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parliamo di cose serie........ i repurchase agreement......., i repo105 ed infine window dressing.....,
in rete trovate tuttto....
W MAGO MERLINO .
tutte le banche yankee annunciano una trimestrale da urlo...........,mahhhh...., forse sono corti sull'equity bonds &comm.ties
per fare gli utili....., bisogna seguire il trend.
in questo momento sarebbe opportuno esser flat.....
studia bene la ragnatela di ucg
amen
capito un quazzo della prima parte...
vediamo se in rete trovo tutto
repurchase agreement... ovvero pronti contro termine...
Il repo è un'abbreviazione di repurchase agreement, e non si tratta di altro che del nostro ‘pronti contro termine'. Cioè di uno strumento di gestione del danaro a breve: dei due contraenti, uno vende un titolo contro contanti, e allo stesso tempo si impegna a riacquistare quel titolo allo scadere di un breve periodo (dall'overnight a qualche mese), dietro pagamento del prezzo originario aumentato dell'interesse.
Questo mercato è vastissimo, e utilizzato sia da privati che da aziende e società finanziarie. Le Banche centrali utilizzano il pronti contro termine per aggiungere o togliere liquidità al sistema bancario.
I regolatori americani hanno chiesto ieri a 20 gruppi finanziari di specificare se sono stati o meno coinvolti nelle transazioni effettuate nell’ambito della cosiddetta “Repo 105” che ha consentito a Lehman Brothers di truccare i propri bilanci.
Si tratta di una serie di operazioni utilizzate dalla banca americana fallita nel 2008 per mascherare i grandi quantitativi di bad loans in suo possesso. Di fatto, la Repo 105 sfruttava la vendita ed il riacquisto di titoli di debito: al momento della cessione si otteneva 100 in cambio di un valore pari a 105, e proprio per questa ragione (ovvero il fatto che gli asset coinvolti erano il 105% del denaro contante ricevuto) Lehman trattava queste operazioni come "vendite" e non come "finanziamenti". Un maquillage che veniva effettuato ogni tre mesi, subito prima delle trimestrali, e che ha consentito alla banca di nascondere anche 50 miliardi di dollari.
Ora la Securities and Exchange Commission vuole vederci chiaro, e soprattutto capire quali istituti finanziari siano stati coinvolti nelle operazioni. Per questo l’ente che vigila sul sistema americano ha inviato una lettera ad una dozzina di dirigenti di grandi banche (nazionali e internazionali) e compagnie di assicurazione, chiedendo informazioni dettagliate sulla materia. Inoltre - riferisce il Financial Times - la Sec ha chiesto di quantificare l’entità delle operazioni effettuate e di spiegarne le «regioni di business». Redazioneonline- Osservatorio Internazionale