Tiscali intraday 3 Nov 2004...Bush o Kerry???meglio Soru!!

Ore 9.15 futures..............


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Sembra che i mercati apprezzino la rielettura di Bush..sarebbe bello e interessante capire il perchè......ieri sera non appena sono state diffuse le prime notizie a riguardo di un'ottima tenuta del candidato democratico i mercati hanno axxerato i guadagni...... 8)
 
fabri69 ha scritto:
quanti danni fara' nei prossimi 4 anni? :eek: :eek: :eek:
...sicuramente .. tanti ... sto .... :evil: ... cmq c'è maretta in Ohio ... gli avvocati sono gia' all'opera per circa 600.000 voti non scrutinati .... almeno questa era la notizia su canale 5 da Buongiorno ... :-?
Roberto

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Con lo stato del Nord, il presidente uscente raggiungerebbe quota 269 assicurandosi quasi certamente il secondo mandato
Bush vicino alla riconferma
ma è battaglia nell'Ohio
Ma ci sono 250 mila schede di "elettori non iscritti" che vanno
scrutinate a parte. Per questo Kerry non riconosce la sconfitta


La tristezza dei democratici, ma Kerry non demorde

WASHINGTON - Il presidente George W. Bush pare avviato verso un secondo mandato, ma il rivale John Kerry, candidato democratico alla Casa Bianca, non intende al momento ammettere la sconfitta, perchè il divario di voti in Ohio, dell'ordine di centomila suffragi, potrebbe essere teoricamente rovesciato dalle schede sub judice. In Ohio, infatti, la differenza finale dello scrutinio potrebbe essere rovesciata dalle 250 mila schede (ma qualcuno dice che sarebbero addirittura 600 mila) degli elettori che erano iscritti altrove ma hanno chiesto e ottenuto di votare nei seggi dello stato. Si chiamano "provisional ballots" e, secondo la legge, andrebbero scrutinate tra 11 giorni perché, nel frattempo, un'apposita commissione deve garantire che non abbiano votato due volte: una storia che rischia di non finire più. Proprio come quattro anni fa.

Se l'Ohio va a Bush, come hanno indicato numerosi media e come indicano i risultati finora acquisiti, il presidente uscente ha garantita la conferma, convalidata, questa volta, da un voto popolare a lui favorevole per quasi tre milioni di suffragi (circa 53 milioni a poco più di 50).

Bush e Kerry sono rimasti sostanzialmente in stallo, ciascuno finora accampato sulle posizioni del 2000, tranne che quando lo sfidante ha strappato al presidente il New Hampshire, che, con 4 voti elettorali, non basta a rovesciare i rapporti di forza a favore di Bush.

C'è anche un'ipotesi di pareggio, fra Grandi Elettori, a 269 pari. Ma anche in questo caso, Bush sarebbe di fatto sicuro del secondo mandato, che gli sarebbe conferito, a termine di legge, dalla Camera, dove i repubblicani hanno appena confermato e consolidato la loro maggioranza (come pure al Senato).

Non ci sono stati, per il momento, discorsi ufficiali, nè di vittoria, nè di sconfitta. Il presidente ha concesso alle tv una fugace immagine familiare alla Casa Bianca e s'è mostrato ottimista: "Vinco io", ha detto.

A Boston, John Kerry non è uscito allo scoperto, mentre i suoi portavoce man mano arretravano le loro trincee. Il clima, col passare delle ore, è mutato. I primi dati delle presidenziali negli Stati Uniti erano stati accolti con grande ottimismo nel campo del democratico, incoraggiato, soprattutto, dalla grande partecipazione. Poi, l'entusiasmo è un po' scemato, mentre arrivava l'ondata, peraltro prevista, di Stati repubblicani e mentre la conquista della Florida sfumava e quella dell'Ohio si rivelava quasi impossibile.

Ora però, i democratici sembranoi ringalluzziti. Nel loro quartier generale di Boston è arrivato il candidato vicepresidente John Edwards che ha lanciato il proclama del ticket democratico: "Ci batteremo fino all'ultimo voto". Questa volta, insomma, i democratici non intendono cedere.
 
Certo che i volumi al momento latitano ovunque....... :rolleyes:


tiscali ancora ingessata.......


Il berlusca si stara' preparando ai festeggiamenti per l'amico "mangiapanini"
 

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