Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato III° (Gennaio 2010 - Dicembre 2011) (2 lettori)

Stato
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stefanofabb

GAIN/Welcome
Buanasera a tutti,
Stefanofabb ho visto la tua risposta ,io sull'azionario lavoro sul dax index con strategie in opzioni da diversi anni e non applico quindi mai stop loss sui singoli titoli che precisamente non acquisto da diversi anni proprio per l'inefficenza dei suddetti non avendo molti un mercato di option valido e liquido,ma per concludere e non andare off topic la penso allo stesso modo delle obbligazioni se dovessi puntare un titolo e comprarlo a pronti senza leva non stopperei di certo e semmai farei scaling molto ma molto largo e con size molto piccoli(lo stop praticamente e la somma dell'acquisto a pronti della azione scelta,se fallisce quella è la perdita massima).

Riguardo ai diseallineamenti molti grossi fondi e gestori da quanto ne so io hanno comprato titoli molto liquidi e che conoscono bene e questo ha comportato una lieve sottovalutazione anche dei cct e bti ma che, se le cose dovessero migliorare e se la risalita non sara solo di ricoperture e speculativa ,potrebbero beneficiare e con un effetto trascinamento riallinearsi sul medio periodo.
Questo e quanto senza troppo elucubrazioni mentali se vi sono schiarite di medio la situazione si riallinea ,altrimenti gli stessi btp fissi che hanno corso in questi giorni riscenderanno come sono saliti a doppia velocità.

Effettivamente la situazione sulla curva sembra in miglioramento ,ma c'è ancora molta confuzione ,il risk on e risk off si accende e si spegne come niente .
Sul fronte volatilità dalle analisi che faccio sulla vola implicita su azionario siamo proprio nel mezzo tra max e min il che credo faccia restare fuori parecchi attori sui mercati e anche sui bond.
mi trovi in disaccordo con le option frank73.:rolleyes:troppa volatilità e che si paga a caro prezzo.faccio scalp sui tds quando ne ho possibilità con size grandi e pochi tick:) ...buon week
 
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stefanofabb

GAIN/Welcome
Il premio Nobel Erik Maskin:
«Io comprerei i vostri Bot e Btp»
L'INTERVISTA. L'economista americano alla Confartigianato di Vicenza. Erik Maskin: «Ma bisogna cambiare il sistema delle agenzie di rating: vengono pagate dai clienti»

