Thread Ufficiale Unificato delle Discussioni Politiche Generali

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L' Innominabile compra una villa e annuncia un casino' a Lampedusa

Parlando ai cittadini di Lampedusa, il premier Silvio Berlusconi ha annunciato di aver acquistato una villa sull'Isola (guarda foto qui sotto) e ha ripetuto lo sgradevole show di regime della monnezza a Napoli e del terremoto all'Aquila, annunciando oggi "casino' e campi da golf" sull'Isola.
Sindrome da miliardario in stile Las Vegas.
Non un premier, un Bokassa dalla psiche ormai disturbata?
Spregio dei poveracci in difficolta', trattati peggio delle bestie?
"Comprero' anche dei pescherecci, per andare a pesca quando non saro' piu' in politica"... "Diventero' lampedusano".

"Abbiamo ottenuto di far controllare i porti e le coste per non consentire nuovi sbarchi e abbiamo attuato anche misure imprenditoriali.
Ve ne dico una variopinta: abbiamo comprato pescherecci affinché non possano essere utilizzati per le traversate".
Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando ai cittadini lampedusani e aggiungendo: "Così quando sarò fuori dalla politica li userò io" per mettere in piedi un'attività "per il pesce fresco".
"Abbiamo ottenuto l'impegno della riaccettazione di tutti i tunisini che riusciremo a portare indietro", ha sottolineato Berlusconi.

Lampedusa sede di un casinò, un campo da golf, una scuola e infrastrutture sanitarie. E' quanto ha annunciato il premier Silvio Berlusconi parlando in conferenza stampa a Lampedusa.

"A Lampedusa si sta svolgendo una manifestazione di regime. Dopo settimane in cui l'isola e i suoi abitanti sono stati abbandonati dal governo sull'orlo di una crisi sociale e di un'emergenza sanitaria, come per miracolo nel giorno in cui finalmente Maroni ha fatto giungere le navi per trasferire gli immigrati, è apparso il presidente del Consiglio".

Lo ha sottolineato in una nota Emanuele Fiano, responsabile Sicurezza del Pd. "Una comparsata - ha aggiunto - per raccogliere gli applausi organizzati, mentre venivano impedite con la forza manifestazioni di protesta. Intanto, mentre Berlusconi cercava di occupare mediaticamente tutta la giornata politica con la sua ennesima lista di miracoli per Lampedusa, in Parlamento i suoi hanno portato avanti il provvedimento sul processo breve, il cui unico scopo è salvarlo dai processi". "Dopo le promesse sulla spazzatura di Napoli e sull'immediata ricostruzione dell'Aquila, arrivano oggi quelle su Lampedusa quando nel governo ogni ministro dice l'esatto contrario dell'altro sul futuro degli immigrati e l'Europa - ha concluso Fiano - ci estromette dai tavoli delle trattative".

Ingrandisci la foto
La villa "Le due palme" comprata dal premier a Lampedusa. Un atto di arroganza da miliardario con zero tatto politico.



LAMPEDUSA - Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi e' a Lampedusa per valutare la situazione legata alla massiccia presenza degli immigrati. Il premier ha incontrato al municipio il presidente della Regione Raffaele Lombardo, il sindaco Bernardino De Rubeis e si è intrattenuto con un gruppo di cittadini.

''In 48-60 ore Lampedusa sara' abitata solo dai lampedusani'' ha detto il premier. ''Abbiamo ottenuto di far controllare i porti e le coste per non consentire nuovi sbarchi. Abbiamo attuato anche misure imprenditoriali. Ve ne diro' una variopinta: abbiamo comprato pescherecci affinche' non possano essere utilizzati per le traversate. Abbiamo ottenuto l'impegno della riaccettazione di tutti i tunisini che riusciremo a portare indietro''.

''Mi impegno a varare una moratoria fiscale bancaria e previdenziale. Berlsuconi ha anche annunciato che ''il governo proporra' Lampedusa per il Nobel per la pace''.

''Lampedusa tornera' un paradiso'' ha assicurato il premier. ''Abbiamo dato incarico a Rai e Mediaset - ha aggiunto - di fare dei servizi che attirino gli italiani a Lampedusa, che e' sempre stato un paradiso e tornera' ad esserlo''.

''Ho un piano colore da attivare anche a Lampedusa: per intenderci vorrei che l'isola avesse i colori di Portofino'' ha aggiunto il presidente del Consiglio. ''Venendo qui - ha aggiunto - ho visto un degrado significativo muri scrostati e niente verde, al contrario nella verdissima isola qui accanto, Linosa''. ''Un piano colore - ha continuato Berlusconi - lo ho gia' realizzato in un paese della Lombardia e per Lampedusa propongo lo stesso modello, arredando le strade con adeguata illuminazione e con ciottolo. E' necessario anche un piano di rimboschimento''.

Infine il premier ha annunciato: ''Sono andato su Internet e ho comprato una casa a Cala Francese, si chiama Le Due Palme. Anch'io diventero' lampedusano''.

Arrivate a Lampedusa due delle cinque navi per sfollare l'isola dai 6.000 migranti. E' slittato a domani il Cdm straordinario. Ieri l'attacco di Bossi: 'fora da i ball'.
Le opposizioni insorgono: 'e' la linea del governo?'.
Il capo dello stato Napolitano sollecita i governatori: 'no a incertezza e divisioni davanti a una situazione inaccettabile'. Malmstrom bacchetta l'Italia: 'no a respingimenti di massa, no a consiglio Ue strordinario; Italia ha già le risorse messe a disposizione dall'Europa, le usi'.

FRATTINI: UE ASSOLUTAMENTE INERTE,ORA DEVE AGIRE - ''L'Europa e' assolutamente inerte in questo periodo''. E' l'accusa del ministro degli Esteri Franco Frattini interpellato da Sky Tg24 sul dossier immigrazione e la situazione a Lampedusa. Commentando le parole del commissario Ue all'immigrazione Malmstrom che aveva osservato come l'Italia disponesse gia' di fondi europei per gestire i flussi, il titolare della Farnesina ha commentato duro: ''E' la tipica espressione di una burocrazia europea che pensa che con i denari si possa risolvere tutto'', ma questo non basta, ''ci vogliono interventi politici''.

BRUXELLES A ITALIA, RISPOSTA DELLA UE C'E' - ''Sono stati messi a disposizione dell'Italia circa 18 milioni di euro nel 2010-2011 per i rimpatri degli immigrati, oltre ai 25 milioni di euro stanziati per tutti gli Stati membri per misure di emergenza. Questa e' la risposta dell'Unione europea'': cosi' un portavoce dell'esecutivo europeo ha replicato alle critiche provenienti dall'Italia sul presunto immobilismo dell'Unione europea sul fronte dell'immigrazione.

''Dai dati ci risulta che le persone arrivate in Italia dalla Tunisia sono per lo piu' immigrati per motivi economici. Se ne stanno occupando le autorita' italiane e sono loro le responsabili'': lo ha detto un portavoce della Commissione Europea ricordando come la commissaria Ue agli Affari Interni, Cecilia Malmstrom, stia seguendo da vicino la situazione e domani sara' in Tunisia.

