Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (28 lettori)

Stato
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druviano

Nuovo forumer
lo so belindo:reading:.stanotte e domani ci sarà gente che ha dei pensieri...sarebbe anormale non averne sul prezzo dei nostri tds.:eek: dico di stare tranquilli che siamo in alto mare con salvagente a seguito!:eek:.se dovessimo affondare, c'è sempre qualcuno che ci salva:V.buon week a te e famiglia

Che ci sia qualcuno sempre che ci salvi o salvi tutto è la nostra chimera. In realtà il " si salvi chi può" può sopraggiungere da un momento all'altro....

Per il canale secolare: pensa chi è entrato long nel lunghissimo periodo e magari nel 2040 si ritroverà il ftsemib al livello del 1950
 

druviano

Nuovo forumer
speculazione sull'analisi odierna....il differenziale non ha osato a fare minimi se non quello di apertura, poi è solo aumentato:ordine:
1314990789dddddddd.jpg

I respiratori artificiali hanno finito la corrente....Ora i titoli riprezzeranno il rischio reale. COmprare debito non serve a nulla. Bisogna fare le giuste riforme. Se queste non ci sono il debito verrà ristrutturato.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
cicli sistemici e aspettativa finanziaria!

Che ci sia qualcuno sempre che ci salvi o salvi tutto è la nostra chimera. In realtà il " si salvi chi può" può sopraggiungere da un momento all'altro....

Per il canale secolare: pensa chi è entrato long nel lunghissimo periodo e magari nel 2040 si ritroverà il ftsemib al livello del 1950
a proposito di questo ho un mio articolo fatto anni fa analizzando il mercato americano ,sempre attuale ma ora più improbabile e con "paletti" europei....era già problematico entrare nel MIB di allora a 36000 punti e o sulle azioni italiane del 2007 a prezzi alti.:sad:buona sera..///////////////Non esistono regole rapide e certe che pongano in relazione l'entità del successivo declino con il periodo di tempo che separa i massimi dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni.
Così nel 1959 i mercati monetari ed obbligazionari fecero segnare un massimo rispettivamente diciotto e diciassette mesi prima del massimo del Dow Jones;
questo in confronto rispettivamente, agli undici mesi e ad un mese di anticipo sul massimo del mercato toro del 1973.
Malgrado poi il declino dei mercati obbligazionari e monetario fosse più marcato e di durata superiore nel 1959, l'indice Dow, come media mensile, perse soltanto il 13% rispetto al 42% del mercato orso 1973-74.
Ciò che è significativo è che ogni massimo ciclico del mercato azionario in questo secolo è stato preceduto da, o si à presentato in concomitanza di, un massimo in entrambi i mercati del debito a breve e a lungo.
Un'ulteriore caratteristica dei massimi ciclici è che il prezzo delle obbligazioni di qualità migliore (cioè quelle emesse dal Tesoro o quelle emesse da società con rating AAA) diminuisce in anticipo rispetto a quello delle obbligazioni di qualità inferiore.
Ciò si è verificato nella quasi totalità dei punti d'inversione dal 1919.



