Trading Bar 2011 by gli amici di Windjets

fnc tiene mat ha qualcosa per chi è dentro
 

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riguardo a fiat...ma scusate con un grafo weekly del genere dove quazzo volete che vada???


ehhh????

max inferiore alla candela precedente, la pressione dei venditori si vede con la lunga upper shadow ( ad oggi )

per me domani molla i 7.02 euro....

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bene!
limite dell'impossibile a 19300 tenuto a debita distanza.
setup del 15/06 beccato in pieno
mib fa nuovi minimi
bp e fnc invece no :)

BENE!


complimenti a tutti per i gain
 
Usa: prezzi salgono più del previsto a maggio, la Fed valuta fissazione di un target esplicito




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C'è lo zampino del terremoto/tsunami giapponese nel nuovo rialzo dell'inflazione negli Stati Uniti. A maggio i prezzi al consumo sono saliti più delle attese complice il maggior balzo mensile dall'ottobre 2009 dei costi delle nuove autovetture (+1,1%), incremento dovuto principalmente alle difficoltà di approvvigionamento causate dalla catastrofe che il 17 marzo scorso ha colpito il Giappone.

L'inflazione a maggio ha fatto segnare negli Stati Uniti un progresso mensile dello 0,2% rispetto al +0,1% atteso dal mercato. A sorprendere è stato il balzo dell'indice core, ossia depurato delle componenti cibo ed energia, che ha fatto segnare un +0,3% m/m (+0,2% il consensus), maggior incremento mensile dal luglio 2008. A livello tendenziale l'inflazione risulta del 3,6% dal 3,2% del mese precedente e al 3,3% atteso in media dal mercato. L'inflazione "core" risulta dell'1,5% dall'1,3% precedente.

Il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, settimana scorsa ha dichiarato che non c'è molta evidenza che l'inflazione sta diventando ampia o radicata". Intanto, secondo le indiscrezioni raccolte dall’agenzia Bloomberg, i funzionari della Federal Reserve starebbero discutendo se stabilire o meno un target esplicito per l'inflazione. La fissazione di un target esplicito in materia di inflazione potrebbe portare benefici per il mercati del lavoro, aiutando la banca centrale ad ancorare le aspettative di prezzo anche quando i tassi sono a livelli molto bassi. La fissazione di un target di inflazione è stata in passato una strategia avallata dallo stesso ben Bernanke e attualmente viene attuata da diverse banche centrali come quella canadese e quella neozelandese.

Indicazioni negative per quanto concerne la congiuntura economica statunitense. In particolare l'indice sulla manifattura dello Stato di New York di giugno è sceso a sospesa sotto lo zero attestandosi a -7,79 punti dai precedenti 11,88 punti. Le attese erano per un dato sostanzialmente stabile a 12 punti. L'indice non scendeva sotto lo zero dal novembre 2010 e questo improvviso calo rappresenta un nuovo segnale che “il rallentamento economico si potrebbe protrarre più a lungo", come sottolineato dallo stesso report della Federal Reserve di New York.

Infine, la produzione industriale statunitense a maggio ha evidenziato un flebile progresso mensile dello 0,1 per cento dal dato invariato del mese precedente. Le attese erano per un progresso dello 0,2%. L'utilizzo della capacità produttiva è rimasto stabile al 76,7% (consensus era a 77%).
 
Grecia ancora nella bufera all’indomani dell’Eurogruppo. Il debito di Atene potrebbe pesare su banche francesi