FARNESINA,GIUSTO CONCORDARE RIMPATRI CON TUNISI - E' "giusto concordare gesti anche immediati per mettere un blocco ai flussi di immigrati, anche attraverso rimpatri concordati" con Tunisi. Lo ha detto il portavoce della Farnesina Maurizio Massari, rispondendo a Radioach'io ad una domanda sulla situazione a Lampedusa. "I ministro Frattini e Maroni sono stati a Tunisi venerdì scorso - ha spiegato - ed hanno avuto colloqui costruttivi con le autorità, confermando la nostra disponibilità ad aiutarli sia sul piano economico che dell'equipaggiamento per fronteggiare flussi". E' stato però chiesto, ha proseguito, l' impegno dell' aiutorità tunisina a frenare questi flussi e abbiamo visto nei giorni scorsi che questo freno non c'é stato. E' evidente che è giusto concordare con le autorità tunisine gesti anche immediati per mettere un blocco a questi flussi attraverso anche rimpatri concordati con loro". Ma è anche evidente, ha concluso, che vi vorrà anche soluzione strutturale a questo problema come abbiamo proposto sul piano bilaterale".

SEI MIGRANTI SOCCORSI DA NAVE MILITARE ITALIANA - Sei extracomunitari di nazionalità ancora imprecisata sono stati soccorsi la scorsa notte dalla nave della Marina militare italiana 'Comandante Borsini' nel Canale di Sicilia. I fatti sono accaduti intorno alle due, quando l'unità della Marina ha intercettato un peschereccio egiziano che poco prima aveva soccorso un barcone di emigranti che stava per affondare: le sei persone a bordo sono state salvate dall'equipaggio del motopesca, che poi ha chiesto l'intervento della nave militare. Gli extracomunitari, che sono stati sottoposti a controlli sanitari e sono tutti in buone condizioni di salute, sono stati quindi presi in consegna da una motovedetta della Guardia Costiera che li sta portando a Lampedusa.

31 TUNISINI BLOCCATI A LINOSA - I carabinieri hanno bloccato 31 tunisini sulla terraferma, a Linosa. I migranti sono sbarcati sull'isola sfuggendo ai controlli sul Canale di Sicilia. L'ultimo sbarco a Lampedusa risale invece a ieri quando intorno alle 11 un gruppo di migranti è approdato direttamente a Cala Creta.

NAPOLITANO,A LAMPEDUSA C'E' LA FRONTIERA EUROPEA - "Quello degli sbarchi a Lampedusa non è solo un problema italiano, perché a Lampedusa non c'é solo la frontiera dell'Italia, ma anche quella dell'Europa. Chi sbarca a Lampedusa pensa di essere arrivato in Europa. Perciò ci vuole una politica comune europea sull'immigrazione e non 27 politiche nazionali sullo stesso tema. So che c'é una riluttanza a fare questo passo. Bisogna superarla", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell'intervista pubblica alla New York University, in occasione del conferimento di una medaglia d'onore alla sua persona.

tratto da L' Innominabile compra una villa e annuncia un casino' a Lampedusa
 
e la giustizia dove sta?

approvato il PROCESSO BREVE!

ma non dovevano ritirere sto' legge?
almeno così aveva dichiarato Berlusconi

ma poi ha cominciato a cagarsi addossi per il p'rocedimento penale che inizierà il 6 aprile.....


Colpo di mano del governo sul processo breve, caos totale in Aula


ROMA - L'Aula della Camera ha approvato l'inversione dell'ordine del giorno proposta dal Pdl per passare all'esame del testo sul processo breve. La proposta è passata per 15 voti di scarto.

Contro la richiesta di inversione dell'ordine del giorno si sono espressi i deputati di Pd, Idv, Fli e Udc. Dopo la proclamazione del risultato, dai banchi dell'opposizione si è urlato "vergogna, vergogna!".

SIT-IN BERSANI E PD DAVANTI ALLA CAMERA ALLE 18 - Immediata reazione del Pd alla "forzatura" della maggioranza in aula sul processo breve. Il segretario Pier Luigi Bersani ha infatti lanciato per oggi pomeriggio alle 18 un sit-in davanti a Montecitorio. Al presidio saranno presenti, oltre a Bersani, il vicesegretario Enrico Letta, la presidente Rosy Bindi, e i capigruppo di Camera e Senato, Dario Franceschini e Anna Finocchiaro.

'LAMPEDUSA USATA PER TOGLIERE ATTENZIONE QUA'
- "Abbiamo capito stamattina a cosa serve il viaggio di Berlusconi a Lampedusa: serve a togliere i riflettori da qua, dove per salvare una sola persona si buttano a mare centinaia di processi". Lo ha detto il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, commentando la decisione della maggioranza in aula alla Camera sul processo breve.

DIVERBIO IN AULA TRA BINDI E D'ALEMA - Acceso diverbio nell'emiciclo di Montecitorio tra il presidente del Pd Rosy Bindi e Massimo D'Alema. Motivo del contendere: l'abbandono o meno dell'Aula come gesto di protesta contro la maggioranza che ha voluto invertire l'ordine del giorno dei lavori dell'Aula per far votare subito il testo sulla 'prescrizione breve'. Bindi sosteneva la tesi dell'Aventino, mentre D'Alema era contrario. Alla fine, quest'ultimo ironizzando, forse per smorzare un po' i toni del dibattito, avrebbe detto: Che vuoi? Che gli vado a menare? Mi levo gli occhiali e vado.... L'ironia pero' sarebbe piaciuta poco al vicepresidente della Camera che a quel punto, racconta sempre chi ha assistito alla scena, sarebbe andata davvero su tutte le furie.

OPPOSIZIONI PROTESTANO, TEMPI DIBATTITO STROZZATI - I deputati dell'opposizione che compongono il Comitato dei Nove della Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti (Pd), Federico Palomba (Idv), Lorenzo Ria (Udc) e Angela Napoli (Fli) protestano in Aula contro la maggioranza per aver "strozzato oltremodo i tempi del dibattito sul testo per la prescrizione breve". Gli esponenti del centrosinistra raccontano che solo ieri sera tardi è stata anticipata la riunione del Comitato dei Nove e che quando si sono presentati, il relatore Maurizio Paniz, non c'era.

E' arrivato poco prima che si dovesse andare in Aula e così la discussione sulle proposte di modifica presentate in Comitato dei Nove non c'é stata". "Capisco - spiega uno di loro - che Paniz fosse ad una trasmissione tv a quell'ora, ma i tempi parlamentari non possono essere soffocati solo per consentire alla maggioranza di fare un blitz sull'ennesima legge ad personam per il premier". A rispondere alle critiche dell'opposizione non è Paniz, seduto in Aula ai banchi dei relatori, ma il vicepresidente della Commissione Fulvio Follegot della Lega: "Non c'é stata alcuna anomalia, gli emendamenti sono stati esaminati e tutto si é svolto secondo le regole".

CASINI AD ALFANO, TRADISCE TUO IMPEGNO SU RIFORME - Il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, critica la decisione della maggioranza di chiedere un'inversione dell'ordine del giorno dei lavori dell'Aula per far approvare subito il testo sulla prescrizione breve e si rivolge direttamente al Guardasigilli Angelino Alfano ricordandogli che si era impegnato a sgombrare il campo dalle leggi 'ad personam' per aprire un dialogo con le opposizioni sulla 'riforma epocale della Giustizia'.

