discorso di fine anno
(ECO) Industria: Istat, prezzi produzione +0,4% novembre, +4% annuo -2-
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 30 dic - A novembre,
osserva ancora l'Istat, "l'indice dei prezzi dell'insieme
dei prodotti industriali ha registrato rispetto a ottobre
variazioni positive per i beni di consumo (+0,3%), per i
beni intermedi (+0,4%) e per l'energia (+1,2%). I beni
strumentali hanno invece fatto registrare una variazione
nulla. Nel confronto tra novembre 2010 e lo stesso mese
dell'anno scorso l'indice e' aumentato dell'1,6% per i beni
di consumo, dello 0,8% per i beni strumentali, del 5,7% per
i beni intermedi e dell'8,6% per l'energia".
Complessivamente l'energia si conferma il settore che
registra la maggiore volatilita'.
A novembre l'indice dei prezzi dei prodotti industriali
venduti sul mercato interno ha registrato in termini
congiunturali incrementi dello 0,4% per beni di consumo e
beni intermedi, dell'1% per l'energia e una variazione nulla
per i beni strumentali. A livello tendenziale l'indice e'
aumentato dell'1,9% per i beni di consumo, dello 0,6% per i
beni strumentali, del 5,9% per i beni intermedi e del 7,3%
per l'energia. Nel mercato interno escludendo l'energia
l'indice si riduce a 110,6 da 113,5 facendo segnare una
variazione congiunturale dello 0,4% e tendenziale del 3,4
per cento. Guardando complessivamente (mercati interno ed
estero) ai settori di attivita' economica, gli incrementi piu'
significativi riguardano la fabbricazione di coke e prodotti
petroliferi raffinati, che fa registrare un +1,9%
congiunturale e un +14,1% tendenziale. Riepilogo generale Borse e Mercati
Ultimo Var % Iniz.Anno Var%InAnno
Indici -------- -------- -------- ---------- ----------
- Ftse MIB 20173,29 -1,45 30/12/2010 23248,39 -13,23
- Ftse IT AllShare 20935,64 -1,33 30/12/2010 23652,86 -11,49
- Ftse IT AllStar 11576,92 -0,3 30/12/2010 11247,52 2,93
- Xetra Dax 6914,19 -1,16 30/12/2010 5957,43 16,06
- Ftse 100 5971,01 -0,42 30/12/2010 5412,88 10,31
- Cac 40 3850,76 -1,03 30/12/2010 3936,33 -2,17
- Smi 6436,04 -1,99 30/12/2010 6545,91 -1,68
- Ibex 9859,1 -1,23 30/12/2010 11940 -17,43
- EuroStoxx 50 2807,04 -1,2 30/12/2010 2966,24 -5,37
- DJ Industrial 11569,71 -0,14 30/12/2010 10530,68 9,87
- Nasdaq 100 2225,72 -0,27 30/12/2010 1860,31 19,64
- Nikkei 225 10228,92 -1,12 30/12/2010 10546,44 -3,01
Oro ($/oncia) -------- --------
- Fixing 10:30 1403,5 8,0 30/12/2010
- Fixing 15:00 1412,5 -7,0 30/12/2010
Futures -------- --------
- S&P/Mib 20120, -1,92 30/12/2010
- Cac 40 3852, -1,04 30/12/2010
- Dax 6927, -1,11 30/12/2010
- FTSE 100 5934, -0,44 30/12/2010
- Svizzera 6358, -2,23 30/12/2010
- S&P 1254,4 -0,01 30/12/2010
Petrolio ($/barile) Ultimo Chius.Prec.
- WTI 89,87 91,11 30/12/2010
- Brent 93,37 94,54 30/12/2010
Cambi dell'euro Ultimo BCE al .. 30/12/2010
- Dollaro Usa 1,329 1,328
- Yen 108,35 108,24
- Sterlina 0,861 0,8602
- Franco svizzero 1,243 1,2475
---Il petrolio
termina le contrattazioni a New York in ribasso, tornando al
di sotto della soglia dei 90 dollari, nonostante il ribasso
delle scorte settimanali di greggio e di benzina, come reso
noto dal dipartimento all'Energia. I contratti con scadenza
a febbraio hanno finito a 89,84 dollari al barile, in
ribasso di 1,28 dollari rispetto alla chiusura di ieri.p.s...cala una coltre di indecisione sul decennio 2000/2010 per le borse.la new-economy ha dato un illusione ottica in tutto questo.prosegue, a causa della crisi, la crescita delle sofferenze bancarie che però rimangono ancora dentro i livelli di guardia, mentre per il 2011 è attesa la ripresa dei prestiti, principalmente quelli per le famiglie che già mostrano segnali di risveglio in questi mesi, con un andamento che si consoliderà nel prossimo anno, considerando che il secondo anno di crisi(2010) è per esperienza finanziaria il peggiore. Per questo, considerando che le banche "affrontano una situazione di tassi ai minimi storici e di forti sofferenze" sarebbe opportuno rivedere il trattamento fiscale sulle rettifiche sui crediti per adeguarlo a quello in vigore in Europa. Una richiesta che non è assolutamente merce di scambio con l'impegno delle banche nel Fondo per le Pmi voluto dal Tesoro. Nei bilanci quindi continua a crescere il peso delle sofferenze mentre la stagnazione degli impieghi. In recupero poi i prestiti bancari al settore privato.Siamo in presenza dello sgonfiarsi violento della più grande bolla del patrimonio e del credito mai vista. E varie istituzioni (Fmi, Ocse, Banca dei regolamenti internazionali) stimano il valore dei prodotti derivati in circolazione da 12 a 20 volte il Pil mondiale. E almeno la metà di questi sono over the counter, cioè trattati in mercati non regolamentati (quindi poco o nulla controllabili). Gli hedge fund e di altri istituti di investimento che operano con una leva alta di rischiosità dovranno vendere le attività finanziarie in mercati a corto di liquidità e in sofferenza: vendite che a loro volta determineranno una ulteriore caduta dei prezzi e altri fallimenti di istituti finanziari: E’ molto probabile quindi che proseguirà il processo di reintegro dei depositi richiesti per i margini di garanzia.