03/12/2011
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Eric Maskin, premio Nobel dell'Economia 2007. A pochi mesi dall'incontro con Amartya Sen, Confartigianato e Apindustria Vicenza hanno ospitato ieri un altro premio Nobel per l'economia, l'americano Eric Maskin. Parlare di economia è diffondere una nuova consapevolezza, dare più valore all'economia reale e, possibilmente, proteggerci da nuove, drammatiche crisi. E proprio "Crisi finanziarie: perché accadono e cosa si può fare" era il titolo della sua lectio magistralis tenuta al centro congressi di via Fermi.
Prof. Maskin, l'Europa sta vivendo la sua peggiore crisi dall'introduzione della moneta unica, ritiene probabile che l'eurozona crolli davvero?
Il crollo dell'euro è un rischio reale, ma misure prese a livello europeo possono senz'altro evitarlo, sono assolutamente ottimista. Questa, a differenza di altre, è una calamità evitabile: si tratta di collaborare e tutti sanno cosa va fatto.
Servono appunto misure che riguradino tutti gli Stati, quali?
Sarebbe di grande utilità un patto sugli eurobond per acquistare i debiti degli Stati membri e dissipare l'attuale fase di incertezza. Il problema fondamentale però è che esiste un potere economico centrale, ma non un' autorità fiscale unica. E nel lungo temine vedrei bene l'istituzione di autorità che avesse il potere di esigere tasse.
Il prossimo obiettivo europeo intanto è un patto fiscale. Ma può reggere un sistema basato solo su una moneta comune che ha in Germania e Francia i paesi di riferimento o servono "Gli Stati Uniti d'Europa"?
Germania e Francia sono leader perché hanno maggior peso, ma non sono gli unici stati membri. Per cui sì, penso che ci sia necessità di un sistema paragonabile a quello americano.
Il governo Monti sta preparando misure di per ridurre il debito e favorire crescita e occupazione. Come ottenere il risultato più efficiente?
Bisogna innanzitutto far ripartire l'economia, questo non è il tempo dei grossi tagli generalizzati sulla spesa pubblica o di essere ossessionati dalla riduzione del debito. L'Italia deve preoccuparsi dei mercati finanziari e gli eurobond potrebbero far dimenticare agli investitori le preoccupazioni legate al mercato italiano così il vostro Paese sarebbe più libero di stimolare la propria economia.
Ci pensa lei a convincere la Merkel sugli eurobond?
Guardi, senz'altro circostanze la convinceranno. Già che abbia accettato l'idea in futuro è passo nella giusta direzione.
Ma dove investe un Nobel per l'economia i suoi risparmi?
Non sono un grande investitore, il mio portafoglio è modesto e uso il principio che dovrebbe essere comune a tutti e cioè diversificare: investimenti trasversali in diversi asset e in diverse aree geografiche in Europa, Asia e paesi emergenti.
Negli anni '90 lei è stato anche consulente della Banca d'Italia sulle possibili riforme applicabili al sistema di aste dei Bot. Oggi i nostri titoli di Stato sono schizzati a livelli stellari. Li comprerebbe?
Sì, li comprerei assolutamente, non faccio investimenti individuali ma nel mio paniere li metterei.
Il ministro allo sviluppo economico Passera ha avanzato l'ipotesi di pagare con Btp le aziende creditrici dello Stato, che ne pensa?
Non è qualcosa che ho studiato, dovrei saperne di più.
La mancanza di regole ha generato la crisi del 2008 eppure non c'è stata la stretta che ci si aspettava sulle banche. Sono gli Stati che governano l'economia o sono loro?
Gli Stati hanno disatteso alla responsabilità del controllo, ma gradualmente stanno riaffermando la loro autorità. La crisi degli anni 30 originò regole che per 40 anni hanno fatto funzionare bene i mercati, ma si è creduto che non fossero più necessarie. Invece i cambiamenti dei mercati finanziari le impongono: oggi banche d'affari e hedge fund sono giganti senza alcuna normativa.
Le agenzie di rating che non avevano avvisato sulla pericolosità dei subprime continuano a dare voti a Stati e banche. Ma quanto sono credibili?
Le agenzie di rating non sono incentivate a fare valutazioni accurate perché vengono pagate dai loro stessi clienti, le banche. Se vogliamo avere un sistema migliore è necessario cambiare il sistema di pagamento di queste agenzie.
Cinzia Zuccon Morgani link: Il Giornale di Vicenza.it - dalla home
 
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stefanofabb

GAIN/Welcome
Lo sanno, ma come ho detto i gestori diversi, molti titoli italiani sono passati dal negozio di lusso al rigattiere e il rigattiere vede le cose diversamente anche sull'inflazione. Il punto è che i titoli italiani sono/erano distressed e quindi si comportano diversamente, se andiamo a prendere l'unico indicizzato greco anche quello è strano, come lo sono tutti i tds greci che quotano quasi indipendentemente dalla cedola.

Se guardi indietro uno dei miei interventi dove nel 2007 parlavo della crisi bancaria USA, il secondo, riportavo una notizia dove molte banche stavano rafforzando gli organici con specialisti HY, che inevitabilmente sono gestori diversi da quelli degli altri titoli, ecco l'intervento:


Quindi se sui titoli italiani sono tornate valide le considerazioni che valgono sugli OATi è perché è migliorato il merito di credito, altrimenti non ci sarebbe stata nessuna garanzia di riallineamento, anzi i disallineamenti potevano anche peggiorare, perché peggiorava anche la view sull'inflazione da parte di chi tratta/trattava questi titoli.

Altro esempio prendi la Dexia Crediop 2105 inflation linked, la 350, che conseguenze puoi trarre sull'inflazione e sui futuri riallineamenti da quella? Nessuna, è distressed e non c'è neanche il market maker. Sempre il rigattiere che tratta anche le Dexia pensa che in caso di estesi fallimenti bancari ci sarà una forte deflazione.
E che conclusioni sulla 2019 che ha un rendimento stratosferico, però è zero coupon?

Riscontro pratico di venerdì, un private banker di una banca italiana, non abituato a titoli distressed ha fatto sui tds italiani e sulle azioni un discorso da "private banker" abituato a titoli tranquilli, non da gestore High Yield.
una ragione determinante per la crescita dei BTPI è il diminuire del rischio paese ora a 500 bp circa e specialmente per i trentennali ..(credibilità in primis)l'Italia ora è un pochino alta,ma migliorerà.buona sera:)
 

domes

Forumer attivo
Lo sanno, ma come ho detto i gestori diversi, molti titoli italiani sono passati dal negozio di lusso al rigattiere e il rigattiere vede le cose diversamente anche sull'inflazione. Il punto è che i titoli italiani sono/erano distressed e quindi si comportano diversamente, se andiamo a prendere l'unico indicizzato greco anche quello è strano, come lo sono tutti i tds greci che quotano quasi indipendentemente dalla cedola.

