(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 28 gen - Gli aspetti
principali dell'asta di oggi, dicono gli operatori, sono
due. Il primo e' rappresentato dalla domanda, che ha segnato
un significativo incremento rispetto alle aste di dicembre.
"Il rapporto tra domanda e offerta e' salito sensibilmente",
dice un trader. In particolare, le richieste sono salite per
il BTp decennale e per il CcTeu. I flussi di acquisto
segnalati dagli operatori si spiegano con il maggiore
interesse verso i bond dei Paesi periferici (Spagna,
Portogallo e in parte anche Italia) che sta aumentando in
conseguenza dell'assenza di tensioni sul mercato
obbligazionario europeo. "In questo senso - si fa notare in
una sala operativa - i 44 miliardi di euro di ordini
raccolti per il lancio del primo bond dell'Efsf, il Fondo
anti-crisi creato dall'Europa, hanno rappresentato un bel
messaggio tranquillizzante". Il secondo elemento
qualificante dell'asta e' rappresentato dal calo dei tassi:
"Il flessione dei rendimenti - dice Chiara Cremonesi di
UniCredit - e' andata anche oltre le attese e ha consentito
di ridurre i costi di finanziamento per il Tesoro".
L'inversione di tendenza e' stata significativa soprattutto
per il BTp triennale, che ha invertito la rotta per la prima
volta da luglio 2010. Decisivo in questo senso e' stato
l'overbidding (stress eccessivo sui prezzi di
acquisto in asta) sviluppato dagli specialisti. La limatura
dei rendimenti ha fatto scivolare, come da copione, le
remunerazioni nette percepite leggermente verso il basso.
Secondo i calcoli dell'Assiom, con il calo di oggi il
rendimento netto del BTp triennale si attesta al 2,819%, il
BTp decennale al 4,219% e il CcTeu al 2,342 per cento.