Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (2 lettori)

Stato
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samantaao

Forumer storico
Ma solo io sono tranquillissimo pur avendo il 25% del Ptf sui Btp e Btpi?Se avete Investito soldi che non vi servono dovete solo Aspettare e godervi le Cedole.Se L'Italia dovesse defaultare credo che i soldi sarebbero l'ultimo dei Problemi


acz, io in una settimana sono al 1,5% del ptf e mi sto chiedendo se incrementare nel caso continuasse nei prox gg, non vorrei che il primo minimo sia ancora lontano... però ho il 20% in perpetue ben diversificate worldwide che soffrono, ma quelle si sa, sono capricciose:D

mi consolo col 50% di liquidità
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
sfido trovare uno che sta bene in questo caos!!!
Possiamo solo riflettere e cercare di veder le cose da più punti di vista possibile.
Per esempio sul vendo non vendo aspetto... ecc ecc
Credo ci sia differenza fra possedere Grecia Irlanda ma anche azioni corporate e quant'altro... qui no è un'altra cosa: abbiamo carta moneta in mano! banconote per acquistare il pane, Btp e Cct dove tenere quanto possibile investito
brucereste domani una banconota da 500€? perchè dovrei vendere un CCT a 90? ...per farci cosa? acquistare Bund forse? ...uno di noi oggi parlava dell'Europa come di un condominio: se brucia l'ottavo piano il primo e il ventesimo non stanno tranquilli (...mi viene un brivido pensando alle torri...)

Sicuramente avremo da star male....ma vendere proprio non mi ci ritrovo.
(....è pancia non una disquisizione tecnico finanziaria!!)
buona sera giapo27... riporto un mio post fatto circa due anni fa e che mi sembra sempre attuale nelle fasi controverse di mercato e anche quelle favorevoli ...acquisite nell'analisi macro:up:mi vorrei sbilanciare con la analisi,ma cerco di dare dati attuali e quindi non fare previsioni che possano dare luogo a interpretazioni fuorvianti.questo è un sunto di come si muovano i mercati nella loro grandezza e imprevedibilità. la analisi macroeconomica la applico e la seguo da molto tempo sul mio modo di operare sia col trading giornaliero e anche da possibile cassetto se rimango il titolo in portafoglio in tempi medi(3/6/9/12 mesi).
ora elenco alcuni dati e ce ne sono molti altri( cambio eur/usd ,petrolio,inflazione,tassi IRS,credibilità paese(credit default swaps che posto regolarmente) che possano influire sull'andamento obbligazionario,correlato con l'azionario per rendere più semplice il discorso...............
In corrispondenza dei rispettivi massimi ciclici, l'andamento del mercato del debito tende ad anticipare quello azionario.
Le caratteristiche di tale anticipo e l'entità della discesa dei prezzi delle obbligazioni variano da ciclo a ciclo.
I tassi a breve termine sono solitamente i primi che iniziano a crescere, seguiti poi dai tassi a lungo termine.
I tassi del mercato monetario infatti risultano essere i più sensibili alle condizioni dell'economia;
le decisioni aziendali relative al rinnovo delle scorte, ad esempio, per cui è necessario un cospicuo ammontare di capitali a breve termine, sono prese in modo molto più snello rispetto a quelle relative all'indebitamento a lungo termine, necessario a finanziare impianti e macchinari.
Quindi, seguire costantemente i tassi a breve ad esempio può dare una valida indicazione delle pressioni finanziarie e delle tendenze dei tassi nel settore privato.