Se guardi indietro uno dei miei interventi dove nel 2007 parlavo della crisi bancaria USA, il secondo, riportavo una notizia dove molte banche stavano rafforzando gli organici con specialisti HY, che inevitabilmente sono gestori diversi da quelli degli altri titoli, ecco l'intervento:


Quindi se sui titoli italiani sono tornate valide le considerazioni che valgono sugli OATi è perché è migliorato il merito di credito, altrimenti non ci sarebbe stata nessuna garanzia di riallineamento, anzi i disallineamenti potevano anche peggiorare, perché peggiorava anche la view sull'inflazione da parte di chi tratta/trattava questi titoli.

Altro esempio prendi la Dexia Crediop 2105 inflation linked, la 350, che conseguenze puoi trarre sull'inflazione e sui futuri riallineamenti da quella? Nessuna, è distressed e non c'è neanche il market maker. Sempre il rigattiere che tratta anche le Dexia pensa che in caso di estesi fallimenti bancari ci sarà una forte deflazione.
E che conclusioni sulla 2019 che ha un rendimento stratosferico, però è zero coupon?

Riscontro pratico di venerdì, un private banker di una banca italiana, non abituato a titoli distressed ha fatto sui tds italiani e sulle azioni un discorso da "private banker" abituato a titoli tranquilli, non da gestore High Yield.

Ciao GlobalMacro, sono plausibili le tue argomantazioni sulle "cause", ma sostanzialmente siamo d'accordo sugli "effetti", e cioe':
1.i btpi erano sottovalutati rispetto ai btp, a parita' di tutte le altre condizioni;
2.il disallineamento e' tanto piu' marcato quanto piu' la situazione va peggiorando;
3.al minimo spiraglio di luce (anche di brevissimo termine), il disallineamento tendera' a rientrare.
 

il carcarlo

only etf
Ciao GlobalMacro, sono plausibili le tue argomantazioni sulle "cause", ma sostanzialmente siamo d'accordo sugli "effetti", e cioe':
1.i btpi erano sottovalutati rispetto ai btp, a parita' di tutte le altre condizioni;
2.il disallineamento e' tanto piu' marcato quanto piu' la situazione va peggiorando;
3.al minimo spiraglio di luce (anche di brevissimo termine), il disallineamento tendera' a rientrare.
diciamo che i btpi sono parecchio piu' volatili dei btp normali.....
in condizioni drammatiche e' piu' venduto un 41 con cedola fissa al 2,55% e tutto il resto variabile (incognito) che ad esempio un fisso al 5/5,5%......
gli investitori in mezzo al caos cercano le poche certezze esistenti, rappresentate almeno da una piu' corposa cedola.....
in caso di ritorno di credibilita' si ha l' effetto contrario...
i btpi piu' massacrati salgono piu' in fretta anche perche' e' vero che la cedola e' piu' bassa, ma si rivaluta il capitale e visto i rendimenti attuali non possono che salire......
in questi giorni avevamo visto anche il 34 rendere piu' del 40, il che la dice lunga sulla logica del mercato.....

pura irrazionalita'........

per questo mantenere i nervi saldi e magari all' occorrenza disperata qualche goccia di xanax:D
 

camaleonte

Forumer storico
diciamo che i btpi sono parecchio piu' volatili dei btp normali.....
in condizioni drammatiche e' piu' venduto un 41 con cedola fissa al 2,55% e tutto il resto variabile (incognito) che ad esempio un fisso al 5/5,5%......
gli investitori in mezzo al caos cercano le poche certezze esistenti, rappresentate almeno da una piu' corposa cedola.....
in caso di ritorno di credibilita' si ha l' effetto contrario...
i btpi piu' massacrati salgono piu' in fretta anche perche' e' vero che la cedola e' piu' bassa, ma si rivaluta il capitale e visto i rendimenti attuali non possono che salire......
in questi giorni avevamo visto anche il 34 rendere piu' del 40, il che la dice lunga sulla logica del mercato.....

pura irrazionalita'........

per questo mantenere i nervi saldi e magari all' occorrenza disperata qualche goccia di xanax:D


Concordo pienamente, infatti ieri, dopo aver venduto il 41 ho acquistato
il Btp 29 con un grasso rendimento immediato, pagandolo 80,9.
 

stefanofabb

GAIN/Welcome
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