"Ha ancora un senso il dibattito politico in questo Paese? - chiede Casini ad Alfano - Si era impegnato a togliere di mezzo provvedimenti minimali e ad personam in cambio di un dialogo sulle riforme e invece ecco spuntare come funghi, nel giro di una settimana, proprio quei provvedimenti che servono solo a placare le ossessioni giudiziarie del premier. E' davvero una vergogna!". Casini se la prende anche con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che aveva assicurato la sua presenza nelle Aule giudiziarie per difendersi dai suoi processi e che invece punta comunque a queste misure ad personam che potrebbero salvarlo dai procedimenti che lo riguardano. "E poi - conclude rivolgendosi alla maggioranza nel suo complesso - voi fate questa forzatura proprio nel giorno in cui il presidente della Camera, dimostrando senso delle Istituzioni, ha deciso di far votare l'Aula sul conflitto di attribuzioni".

ALFANO, OGGI A ODG CAMERA INDIGNAZIONE PROGRAMMATA - "Sapete cosa c'era al primo punto dell'ordine del giorno alla Camera se non si fosse votata l'inversione degli argomenti in discussone? La legge comunitaria che contiene la norma sulla responsabilità civile dei magistrati. Anche in quel caso l'opposizione si sarebbe scandalizzata. Quindi possiamo dire che oggi all'ordine del giorno c'era un'indignazione programmata". Così, con una battuta, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha risposto, in Transatlantico, ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle dure critiche riservate dall'opposizione alla decisione di far votare in Aula l'anticipazione al primo punto dell'ordine del giorno dei lavori, la norma sul processo breve.

LEGA: SI' INVERSIONE ODG, ATTACCA CONSULTA - La Lega "si associa" la richiesta del Pdl di invertire l'ordine del giorno dell'Aula della Camera per passare subito all'esame del ddl sul processo breve, che contiene il taglio della prescrizione per gli incensurati. Lo annuncia Luciano Dussin che si lancia in una filippica contro i magistrati e la Corte costituzionale, fermato solo dal ministro Roberto Calderoli, che lo ha raggiunto al banco e, tra le urla delle opposizioni che gli gridavano "servo, servo!", gli ha detto di smettere toccandolo sul braccio. "In Puglia dove controllate i giudici, questi hanno rottamato 11mila intercettazioni salvando Vendola e i vostri. E attacca, chiedendo l'intervento del presidente della Repubblica, la Corte Costituzionale: "ha stabilito, contro la nostra legge, che non si possono rimpatriare gli immigrati indigenti... ma allora chi comanda in Italia?".

In precedenza i deputati dell'opposizione avevano abbandonato la riunione del Comitato dei Nove della Commissione Giustizia per protesta contro la decisione della maggioranza di "strozzare i tempi del dibattito sul testo per la "prescrizione breve". "Loro vogliono strozzare al massimo i tempi del dibattito su questo provvedimento - spiega il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia della Camera Donatella Ferranti - perché vogliono votare al massimo entro domani il testo. Ma questo è un blitz inaccettabile e noi in Aula daremo battaglia.

COMITATO 9, NO A PROSCIOGLIMENTO PER TENUITA' REATO - Il Comitato dei Nove della Commissione Giustizia della Camera ha dato parere negativo all'emendamento presentato dall'opposizione al testo sulla prescrizione breve che prevedeva di dare la possibilità al magistrato di pronunciare sentenza di proscioglimento in caso di tenuità del reato e di lievi conseguenze penali. Per la complessità della materia e per le polemiche che ne sono nate, la maggioranza ha deciso di non inserire questa misura nel provvedimento che dovrebbe essere già da oggi all'esame dell'Aula di Montecitorio. Molto probabilmente questa norma, proposta dal Pd, diventerà oggetto di un provvedimento 'ad hoc'.

Dal Comitato dei Nove hanno ricevuto parere positivo solo alcuni emendamenti per lo più proposti dal relatore Maurizio Paniz. Si tratta di proposte di modifica che puntano a cambiare il nome del provvedimento: non ci sarà più il riferimento alla "ragionevole durata dei processi" come elemento essenziale del titolo. Il capo dell'ufficio giudiziario che dovrà fare la segnalazione contro il magistrato 'lumaca' dovrà trasmetterla direttamente al Guardasigilli e al Consiglio superiore della magistratura. Non ci sarà più l'obbligo di inoltrarla al Procuratore generale della Corte di Cassazione. Per quanto riguarda la durata del primo grado del processo, fissata nel provvedimento a 3 anni, si sta studiando la possibilità di dare più tempo, prima di fare la segnalazione per il ritardo, per procedimenti penali particolarmente complessi.

da Colpo di mano del governo sul processo breve, caos totale in Aula
 
Posso mandare in vacca il thread?
Mi perdonate???
Nel leggere il titolo a me è venuta in mente una recita cui avevo partecipato alle medie, per Pasqua, mi pare, in oratorio...
Un lavoro cupo e tenebroso sulla passione di Cristo.
E mia sorella (gemella) aveva questa battuta: "Ma esiste la giustizia? Dove sta di casa? Ditemelo!"
Invece io avevo l'allegrissima battuta seguente:
"Nella nostra vita c'è un cadavere"

E mai nessuna ragazzina al mondo fu tanto pessima come me, nel pronunciare quelle parole: mi veniva da ridere e non ero affatto credibile.

Mi sono impegnata per far naufragare il thread
Scusami Tontolina, ma sono afflitta da cretinite acuta stasera
 
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Posso mandare in vacca il thread?
Mi perdonate???
Nel leggere il titolo a me è venuta in mente una recita cui avevo partecipato alle medie, per Pasqua, mi pare, in oratorio...
Un lavoro cupo e tenebroso sulla passione di Cristo.
E mia sorella (gemella) aveva questa battuta: "Ma esiste la giustizia? Dove sta di casa? Ditemelo!"
Invece io avevo l'allegrissima battuta seguente:
"Nella nostra vita c'è un cadavere"

E mai nessuna ragazzina al mondo fu tanto pessima come me, nel pronunciare quelle parole: mi veniva da ridere e non ero affatto credibile.

Mi sono impegnata per far naufragare il thread
Scusami Tontolina, ma sono afflitta da cretinite acuta stasera
ok
non masturbi mica vè
 
Casino' a lampedusa ??? Mi sembra il minimo. Altro che tre I . Per rilanciare l'economia meglio le tre C , casini , casino' e coffeeshop.
 
Tra un terremoto e una carretta del mare, segnalo una importante legge appena approvata a larga maggioranza e a largo consenso in italia: Se una donna è incinta o ha un figlio di meno di 6 anni non puo' andare in galera. Una bella novita' . Insomma mi sembra che facciamo dei bei passi avanti nella parita' tra uomo e donna.W le quote rosa (ma non in galera)
 
Immigrati: iniziata disinfestazione al porto vecchio di Lampedusa

Immigrati: iniziata disinfestazione al porto vecchio di Lampedusa





Lampedusa, 31 mar. - (Adnkronos) - E' iniziata questa mattina la disinfestazione al porto vecchio di Lampedusa. Una decina di uomini in tuta bianca stanno disinfestando, un metro dopo l'altro, la zona che costeggia il porto dal quale vengono imbarcati gli immigrati tunisini. Pulizie straordinarie anche sulla piccola spiaggia davanti al porto. Resta invece sporca la zona attorno alla 'collina della vergogna' che la notte si trasforma in una sorta di tendopoli dove dormono un migliaio di immigrati in tende di plastica allestite alla meno peggio. Proprio ieri il premier Silvio Berlusconi nella sua visita a Lampedusa aveva annunciato un piano di pulizia straordinario per l'isola.


Passate 24 ore.

Ne mancano meno di 35.

