..Metti ke hanno esgerato per fare gli sboroni, togli pure un 20/30%, sempre troppi rimangono......
apperò... isp addirittura il doppio del capitale...
buon giorno ai presenti
Crisi/ Licenziamenti facili e pensioni, ok dell'Europa al piano italiano
Mercoledì, 26 ottobre 2011 - 12:06:41
Fitch: "Nuovo taglio senza crescita"/ L'agenzia di rating Fitch minaccia una nuova
sforbiciata del giudizio sul debito sovrano del nostro Paese. Il 7 ottobre scorso l'agenzia ha abbassato il rating da AA- ad A+ con outlook negativo. I tempi probabili nei quali potrebbe esserci "una nuova rating action sono entro 12- 24 mesi", ha spiegato l'analista. Anche se "non è escluso che si possa fare prima se succede qualcosa di negativo". Per l'Italia l'agenzia di rating ha posto un outlook negativo "perchè evidentemente ci sono una serie di problemi, anche se la situazione è in evoluzione: oggi speriamo che in sede europea - ha aggiunto il senior director di Fitch con base in Italia - si possa capire qualcosa di più soprattutto sul versante della crescita: ci aspettiamo qualcosa di concreto". Secondo Settepani nei possibili provvedimenti a costo zero più "a portata di mano" sono quelli su "liberalizzazioni e flessibilità del mercato del lavoro. Per fare cassa si può anche pensare alle privatizzazioni e alla dismissione degli immobili pubblici anche se in questo caso i tempi sono probabilmente lunghi".
La lettera del Governo italiano è arrivata a Bruxelles. Il piano messo a punto prevede l'innalzamento dell'età
pensionabile a 67 anni a a partire dal 2026, la riforma del diritto del lavoro con possibilità di licenziare per motivi economici e 5 miliardi di introiti previsti dalle dismissioni di patrimonio pubblico.
Il meccanismo di adeguamento dell'età pensionabile inizierà
già nel 2013 mentre il documento prevede anche una
stretta sui contratti parasubordinati, condizioni più stringenti per questi tipi di contratti e la mobilità coattiva nel pubblico impiego.
Il governo ha anche annunciato
più poteri all'Antitrust per favorire la concorrenza con un rafforzamento degli strumenti dell'Autorità entro il primo trimestre del 2012 soprattutto per evitare contrasti con la legislazione a livello locale.
Sono queste le risposte dell'Italia alle richieste della Bce e dell'Unione, che avevano chiesto da tempo maggiore flessibilità in uscita nel lavoro e tagli alla spesa.
Il primo commento a Bruxelles è positivo. Il premier polacco Tusk ha detto: "Il piano di misure contenuto nella lettera presentata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha fatto un'ottima impressione ed è stata accolta con favore in Europa".
La lettera del governo, così come chiedeva Bruxelles, è molto precisa anche sul timing: piano di crescita entro il 15 novembre, quattro direttrici di intervento nei prossimi 8 mesi. In ogni caso l'esecutivo si impegna a monitorare l'andamento dei conti pubblici e "qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il governo interverrà prontamente". "L'utilizzo del Fondo per esigenze indifferibili - viene spiegato nella lettera - sarà vincolato all'accertamento, nel giugno del 2012, di andamenti dei conti pubblici coerenti con l'obiettivo per l'indebitamento netto del prossimo anno". Sempre nel testo viene evidenziato come "l'Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo" e si ricorda la manovra da 60 miliardi che dovrebbe contribuire a far raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013,"con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee".
Previste anche le liberalizzazioni. Entro il 1° marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell'Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verrà generalizzata la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali": Le principali disposizioni riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e della Rc auto.
Per migliorare l'efficienza e favorire la crescita, il governo punta poi ad incentivare la costituzione delle "zone a burocrazia zero" in tutto il territorio nazionale in via sperimentale per tutto il 2013, «anche attraverso la creazione dell'Ufficio Locale dei Governi quale autorità unica amministrativa che coinvolgerà i livelli locali di governo in passato esclusi".
La missiva contiene poi un'indicazione sulle principali riforme istituzionali che la maggioranza intende promuovere. Si parla di diversi disegni di legge che porteranno tra l'altro ad una
riduzione del numero dei parlamentari, ad una agevolazione della partecipazione giovanile alla vita politica, all'abolizione delle province. Si fa poi riferimento alla riforma degli articoli della costituzione relativi alla libertà di iniziativa economica e alla tutela della concorrenza, nonchè alla riforma della pubblica amministrazione in funzione della valorizzazione dell'efficienza e del merito. Viene poi ricordato il proposito di introdurre in Costituzione il vincolo del pareggio di bilancio.
Gaffe del premier Berlusconi a Bruxelles, ripreso mentre indugia con lo sguardo sulla bellissima collega danese (nella foto): "Mi piace fare la corte alle belle signore". Insorge la Conferenza delle donne del Pd: "Ancora una volta Berlusconi ci ha coperto di ridicolo questa sera a Bruxelles - ha affermato la portavoce Roberta Agostini - quando ha rivolto alla premier danese uno sguardo 'ammirato' mentre lei si allontanava di spalle. In un momento di estrema delicatezza per l'Italia, il presidente del Consiglio non ha perso occasione per minare sempre di più la nostra credibilità di fronte ai partner europei. Non c'è davvero limite al peggio e non ci si può poi lamentare se i rappresentanti degli altri Paesi ridono di Berlusconi".