Non esistono regole rapide e certe che pongano in relazione l'entità del successivo declino con il periodo di tempo che separa i massimi dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni.
Così nel 1959 i mercati monetari ed obbligazionari fecero segnare un massimo rispettivamente diciotto e diciassette mesi prima del massimo del Dow Jones;
questo in confronto rispettivamente, agli undici mesi e ad un mese di anticipo sul massimo del mercato toro del 1973.
Malgrado poi il declino dei mercati obbligazionari e monetario fosse più marcato e di durata superiore nel 1959, l'indice Dow, come media mensile, perse soltanto il 13% rispetto al 42% del mercato orso 1973-74.
Ciò che è significativo è che ogni massimo ciclico del mercato azionario in questo secolo è stato preceduto da, o si à presentato in concomitanza di, un massimo in entrambi i mercati del debito a breve e a lungo.
Un'ulteriore caratteristica dei massimi ciclici è che il prezzo delle obbligazioni di qualità migliore (cioè quelle emesse dal Tesoro o quelle emesse da società con rating AAA) diminuisce in anticipo rispetto a quello delle obbligazioni di qualità inferiore.
Ciò si è verificato nella quasi totalità dei punti d'inversione dal 1919.



Questo fenomeno è il risultato di due fattori;
innanzitutto negli ultimi stadi delle fasi di espansione economica aumenta la domanda di finanziamento da parte del settore privato.
Le banche commerciali, che sono i maggiori detentori istituzionali di titoli di Stato, sono anche i prestatori di ultima istanza per i privati che prendono a prestito;
via via che la domanda di finanziamento aumenta le banche aumentano le loro vendite di titoli di Stato e di altri investimenti di prestiti bancari.
Si innesca così un effetto secondario sia lungo la curva dei rendimenti sia nei confronti di emissioni di qualità inferiore.
Tali pressioni spingono verso l'alto i rendimenti su obbligazioni di alta qualità, e al tempo stesso sono indicative delle condizioni positive degli affari, le quali inducono gli investitori a diventare meno cauti.
Di conseguenza, gli investitori sono ben disposti a ignorare i rendimenti prudenziali sulle obbligazioni di alta qualità a favore dei più remunerativi strumenti di debito di qualità inferiore;
così, per un certo tempo, queste obbligazioni aumentano di prezzo, mentre le obbligazioni di qualità superiore diminuiscono.
In corrispondenza dei minimi ciclici valgono relazioni simili, nel senso che le obbligazioni di buona qualità sono in anticipo rispetto agli strumenti di debito di qualità inferiore ed alle azioni.
Storicamente le caratteristiche di anticipo dei mercati sono meno evidenti per i minimi che per i massimi ciclici, e talvolta i prezzi di obbligazioni ed azioni completano un minimo simultaneamente.
Il trend dei tassi d'interesse è pertanto un buon punto di riferimento per individuare i minimi del mercato azionario.
Il punto chiave da tenere presente non è rappresentato tanto dal livello a cui si trovano i tassi, ma dalla forza con cui essi crescono, o diminuiscono.
Un metodo per determinare quando un cambiamento nel tasso d'interesse possa essere sufficiente ad influenzare il mercato azionario, consiste nel sovrapporre graficamente l'andamento di due indicatori Rate Of Change (si tratta di un semplice tasso di variazione), uno relativo al tasso e l'altro alle azioni.
L'indicatore ROC è un semplice indicatore di momentum, molto noto in analisi tecnica, utile per trarre delle indicazioni sulle latenti condizioni di forza o di debolezza presenti in una tendenza.
Si tratta di calcolare il tasso al quale varia il prezzo in un determinato intervallo di tempo:
se, ad esempio, si desidera costruire un indicatore che misuri il ROC su cinque settimane, il prezzo corrente va diviso per il prezzo di cinque settimane prima.
Il successivo valore dell'indice sarà calcolato dividendo il prezzo della settimana prossima con quello di quattro settimane fa.
Quindi, i segnali di acquisto (di vendita) vengono generati quando il ROC relativo ai tassi oltrepassa verso il basso (verso l'alto) quello relativo all'indice dei prezzi azionari.
Infatti il mercato azionario può crescere anche in presenza di un aumento dei tassi d'interesse; questo metodo ci segnala però quando la crescita dei tassi è maggiore di quella delle azioni e viceversa.
Un metodo alternativo alla relazione tra i tassi di variazione dei tassi a breve e del mercato azionario appena illustrato, consiste nella considerazione che un rialzo delle quotazioni azionarie è in genere più robusto se avviene in presenza di un ribasso dei tassi e viceversa.
Il nuovo indicatore detto Money Flow Index, può quindi essere derivato dal rapporto tra una media indice del mercato azionario, come ad esempio lo S&P 500, e il tasso di rendimento di uno strumento del mercato monetario, come ad esempio la commercial paper a quattro mesi.
Se i tassi a breve confermano la loro storica tendenza ad anticipare le svolte cicliche del mercato azionario, ne consegue che anche l'indicatore così calcolato tenderà in corrispondenza dei minimi del mercato a formare i propri in anticipo;
in corrispondenza dei massimi delle azioni, viceversa, tenderà a far segnare i propri massimi anticipatamente oppure ad aumentare meno rapidamente rispetto ai prezzi del mercato azionario.
Verifiche effettuate sul comportamento storico del Money Flow Index, evidenziano che ad ogni segnale d'acquisto è seguito un mercato toro, ad eccezione del 1989. ora vediamo dove arriverà il mercato che dovremo tenere in considerazione aggiornando i minimi fatti ora e poi per fare una media coi massimi che raggiungerà in futuro:up:
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g.ln