Vediamo un po'...:-o
 
Tra un terremoto e una carretta del mare, segnalo una importante legge appena approvata a larga maggioranza e a largo consenso in italia: Se una donna è incinta o ha un figlio di meno di 6 anni non puo' andare in galera. Una bella novita' . Insomma mi sembra che facciamo dei bei passi avanti nella parita' tra uomo e donna.W le quote rosa (ma non in galera)

praticamente tutte le slave scippatrici

che figata :wall:
 
L'impero del male: origini dell'aggressività

Qualcuno dovrebbe curarli.



La lunga storia delle guerre Usa
Da "Il Manifesto" dicembre 2003

Di MARCO D'ERAMO
Fu Dean Rusk, segretario di Stato di John Fitzgerald Kennedy, a smentire nel 1962 davanti al Senato americano l'immagine idilliaca di un paese isolazionista, ripiegato su se stesso fino alle guerre mondiali. Con un documento eccezionale di cui riproduciamo la prima parte: la cronologia delle 168 operazioni all'estero compiute dagli Stati uniti tra il 1798 e il 1945
Era il 17 settembre 1962, durante la presidenza di John Fitzgerald Kennedy, e il segretario di Stato Dean Rusk cercava di convincere in seduta congiunta il comitato del Senato per le relazioni estere e quello per le forze armate che un intervento militare contro la rivoluzione cubana rientrava nella tradizione geopolitica degli Stati uniti. A questo scopo presentò un documento, Instances of the Use of the United States Armed Forces Abroad, 1798-1945, che elencava 168 interventi armati americani all'estero dal 1798 al 1945, distinguendo gli interventi tra quelli autorizzati dal Congresso e quelli non autorizzati. La lista parla da sola, ed è per questo che Oipaz la riproduce nuda e cruda (omettendo solo alcuni particolari irrilevanti), per dimostrare quanto sia ingiustificata l'idea, pure assai diffusa, secondo cui gli Usa sarebbero stati isolazionisti, almeno fino alla guerra contro la Spagna del 1898, e più in generale fino alle guerre mondiali. Questa cronologia costituisce perciò un utile strumento sia didattico, sia pedagogico, per chi vuole imparare e per chi vuole insegnare la storia degli Usa, e anche per chi vuole solo capire la pratica che ha plasmato la loro cultura politica. Il documento presentato da Rusk fu pubblicato in: United States Senate. Commettee on Foreign Relations and Commettee on Armed Service, Hearing, «Situation in Cuba», 87th Congress, Second Session, September 17, 1962 (Government Printing Office, Washington 1962), pp. 82-87. Una versione che partiva dal 1851 fu ripubblicata in Studies on the Left, vol. 3, n. 3, inverno 1963, pp. 54-59. Una traduzione italiana (leggermente diversa dalla mia) costituisce l'appendice II (pp. 714-730) de Il libro nero degli Stati uniti di William Blum, appena pubblicato da Fazi editore (pp. 899, 26,50 euro), libro su cui bisognerà tornare.

1798-1800: guerra navale non dichiarata con la Francia, incluse azioni di terra come nella città di Puerto Plata, repubblica dominicana, in cui i marines catturarono il capitano di una nave pirata francese.

1801-1805 - Tripoli: prima guerra contro gli «stati di Barberia», per liberare la nave Philadelphia catturata dai pirati, sbarco dei marines e tentativo di far insorgere Tripoli.

1806- Messico (colonia spagnola): un plotone americano invase il territorio spagnolo presso le sorgenti del Rio Grande.

1806-1807 - Golfo del Messico: cannoniere americane condussero operazioni contro navi corsare spagnole e francesi al largo del delta del Mississippi.

1810 - Florida occidentale (colonia spagnola): il governatore della Louisiana occupò, su ordine presidenziale, un conteso territorio a est del Mississippi, fino al fiume Pearl, senza scontri armati.

1812 - Amelia Island e zone della Florida orientale: il loro possesso temporaneo fu autorizzato dal presidente Madison e dal Congresso, per impedirne l'occupazione da parte di un'altra potenza. Ma il possesso fu ottenuto in modo così irregolare che fu sconfessato dal presidente.

1812-1815 - Gran Bretagna: guerra del 1812, dichiarata formalmente.

1813 - Florida occidentale (colonia spagnola), aprile: con mandato del Congresso, il generale Wilkinson a capo di 600 soldati s'impadronì di Mobile Bay. Una guarnigione spagnola si ritirò permettendo agli Stati uniti di avanzare fino al fiume Perdido, senza combattimenti.

1813-1814 - Isole Marquesas: costruzione di un forte sull'isola di Nukahiva per proteggere tre navi catturate agli inglesi.

1814 - Florida spagnola: il generale Andrew Jackson conquistò Pensacola e cacciò gli inglesi.

1814-1825 - Caraibi: ripetuti scontri tra pirati e navi o squadre americane, soprattutto a terra e al largo di Cuba, Portorico, Santo Domingo e Yucatan. 3.000 attacchi di pirati contro navi mercantili tra il 1815 e il 1823. Nel 1822 il commodoro James Biddle impiegò nelle Indie Occidentali una flotta di 2 fregate, 4 corvette, 2 brigantini, 4 golette e 2 cannoniere.

1815 - Algeri: seconda guerra contro gli stati di Barberia. Su mandato del Congresso, una flotta agli ordini di Decatour attaccò Algeri e ottenne risarcimenti.

1815 - Tripoli: dopo l'accordo con Algeri, Decatour bordeggiò con la sua flotta davanti a Tunisi e a Tripoli, dove ottenne risarcimenti.

1816 - Florida spagnola: forze americane distrussero Nichols Fort, detto anche Negro Fort che riparava chi compiva incursioni negli Stati uniti.

1816-1818 - Florida spagnola: prima guerra seminole. Gli indiani seminole, la cui terra era rifugio di schiavi fuggiaschi e di briganti di frontiera, furono attaccati dalle truppe dei generali Jackson e Gaines e inseguiti nella Florida settentrionale. Le postazioni spagnole furono attaccate e occupate, i cittadini britannici giustiziati. L'azione avvenne senza mandato del Congresso, ma fu sostenuta.

1817 - isola Amelia (territorio spagnolo in Florida): agli ordini del presidente Monroe, truppe degli Stati uniti sbarcarono e cacciarono un gruppo di contrabbandieri, avventurieri e predoni.

1818 - Oregon, agosto: la nave Ontario approdò presso il fiume Columbia e prese possesso di territori dell'Oregon, di cui la Gran Bretagna aveva concesso la sovranità ma che erano rivendicati anche da Russia e Spagna.

1820-1823 - Africa: dopo la legge del Congresso del 1819, unità navali effettuarono incursioni contro il traffico di schiavi.

1822 - Cuba: forze navali Usa anti-pirateria approdarono sulla costa nord-occidentale di Cuba e incendiarono una base dei pirati.

1823 - Cuba: nell'inseguimento di pirati, brevi sbarchi l'8 aprile a Escondido, il 16 aprile vicino Cayo Blanco, l'11 luglio a Siquapa Bay, il 21 luglio a Cabo Cruz, il 23 ottobre a Camrioca.

1824 - Cuba, ottobre: la nave Usa Porpoise sbarcò marines vicino a Matanzas per inseguire pirati.

1825 - Cuba, marzo: truppe americane e inglesi in azione congiunta sbarcarono a Sagua La Grande per catturare pirati.

1827 - Grecia, ottobre e novembre: gruppi da sbarco diedero la caccia a pirati nelle isole di Argeintere, Mikonos e Andros.

