MATLEY
Forumer storico
Lo scenario nero dipinto dalla Banca Mondiale pesa sui listini europei. Oggi è il Portogallo che mette alla prova ai mercati con un'offerta di titoli di stato. Dagli Usa invece nel pomeriggio sono attesi i dati sulla produzione industriale. Intanto a piazza Affari il Ftse Mib (Milano: FTSEMIB.MI - notizie) cede lo 0,46% scivolando a quota 15.255 punti e lo spread Btp/Bund torna sopra 470 punti a 472 punti base (il rendimento del decennale è al 6,5%) dopo che la Banca Mondiale ha tagliato le proprie previsioni sulla crescita in seguito alla crisi dell'area euro.
E ha avvertito: sulla crescita ci sono molto rischi, fra i quali quello che le nuove stime siano troppo ottimiste. Il Pil mondiale crescerà del 2,5% nel 2012, ovvero 1,1 punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto in giugno. Nel 2013 la crescita dovrebbe accelerare al 3,1%. Motore del Pil saranno quest'anno le economie in via di sviluppo, che cresceranno del 5,4%.
Per le economie avanzate la crescita sarà dell'1,4%, con il Pil di Eurolandia previsto contrarsi dello 0,3%. Il rallentamento dell'economia è percepibile nella diminuzione degli scambi commerciali a livello mondiale e nel calo dei prezzi dei prodotti di base, secondo la Banca Mondiale. Gli scambi commerciali sono previsti salire del 4,7% nel 2012, contro il +6,6% del 2011 e il +12,4% del 2010.
"I Paesi in via di sviluppo devono prepararsi a nuovi shock con la crisi del debito nell'area euro e il rallentamento della crescita delle grandi economie emergenti", ha evidenziato ancora l'istituto di Washington, riferendosi alla Cina e al Brasile. I Paesi in via di sviluppo hanno meno spazio di manovra fiscale e monetaria rispetto al 2008-2009 per combattere la crisi.
Per questo devono finanziare i loro deficit, dare la priorità alle reti di protezione sociale e alle infrastrutture e condurre stress test sulle banche nazionali. Le prospettive per i Paesi poveri sono favorevoli ma, ha sottolineato la Banca Mondiale, se la crisi si intensifica nessuno sarà risparmiato. "È necessario prepararsi al peggio". In questo contesto, il tema della sicurezza alimentare per i Paesi più poveri è centrale.
In tutta Europa il comparto bancario flette (-0,45% allo Stoxx) complice il calo di Commerzbank (Other OTC: CRZBF.PK - notizie) a Francoforte (-0,84% a 1,42 euro) in seguito al downgrade di Moody's. L'agenzia di rating ha infatti declassato il colosso tedesco da C- a D+. Il rating della filiale Eurohypo, il cui futuro incerto ha influito sul rating dell'istituto, passa da D- a E+. Commerzbank resta sotto osservazione, per un possibile ulteriore taglio di rating.
Funzionari della banca stanno definendo un piano per aumentare il capitale di 5,3 miliardi, al fine di avere un buffer di sicurezza alla luce della crisi della zona euro, come richiesto dall'Eba. Tuttavia, nel caso in cui le trattative tra le autorità greche e i creditori privati sul riscadenziamento del debito ellenico dovessero portare a un haircut superiore al 50%, il suo fabbisogno di capitale sarebbe pari a 6 miliardi di euro, secondo il quotidiano Die Welt.
A dicembre alcune fonti avevano detto che Commerzbank stava considerato la possibilità di vendere Eurohypo al Governo. Ma di recente l'istituto, che ha ormai poco tempo (20 gennaio) per illustrare i suoi piani per rafforzare il patrimonio, avrebbe deciso di non trasformare la controllata in una bad bank.
