Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets (12 lettori)
- Creatore Discussione MATLEY
- Data di Inizio
MATLEY
Forumer storico
Buon giorno Mat,
unica per durata e suspense,ieri, l'attesa per la tua interpretazione autentica dello scritto di Wind. Una incognita che inquietava. Ex post, era quasi....chiaro
Buon giorno a tutti.
Francesco
buon giorno kero,
anch'io, dopo questa lunga assenza, speravo di leggere qualcosa di più sostanzioso... in particolare avrei voluto sapere se ha lossato isp.
Va be... ora non è tempo...
Il capo ricomincerà il prima possibile a passarci il giornale della settimana successiva
Capo: se. per caso, ti capita di girarti indietro, avrei bisogno di un chiarimento sulla primavera del 2015
grazie
Raga: da 2 giorni continuo a pensare a quei volumi spaventosi su put cw strike 14000 scad dicembre 2011... anche il capo ne aveva comprate molte in dicembre
Magiel tu dovresti ricordare; ne abbiamo parlato molto: per oltre 30 giorni ci sono stati volumi incredibili su quelle puttine!
Kero
Forumer attivo
buon giorno kero,
anch'io, dopo questa lunga assenza, speravo di leggere qualcosa di più sostanzioso... in particolare avrei voluto sapere se ha lossato isp.
Va be... ora non è tempo...
Il capo ricomincerà il prima possibile a passarci il giornale della settimana successiva
A grande richiesta, Wind
Francesco
MATLEY
Forumer storico
MACROECONOMIA
EUROPA
- Discorso di Trichet (presidente della BCE) (ore 11.15).
STATI UNITI
- Costo unitario del lavoro (finale) nel primo trimestre del 2011 (ore 14.30). Consensus: +0,8% tt/aa.
- Produttività (escluso il settore agricolo, finale) nel primo trimestre del 2011 (ore 14.30). Consensus: +1,8% tt/aa.
- Richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione (ore 14.30). Consensus: 420mila.
- Ordinativi industriali ad aprile (ore 16.00). Consensus: -0,8% m/m.
- Scorte settimanali di petrolio (ore 16.30).
EUROPA
- Discorso di Trichet (presidente della BCE) (ore 11.15).
STATI UNITI
- Costo unitario del lavoro (finale) nel primo trimestre del 2011 (ore 14.30). Consensus: +0,8% tt/aa.
- Produttività (escluso il settore agricolo, finale) nel primo trimestre del 2011 (ore 14.30). Consensus: +1,8% tt/aa.
- Richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione (ore 14.30). Consensus: 420mila.
- Ordinativi industriali ad aprile (ore 16.00). Consensus: -0,8% m/m.
- Scorte settimanali di petrolio (ore 16.30).
MATLEY
Forumer storico
privatizzazioni
il capo stà comprando mykonos
Secondo alcuni quotidiani greci, Atene ha ha accettato di cedere a Deutsche Telekomuna quota del 10% in Ote , di cui la tedesca già detiene una partecipazione del 30%. La cessione di questo ulteriore 10% avviene nell’ambito dell’esercizo di un’opzione put. La cessione di Ote a Deustche Telekom porterà nelle dissaguate casse pubbliche 410,7 mln di euro.
il capo stà comprando mykonos
Secondo alcuni quotidiani greci, Atene ha ha accettato di cedere a Deutsche Telekomuna quota del 10% in Ote , di cui la tedesca già detiene una partecipazione del 30%. La cessione di questo ulteriore 10% avviene nell’ambito dell’esercizo di un’opzione put. La cessione di Ote a Deustche Telekom porterà nelle dissaguate casse pubbliche 410,7 mln di euro.
MATLEY
Forumer storico
Secondo alcune indiscrezioni di stampa il piano di ristrutturazione di Finmeccanica sarebbe iniziao con la cassa integrazione per 100 dipendenti di Telespazio e il licenziamento del 20% dei dipendenti. A tirare le fila del riassetto di Finmeccanica è il nuovo ad Giuseppe Orsi. Secondo Intermonte, dopo la comunicazione dei risultati trimestrali, Orsi fornirà l’entità complessiva del piano di ristrutturazione.
Rating Finmccanica: interessante
Target price Finmeccanica: 11 euro
Rating Finmccanica: interessante
Target price Finmeccanica: 11 euro
MATLEY
Forumer storico
il capo stà comprando mykonos
Secondo alcuni quotidiani greci, Atene ha ha accettato di cedere a Deutsche Telekomuna quota del 10% in Ote , di cui la tedesca già detiene una partecipazione del 30%. La cessione di questo ulteriore 10% avviene nell’ambito dell’esercizo di un’opzione put. La cessione di Ote a Deustche Telekom porterà nelle dissaguate casse pubbliche 410,7 mln di euro.