1831-1832 - Isole Falkland: per investigare sulla cattura di tre navi per la caccia alle foche e per proteggere gli interessi americani.

1832 - Sumatra, 6-9 febbraio: Per punire gli indigeni della città di Quallah Battoo per i saccheggi di navi americane.

1833 - Argentina, 31 ottobre - 15 novembre: Un reparto sbarcò a Buenos Aires per proteggere gli interessi degli Stati uniti e di altri paesi durante una sommossa.

1835-1836 (10 dicembre - 24 gennaio e 31 agosto - 7 dicembre) - Perù: marines protessero interessi americani a Callao e Lima durante un sollevamento rivoluzionario.

1836 - Messico, luglio-dicembre: il generale Gaines occupò Nacogdoches (Texas) e il conteso territorio circostante, durante la guerra texana per l'indipendenza.

1838, 24 dicembre - 1839, 4 gennaio - Sumatra: sbarco per punire gli indigeni delle città di Quallah Battoo e Mukki per i saccheggi delle navi americane.

1840 - Isole Fiji, luglio: Per punire i nativi colpevoli di avere assalito gruppi americani di esplorazione e rilevamento.

1841 - isola Drummond, arcipelago Kingsmill: per vendicare l'uccisione di un marinaio da parte di nativi.

1842 - Samoa, 24 febbraio: vendetta su nativi dell'isola di Upolu per l'uccisione di un marinaio americano.

1842 - Messico, 19 ottobre: il commodoro A.A.C. Jones occupò Monterey con una flottiglia, credendo che fosse scoppiata la guerra. Scoperto che c'era la pace, si ritirò: un episodio simile avvenne una settimana dopo a San Diego.

1843 - Cina: marinai e marines della St. Louis sbarcarono vicino alla concessione di Canton dopo uno scontro tra americani e cinesi.

1843 - Africa, 29 novembre - 16 dicembre: quattro navi americane fecero sbarcare distaccamenti di truppe (uno composto da 200 marines e marinai) per scoraggiare il commercio degli schiavi lungo la Costa d'Avorio e per punire i nativi per gli attacchi a marinai e bastimenti americani.

1844 - Messico: il presidente Tyles schierò forze americane per proteggere il Texas dal Messico in attesa che il Senato approvasse un trattato di annessione (che fu respinto).

1846-1848 - Messico: guerra messicana. L'occupazione di un territorio conteso da parte del presidente Polk scatenò il conflitto.

1849 - Smirne, luglio: una squadra navale ottenne la liberazione di un americano catturato da funzionari turchi.

1851 - Turchia: Dopo un massacro di stranieri (inclusi americani) a Jaffa in gennaio, fu ordinata una dimostrazione lungo la costa orientale della Turchia dal nostro squadrone nel Mediterraneo. Apparentemente senza cannonate.

1851 - Isola Johanna (est dell'Africa), agosto: per esigere il rilascio di un capitano americano di una baleniera illegalmente imprigionato.

1852, 3-12 febbraio e 17 settembre- aprile 1853 - Argentina: sbarco e stazionamento di marines a Buenos Aires per proteggere gli interessi americani durante la rivoluzione.

1853 - Nicaragua, 11-13 marzo: per proteggere vite e interessi americani durante disordini politici.

1853-1854 - Giappone: l'«apertura del Giappone» e la spedizione Perry.

1853-1854 - isole Ryukyu e Bonin: prima di recarsi in Giappone, e mentre aspettava una risposta giapponese, in tre visite il commodoro Perry fece una dimostrazione navale, sbarcando due volte marines, assicurandosi una concessione carbonifera a Okinawa dal sovrano di Naha. Altra manovra davanti alle isole Bonin, sempre per assicurarsi concessioni commerciali.

1854 - Cina, 4 aprile - 15 (17?) giugno: per proteggere interessi americani a Shangai e nei dintorni durante una guerra civile cinese.

1854 - Nicaragua, 8-15 luglio: San Juan del Norte (Greytown) fu distrutta per vendicare un insulto all'ambasciatore americano in Nicaragua.

1855 - Cina, 19-21 (?) maggio: per porteggere interessi americani a Shangai. 3-5 agosto per combattere pirati vicino a Hong Kong.

1855 - Isole Fiji, 12 settembre - 4 novembre: per ottenere risarcimenti per saccheggi di americani.

1855 - Uruguay, 25-29 (o 30) novembre: forze navali americane ed europee sbarcarono a Montevideo per proteggere interessi americani durante un tentativo rivoluzionario.

1856 - Panama, repubblica di Nuova Grenada, 19-22 settembre: per proteggere interessi americani durante un'insurrezione.

1856 - Cina, 22 ottobre - 8 dicembre: per proteggere interessi americani a Canton durante le ostilità tra inglesi e cinesi, e per vendicare un attacco non provocato a un'imbarcazione che batteva bandiera americana.
Guerre Usa, la storia continua
La seconda puntata del lungo elenco degli interventi americani all'estero. Così come elencati da Dean Rusk, segretario di Stato di John F. Kennedy, davanti al Congresso degli Stati uniti nel 1962. Sono 168 operazioni, tra il 1798 e la fine della seconda guerra mondiale. Oggi la cronologia fino al 1903, dal Nicaragua alla Siria
MARCO D'ERAMO
Ecco la seconda parte della cronologia dei 168 interventi militari americani all'estero dal 1798 al 1945, come furono presentati al Congresso statunitense dal segretario di stato Dean Rusk nel 1962: nell'introduzione alla prima parte (1798-1856), pubblicata su il manifesto di ieri, sono indicate le pubblicazioni originali di questo testo. La parte tradotta oggi va dal 1857 al 1903. 1857 - Nicaragua, aprile-maggio e novembre-dicembre: per opporsi al tentativo di William Walker di prendere controllo del paese. A maggio il comandante C. H. Davis della marina Usa, con alcuni marines accettò la resa di Walker e protesse i suoi uomini dalla vendetta degli alleati indigeni che avevano combattuto Walker. In novembre e dicembre la flotta Usa si oppose a un altro tentativo di Walker in Nicaragua. Il commodoro Hiran Palding fece sbarcare marines e deportò Walker negli Usa, ma fu sconfessato dal segretario di stato Lewis Cass e costretto al prepensionamento.

1858 - Uruguay, 2-27 gennaio: 2 navi da guerra Usa sbarcarono in forze per proteggere le proprietà americane durante una rivoluzione a Montevideo.

1858 - isole Fiji, 6-16 ottobre: per punire gli indigeni per l'assassinio di due americani.

1858-1859 - Turchia: dispiegamento di forze navali a oriente su richiesta del segretario di stato dopo un massacro di americani a Jaffa e il maltrattamento altrove per «ricordare alle autorità (ottomane) la potenza degli Stati uniti».

1859 - Paraguay: il Congresso autorizzò una squadra navale a ottenere riparazione per un attacco contro un vascello sul fiume Parana avvenuto nel 1855. Scuse furono offerte dopo un ampio dispiegamento di forze.

1859 - Messico: 200 soldati Usa traversarono il Rio Grande inseguendo il bandito Cortina.

1859 - Cina, 31 luglio - 2 agosto: per proteggere interessi americani a Shangai.

1860 - Angola (Africa portoghese), primo marzo: per proteggere vite e proprietà americane a Kissembo quando gli indigeni divennero importuni (troublesome).

1860 - Colombia, baia di Panama, 27 settembre - 8 ottobre: per proteggere interessi americani durante una rivoluzione.