Per rafforzare il livello di patrimonializzazione, il Die Welt rivela che 250 milioni di euro potrebbero essere smobilitati chiedendo ai manager del gruppo di rinunciare ai bonus in denaro in cambio di pacchetti azionari mentre altri 200/300 milioni di euro potrebbero essere raccolti attraverso la cessione del 15% della banca russa Promsvyazbank. Resta valida, infine, l'opzione di scambiare titoli ibridi con azioni ordinarie.
E ha avvertito: sulla crescita ci sono molto rischi, fra i quali quello che le nuove stime siano troppo ottimiste. Il Pil mondiale crescerà del 2,5% nel 2012, ovvero 1,1 punti percentuali in meno rispetto a quanto previsto in giugno. Nel 2013 la crescita dovrebbe accelerare al 3,1%. Motore del Pil saranno quest'anno le economie in via di sviluppo, che cresceranno del 5,4%.
Per le economie avanzate la crescita sarà dell'1,4%, con il Pil di Eurolandia previsto contrarsi dello 0,3%. Il rallentamento dell'economia è percepibile nella diminuzione degli scambi commerciali a livello mondiale e nel calo dei prezzi dei prodotti di base, secondo la Banca Mondiale. Gli scambi commerciali sono previsti salire del 4,7% nel 2012, contro il +6,6% del 2011 e il +12,4% del 2010.
"I Paesi in via di sviluppo devono prepararsi a nuovi shock con la crisi del debito nell'area euro e il rallentamento della crescita delle grandi economie emergenti", ha evidenziato ancora l'istituto di Washington, riferendosi alla Cina e al Brasile. I Paesi in via di sviluppo hanno meno spazio di manovra fiscale e monetaria rispetto al 2008-2009 per combattere la crisi.
Per questo devono finanziare i loro deficit, dare la priorità alle reti di protezione sociale e alle infrastrutture e condurre stress test sulle banche nazionali. Le prospettive per i Paesi poveri sono favorevoli ma, ha sottolineato la Banca Mondiale, se la crisi si intensifica nessuno sarà risparmiato. "È necessario prepararsi al peggio". In questo contesto, il tema della sicurezza alimentare per i Paesi più poveri è centrale.
In tutta Europa il comparto bancario flette (-0,45% allo Stoxx) complice il calo di Commerzbank (Other OTC: CRZBF.PK - notizie) a Francoforte (-0,84% a 1,42 euro) in seguito al downgrade di Moody's. L'agenzia di rating ha infatti declassato il colosso tedesco da C- a D+. Il rating della filiale Eurohypo, il cui futuro incerto ha influito sul rating dell'istituto, passa da D- a E+. Commerzbank resta sotto osservazione, per un possibile ulteriore taglio di rating.
Funzionari della banca stanno definendo un piano per aumentare il capitale di 5,3 miliardi, al fine di avere un buffer di sicurezza alla luce della crisi della zona euro, come richiesto dall'Eba. Tuttavia, nel caso in cui le trattative tra le autorità greche e i creditori privati sul riscadenziamento del debito ellenico dovessero portare a un haircut superiore al 50%, il suo fabbisogno di capitale sarebbe pari a 6 miliardi di euro, secondo il quotidiano Die Welt.
A dicembre alcune fonti avevano detto che Commerzbank stava considerato la possibilità di vendere Eurohypo al Governo. Ma di recente l'istituto, che ha ormai poco tempo (20 gennaio) per illustrare i suoi piani per rafforzare il patrimonio, avrebbe deciso di non trasformare la controllata in una bad bank.
Per rafforzare il livello di patrimonializzazione, il Die Welt rivela che 250 milioni di euro potrebbero essere smobilitati chiedendo ai manager del gruppo di rinunciare ai bonus in denaro in cambio di pacchetti azionari mentre altri 200/300 milioni di euro potrebbero essere raccolti attraverso la cessione del 15% della banca russa Promsvyazbank. Resta valida, infine, l'opzione di scambiare titoli ibridi con azioni ordinarie.