Triplo Panico: comprare
la situazione speculativa terminerà, non facciamoci condizionare!

per ora non ho bisogno di antistress,solo un po di mal di testa:wall:.tra l'altro per fare un ADC su un azione ho dovuto fare i salti mortali oggi,ma ce l'ho fatta a trovare i soldi senza vendere nulla(fido momentaneo).il resto lo guarderò con dolcezza e un po di rabbia come ho sempre fatto,aspettando le cedole ogni 5 mesi tra un btp e un azione.ho tempra e non mi faccio condizionare da nessuno e spero che la situazione speculativa finisca,in bocca al lupo a te e agli altri del forum:up:

Si Stefano, è certo che la situazione speculativa terminerà.
Mi spiace solo che inizio a vedere segni di cedimento in alcuni nostri amici, che potrebbero uscire dai nostri titoli con forte loss :no:.
Teniamo i loss solo virtuali sui titoli della nostra Patria!
Buona notte, Giuseppe
 

500$

Forumer attivo
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a parte tutto, l'attacco speculativo è anche sul cross valute,speriamo che domani l'Euro faccia il suo dovere:-o


Ste io ho letto l'articolo e mi son ca.gato in mano....Tu come la vedi??

Roma - E' quasi invisibile ai piu', ma e' un fardello sempre piu' pesante che grava sulle spalle dell'Italia. Il debito pubblico ha raggiunto i 1.905 miliardi di euro e continua a crescere. Le misure di austerita' annunciate dal governo sono state giudicate insufficienti, senza coraggio (di fatto rimandato tutto al 2013-2014) sia dal mercato, sia dagli economisti. E intanto sempre piu' fondi hedge hanno deciso di ridurre l’esposizione sui titoli italiani.

Cosi' l'Italia rischia di prendere "l'influenza spagnola", come ha scritto il Wall Street Journal. E difatti ormai i punti di distanza a livello di rischio paese sono meno di 40 (erano 90 meno di un mese fa). Mentre per l'agenzia S&P il rating sul debito italiano vale un giudizio di A+, contro la doppia A di Madrid.

E' un circolo vizioso, un vortice dal quale l'Europa rischia di uscirne con le ossa rotte: per paura di un contagio i rendimenti dei titoli di stato continuano a salire e sara' sempre piu' difficile finanziare il debito pubblico, che si trova gia' al 120% del Pil. E l'incremento degli spread del rischio paese, cosi' come la nuova stretta monetaria imposta dalla Bce, rendono sempre piu' dura la vita di banche e altri potenziali (e volenterosi) creditori.

In valori assoluti il debito e’ salito a 1.905 miliardi di euro (valori aggiornati in tempo reale) e sale ogni minuto di piu’ . Si tratta del maggiore mercato obbligazionario dell'area euro. Il debito circolante si confronta con i 1.100 miliardi di bund tedeschi. Le prossime aste in calendario sono fissate per il 14 luglio, quando verranno emessi titoli con scadenza 2016, 2017, 2023 e 2026.