1863 - Giappone, 16 luglio: per riparare un insulto alla bandiera americana, bruciata su un vascello a Shimonoseki.

1864 - Giappone, 14 luglio - 3 agosto circa: per proteggere l'ambasciatore degli Stati uniti quando visitò Yedo per negoziare alcune richieste americane e per rendere le più facili le sue trattative impressionando i giapponesi con la potenza americana.

1864 - Giappone, stretti di Shimonoseki, 4-14 settembre: per costringere il Giappone e in particolare il principe di Nagato a consentire il passaggio negli stretti al naviglio straniero, secondo i trattati già firmati.

1865 - Panama, 9-10 marzo: per proteggere vite e proprietà di residenti americani durante una rivoluzione.

1866 - Messico, novembre: per proteggere residenti americani, il generale Sedgwick con cento uomini ottenne la resa di Matamoras. Dopo tre giorni gli fu ordinato dal governo di ritirarsi. Fu sconfessato dal presidente.

1866 - Cina, 20 giugno - 7 luglio: per punire un'aggressione del console Usa a Newchwang; il 14 luglio per consultazioni con le autorità rivierasche; il 9 agosto a Shanghai per aiutare a spegnere un grave incendio nella città.

1867 - isola di Formosa, 13 giugno: per punire un'orda di selvaggi che si supponeva avessero assassinato la ciurma di un vascello americano naufragato.

1868 - Giappone (Osaka, Hiogo, Nagasaki, Yokohama e Negata), soprattutto 4-8 febbraio, 4 aprile - 12 maggio, 12-13 giugno: per proteggere interessi americani durante la guerra civile in Giappone con l'abolizione dello shogunato e la restaurazione del mikado.

1868 - Uruguay, 7-8 e 19-28 febbraio: per proteggere i residenti stranieri e la dogana durante un'insurrezione a Montevideo.

1868 - Columbia, ad Aspinwall, 7 aprile: per proteggere passeggeri e tesoro in transito in assenza di polizia e truppe locali per la morte del presidente della Colombia.

1870 - Messico, 17-18 giugno: per distruggere la nave pirata Forward incagliata a circa 40 miglia dalla foce del rio Tecapan.

1870 - isole Hawaii, 21 settembre: per porre a mezz'asta la bandiera americana per la morte della regina Kalama, quando il console americano non volle assumersi la responsabilità di farlo.

1871 - Corea, 10-12 giugno: per punire gli indigeni per aver depredato americani, in particolare per aver assassinato la ciurma del General Sherman e aver bruciato la goletta, e per aver poi aver aperto il fuoco su altre piccole imbarcazioni americane che risalivano il fiume Salee scandagliandolo.

1873 - Colombia (baia di Panama), 7-22maggio e 22 settembre - 9 ottobre: per proteggere interessi americani durante le ostilità per il possesso dello stato di Panama.

1873 - Messico: truppe statunitensi traversarono più volte il confine messicano all'inseguimento di bestiame e di ladri. Vi furono reciproci inseguimenti di truppe messicane nel nostro territorio di frontiera. I casi furono solo tecnicamente invasioni, anche se il Messico protestò costantemente. I casi più notevoli avvennero a Remolina nel maggio 1873 e a Las Cuevas nel 1875. Spesso ordini da Washington autorizzarono le azioni. Alla fine accordi tra Messico e Stati uniti, il primo nel 1882, legittimarono queste incursioni che continuarono a intermittenza, con dispute minori, fino al 1896.

1874 - isole Hawaii, 12-20 febbraio: per mantenere l'ordine e proteggere vite e interessi americani durante l'incoronazione del re.

1876 - Messico, 18 maggio: per presidiare la città di Matamoros che era temporaneamente senza governo.

1882 - Egitto, 14-18 luglio: per proteggere interessi americani durante la guerra tra inglesi ed egiziani e il saccheggio della città di Alessandria da parte degli arabi.

1885 - Panama (Colon), 18 e 19 gennaio: per scortare i valori in transito sulla Ferrovia Panama, e le casseforti e le camere di sicurezza della compagnia, e (marzo-maggio) per restaurare la libertà di transito durante la rivoluzione.

1888 - Corea, giugno: per proteggere residenti americani a Seul in condizioni politiche instabili, quando ci si attendeva una sommossa della teppaglia (populace).

1888-1889 - Samoa, 14 novembre - 20 marzo: per proteggere il consolato e i cittadini americani durante una guerra civile indigena.

1888 - Haiti, 20 dicembre: per persuadere il governo haitiano a restituire un vapore americano sequestrato con l'accusa di aver rotto il blocco navale.

1889 - isole Hawaii, 30-31 luglio: per proteggere interessi americani a Honolulu durante una rivoluzione.

1890 - Argentina: una forza navale sbarcò per proteggere il nostro consolato e legazione a Buenos Aires.

1891 - Haiti: per proteggere vite e proprietà americane sull'isola di Navassa quando i braccianti negri divennero incontrollabili.

1891 - Stretto di Bering, 2 luglio - 5 ottobre: per fermare la pesca di frodo delle balene.

1891 - Cile, 28-20 agosto: per proteggere il consolato americano di Valparaiso e le donne e i bambini che vi si erano rifugiati durante una rivoluzione.

1893 - Hawaii, 16 gennaio - 1 aprile: dichiaratamente per proteggere vite e proprietà americane; di fatto per promuovere un governo provvisorio guidato da Sanford B. Dole. L'azione fu sconfessata dagli Stati uniti.

1894 - Brasile, gennaio: per proteggere il commercio e il naviglio americano a Rio de Janeiro durante una guerra civile brasiliana. Non ci furono sbarchi ma un dispiegamento di forza navale.

1894 - Nicaragua, 6 luglio - 7 agosto: per proteggere interessi americani a Bluefield dopo una rivoluzione.

1894-1896 - Corea, 24 luglio 1894 - 3 aprile 1896: per proteggere vite e interessi americani a Seul durante e dopo la guerra sino-nipponica. Una guarnigione di marines rimase a guardia della legazione per quasi tutto il tempo fino all'aprile 1896.

1894-1895 - Cina: marines furono stazionati a Tiensin e penetrarono a Pechino a scopi di protezione durante la guerra sino-nipponica.

1894-1895 - Cina: un vascello della marina fu tirato a riva e usato come forte a Newchwang per proteggere cittadini americani.

1895 - Colombia, 8-9 marzo: per proteggere interessi americani durante un attacco alla città di Bocas del Toro da parte di una banda di banditi.

1896 - Nicaragua, 2-4 maggio: per proteggere interessi americani a Corinto in periodo di agitazione politica.

1898 - Nicaragua, 7-8 febbraio: per proteggere vite e proprietà Usa a San Juan del Sur.

1898 - Spagna: guerra ispano-americana. Pienamente dichiarata.

1898-1899 - Cina, 5 novembre - 15 marzo: per scortare l'ambasceria a Pechino e proteggere il consolato di Tiensin durante la contesa tra l'imperatrice vedova e il figlio.

1899 - Nicaragua, 22 febbraio - 5 marzo: per proteggere gli interessi americani a San Juan del Norte e, poche settimane dopo a Bluefield per l'insurrezione del generale Juan P. Reyes.

1899 - Samoa, 13 marzo-15 maggio: per proteggere interessi americani e prendere parte al conflitto per la successione al trono.

1899-1901 - isole Filippine: per proteggere interessi americani durante la guerra con la Spagna e per conquistare l'isola sconfiggendo i filippini nella loro guerra per l'indipendenza.