Questo fenomeno è il risultato di due fattori;
innanzitutto negli ultimi stadi delle fasi di espansione economica aumenta la domanda di finanziamento da parte del settore privato.
Le banche commerciali, che sono i maggiori detentori istituzionali di titoli di Stato, sono anche i prestatori di ultima istanza per i privati che prendono a prestito;
via via che la domanda di finanziamento aumenta le banche aumentano le loro vendite di titoli di Stato e di altri investimenti di prestiti bancari.
Si innesca così un effetto secondario sia lungo la curva dei rendimenti sia nei confronti di emissioni di qualità inferiore.
Tali pressioni spingono verso l'alto i rendimenti su obbligazioni di alta qualità, e al tempo stesso sono indicative delle condizioni positive degli affari, le quali inducono gli investitori a diventare meno cauti.
Di conseguenza, gli investitori sono ben disposti a ignorare i rendimenti prudenziali sulle obbligazioni di alta qualità a favore dei più remunerativi strumenti di debito di qualità inferiore;
così, per un certo tempo, queste obbligazioni aumentano di prezzo, mentre le obbligazioni di qualità superiore diminuiscono.
In corrispondenza dei minimi ciclici valgono relazioni simili, nel senso che le obbligazioni di buona qualità sono in anticipo rispetto agli strumenti di debito di qualità inferiore ed alle azioni.
Storicamente le caratteristiche di anticipo dei mercati sono meno evidenti per i minimi che per i massimi ciclici, e talvolta i prezzi di obbligazioni ed azioni completano un minimo simultaneamente.
Il trend dei tassi d'interesse è pertanto un buon punto di riferimento per individuare i minimi del mercato azionario.
Il punto chiave da tenere presente non è rappresentato tanto dal livello a cui si trovano i tassi, ma dalla forza con cui essi crescono, o diminuiscono.
Un metodo per determinare quando un cambiamento nel tasso d'interesse possa essere sufficiente ad influenzare il mercato azionario, consiste nel sovrapporre graficamente l'andamento di due indicatori Rate Of Change (si tratta di un semplice tasso di variazione), uno relativo al tasso e l'altro alle azioni.
L'indicatore ROC è un semplice indicatore di momentum, molto noto in analisi tecnica, utile per trarre delle indicazioni sulle latenti condizioni di forza o di debolezza presenti in una tendenza.
Si tratta di calcolare il tasso al quale varia il prezzo in un determinato intervallo di tempo:
se, ad esempio, si desidera costruire un indicatore che misuri il ROC su cinque settimane, il prezzo corrente va diviso per il prezzo di cinque settimane prima.
Il successivo valore dell'indice sarà calcolato dividendo il prezzo della settimana prossima con quello di quattro settimane fa.
Quindi, i segnali di acquisto (di vendita) vengono generati quando il ROC relativo ai tassi oltrepassa verso il basso (verso l'alto) quello relativo all'indice dei prezzi azionari.
Infatti il mercato azionario può crescere anche in presenza di un aumento dei tassi d'interesse; questo metodo ci segnala però quando la crescita dei tassi è maggiore di quella delle azioni e viceversa.
Un metodo alternativo alla relazione tra i tassi di variazione dei tassi a breve e del mercato azionario appena illustrato, consiste nella considerazione che un rialzo delle quotazioni azionarie è in genere più robusto se avviene in presenza di un ribasso dei tassi e viceversa.
Il nuovo indicatore detto Money Flow Index, può quindi essere derivato dal rapporto tra una media indice del mercato azionario, come ad esempio lo S&P 500, e il tasso di rendimento di uno strumento del mercato monetario, come ad esempio la commercial paper a quattro mesi.
Se i tassi a breve confermano la loro storica tendenza ad anticipare le svolte cicliche del mercato azionario, ne consegue che anche l'indicatore così calcolato tenderà in corrispondenza dei minimi del mercato a formare i propri in anticipo;
in corrispondenza dei massimi delle azioni, viceversa, tenderà a far segnare i propri massimi anticipatamente oppure ad aumentare meno rapidamente rispetto ai prezzi del mercato azionario.
Verifiche effettuate sul comportamento storico del Money Flow Index, evidenziano che ad ogni segnale d'acquisto è seguito un mercato toro, ad eccezione del 1989.
 
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belindo

Guest
a proposito di questo ho un mio articolo fatto anni fa analizzando il mercato americano ,sempre attuale ma ora più improbabile e con "paletti" europei....era già problematico entrare nel MIB di allora a 36000 punti e o sulle azioni italiane del 2007 a prezzi alti.:sad:buona sera..///////////////Non esistono regole rapide e certe che pongano in relazione l'entità del successivo declino con il periodo di tempo che separa i massimi dei prezzi delle obbligazioni e delle azioni.
Così nel 1959 i mercati monetari ed obbligazionari fecero segnare un massimo rispettivamente diciotto e diciassette mesi prima del massimo del Dow Jones;
questo in confronto rispettivamente, agli undici mesi e ad un mese di anticipo sul massimo del mercato toro del 1973.
Malgrado poi il declino dei mercati obbligazionari e monetario fosse più marcato e di durata superiore nel 1959, l'indice Dow, come media mensile, perse soltanto il 13% rispetto al 42% del mercato orso 1973-74.
Ciò che è significativo è che ogni massimo ciclico del mercato azionario in questo secolo è stato preceduto da, o si à presentato in concomitanza di, un massimo in entrambi i mercati del debito a breve e a lungo.
Un'ulteriore caratteristica dei massimi ciclici è che il prezzo delle obbligazioni di qualità migliore (cioè quelle emesse dal Tesoro o quelle emesse da società con rating AAA) diminuisce in anticipo rispetto a quello delle obbligazioni di qualità inferiore.
Ciò si è verificato nella quasi totalità dei punti d'inversione dal 1919.