Le difficolta' sul fronte politico non giocano a favore. Con la manovra economica da 45 miliardi di euro appena varata (ma ancora da approvare) il grosso dei tagli e dei sacrifici per ridurre il buco di bilancio e' stato rimandato al 2013 e 2014, quando a guidare l'Italia ci sara' qualcun altro e il debito avra' superato i 2 trilioni. "Con una crescita economica così bassa come quella italiana e un debito così grande da sostenere, occorreva una manovra a decorrenza immediata e non rinviata al 2013, che prevedesse forti tagli alla spesa pubblica, rialzi delle tasse per i redditi alti, tagli alle super pensioni" ha commentato a Reuters uno strategist. "In questa situazione purtroppo e' stato offerto il fianco all'attacco speculativo e a un abbassamento di rating che vedo vicino" secondo un altro dealer.

Intanto la paura che l'Italia venga trascinata nell'abisso della crisi del debito sovrano sale ogni giorno di piu'. E i soldi per salvarla non ci sono. Quando la percezione sul debito nazionale e' negativa, le banche italiane e tutti i detentori di titoli di Stato ne pagano le conseguenze. La paura e' che l'Italia non sia in grado di sostenere tassi di crescita adeguati, perche' in assenza di questi sarebbe molto difficile ridurre il debito in linea con gli obiettivi che il governo si e' dato in un contesto di tassi crescenti (da dare per scontato).

Oggi lo spread del decennale italiano con i Bund omologhi si e' allargato di 16 punti base al nuovo record di 260. Di solito i titoli di stato sono considerati titoli a basso rischio, equiparati pertanto alla moneta. Ma ora l’Italia rischia di fare la fine dell'Argentina o della Spagna che tra meta’ ottocento e novecento dichiaro’ bancarotta ben 16 volte.

A livello di economia reale, al 2010 il debito lordo espresso in valore nominale, ovvero il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti (individui, imprese o banche, che hanno sottoscritto obbligazioni alla fine dell’anno scorso) era pari a 1.843,015 miliardi di euro, il 119% rispetto al Pil (pari a 1.548,816 miliardi nello stesso periodo), secondo le tabelle Eurostat. L'avanzo primario rispetto alla crescita economica e' di 0,2.

Dai 1.281,550 miliardi del 1999 si e’ verificato un incremento annuale costante, con il rapporto rispetto al Pil che in cinque anni e' balzato di quasi 15 punti percentuali (dal 105% del 2005 al 119% del 2010). Oltre al forte indebitamento dello Stato, il 2010 ha segnato i massimi storici per l'indebitamento degli enti locali (comuni e province), con un debito pro-capite di 1.300 euro pari al 3,9% del Pil.

COMPOSIZIONE DEBITO PUBBLICO

La composizione del debito circolante italiano e' la seguente: per il 4,21% di mercato estero in euro, 0,1% di estero in valuta, 64,96% di BTP, 7,28% di BTP legati all'inflazione in euro, 8,92% di Bot, 7,47% di Cct, 2,12% di Cct Ue, 4,94% di Ctz, dove il debito estero e’ misurato dopo swap. La durata media del debito e' molto alta, pari a 7,9 anni.
Ingrandisci la foto
Considerando che oltre l'83% e' formato da titoli di stato, il livello dei tassi di interesse sui mercati e' costantemente da tenere d'occhio.


Considerando che oltre l'83% e' formato da titoli di stato il livello dei tassi di interesse e' da tenere sotto osservazione. I prezzi da pagare quest'anno saranno molto salati. Il rendimento sul decennale e' arrivato a pagare 5,391% dopo aver toccato punte di 5,4%.

Secondo gli economisti se si arrivera' oltre il 5,5%-5,7% Roma fara' fatica a rifinanziarsi. E' esattamente lo stesso scenario da cui tutto era partito in Grecia, dove ora il rendimento del due anni ha superato il 20%. L'ultima volta che l'Italia e' riuscita a emettere decennali con rendimenti cosi' alti era il 2000, quando vennero emessi titoli del debito al 5,7%. Non si e' mai andato sopra quella cifra.