1900 - Cina, 24 maggio - 28 settembre: per proteggere vite straniere durante la rivolta dei Boxer, soprattutto a Pechino. Dopo quest'esperienza, alla legazione di Pechino fu mantenuta per parecchi anni una guarnigione che veniva rafforzata quando si profilava una sommossa: vi rimase fino al 1934.

1901 - Columbia (Stato di Panama), 20 novembre - 4 dicembre: per proteggere proprietà americane sull'istmo e mantenere aperte le vie di transito durante gravi insurrezioni.

1902 - Colombia, 16-23 aprile: per proteggere vite e proprietà americane a Bocas del Toro durante una guerra civile.

1902 - Colombia (stato di Panama), 17 settembre - 18 novembre: per mettere scorte armate su tutti i treni che traversavano l'istmo e per tenere aperte le comunicazioni ferroviarie.

1903 - Honduras, 2-30 (o 31) marzo: per proteggere il consolato americano e il molo marittimo a Puerto Cortez in un periodo di attività rivoluzionaria.

1903 - Repubblica dominicana, 20 marzo - 30 aprile: per proteggere interessi americani nella città di Santo Domingo durante una sommossa rivoluzionaria.

1903 - Siria, 7-12 settembre: per proteggere il consolato americano a Beirut quando si temeva un'insurrezione musulmana.

1903-1914 - Panama: per proteggere vite e interessi americani durante e dopo la rivoluzione per l'indipendenza dalla Colombia durante la costruzione del Canale. Con brevi interruzioni, marines statunitensi furono stazionati sull'istmo dal 4 novembre 1903 al 21 gennaio 1914 per proteggere interessi americani.
Le guerre Usa la fine della storia
Terza e ultima puntata della cronologia degli interventi militari compiuti dagli Stati uniti dal 1798 al 1945. In tutto 168 azioni, tra autorizzate e non, che forniscono una diversa lettura della storia americana
MARCO D'ERAMO
Ecco la terza e ultima parte, dal 1904 al 1945, della cronologia degli interventi all'estero delle forze armate americane. Le fonti sono state pubblicate nella prima puntata. Qui accanto troverete alcune brevi osservazioni su questa cronologia. 1904 - Repubblica dominicana, 2 gennaio - 11 febbraio: per difendere interessi americani a Puerto Plata, Sosua e Santo Domingo city durante combattimenti rivoluzionari.

1904-5 - Corea, 5 gennaio 1904 - 11 novembre 1905: per custodire la legazione americana a Seul.

1904 - Tangeri, Marocco: «Vogliamo o Perdicaris vivo o Raisuli morto». Dimostrazione di una squadra navale per costringere a rilasciare un americano rapito. La guardia marina sbarcò per proteggere il console generale.

1904 - Panama, 17-24 novembre: per proteggere vite e proprietà americane ad Ancon quando si temeva un'insurrezione.

1904-1905 - Corea: guardia marina mandata a Seul per protezione durante la guerra russo-giapponese.

1906-1909 - Cuba, settembre 1906 -23 gennaio 1909: intervento per restaurare l'ordine, proteggere stranieri, e stabilire un governo stabile dopo una seria attività rivoluzionaria.

1907 - Honduras, 18 marzo - 8 giugno: per proteggere interessi americani durante una guerra tra Honduras e Nicaragua: truppe furono stazionate per pochi giorni o settimane a Trujillo, Ceiba, Puerto Cortez, San Pedro, Laguna e Colona.

1910 - Nicaragua, 22 febbraio: durante una guerra civile, per avere informazioni sulle condizioni a Corinto; il 19 maggio e il 4 settembre per proteggere interessi americani a Bluefields.

1911 - Honduras, 26 gennaio e poche settimane dopo: per proteggere vite e interessi americani durante una guerra civile.

1911 - Cina: fasi iniziali della rivoluzione nazionalista. Un guardiamarina e 10 uomini cercarono a ottobre di entrare a Wuchang per liberare missionari, ma si ritirarono dopo un avvertimento. Sempre a ottobre una ridotta unità da sbarco protesse proprietà private americane e il consolato ad Hankow. In novembre fu stabilita una scorta navale ai posti del telegrafo di Shanghai. Forze da sbarco furono mandate a scopo di protezione a Nanchino, Chinkiang, Taku e altrove.

1912 - Honduras: sbarco di una forza ridotta per prevenire la confisca da parte dello stato di una compagnia ferroviaria di proprietà americana. Le forze si ritirarono dopo che gli Stati uniti disapprovarono l'azione.

1912 - Panama: su richiesta di ambedue i partiti politici, truppe supervisionarono le elezioni nella Zona del Canale.

1912 - Cuba, 5 giugno - 5 agosto: per proteggere interessi americani nella provincia d'Oriente e all'Avana.

1912 - Cina, 24-26 agosto sull'isola Kentucky e 26-30 agosto a Camp Nicholson: per proteggere americani e interessi americani durante agitazioni rivoluzionarie.

1912 - Turchia, 18 novembre - 3 dicembre: per proteggere la legazione americana a Costantinopoli durante la guerra dei Balcani.

1912-1925 - Nicaragua, agosto - novembre 1912: per proteggere interessi americani durante una tentata rivoluzione. Una piccola unità con funzione di guardia alla legazione e di promotrice di pace e stabilità governativa rimase fino al 5 agosto 1925.

1912-1941 - Cina: i disordini che, iniziati con la ribellione del Kuomingtang, riorientati con l'invasione giapponese della Cina, portarono infine alla guerra tra Giappone e Stati uniti, diedero origine a continue dimostrazioni di forza e a sbarchi in Cina a scopo di protezione dal 1912 al 1941. Una guarnigione fu mantenuta a Pechino e sulla strada per il mare fino al 1941. Nel 1927, gli Stati uniti avevano 5.670 soldati in Cina e 44 soldati nelle sue acque territoriali. Nel 1933 avevamo 3.027 uomini. Tutte queste azioni protettive avvenivano in accordo ai trattati firmati con la Cina dal 1858 al 1901.

1913 - Messico, 5-7 settembre: qualche marine sbarcò a Ciari Estero per aiutare a evacuare cittadini americani e altri dalla valle Yaqui, resa pericolosa per gli stranieri da una guerra civile.

1914 - Haiti, 29 gennaio - 9 febbraio e 20 febbraio - 19 ottobre: per proteggere cittadini americani in un periodo di pericolose agitazioni.

Repubblica dominicana, giugno e luglio: durante una rivoluzione, forze navali Usa fermarono a cannonate il bombardamento di Puerto Plata e con la minaccia della forza mantennero zona neutrale la città di Santo Domingo.

1914-1917 - Messico: Le non dichiarate ostilità messicano-americane in seguito all'affare del Dolphin e alle incursioni di Pancho Villa compresero la cattura di Vera Cruz e più tardi la spedizione Perching nel Messico settentrionale.

1915-1934 - Haiti, luglio 1915 - 14 agosto 1934: per mantenere l'ordine in periodo di cronica minaccia insurrezionale.

1916-1924 - Repubblica dominicana, maggio 1916 - settembre 1924: per mantenere l'ordine in periodo di cronica minaccia insurrezionale.

1917-1918 - Prima guerra Mondiale. Formalmente dichiarata.

1917-1922 - Cuba: per proteggere interessi americani durante un'insurrezione e la conseguente instabilità. La maggior parte delle forze americane lasciarono Cuba nel 1919 ma due compagnie rimasero a Camaguey fino al febbraio 1922.