Questo fenomeno è il risultato di due fattori;
innanzitutto negli ultimi stadi delle fasi di espansione economica aumenta la domanda di finanziamento da parte del settore privato.
Le banche commerciali, che sono i maggiori detentori istituzionali di titoli di Stato, sono anche i prestatori di ultima istanza per i privati che prendono a prestito;
via via che la domanda di finanziamento aumenta le banche aumentano le loro vendite di titoli di Stato e di altri investimenti di prestiti bancari.
Si innesca così un effetto secondario sia lungo la curva dei rendimenti sia nei confronti di emissioni di qualità inferiore.
Tali pressioni spingono verso l'alto i rendimenti su obbligazioni di alta qualità, e al tempo stesso sono indicative delle condizioni positive degli affari, le quali inducono gli investitori a diventare meno cauti.
Di conseguenza, gli investitori sono ben disposti a ignorare i rendimenti prudenziali sulle obbligazioni di alta qualità a favore dei più remunerativi strumenti di debito di qualità inferiore;
così, per un certo tempo, queste obbligazioni aumentano di prezzo, mentre le obbligazioni di qualità superiore diminuiscono.
In corrispondenza dei minimi ciclici valgono relazioni simili, nel senso che le obbligazioni di buona qualità sono in anticipo rispetto agli strumenti di debito di qualità inferiore ed alle azioni.
Storicamente le caratteristiche di anticipo dei mercati sono meno evidenti per i minimi che per i massimi ciclici, e talvolta i prezzi di obbligazioni ed azioni completano un minimo simultaneamente.
Il trend dei tassi d'interesse è pertanto un buon punto di riferimento per individuare i minimi del mercato azionario.
Il punto chiave da tenere presente non è rappresentato tanto dal livello a cui si trovano i tassi, ma dalla forza con cui essi crescono, o diminuiscono.
Un metodo per determinare quando un cambiamento nel tasso d'interesse possa essere sufficiente ad influenzare il mercato azionario, consiste nel sovrapporre graficamente l'andamento di due indicatori Rate Of Change (si tratta di un semplice tasso di variazione), uno relativo al tasso e l'altro alle azioni.
L'indicatore ROC è un semplice indicatore di momentum, molto noto in analisi tecnica, utile per trarre delle indicazioni sulle latenti condizioni di forza o di debolezza presenti in una tendenza.
Si tratta di calcolare il tasso al quale varia il prezzo in un determinato intervallo di tempo:
se, ad esempio, si desidera costruire un indicatore che misuri il ROC su cinque settimane, il prezzo corrente va diviso per il prezzo di cinque settimane prima.
Il successivo valore dell'indice sarà calcolato dividendo il prezzo della settimana prossima con quello di quattro settimane fa.
Quindi, i segnali di acquisto (di vendita) vengono generati quando il ROC relativo ai tassi oltrepassa verso il basso (verso l'alto) quello relativo all'indice dei prezzi azionari.
Infatti il mercato azionario può crescere anche in presenza di un aumento dei tassi d'interesse; questo metodo ci segnala però quando la crescita dei tassi è maggiore di quella delle azioni e viceversa.
Un metodo alternativo alla relazione tra i tassi di variazione dei tassi a breve e del mercato azionario appena illustrato, consiste nella considerazione che un rialzo delle quotazioni azionarie è in genere più robusto se avviene in presenza di un ribasso dei tassi e viceversa.
Il nuovo indicatore detto Money Flow Index, può quindi essere derivato dal rapporto tra una media indice del mercato azionario, come ad esempio lo S&P 500, e il tasso di rendimento di uno strumento del mercato monetario, come ad esempio la commercial paper a quattro mesi.
Se i tassi a breve confermano la loro storica tendenza ad anticipare le svolte cicliche del mercato azionario, ne consegue che anche l'indicatore così calcolato tenderà in corrispondenza dei minimi del mercato a formare i propri in anticipo;
in corrispondenza dei massimi delle azioni, viceversa, tenderà a far segnare i propri massimi anticipatamente oppure ad aumentare meno rapidamente rispetto ai prezzi del mercato azionario.
Verifiche effettuate sul comportamento storico del Money Flow Index, evidenziano che ad ogni segnale d'acquisto è seguito un mercato toro, ad eccezione del 1989.
No Ste questa volta non lo leggo!
Me lo sono già letto almeno 2-3 volte, questa volta non mi freghi!
HO un sonno da paura e il bimbo è già a nanna, la moglie è in periodo di "innoquietà" :rolleyes: quindi si può anche non calcolare ;)
Penso che anche nel prossimo futuro saranno razzi amari per i nostri BTP e come già detto sono uscito con una parte perchè la situazione non mi è chiara.
A questo punto basterebbe un governo tecnico e sono convinto che la BCE sarebbe la prima ad averci guadagnato a comrpare i nostri decennali :lol: ormai questo governo si è giocato l'ultima possibilità.:down:
 

belindo

Guest
Che ci sia qualcuno sempre che ci salvi o salvi tutto è la nostra chimera. In realtà il " si salvi chi può" può sopraggiungere da un momento all'altro....

