TFR e previdenza integrativa: scegliere è obbligatorio (2 lettori)

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Otto anni di adesione a forme di previdenza, non di lavoro.

Il contributo del datore di lavoro si aggiunge al contributo volontario del lavoratore e non alla quota di TFR. Le quote sono stabilite dal contratto di lavoro o da eventuali accordi integrativi.
 

cinquecento

dobloni d'oro...
ok capito, ma mi sorgono altre domande:
Per avere il contributo del datore di lavoro devo versare TUTTO il TFR al fondo, + una ulteriore % ? O è sufficiente che io versi UNA PARTE di TFR al Fondo pensione?
Intendo dire: Dal momento che io ho lavorato qualche mese prima dell'aprile '93, potrei scegliere di lasciare 50% all'azienda e versare il 50% al fondo pensione. Se al fondo decidessi di dare un ulteriore contributo, es del 1,5%, avrei diritto al famigerato contributo del datore? In misura del 1,5%?

Inoltre mi chiedo se questa idea del contributo del datore sia equa: il datore versa di più a chi dà un maggiore contributo volontario, cioè presumibilmente a chi ha uno stipendio + alto? Più guadagni (e versi) e + il datoreti aiuta??

Inoltre, il mio datore di lavoro portebbe proibirmi di versare un contributo volontario, x evitare di dovermi dare il suo?

Grazie di nuovo!
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Essendo iscritto all'Inps prima del 29 aprile 1993 hai facoltà di versare non tutto il TFR maturando ma anche solo una parte, stabilita dal contratto di lavoro (in mancanza, almeno il 50%).

Il contributo del datore di lavoro si aggiunge a quello del lavoratore e non al TFR, quindi non c'entra nulla quanto TFR versi nel fondo.

Il datore di lavoro non può opporsi al versamento.
 
TFR Cometa benchmark

Salve,
pubblico qualche spunto di riflessione/interrogativi.

1) come Metalmeccanico ho più "storia" di fondi a cui attingere. Operando un benchmark su Cometa (3 anni, monetario, 1,2% addizionale volontaria e 1,2% datore di lavoro) di un collega ho i seguenti risultati capitalizzando con un unico indice di resa i vari versamenti (media sul triennio):

- 3,9% lordo di resa (quindi come un BOT triennale) inteso come resa delle cedole acquisite. Numero allineato alle rese dichiarate dal fondo.

- 12,2% lordo di resa per il lavoratore (ricordiamo che 1,2% viene "elargito dal datore di lavoro).

Non deve stupire il divario, infatti il TFR che viene versato è circa il 7,7% (facendo i conti molto a spanne, aggiungiamo un altro 1,2% volontario, si vede che il "grosso" del guadagno è nel contributo del datore di lavoro.
Il risultato è comunque notevole.

2) Nessuno si è soffermato a raccogliere e pubblicare (io almeno non ne ho trovate) info su cosa succede DOPO. Ovvero, raggiunto la venerabile età della pensione, come viene suddiviso il montante? E il capitale che resta in mano al fondo (mentre eroga la prestazione) è rivalutato?

A parziale risposta qualcuno mi ha detto che vi sono tabelle ISTAT di longevità che fungono da riferimento. Altri mi hanno suggerito che invece si procede "per legge" attendendo un decreto chje accolga questi aggiornamenti (aumento di longevità).
Prego chiunqe abbia nuove...

Grazie
Mazzata
 

onik

Forumer attivo
giuseppe.d'orta ha scritto:
Essendo iscritto all'Inps prima del 29 aprile 1993 hai facoltà di versare non tutto il TFR maturando ma anche solo una parte, stabilita dal contratto di lavoro (in mancanza, almeno il 50%).

Il contributo del datore di lavoro si aggiunge a quello del lavoratore e non al TFR, quindi non c'entra nulla quanto TFR versi nel fondo.

Il datore di lavoro non può opporsi al versamento.

Scusate se disturbo.
E` sufficiente l´iscrizione?
Durante il periodo universitario (prima del 93) ho lavorato in regola per 3 mesi e oltre tutto part time.
Ho poi iniziato a lavorare a tempo pieno solo a partire dal 96.
E´ sufficiente per rientrare nel caso dei "lavorari prima del 93"?

Grazie
Saluti
 

gischio

Nuovo forumer
Ciao a tutti,
dovendo scegliere la destinazione del TFR, in questi mesi mi sono letto un po' di tutto, ma c'è ancora un concetto che mi sfugge... Perché l'intera riforma del TFR sembra fatta apposta per farci scegliere il fondo chiuso di categoria? Infatti tutte le "agevolazioni" (contributo del datore di lavoro, spese bassissime o nulle rispetto ad un fondo aperto) sembrano volerci convincere che sia la scelta migliore.
Tuttavia, non mi convince la possibilità del riscatto al max al 50% e neppure la tassazione agevolata. Se passasse la legge che uniforma la tassazione unica al 20%, le cose cambierebbero non di poco.
Qualcuno ha idea se c'è qualcosa sotto?
Grazie in anticipo
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
Re: TFR Cometa benchmark

mazzata ha scritto:
Nessuno si è soffermato a raccogliere e pubblicare (io almeno non ne ho trovate) info su cosa succede DOPO. Ovvero, raggiunto la venerabile età della pensione, come viene suddiviso il montante? E il capitale che resta in mano al fondo (mentre eroga la prestazione) è rivalutato?


Ne abbiamo parlato con altro articolo, ed addirittura la prima volta nel 2004. I coefficienti si possono cambiare in futuro, quindi qualsiasi analisi rischia di diventare inutile anche domani mattina. Si può cambiare fondo, però. E' un aspetto che dovrà essere disciplinato in qualche modo.
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
gischio ha scritto:
Perché l'intera riforma del TFR sembra fatta apposta per farci scegliere il fondo chiuso di categoria?


Imposizione dei sindacati. Il contributo aggiuntivo spetta anche per altri prodotti se c'è accordo col datore di lavoro.

Il riscatto solo parziale del capitale risponde al fatto che sono prodotti per la futura pensione. Da vedere la tassazione futura, anche se pare assodato che i fondi pensione sono e saranno agevolati anche in futuro.
 

axlpado

Forumer attivo
Mi è capitato tra le mani questo documento.... a prescindere dal fatto che deve essere stato scritto da qualche sindacato che è rimasto tagliato fuori dal business dei fondi pensioni, e che ci sono alcune considerazioni di carattere borsistico molto discutibile. Mi piacerebbe sapere la vostra opinione, e soprattutto quella di Giuseppe, in merito alle percentuali che intascano le assicurazioni, alle difficolta nel cambiare comparto (dice che ci vogliono fino a 3 mesi per poterlo fare), alle difficoltà ad essere liquidati se si cambia lavoro, e su tutti gli aspetti negativi che vengono palesati.
grazie

p.s. sta diventando una giungla decidere
 

giomf

Forumer storico
Caro Giuseppe D' Orta DOMANDA :

qualora si abbia a disposizione il fondo negoziale-di categoria
.
ti risulta che si possa investire in esso SOLAMENTE UNA PICCOLA PARTE
del TFR . . per ""acchiappare"" la quota del datore di lavoro .. ?

Da cosa dipende questa possibilità ?

Da regole scritte sul contratto ?

In genere la scelta è 100 % in un modo ( vecchia liquidaz ) ...o...

100 % nell' altro ( fondo pensione ) ... o si può fare anche un pò e un pò

per fare come dico sopra . ... ?

.

.
 

Users who are viewing this thread

Alto