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Il mercato non distoglie l'attenzione dalla questione Grecia all'indomani del vertice dei ministri dell'Euro Zona, conclusosi con un nulla di fatto. La pausa sarà però breve: il caso Atene verrà nuovamente preso in considerazione dai ministri in un nuovo meeting straordinario che si svolgerà domenica sera a Lussemburgo, prima degli incontri in agenda il 20-21 e del 23-24 giugno tra i leader Ue. Nei prossimi giorni, il 17 giugno, è previsto anche il faccia a faccia franco-tedesco tra la cancelliera Angela Merkel e il presidente Nicolas Sarkozy durante il quale il caso greco verrà sicuramente affrontato.
In uno scenario fortemente intricato si inserisce l'articolo pubblicato oggi dal Financial Times, che cita nell'articolo un documento della commissione europea. In bilico rimane il piano proposto dalla Germania che prevede il coinvolgimento degli investitori privati. In questa fase la domanda è una: cosa implicano in concreto i singoli piani?
Tra le opzioni, quella appoggiata dal Governo di Berlino, prevede la possibilità di stanziare 20 miliardi di euro di aiuti per ricapitalizzare le banche greche da parte dei Paesi della Zona euro. Il quotidiano britannico rimarca come quest'ulteriore iniezione di liquidità è legata al piano di salvataggio proposto dalla Germania con il coinvolgimento degli investitori privati. Ci sarebbero altre due ipotesi, caldeggiate da Francia e Bce, per scongiurare il coinvolgimento degli investitori privati. Le altre proposte sarebbero improntate sullo schema "Vienna initiative", ovvero una sostituzione volontaria dei titoli in scadenza, che andrebbe ad allontanare il rischio default.
"L'impressione che ho è che qualche passo avanti sia stato fatto", commenta Luca Mezzomo, responsabile area macroeconomica di Intesa Sanpaolo. "Se è vero quel documento della Commissione europea, gli elementi che sono contenuti confermerebbero la posizione della Bce sulla pericolosità di una soluzione che possa comportare un selected default". "Mi sembra dunque che sposti abbastanza lo scenario per la partecipazione degli investitori privati". Secondo Mezzomo, la posizione tedesca, anche dall'esame della Bce, ne risulta indebolita. E al tempo stesso l'istituto di Francoforte, fermo sin dall'inizio sulle sue posizioni, sta avendo nuovi appoggi. Un sostegno è arrivato ieri anche dal candidato unico all'EuroTower e Governatore uscente della Banca d'Italia, Mario Draghi, che ha detto "no" al default della Grecia.
Intanto oggi, mentre le proteste in Grecia proseguono, il Parlamento ellenico ha iniziato il dibattito sul budget 2011-2015. Tra le tappe fondamentali per il Paese ellenico il voto finale sul budget atteso tra il 28-30 giugno.
L’esposizione delle banche francesi al debito sovrano greco viene analizzata da Moody's. L'agenzia di rating ha infatti messo sotto osservazione per un possibile declassamento il giudizio su BNP Paribas, Société Générale e Crédit Agricole. “La principale ragione delle tre possibili revisioni è l'esposizione della banche al debito sovrano greco, sia attraverso posizioni dirette in titoli di Stato, che tramite prestiti concessi al settore privato", spiega Moody’s nella nota odierna. Una decisione che mette sotto pressione i tre titoli che cedono oltre l’1% a Parigi. Giù BNP Paribas e Crédit Agricole che cedono rispettivamente l’1,64% e l’1,75%. Ribassi superiori al 2% per Société Générale che perde il 2,24%.



Economia mondiale e rischio Grecia, la view di Dexia A.M

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“Una ristrutturazione, soprattutto se dovesse comportare una cancellazione dei debiti, potrebbe essere molto rischiosa: il Portogallo e l’Irlanda conoscerebbero rapidamente la stessa evoluzione e la Spagna si troverebbe allora direttamente nel mirino dei mercati”. E’ il commento di Florence Pisani, economista di Dexia AM sulle voci circolanti da alcuni giorni e relative a un’imminente ristrutturazione del debito greco. La tesi è contenuta nelle prospettive economiche e finanziarie diffuse da Dexia Asset Management.
L’analisi contiene una view sostanzialmente positiva sull'economia mondiale. “Negli Stati Uniti – si legge nella sintesi del rapporto - l’economia è chiaramente ripartita e la ripresa dallo choc del 2008 continuerà a sostenere la crescita nel 2011”. Anton Brender, capo economista di Dexia Asset Management sottolinea che: «le esportazioni dovrebbero beneficiare in particolare della crescita mondiale e della debolezza del dollaro; la ripresa della domanda dovrebbe inoltre stimolare le aziende a perseguire il piano di investimenti in attrezzature». Persino l’investimento residenziale, secondo Dexia A.M. dovrebbe ripartire, tuttavia da livelli estremamente depressi. La pressione al ribasso sui prezzi immobiliari dovrebbe comunque perdurare, fintantoché le condizioni d’accesso al credito immobiliare rimangono difficili. Per il 2012 Dexia prevede una decelerazione della crescita dal 2,7% al 2,5%, con un tasso di disoccupazione che scenderà gradualmente. In questo contesto, la Federal Reserve resterà accomodante, pur sorvegliando attentamente le anticipazioni di inflazione.
Confortante anche la visione sull’Europa. “Per l’Eurozona nel suo insieme – si legge nel documento - la ripresa sembra divenire quasi auto-sostenuta. L’attività economica è guidata dalle esportazioni e gli investimenti produttivi sono in progressiva crescita. Il miglioramento atteso del mercato del lavoro e una moderazione dell’inflazione nel 2012 permetterebbero finalmente un‘accelerazione moderata dei consumi”. In generale, malgrado le restrizioni sui piani di bilancio, nel 2011 la crescita è vista avvicinarsi al 2 per cento. Con una crescita nuovamente a livelli normali e con aspettative inflazionistiche al rialzo, Dexia si attende chela BCE sarà costretta ad un innalzamento dei tassi, ma con prudenza, al fine di evitare un forte apprezzamento dell’euro.




capo: gentilmente passami qualcosa di nuovo... tutte queste news le ho lette nel 2009 :wall::wall:
 
fagiolooooooooooooo:
xbear a trentadueecinquantaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

se non hai alleggerito almeno 1/4 di posizione oggi vado a casa e bevo una bottiglia di grappa
 
fagiolooooooooooooo:
xbear a trentadueecinquantaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

se non hai alleggerito almeno 1/4 di posizione oggi vado a casa e bevo una bottiglia di grappa

Tic Tac

....ci avviciniamo...tic tac....

Alle 12.27 del xx/xx/11 :D

Ciao Mat...
Non riesco a recuperare il mio grafico di Spx che avevo messo qui tempo fa!!:wall:
 

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