Ciao, il Donnaiolo.
Scartando l'ipotesi haircut sui titoli italiani, da non prendere in considerazione, occorre riflettere sugli switch o spostamenti eventualmente più favorevoli in base alle differenze di prezzo relative tra i vari titoli.
Normalmente i ns. titoli quotavano in genere in tempi non agitati intorno ai 90/100 o poco più quelli con cedola relativamente più alta, con qualche eccezione.
Anche gli indicizzati stavano intorno a valori tendenti a 100.
Questi ultimi sono quelli più penalizzati in questo periodo rispetto ai fissi, per vari motivi (recessione, possibile deflazione, non acquisto da parte BCE, cedola bassa, ecc).
In caso di successo (credo probabile) del Governo Monti, anche gli indicizzati tenderebbero a tornare a quotazioni storiche, ovvia quindi la possibile convenienza a transitare provvisoriamente su queste carrozze del treno se si ha una visione positiva degli scenari futuri.
In più, le quotazione basse (esempio: intorno a 66 o poco più per il 21i, ai minimi peraltro della sua storia) proteggerebbero meglio anche in caso (che non prendo in considerazione) di taglio capelli.
Ciao, Giuseppe