nuova stretta in arrivo
10 mar, 14:54
di Luca Fiore
Nuove indicazioni migliori delle stime dal mercato del lavoro della prima economia. Il mese scorso il saldo delle buste paga nei settori non agricoli, le c.d. non-farm payrolls, si è attestato a 235 mila unità, +35 mila rispetto alle stime.
Per la prima economia si tratta del 77° mese consecutivo in cui le buste paga fanno segnare un saldo positivo. Il risultato di gennaio è stato rivisto da 227 a 238 mila unità mentre quello su dicembre è passato da 157 a 155 mila.
I disoccupati di lungo termine, quelli che sono senza lavoro da almeno 27 settimane, si sono sostanzialmente confermati a 1,8 milioni. Su base annua il dato segna un calo di 358 mila.
Buone nuove anche dal tasso di disoccupazione, sceso dal 4,8 al 4,7 per cento. Con un dato sotto la soglia del 5% diventa particolarmente importante l’andamento dell’aggregato U-6, che al tasso “classico” aggiunge i lavori scoraggiati, marginali e chi lavora a tempo parziale ma vorrebbe essere impiegato full-time. Al 10,1% a febbraio 2016, l’U-6 il mese scorso è passato dal 9,4 al 9,2 per cento. In aumento, dal 62,9 al 63%, il tasso di partecipazione.
Si tratta di numeri che non fanno che avallare la volontà della Federal Reserve di incrementare il costo del denaro nel corso della due giorni di meeting che si concluderà mercoledì prossimo quando, alle 19 italiane, l’istituto guidato da Janet Yellen dovrebbe portare il costo del denaro della prima economia nel range 0,75-1%. Da circa una settimana gli analisti stimano al 100% la probabilità di una stretta nella riunione del prossimo 15 marzo.
Indicazioni in questo senso arrivano anche, se mai ce ne fosse bisogno, dall’andamento delle retribuzioni orarie, salite su base mensile dello 0,2% a 26,09 dollari. Il dato annuo segna un +2,8%, in aumento rispetto al 2,6% precedente. Stabili a 34,4 le ore lavorate.
P.S.
Sia la volta buona ?