Intanto i Cds a 5 anni sono schizzati oltre i 280 punti base, nuovo record assoluto. Cio' vuol dire che ci vogliono 280.000 euro per assicurare 10 milioni di euro di debito italiano dal rischio di default nei prossimi cinque anni.

L'INCIDENZA DELLA STRETTA DELLA BCE

Ma la risposta della Bce all'espandersi a macchia d'olio della crisi e' stata di aumentare il costo del denaro di altri 25 punti base (seconda stretta quest'anno) per contrastare l'inflazione, citando in particolare le pressioni dal fronte dell'energia petrolifera. La decisione ha portato il tasso di interesse guida all'1,5%.

Piuttosto che alzare i tassi, secondo Ambrose Evans-Pritchard del Financial Times, la banca centrale "dovrebbe fornire denaro enormemente facile da reperire per almento cinque anni, anche per indebolire l'euro e scongiurare una deflazione del debito". Senza una misura di questo tipo "Italia e Spagna possono solo pregare perche' avvenga un miracolo".

E' da dieci anni che il Pil italiano e' fermo e le stime per il 2011 del governo sono per un rialzo dell'1,1%, ma le previsioni degli economisti sono molto piu' pessimiste. Se gli interessi per le attivita' di prestito aumentano di 200-300 punti base, in tre-quattro anni il costo per rifinanziare il debito esplodera'.

Stanotte i leader dell'Unione Europea si riuniranno a Bruxelles per discutere della crisi. Nessuno ha ammesso che si parlera' della brutta piega che ha preso il caos del debito sovrano dei paesi dell'area periferica, precisando invece che si tratta di un incontro sul pacchetto di aiuti per la Grecia e sull'esito degli stress test a cui sono state sottoposte le banche.

Ma tutti sanno che ora che il mondo e' con il fiato sospeso per la fragile situazione italiana, e' poco credibile che la paura di un contagio della quarta maggiore economia dell'Ue non sia in agenda. Tant'e' che secondo le ultime voci sara' presente anche il ministro dell'economia Giulio Tremonti. Per l'Italia quelle che verranno saranno settimane ad alta tensione.
 

g.ln

Triplo Panico: comprare
ragioniamo con calma notturna

Ste io ho letto l'articolo e mi son ca.gato in mano....Tu come la vedi??

Roma - E' quasi invisibile ai piu', ma e' un fardello sempre piu' pesante che grava sulle spalle dell'Italia. Il debito pubblico ha raggiunto i 1.905 miliardi di euro e continua a crescere. Le misure di austerita' annunciate dal governo sono state giudicate insufficienti, senza coraggio (di fatto rimandato tutto al 2013-2014) sia dal mercato, sia dagli economisti. E intanto sempre piu' fondi hedge hanno deciso di ridurre l’esposizione sui titoli italiani.

Cosi' l'Italia rischia di prendere "l'influenza spagnola", come ha scritto il Wall Street Journal. E difatti ormai i punti di distanza a livello di rischio paese sono meno di 40 (erano 90 meno di un mese fa). Mentre per l'agenzia S&P il rating sul debito italiano vale un giudizio di A+, contro la doppia A di Madrid.

E' un circolo vizioso, un vortice dal quale l'Europa rischia di uscirne con le ossa rotte: per paura di un contagio i rendimenti dei titoli di stato continuano a salire e sara' sempre piu' difficile finanziare il debito pubblico, che si trova gia' al 120% del Pil. E l'incremento degli spread del rischio paese, cosi' come la nuova stretta monetaria imposta dalla Bce, rendono sempre piu' dura la vita di banche e altri potenziali (e volenterosi) creditori.

In valori assoluti il debito e’ salito a 1.905 miliardi di euro (valori aggiornati in tempo reale) e sale ogni minuto di piu’ . Si tratta del maggiore mercato obbligazionario dell'area euro. Il debito circolante si confronta con i 1.100 miliardi di bund tedeschi. Le prossime aste in calendario sono fissate per il 14 luglio, quando verranno emessi titoli con scadenza 2016, 2017, 2023 e 2026.