1918-1919 - Messico: dopo il ritiro della spedizione Pershing, i nostri soldati entrarono in Messico alla caccia di banditi almeno tre volte nel 1918 e sei volte nel 1919. Nell'agosto 1918 soldati americani e messicani si combatterono a Nogales.

1918-1920 - Panama: per i compiti di polizia stabiliti dalle clausole del trattato, a Chiriqui durante le sommosse elettorali e le successive agitazioni.

1918-1920 - Russia sovietica: in giugno e luglio marines furono sbarcati a Vladivostock e dintorni per proteggere il consolato americano e altri punti durante i combattimenti tra i bolscevichi e l'esercito ceco che aveva traversato la Siberia dal fronte occidentale. Una dichiarazione congiunta di governo d'emergenza e di neutralità fu emanata dai comandanti americano, giapponese, britannico, francese e ceco in luglio e le nostre truppe rimasero fino a fine agosto. In agosto il progetto si ampliò: allora 7.000 uomini furono sbarcati a Vladivostok e rimasero fino al gennaio 1920 come parte di una forza alleata di occupazione. Nel settembre 1918, 5.000 soldati americani si unirono alla forza alleata d'intervento ad Arcangelo, subirono 500 perdite e rimasero fino al giugno 1919. Un pugno di marines aveva in precedenza preso parte a uno sbarco britannico sulla costa Murmanska (vicino alla Norvegia), ma solo incidentalmente. Tutte queste operazioni dovevano neutralizzare gli effetti della rivoluzione bolscevica in Russia e furono in parte sostenute da elementi zaristi e di Kerensky. Non fu dichiarata guerra. A volte elementi bolscevichi agirono assieme a noi, ma la Russia sovietica reclama ancora risarcimenti.

1919 - Dalmazia: su richiesta delle autorità italiano soldati Usa sbarcarono a a Trau per mantenere l'ordine tra italiani e serbi.

1919 - Turchia: i marines della nave da guerra Arizona sbarcarono per proteggere il consolato americano durante l'occupazione greca di Costantinopoli.

1919 - Honduras, 8-12 settembre: una forza da sbarco fu spedita a terra per mantenere l'ordine in una zona neutrale durante un tentativo insurrezionale.

1920 - Cina, 14 marzo: una forza da sbarco fu mandata a terra per poche ore per proteggere vite durante un tumulto a Kiukiang.

1920 - Guatemala, 9-27 aprile: per proteggere la legazione e altri interessi americani, come il telegrafo, durante gli scontri tra gli Unionisti e il governo del Guatemala.

1920-22 - Russia (Siberia), 16 febbraio 1920 - 19 novembre 1922: invio di una scorta navale per proteggere proprietà e una stazione radio degli Stati uniti su un'isola russa nella baia di Vladivostok.

1921 - Panama-Costarica: squadre navali americane manovrarono sulle due sponde dell'istmo per prevenire una guerra tra i due paesi per una disputa di confine.

1922 - Turchia, settembre-ottobre: un contingente fu sbarcato con il consenso delle autorità sia turche sia greche per proteggere vite e proprietà americane quando i nazionalisti turchi sbarcarono a Smirne.

1922-1923 - Cina: tra aprile 1922 e novembre 1923 cinque sbarchi di marines per proteggere americani durante le agitazioni.

1924 - Honduras, 28 febbraio - 31 marzo e 10-15 settembre: per proteggere vite e interessi americani durante scontri elettorali.

1924 - Cina, settembre: marines furono sbarcati a Shanghai per proteggere americani e altri stranieri durante gli scontri tra fazioni cinesi.

1925 - Cina, 15 gennaio- 19 agosto: scontri tra fazioni cinesi accompagnati da tumulti e dimostrazioni a Shanghai costrinsero allo sbarco di soldati americani per proteggere vite e beni nella concessione internazionale.

1925 - Honduras, 19-21 aprile: per proteggere stranieri a La Ceiba durante una sommossa.

1925 - Panama, 12-23 ottobre: scioperi e tumulti spinsero a sbarcare circa 600 soldati per mantenere l'ordine e proteggere gli interessi americani.

1926-1933 - Nicaragua, 7 maggio - 5 giugno 1926, 27 agosto 1926 - 3 gennaio 1933: il colpo di stato del generale Chamorro innescò attività rivoluzionarie che portarono allo sbarco di marines per proteggere gli interessi degli Stati uniti. Forze statunitensi andarono e vennero, ma non sembra che lasciassero del tutto il paese prima del 3 gennaio 1933. La loro azione incluse operazioni contro il fuorilegge Sandino nel 1928.

1926 - Cina, agosto e settembre: l'attacco nazionalista su Hankow rese necessario lo sbarco di forze navali per proteggere cittadini americani. Una piccola unità restò al consolato generale anche dopo il 16 settembre, quando il resto delle truppe era stato ritirato. Verosimilmente, quando le forze nazionaliste catturarono Kiukiang, forze di marina furono sbarcate per proteggere stranieri il 4 e 5 novembre.

1927 - Cina, febbraio: i combattimenti a Shanghai costrinsero ad aumentare le forze navali e i marines nella zona. A marzo una scorta di marina fu stazionata davanti al consolato americano a Nanchino dopo che le truppe nazionaliste avevano conquistato la città. Più tardi, cacciatorpediniere americane e britanniche spararono granate per proteggere americani e altri stranieri. «In seguito a quest'incidente, ulteriori forze navali e di marines furono inviate in Cina e stazionarono vicino a Shanghai e Tientsin».

1932 - Cina: sbarco di truppe per proteggere interessi americani durante l'occupazione giapponese di Shanghai.

1933 - Cuba: dimostrazione di forza della flotta Usa durante una insurrezione contro il presidente Gerardo Machado, ma senza sbarchi.

1934 - Cina: sbarco di marines a Fuzhou per proteggere il consolato americano.

1940 - Terranova, Bermuda, St. Lucia, Bahamas, Jamaica, Antigua, Trinidad e Guiana britannica: soldati furono mandati per proteggere basi aeree e navali ottenute con negoziati dalla Gran Bretagna. Talora queste basi sono chiamate basi lend-lease (in prestito, o in leasing).

1941 - Groenlandia, aprile: presa sotto protezione degli Stati uniti.

1941 - Olanda (Guiana olandese), novembre: con l'accordo del governo olandese in esilio il presidente ordinò alle truppe americane di occupare la Guiana olandese. Il Brasile cooperò a proteggere il rifornimento di alluminio greggio dalle miniere di bauxite in Surinam.

1941 - Islanda: presa sotto protezione degli Stati uniti per ragioni di sicurezza, col consenso del suo paese.

1941 - Germania: in primavera il presidente ordinò alla marina di pattugliare le rotte navali per l'Europa. A luglio le nostre navi da guerra scortavano i convogli e attaccavano i sommergibili tedeschi. Non ci fu autorizzazione del Congresso. In novembre la Legge di Neutralità fu in parte ritirata per consentire la'iuto militare a Gran Bretagna, Russia, ecc.

1941-1945 - Germania, Giappone, Italia, ecc.: Seconda guerra mondiale. Formalmente dichiarata.

1942 - Labrador: stabilita una base navale



Dal 1945: Corea, Vietnam, Libia, Panama, Grenada, Iraq 1, Somalia,Ex Jugoslavia, Iraq 2, Libia.

Chi sarà il prossimo?:cool:
 

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