Per il canale secolare: pensa chi è entrato long nel lunghissimo periodo e magari nel 2040 si ritroverà il ftsemib al livello del 1950

Un pò pessimista però ...............:rolleyes:
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
Euro Mts. indici di performance

Dati al:02-09-2011
Average
-------------------------
Indice Valore Duration Coupon Maturity Yield
---------------------------------------------------------------
EMTX 1-3 Y 156,25 1,85 3,84 1,93 2,85
EMTX 3-5 Y 167,68 3,66 3,63 3,93 2,78
EMTX 5-7 Y 175,42 5,23 4,26 5,90 3,37
EMTX 7-10 Y 178,62 7,24 3,98 8,47 3,74
EMTX 10-15 Y 172,55 9,61 4,93 12,89 4,75
EMTX +15 Y 186,22 14,06 5,05 23,32 4,40
EMTX Global 169,97 6,33 4,16 8,53 3,89
EMTXi 181,72 8,27 2,03 9,80 2,13
EMTX 15-25 Y 186,27 12,30 5,59 19,19 4,50
EMTX +25 Y 184,71 16,55 4,28 29,13 4,30
***************************************************************
* EMTX : EuroMTS Governement bond index
* EMTXi: EuroMTS Inflation linked index
***************************************************************
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
No Ste questa volta non lo leggo!
Me lo sono già letto almeno 2-3 volte, questa volta non mi freghi!
HO un sonno da paura e il bimbo è già a nanna, la moglie è in periodo di "innoquietà" :rolleyes: quindi si può anche non calcolare ;)
Penso che anche nel prossimo futuro saranno razzi amari per i nostri BTP e come già detto sono uscito con una parte perchè la situazione non mi è chiara.
A questo punto basterebbe un governo tecnico e sono convinto che la BCE sarebbe la prima ad averci guadagnato a comrpare i nostri decennali :lol: ormai questo governo si è giocato l'ultima possibilità.:down:
:lol:un ripasso è sempre meglio.anch'io dimentico a volte.sono super attivo e andrei in acqua ora a fare un altro miglio in compagnia :car: ..importante che non hai lossato molto,mi dispiacerebbe e;visto che se cresce tutto insieme e che il mercato non regala nulla,si finirebbe per acquistare a prezzi più alti se non ora con liquidità pronta come hanno le banche:wall:
 
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g.ln

Triplo Panico: comprare
non vedo supporti

Dai grafici che il gentile Stefano ci posta continuamente, non vedo la creazione di nuovi supporti. Rimangono quindi quelli dei minimi assoluti, quando lo spread era a 400. Quelli dovrebbero tenere....
Non rimane che aspettare il lunedì. Non faccio previsioni, vedo la situazione ancora confusa (come tutti, credo) dal lato governativo e della manovra.
Credo sommessamente che chi ha preso oggi cippetti in quei titoli che si trovano vicini o sono ai minimi assoluti, grossi rischi non dovrebbe correrne. Siamo sempre in Italia, mica in Grecia!
Buonanotte, Giuseppe
 
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vegar

Forumer storico
Dai grafici che il gentile Stefano ci posta continuamente, non vedo la creazione di nuovi supporti. Rimangono quindi quelli dei minimi assoluti, quando lo spread era a 400. Quelli dovrebbero tenere....
Non rimane che aspettare il lunedì. Non faccio previsioni, vedo la situazione ancora confusa (come tutti, credo) dal lato governativo e della manovra.
Credo sommessamente che chi ha preso oggi cippetti in quei titoli che si trovano vicini o sono ai minimi assoluti, grossi rischi non dovrebbe correrne. Siamo sempre in Italia, mica in Grecia!
Buonanotte, Giuseppe

Io ho preso cippetti per abbassare i miei pmc, sto cercando di lavorare con questi cali per abbassarli di volta in volta. Ho accumulato qualche minus ma sono ottimista sul fatto che prima o poi si dovrà risalire ed a quel punto mi ritroverò con un buon rendimento.
Ieri ha parlato Napolitano e credo che ormai non si può più sbagliare. Mi aspetto tra lunedì e martedì qualcosa di concreto...ed in quei giorni investirò la mia ultima liquidità rimasta
 
Stato
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