COMPOSIZIONE DEBITO PUBBLICO

La composizione del debito circolante italiano e' la seguente: per il 4,21% di mercato estero in euro, 0,1% di estero in valuta, 64,96% di BTP, 7,28% di BTP legati all'inflazione in euro, 8,92% di Bot, 7,47% di Cct, 2,12% di Cct Ue, 4,94% di Ctz, dove il debito estero e’ misurato dopo swap. La durata media del debito e' molto alta, pari a 7,9 anni.
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Considerando che oltre l'83% e' formato da titoli di stato, il livello dei tassi di interesse sui mercati e' costantemente da tenere d'occhio.


Considerando che oltre l'83% e' formato da titoli di stato il livello dei tassi di interesse e' da tenere sotto osservazione. I prezzi da pagare quest'anno saranno molto salati. Il rendimento sul decennale e' arrivato a pagare 5,391% dopo aver toccato punte di 5,4%.

Secondo gli economisti se si arrivera' oltre il 5,5%-5,7% Roma fara' fatica a rifinanziarsi. E' esattamente lo stesso scenario da cui tutto era partito in Grecia, dove ora il rendimento del due anni ha superato il 20%. L'ultima volta che l'Italia e' riuscita a emettere decennali con rendimenti cosi' alti era il 2000, quando vennero emessi titoli del debito al 5,7%. Non si e' mai andato sopra quella cifra.

Intanto i Cds a 5 anni sono schizzati oltre i 280 punti base, nuovo record assoluto. Cio' vuol dire che ci vogliono 280.000 euro per assicurare 10 milioni di euro di debito italiano dal rischio di default nei prossimi cinque anni........

Prima di tutto l'Italia non è la Grecia, l'Italia, oltre al turismo, è anche un grande Paese manifatturiero. Focalizzare l'analisi solo sul debito pubblico, non è corretto.
L'Italia nel passato si è finanziata anche al 20%, ed è ancora qui.
Oggi, per la prima volta, la politica italiana si è responsabilmente ricompattata, circostanza, questa, che in Grecia non si è invece verificata.
Dopo la guerra, il nostro amato Paese, che era ridotto senza infrastrutture, seppe generare il miracolo italiano e il premio alla stabilità della lira.
Non vorrete mica paragonare l'Italia di oggi a quella del dopoguerra???
A maggior ragione, guardiamo con più fiducia a questo grande Paese, che sotto sotto i nostri vicini ci invidiano :).
In attesa di conoscere il pensiero del combattivo Stefano, così la penso io!
Buonanotte, Giuseppe
 
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stefanofabb

GAIN/Welcome
Si Stefano, è certo che la situazione speculativa terminerà.
Mi spiace solo che inizio a vedere segni di cedimento in alcuni nostri amici, che potrebbero uscire dai nostri titoli con forte loss :no:.
Teniamo i loss solo virtuali sui titoli della nostra Patria!
Buona notte, Giuseppe
lo so Giuseppe :sad:.più che dirlo noi non possiamo fare altro e pensare che
l’87% di chi investe in borsa o similari perde: il restante 13% guadagna i loro soldi, ovviamente.
Il che non mi stupisce perché la maggior parte delle persone investe in Borsa o obbligazioni senza alcun piano, come fosse un gioco, tipo la roulette. Anzi, magari quando vanno al casinò conoscono – o credono di conoscere – qualche trucchetto tipo la martingala e sperano di “fregare il banco”.
Ma quando la maggior parte delle persone investe si diventa improvvisamente come bambini di 4 anni: fiducia cieca nei “grandi”, nessuna gestione del rischio e, ovviamente, scarsissime conoscenze e informazioni.
Ste io ho letto l'articolo e mi son ca.gato in mano....Tu come la vedi??

Roma - E' quasi invisibile ai piu', ma e' un fardello sempre piu' pesante che grava sulle spalle dell'Italia. Il debito pubblico ha raggiunto i 1.905 miliardi di euro e continua a crescere. Le misure di austerita' annunciate dal governo sono state giudicate insufficienti, senza coraggio (di fatto rimandato tutto al 2013-2014) sia dal mercato, sia dagli economisti. E intanto sempre piu' fondi hedge hanno deciso di ridurre l’esposizione sui titoli italiani.