Ristrutturazione debito Grecia: per Moody’s è praticamente inevitabile
Moody's abbassa il rating sul debito greco e parla di default di Atene
02 giugno 2011 ore 09:05
L’agenzia di rating Moody’s ha tagliato il rating sul debito della Grecia a Caa1 dal precedente B1 con outlook negativo. Secondo Moody’s la ristrutturazione del debito greco è necessaria alla Grecia per evitare il default. L’agenzia non si esprime invece su quelli che sono gli effetti che la ristrutturazione potrebbe invece innescare.
Default Grecia
Particolare interessante è che il downgrade e la minaccia di Moody’s giungono in un momento particolarmente delicato per l’Europa, con i vari paesi che stanno cercando di trovare l’unità sulla proposta di un ulteriore maxi prestito da 70 mld alla Grecia.
Piano aiuti alla Grecia
Si tratterebbe di un piano di aiuti indispensabile ad Atene per far fonte alle esigenze di cassa dei prossimi due anni.
MATLEY
Forumer storico
Wall Street non crede più a Main Street: crolla l'ottimismo in vista dei dati occupazionali
Effetto a catena in corso tra le grandi firme dell’investment bank. Wall Street comincia a vedere, se non nero, almeno grigio sul futuro imminente di quella Main Street che nell’immaginario collettivo si contrappone alla via dell’alta finanza in rappresentanza dell’economia reale.
L’inaspettato crollo dell’Ism manifatturiero di ieri ha infatti aperto una voragine in cui sono cadute le attese sulla creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti. Un dato che verrà pubblicato domani e che è considerato di fondamentale importanza per inquadrare l’andamento della congiuntura nella prima economia mondiale, specie in una fase in cui cominciano ad affiorare i dubbi di un rallentamento.
Troppo forte è stata la sorpresa di assistere al più corposo declino dell’indice dal mese successivo all’attacco delle Torri Gemelle (e record per entità dal 1984 in termini di variazione mese su mese). Un calo che ha coinvolto tutte le 10 componenti dell’indicatore, con una flessione preoccupante superiore ai 10 punti della componente “nuovi ordini”: un’evidenza occorsa solo nel 2% dei casi a partire dal 1948, anno dal quale l’Ism viene calcolato. Il sentiment negativo si è così propagando anche alle aspettative sul dato di domani.
Numerose banche d’affari si sono affrettate già nel pomeriggio di ieri a rivedere al ribasso le valutazioni sui nuovi posti di lavoro creati in maggio. Tra queste Deutsche Bank che ad opera del suo capo economista per gli Usa, Joseph A. LaVorgna, ha tagliato di quasi un quarto le sue previsioni. Ora da Db si attendono 160mila nuove buste paga contro le 225mila stimate in precedenza. Tutte le proiezioni pubblicate ieri sono però nettamente al di sotto del consenso, che attualmente si posiziona a 170mila unità: BofA Merrill Lynch ha portato la sua stima a 125mila unità, Credit Suisse a 120mila, Citi a 100mila e Credit Agricole addirittura a 80mila.
Effetto a catena in corso tra le grandi firme dell’investment bank. Wall Street comincia a vedere, se non nero, almeno grigio sul futuro imminente di quella Main Street che nell’immaginario collettivo si contrappone alla via dell’alta finanza in rappresentanza dell’economia reale.
L’inaspettato crollo dell’Ism manifatturiero di ieri ha infatti aperto una voragine in cui sono cadute le attese sulla creazione di nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti. Un dato che verrà pubblicato domani e che è considerato di fondamentale importanza per inquadrare l’andamento della congiuntura nella prima economia mondiale, specie in una fase in cui cominciano ad affiorare i dubbi di un rallentamento.
Troppo forte è stata la sorpresa di assistere al più corposo declino dell’indice dal mese successivo all’attacco delle Torri Gemelle (e record per entità dal 1984 in termini di variazione mese su mese). Un calo che ha coinvolto tutte le 10 componenti dell’indicatore, con una flessione preoccupante superiore ai 10 punti della componente “nuovi ordini”: un’evidenza occorsa solo nel 2% dei casi a partire dal 1948, anno dal quale l’Ism viene calcolato. Il sentiment negativo si è così propagando anche alle aspettative sul dato di domani.
Numerose banche d’affari si sono affrettate già nel pomeriggio di ieri a rivedere al ribasso le valutazioni sui nuovi posti di lavoro creati in maggio. Tra queste Deutsche Bank che ad opera del suo capo economista per gli Usa, Joseph A. LaVorgna, ha tagliato di quasi un quarto le sue previsioni. Ora da Db si attendono 160mila nuove buste paga contro le 225mila stimate in precedenza. Tutte le proiezioni pubblicate ieri sono però nettamente al di sotto del consenso, che attualmente si posiziona a 170mila unità: BofA Merrill Lynch ha portato la sua stima a 125mila unità, Credit Suisse a 120mila, Citi a 100mila e Credit Agricole addirittura a 80mila.