patt
Forumer storico
BUONGIORNO CIOFFERS!!!!
Il petrolio schiaccia Wall Street sui minimi intraday
Al termine di una seduta altalenante, che a tratti era parsa poter chiudere se non in recupero almeno vicino ai valori di venerdì, Wall Street deve inchinarsi nuovamente al petrolio, il cui rialzo schiaccia gli indici su nuovi minimi di periodo. Il future sul Wti termina infatti a 449,64 dopo un massimo a 49,75 ed è la prima volta in 21 anni che ciò succede. Al contrario il Dow Jones dice addio a quota 10 mila chiudendo a 9.989,61 punti (-0,59%), azzerando oltre metà del recupero messo in atto dai minimi della prima metà di agosto. Il più ampio S&P500 torna sui 1.103,52 punti (-0,59%), mentre il Nasdaq (grafico scende a 1.859,88 punti (-1,04%) e il Russell 2000 chiude a quota 558,36 (-1,34%). Dal canto loro i T-bond guadagnano terreno, col tasso sul decennale al 4% (dal 4,03% di venerdì) e quello sul trentennale al 4,77% (dal 4,80%), con un leggero sell-off durante la fine della seduta che fa rialzare di qualche punto base i rendimenti. In ripresa anche l’oro, che chiude a 410,70 dollari l’oncia, 1,10 dollari in più di venerdì.
La giornata non era iniziata del resto sotto i migliori auspici, con Wall Street subito in calo nonostante l’assenza di particolari dati macroeconomici (la vendita di case esistenti ad agosto ha fornito un dato migliore del previsto) e poche nuove trimestrali, tra cui quella di Walgreen (WAG): la catena di farmacie ha peraltro battuto le attese sulla trimestrale annunciando un incremento del 18% degli utili, pari a 327,2 milioni di dollari, o 32 centesimi per azione, contro i 27 centesimi di un anno fa. Il fatturato è salito a sua volta del 14,30% a 9,4 miliardi. Gli analisti si attendevano un profitto di un centesimo per azione inferiore, così il titolo evita il rosso e sale dello 0,63% a 36,49 dollari per azione dopo un massimo a 36,89 dollari per titolo.
Complessivamente però i titoli in calo battono quelli in crescita per 20 a 13 sul Nyse e per 21 a 9 sul Nasdaq. Tra i peggiori oggi, sui due mercati, rispettivamente i titoli delle linee aeree e quelli dei semiconduttori. In attesa dell’apertura, nelle prossime sedute, della terza stagione delle trimestrali del 2004, spiegano alcuni operatori, e a fronte di un prezzo del greggio che sta iniziando a rimanere sopra i 40 dollari al barile troppo a lungo per i gusti degli
investitori, i principali gestori americani sembrano aver dato il via alle vendite delle posizioni in perdita dei propri portafogli, limitandosi per ora a arrotondare leggermente il peso dei titoli vincenti, ma di fatto aumentando la posizione detenuta in liquidità. Così la settimana rischia di passare in attesa che capiti qualcosa, con gli indici tendenzialmente in calo salvo qualche recupero: il mercato è in sostanza alla ricerca di un nuovo tema operativo che consenta un recupero non effimero delle quotazioni.
Nel frattempo siamo di fronte al classico “mercato dell’operatore”, fortemente (ma per poco tempo) influenzato dai numerosi report. Ne è un esempio, stasera, l’andamento di Wal-Mart Stores (WMT), che chiude in ripresa grazie al “buy” ottenuto da Banc of America, che in precedenza era neutrale sul titolo, sulla base delle attuali valutazioni. Al contrario il taglio delle stime operato da Credit Suisse First Boston pesa stasera su Coca Cola (KO), mentre Alcoa (AA) ringrazia Smith Barney che ne ha migliorato le stime. Sui semiconduttori pesa invece la decisione di Morgan Stanley di portare da “attractive” a “in line” il suo giudizio a causa delle attese di un forte rallentamento della crescita degli utili e per via di un elevato numero di warning giunti in questi giorni dai protagonisti del settore. Il leader del comparto, Intel (INTC) perde così oltre un punto percentuale, mentre la decisione di Prudential di ridurre a “neutral” il giudizio su Nortel Networks (NT) pesa sul titolo, così come l’annuncio dato dalla stessa Prudential che la revisione delle stime porta a stimare per Lucent (LU) ricavi di poco superiori ai 2,2 miliardi di dollari nel trimestre, contro attese mediamente superiori ai 2,3 miliardi. Sul settore aereo si concentra invece l’attenzione di Jp Morgan, che migliora il giudizio su ExpressJet (XJT), Pinnacle Airlines (PNCL) e SkyWest (SKYW) ma taglia quello su AirTran (AAI), Frontier (FRNT) e JetBlue (JBLU); intanto Amr (AMR) perde il 7% circa chiudendo sotto i 7 dollari per azione. Tra i peggiori in assoluto stasera si nota il titolo della casa di moda Tommy Hilfiger (TOM), che perde il 22% per l’emergere di timori di un possibile scandalo contabile alle porte. Male anche Martha Stewart Living (MSO), che lascia sul terreno un ulteriore 10%.