Cosi' l'Italia rischia di prendere "l'influenza spagnola", come ha scritto il Wall Street Journal. E difatti ormai i punti di distanza a livello di rischio paese sono meno di 40 (erano 90 meno di un mese fa). Mentre per l'agenzia S&P il rating sul debito italiano vale un giudizio di A+, contro la doppia A di Madrid.

E' un circolo vizioso, un vortice dal quale l'Europa rischia di uscirne con le ossa rotte: per paura di un contagio i rendimenti dei titoli di stato continuano a salire e sara' sempre piu' difficile finanziare il debito pubblico, che si trova gia' al 120% del Pil. E l'incremento degli spread del rischio paese, cosi' come la nuova stretta monetaria imposta dalla Bce, rendono sempre piu' dura la vita di banche e altri potenziali (e volenterosi) creditori.

In valori assoluti il debito e’ salito a 1.905 miliardi di euro (valori aggiornati in tempo reale) e sale ogni minuto di piu’ . Si tratta del maggiore mercato obbligazionario dell'area euro. Il debito circolante si confronta con i 1.100 miliardi di bund tedeschi. Le prossime aste in calendario sono fissate per il 14 luglio, quando verranno emessi titoli con scadenza 2016, 2017, 2023 e 2026.

Le difficolta' sul fronte politico non giocano a favore. Con la manovra economica da 45 miliardi di euro appena varata (ma ancora da approvare) il grosso dei tagli e dei sacrifici per ridurre il buco di bilancio e' stato rimandato al 2013 e 2014, quando a guidare l'Italia ci sara' qualcun altro e il debito avra' superato i 2 trilioni. "Con una crescita economica così bassa come quella italiana e un debito così grande da sostenere, occorreva una manovra a decorrenza immediata e non rinviata al 2013, che prevedesse forti tagli alla spesa pubblica, rialzi delle tasse per i redditi alti, tagli alle super pensioni" ha commentato a Reuters uno strategist. "In questa situazione purtroppo e' stato offerto il fianco all'attacco speculativo e a un abbassamento di rating che vedo vicino" secondo un altro dealer.

Intanto la paura che l'Italia venga trascinata nell'abisso della crisi del debito sovrano sale ogni giorno di piu'. E i soldi per salvarla non ci sono. Quando la percezione sul debito nazionale e' negativa, le banche italiane e tutti i detentori di titoli di Stato ne pagano le conseguenze. La paura e' che l'Italia non sia in grado di sostenere tassi di crescita adeguati, perche' in assenza di questi sarebbe molto difficile ridurre il debito in linea con gli obiettivi che il governo si e' dato in un contesto di tassi crescenti (da dare per scontato).

Oggi lo spread del decennale italiano con i Bund omologhi si e' allargato di 16 punti base al nuovo record di 260. Di solito i titoli di stato sono considerati titoli a basso rischio, equiparati pertanto alla moneta. Ma ora l’Italia rischia di fare la fine dell'Argentina o della Spagna che tra meta’ ottocento e novecento dichiaro’ bancarotta ben 16 volte.

A livello di economia reale, al 2010 il debito lordo espresso in valore nominale, ovvero il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti (individui, imprese o banche, che hanno sottoscritto obbligazioni alla fine dell’anno scorso) era pari a 1.843,015 miliardi di euro, il 119% rispetto al Pil (pari a 1.548,816 miliardi nello stesso periodo), secondo le tabelle Eurostat. L'avanzo primario rispetto alla crescita economica e' di 0,2.

Dai 1.281,550 miliardi del 1999 si e’ verificato un incremento annuale costante, con il rapporto rispetto al Pil che in cinque anni e' balzato di quasi 15 punti percentuali (dal 105% del 2005 al 119% del 2010). Oltre al forte indebitamento dello Stato, il 2010 ha segnato i massimi storici per l'indebitamento degli enti locali (comuni e province), con un debito pro-capite di 1.300 euro pari al 3,9% del Pil.

