Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012) (12 lettori)

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Queesta proprio bella bella non è!

Debito pubblico, nuovo record: 126% del Pil
E Draghi lancia l'allarme disoccupazione
Il presidente della Bce parla al Bundestag: nell'aerea euro
il livello di chi non lavora è inaccettabilmente alto


Mario Draghi (Afp/J. Eisele)
Ancora un record per il debito pubblico italiano. Secondo quanto reso noto dall'Eurostat, nel secondo trimestre del 2012 il dato è schizzato al 126,1% del Pil. Nel primo trimestre aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal '95 quando era al 120,9%. L'Italia si conferma seconda solo alla Grecia.
GLI ALTRI PAESI - La crescita del rapporto debito/Pil riguarda tutti i Paesi sotto programma di assistenza finanziaria dell'Eurozona. La Grecia ha visto risalire il suo debito al 150,3%. Balzo in avanti anche per il debito portoghese, passato dal 112% al 117,5%, e quello irlandese, cresciuto dal 108,5% al 111,5%. Anche il rapporto debito/Pil della Spagna è in netto aumento: dal 72,9 dei primi tre mesi del 2012 al 76% di fine giugno. I cinque debiti più alti, che hanno oltrepassato la soglia psicologica del 100% del rapporto con il Pil, sono quindi la Grecia (150,3%), l'Italia (126,1%), il Portogallo (117,5%), l'Irlanda (111,5%) e il Belgio (102,5%).

DRAGHI - Nelle stesse ore in cui vengono diffusi i dati, Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (Bce) parla al Bundestag (il Parlamento, ndr) di Berlino. Un discorso che contiene nuovi campanelli d'allarme. Primo, la disoccupazione: «Nell'area euro resta inaccettabilmente alta» avverte Draghi. Che poi ribadisce l'appello ai Paesi europei a proseguire nel programma delle riforme economiche: «È importante che i leader europei mantengano la rotta - esorta - e che i governi raddrizzino le loro finanze pubbliche».
Quindi una previsione: «Ci attendiamo che l'economia resti debole nel breve periodo» mentre «per il prossimo anno ci aspettiamo una ripresa molto graduale».

IL PIANO ANTI-SPREAD - Draghi parla anche del cosiddetto piano anti-spread (Outright Monetary Transactions, OMT). «L'Omt non condurrà ad aiuti finanziari camuffati ai governi» dice il presidente della Bce e precisa che «non comprometterà l'indipendenza della Bce» e neppure «genererà eccessivi rischi per i contribuenti dell'area euro». I rischi per i contribuenti citati da Draghi, «si materializzerebbero solo se un Paese adottasse politiche sbagliate. Questo è esplicitamente prevenuto dal programma Esm», spiega il presidente della Bce. «Siamo stati molto chiari sul fatto che ogni volta che un programma inizia ad essere esaminato, come routine sospenderemo le operazioni e le ripristineremo solo se la revisione si conclude positivamente», aggiunge, spiegando che questo «assicura che la Bce interviene solo nei Paesi in cui economia e finanze pubbliche sono su una rotta sostenibile».



24 ottobre 2012 | 15:55
 
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Baro

Umile contadino
Proprio ieri una forte critica al piano della Bce era arrivata dall' ex capo economista Juergen Stark. Ma il banchiere fiorentino, in un'audizione al Bundestag, ha spiegato che "intervenire era essenziale", per "rimuovere i timori infondati" sulla tenuta dell'area euro.




Mario Draghi alla Bundesbank: "La Bce - ha detto - ha deciso che intervenire era essenziale".


Roma - La Banca centrale europea doveva assolutamente intervenire contro le tensioni dei mercati che mettevano a repentaglio l'integrità dell'area euro, ha affermato ilpresidente Mario Draghi difendendo con forza, davanti ai parlamentari tedeschi del Bundestag, il nuovo piano di possibili interventi calmieranti sui titoli di Stato (Omt).

"La Bce - ha detto - ha deciso che intervenire era essenziale", in modo da "rimuovere i timori infondati" sulla tenuta dell'area euro. Draghi ha messo in rilievo le marcate differenze che si erano create tra i tassi di mercato effettivi dei vari paesi dell'area. Con i meccanismi di trasmissione della politica monetaria compromessi, in alcuni Stati i tagli ai tassi centrali della Bce si sono trasferiti all'economia reale, in altri meno o per nulla, e in alcuni paesi i tassi di mercato sono perfino saliti.

" I tassi di interesse non devono essere identici nell'area euro. Ma è inaccettabile che vi siano ampie differenze dovute a malfunzionamenti dei mercati o alla percezione di una frammentazione dell'area euro. La Frammentazione del mercato finanziario - ha avvertito Draghi, secondo quanto riporta un trascritto dell'intervento - ha portato alla frammentazione della politica monetaria". E questo era qualcosa di "molto profondo" che "minava la capacità della Bce di garantire la stabilità dei prezzi. Questo è il motivo per il quale abbiamo deciso che agire era essenziale".

Proprio ieri, l'ex capo economista della Bce, l'intransigente Juergen Stark, aveva sparato a zero contro il piano di acquisti di bond annunciato da Draghi lo scorso 6 settembre; "l'istituto centrale rischia di essere servo della politica", ha detto Stark.

Nel corso dell'audizione, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha richiamto i governi affinché proseguano con determinazione i piani di risanamento dei conti pubblici e di riforme economiche. "Queste aree sono di loro responsabilità", ha affermato.

"Sta ai governi aggiustare le finanze pubbliche", ha detto Draghi intervendo al Bundestag, il parlamento federale tedesco. "Sta ai governi riformare le loro economie". "E sta ai governi lavorare assieme efficacemente per allestire una architettura istituzionale che arrechi benefici ai cittadini".

Su tutto questo comunque "ci stiamo già muovendo nella direzione giusta". Nell'area euro i deficit di bilancio vengono ridotti, la competitività migliora, gli squilibri si stanno riducendo e i governi stano lavorando seriamente, ha proseguito Draghi, per completare l'Unione monetaria ed economica. "E' importante che i leader europei mantengano lo slancio. Così' facendo - ha concluso Draghi - sbloccheranno enormi potenziali dell'area euro per migliorare gli standard di vita e portare avanti il progetto di integrazione europeo".

 

popov

Coito, ergo cum.
il riconoscitore automatico di candele del tool grafico di IW mi dice che lo scorso 60' il 41i ha disegnato una shooting star. però il tool - che è fondamentalmente stupido - non lo sa che in quel punto del grafico quella non è una shooting star, ma un inverted hammer.
 

camaleonte

Forumer storico
(ASCA) - Roma, 24 ott - Le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono aumentate la scorsa settimana di 5,9 milioni di barili a quota 375,1 milioni di barili. Lo ha reso noto la Energy Information Administration. In aumento anche le scorte di benzina, salite di 1,4 milioni di barili a 198,6 milioni di barili, mentre quelle di prodotti raffinati sono diminuite di 0,6 milioni di barili a 118,0 milioni di barili. Le raffinerie hanno operato all'87,2% della loro capacita'.
 

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