Il petrolio schiaccia Wall Street sui minimi intraday
Al termine di una seduta altalenante, che a tratti era parsa poter chiudere se non in recupero almeno vicino ai valori di venerdì, Wall Street deve inchinarsi nuovamente al petrolio, il cui rialzo schiaccia gli indici su nuovi minimi di periodo. Il future sul Wti termina infatti a 449,64 dopo un massimo a 49,75 ed è la prima volta in 21 anni che ciò succede. Al contrario il Dow Jones dice addio a quota 10 mila chiudendo a 9.989,61 punti (-0,59%), azzerando oltre metà del recupero messo in atto dai minimi della prima metà di agosto. Il più ampio S&P500 torna sui 1.103,52 punti (-0,59%), mentre il Nasdaq (grafico scende a 1.859,88 punti (-1,04%) e il Russell 2000 chiude a quota 558,36 (-1,34%). Dal canto loro i T-bond guadagnano terreno, col tasso sul decennale al 4% (dal 4,03% di venerdì) e quello sul trentennale al 4,77% (dal 4,80%), con un leggero sell-off durante la fine della seduta che fa rialzare di qualche punto base i rendimenti. In ripresa anche l’oro, che chiude a 410,70 dollari l’oncia, 1,10 dollari in più di venerdì.
La giornata non era iniziata del resto sotto i migliori auspici, con Wall Street subito in calo nonostante l’assenza di particolari dati macroeconomici (la vendita di case esistenti ad agosto ha fornito un dato migliore del previsto) e poche nuove trimestrali, tra cui quella di Walgreen (WAG): la catena di farmacie ha peraltro battuto le attese sulla trimestrale annunciando un incremento del 18% degli utili, pari a 327,2 milioni di dollari, o 32 centesimi per azione, contro i 27 centesimi di un anno fa. Il fatturato è salito a sua volta del 14,30% a 9,4 miliardi. Gli analisti si attendevano un profitto di un centesimo per azione inferiore, così il titolo evita il rosso e sale dello 0,63% a 36,49 dollari per azione dopo un massimo a 36,89 dollari per titolo.
Complessivamente però i titoli in calo battono quelli in crescita per 20 a 13 sul Nyse e per 21 a 9 sul Nasdaq. Tra i peggiori oggi, sui due mercati, rispettivamente i titoli delle linee aeree e quelli dei semiconduttori. In attesa dell’apertura, nelle prossime sedute, della terza stagione delle trimestrali del 2004, spiegano alcuni operatori, e a fronte di un prezzo del greggio che sta iniziando a rimanere sopra i 40 dollari al barile troppo a lungo per i gusti degli
investitori, i principali gestori americani sembrano aver dato il via alle vendite delle posizioni in perdita dei propri portafogli, limitandosi per ora a arrotondare leggermente il peso dei titoli vincenti, ma di fatto aumentando la posizione detenuta in liquidità. Così la settimana rischia di passare in attesa che capiti qualcosa, con gli indici tendenzialmente in calo salvo qualche recupero: il mercato è in sostanza alla ricerca di un nuovo tema operativo che consenta un recupero non effimero delle quotazioni.
Nel frattempo siamo di fronte al classico “mercato dell’operatore”, fortemente (ma per poco tempo) influenzato dai numerosi report. Ne è un esempio, stasera, l’andamento di Wal-Mart Stores (WMT), che chiude in ripresa grazie al “buy” ottenuto da Banc of America, che in precedenza era neutrale sul titolo, sulla base delle attuali valutazioni. Al contrario il taglio delle stime operato da Credit Suisse First Boston pesa stasera su Coca Cola (KO), mentre Alcoa (AA) ringrazia Smith Barney che ne ha migliorato le stime. Sui semiconduttori pesa invece la decisione di Morgan Stanley di portare da “attractive” a “in line” il suo giudizio a causa delle attese di un forte rallentamento della crescita degli utili e per via di un elevato numero di warning giunti in questi giorni dai protagonisti del settore. Il leader del comparto, Intel (INTC) perde così oltre un punto percentuale, mentre la decisione di Prudential di ridurre a “neutral” il giudizio su Nortel Networks (NT) pesa sul titolo, così come l’annuncio dato dalla stessa Prudential che la revisione delle stime porta a stimare per Lucent (LU) ricavi di poco superiori ai 2,2 miliardi di dollari nel trimestre, contro attese mediamente superiori ai 2,3 miliardi. Sul settore aereo si concentra invece l’attenzione di Jp Morgan, che migliora il giudizio su ExpressJet (XJT), Pinnacle Airlines (PNCL) e SkyWest (SKYW) ma taglia quello su AirTran (AAI), Frontier (FRNT) e JetBlue (JBLU); intanto Amr (AMR) perde il 7% circa chiudendo sotto i 7 dollari per azione. Tra i peggiori in assoluto stasera si nota il titolo della casa di moda Tommy Hilfiger (TOM), che perde il 22% per l’emergere di timori di un possibile scandalo contabile alle porte. Male anche Martha Stewart Living (MSO), che lascia sul terreno un ulteriore 10%.