COMPOSIZIONE DEBITO PUBBLICO

La composizione del debito circolante italiano e' la seguente: per il 4,21% di mercato estero in euro, 0,1% di estero in valuta, 64,96% di BTP, 7,28% di BTP legati all'inflazione in euro, 8,92% di Bot, 7,47% di Cct, 2,12% di Cct Ue, 4,94% di Ctz, dove il debito estero e’ misurato dopo swap. La durata media del debito e' molto alta, pari a 7,9 anni.
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Considerando che oltre l'83% e' formato da titoli di stato, il livello dei tassi di interesse sui mercati e' costantemente da tenere d'occhio.


Considerando che oltre l'83% e' formato da titoli di stato il livello dei tassi di interesse e' da tenere sotto osservazione. I prezzi da pagare quest'anno saranno molto salati. Il rendimento sul decennale e' arrivato a pagare 5,391% dopo aver toccato punte di 5,4%.

Secondo gli economisti se si arrivera' oltre il 5,5%-5,7% Roma fara' fatica a rifinanziarsi. E' esattamente lo stesso scenario da cui tutto era partito in Grecia, dove ora il rendimento del due anni ha superato il 20%. L'ultima volta che l'Italia e' riuscita a emettere decennali con rendimenti cosi' alti era il 2000, quando vennero emessi titoli del debito al 5,7%. Non si e' mai andato sopra quella cifra.

Intanto i Cds a 5 anni sono schizzati oltre i 280 punti base, nuovo record assoluto. Cio' vuol dire che ci vogliono 280.000 euro per assicurare 10 milioni di euro di debito italiano dal rischio di default nei prossimi cinque anni.

L'INCIDENZA DELLA STRETTA DELLA BCE

Ma la risposta della Bce all'espandersi a macchia d'olio della crisi e' stata di aumentare il costo del denaro di altri 25 punti base (seconda stretta quest'anno) per contrastare l'inflazione, citando in particolare le pressioni dal fronte dell'energia petrolifera. La decisione ha portato il tasso di interesse guida all'1,5%.

Piuttosto che alzare i tassi, secondo Ambrose Evans-Pritchard del Financial Times, la banca centrale "dovrebbe fornire denaro enormemente facile da reperire per almento cinque anni, anche per indebolire l'euro e scongiurare una deflazione del debito". Senza una misura di questo tipo "Italia e Spagna possono solo pregare perche' avvenga un miracolo".

E' da dieci anni che il Pil italiano e' fermo e le stime per il 2011 del governo sono per un rialzo dell'1,1%, ma le previsioni degli economisti sono molto piu' pessimiste. Se gli interessi per le attivita' di prestito aumentano di 200-300 punti base, in tre-quattro anni il costo per rifinanziare il debito esplodera'.

Stanotte i leader dell'Unione Europea si riuniranno a Bruxelles per discutere della crisi. Nessuno ha ammesso che si parlera' della brutta piega che ha preso il caos del debito sovrano dei paesi dell'area periferica, precisando invece che si tratta di un incontro sul pacchetto di aiuti per la Grecia e sull'esito degli stress test a cui sono state sottoposte le banche.

Ma tutti sanno che ora che il mondo e' con il fiato sospeso per la fragile situazione italiana, e' poco credibile che la paura di un contagio della quarta maggiore economia dell'Ue non sia in agenda. Tant'e' che secondo le ultime voci sara' presente anche il ministro dell'economia Giulio Tremonti. Per l'Italia quelle che verranno saranno settimane ad alta tensione.
il mio pensiero è sopra e l'ho detto molte volte 500$,non vendere.la finanza è subdola specialmente con le persone che vedono un possibile fondo senza ripresa. sono passato molto vicino alla morte 10 anni fa ; conosco l'ansia la depressione e la calma .ho visto buio/nero per settimane.questi momenti li vivo normalmente parlando con familiari e amici ,senza sensi di colpa ma con dialogo e punti di vista,buona notte:up:
 

pappacefalo

Forumer attivo
ma per chi ha investito il ricavato della vendita di diverse case, il discorso cambia. e poi, stefano, te sei bravo, conosci la finanza come le tue tasche. ma per chi non la conosce? come posso fare ad informarmi sui presupposti di un rischio default?
 
Stato
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