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Già nel pomeriggio il futuro presidente della Bce
Mario Draghi ha spezzato una lancia in favore del Governo italiano. La lettera di intenti preparata dall'esecutivo per il vertice Ue è "un passo importante", un documento che contiene "un piano di riforme organiche per l'economia", ha affermato infatti Draghi, intervenendo all'ottantasettesima
Giornata Mondiale del Risparmio. Il numero uno di palazzo Koch, però, ha chiesto "rapidità e concretezza. Sono - ha aggiunto - riforme coraggiose, e occorrera' anche tutelare le fasce piu' deboli della popolazione che saranno senz'altro toccate".
"Termino il mandato in una situazione confusa e drammatica sul piano nazionale e internazionale, sul fronte politico ed economico", ha detto proprio mentre si attendeva il summit decisivo a Bruxelles. Per Draghi, il "rilancio duraturo della crescita sostenibile passa soprattutto per le riforme strutturali da tempo invocate, in larga parte condivise ma tuttora inattuate". Secondo il futuro presidente della Bce, e' necessario "elevare la concorrenza nei mercati e nei prodotti, in particolare nei servizi; costruire un contesto amministrativo e regolatorio piu' favorevole alle attivita' d'impresa; sospingere l'accumulazione di capitale fisico e umano; innalzare i livelli di partecipazione al mercato del lavoro". L'Italia che pure "non aveva nulla da rimproverarsi" sull'innesco della crisi, ne e' stata "travolta per le sue debolezze strutturali, al punto da trovarsi essa stessa ragione della crisi generale". "La composizione del prelievo fiscale puo' essere modificata, trasferendone il peso - ha spiegato - dalle imposte e dai contributi che gravano sul lavoro e sull'attivita' produttiva all'imposizione sulla proprieta' e sul consumo".
Non sono dello stesso parere i sindacati che già annunciano battaglia. "A giudicare dalle indiscrezioni di stampa che trapelano, lo spirito riformatore del governo si traduce in un ennesimo attacco, sui licenziamenti, sul lavoro precario, sulle pensioni, che colpiscono in particolare le donne e il mezzogiorno", ha detto il segretario generale della
Cgil, Susanna Camusso. "Abbiamo visto le dichiarazioni di altre organizzazioni sindacali - ha aggiunto il leader della Cgil - e siamo per proporre a tutti un'iniziativa di mobilitazione unitaria che rimetta al centro le ragioni del lavoro e della crescita ancora una volta negate da questo governo". Dello
stesso parere il collega della Cisl, Raffaele Bonanni. "Andando avanti in questo modo noi non faremo mai una riforma delle pensioni. Facendo cosi' si attaccano solo i piu' deboli". "Non siamo d'accordo - ha detto Bonanni - perche' il Governo non vuol fare altre cose come la patrimoniale ne' vuole usare il bisturi sulla spesa pubblica. I lavoratori non sono tutti uguali: un professore universitario ed una maestra d'asilo non sono uguali, un impiegato o un metalmeccanico, un edile non lo sono. Bisogna trovare soluzioni - ha concluso - attraverso un sistema piu' giusto ed equo che tenga conto delle condizioni di lavoro. Ci muoveremo subito, reagiremo nelle prossime ore sia sulle pensioni sia sulla maggiore facilita' dei licenziamenti. La proposta dei licenziamenti piu' facili contenuta nella lettera d'intenti dell'Italia a Bruxelles "e' solo uno specchietto per le allodole - ha detto Bonanni - ed istiga le persone alla ribellione".
Duro anche il giudizio delle opposizioni. Una lettera "assai deludente" e cambiata "fino all'ultimo", commento del leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Un Consiglio dei ministri e' stato convocato e poi "disdetto perche' non sono piu' in grado di assumere alcuna decisione". Per questo, "siamo preoccupati", ha aggiunto Casini, ma io sono sereno perche' vedo "nel Parlamento crescere la consapevolezza che serve un governo di responsabilita' nazionale".
"Per questo governo ladro a ripianare i conti devono essere i lavoratori, i precari e le fasce deboli e non gli approfittatori e gli evasori della Casta. Ancora una volta, si dimostra che chi e' al governo non vuole la pace ma lo scontro sociale. Ecco perche' e' estremamente necessario che chi ha forza, responsabilita', senso delle istituzioni, anche all'interno di questo Parlamento, spenga la luce e faccia finire la legislatura prima che lo scontro aumenti. E certamente non e' con la repressione che si puo' fermare la disperazione",
ha detto il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro.
"
Orrende anticipazioni sulla lettera del governo all'Ue". E' il commento del Pd, affidato al capogruppo della Commissione lavoro, Cesare Damiano: "Se il fulcro di una fantomatica manovra fatta di annunci e di compromessi pasticciati tra partiti di governo non più in grado di gestire la situazione è la libertà di licenziamento e la pensione a 67 anni per uomini e donne, siamo alla frutta - dice Damiano - . Questo governo dimostra di voler colpire sempre dalla stessa parte: i lavoratori, i pensionati e i ceti più deboli".
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, aggiunge che a giudicare dalle anticipazioni "toni e contenuti del documento del governo non lasciano purtroppo intravvedere niente di serio" e il governo ha voluto prendersi "qualche giorno di ossigeno" con l'Europa.
