stefanofabb
GAIN/Welcome
Stacco, buona serata a tutti.
il dubbio è più che legittimo.
Queesta proprio bella bella non è!
Debito pubblico, nuovo record: 126% del Pil
E Draghi lancia l'allarme disoccupazione
Il presidente della Bce parla al Bundestag: nell'aerea euro
il livello di chi non lavora è inaccettabilmente alto
Mario Draghi (Afp/J. Eisele)
Ancora un record per il debito pubblico italiano. Secondo quanto reso noto dall'Eurostat, nel secondo trimestre del 2012 il dato è schizzato al 126,1% del Pil. Nel primo trimestre aveva già raggiunto il picco di 123,7%, il più alto dal '95 quando era al 120,9%. L'Italia si conferma seconda solo alla Grecia.
GLI ALTRI PAESI - La crescita del rapporto debito/Pil riguarda tutti i Paesi sotto programma di assistenza finanziaria dell'Eurozona. La Grecia ha visto risalire il suo debito al 150,3%. Balzo in avanti anche per il debito portoghese, passato dal 112% al 117,5%, e quello irlandese, cresciuto dal 108,5% al 111,5%. Anche il rapporto debito/Pil della Spagna è in netto aumento: dal 72,9 dei primi tre mesi del 2012 al 76% di fine giugno. I cinque debiti più alti, che hanno oltrepassato la soglia psicologica del 100% del rapporto con il Pil, sono quindi la Grecia (150,3%), l'Italia (126,1%), il Portogallo (117,5%), l'Irlanda (111,5%) e il Belgio (102,5%).
DRAGHI - Nelle stesse ore in cui vengono diffusi i dati, Mario Draghi, presidente della Banca centrale europea (Bce) parla al Bundestag (il Parlamento, ndr) di Berlino. Un discorso che contiene nuovi campanelli d'allarme. Primo, la disoccupazione: «Nell'area euro resta inaccettabilmente alta» avverte Draghi. Che poi ribadisce l'appello ai Paesi europei a proseguire nel programma delle riforme economiche: «È importante che i leader europei mantengano la rotta - esorta - e che i governi raddrizzino le loro finanze pubbliche».
Quindi una previsione: «Ci attendiamo che l'economia resti debole nel breve periodo» mentre «per il prossimo anno ci aspettiamo una ripresa molto graduale».
IL PIANO ANTI-SPREAD - Draghi parla anche del cosiddetto piano anti-spread (Outright Monetary Transactions, OMT). «L'Omt non condurrà ad aiuti finanziari camuffati ai governi» dice il presidente della Bce e precisa che «non comprometterà l'indipendenza della Bce» e neppure «genererà eccessivi rischi per i contribuenti dell'area euro». I rischi per i contribuenti citati da Draghi, «si materializzerebbero solo se un Paese adottasse politiche sbagliate. Questo è esplicitamente prevenuto dal programma Esm», spiega il presidente della Bce. «Siamo stati molto chiari sul fatto che ogni volta che un programma inizia ad essere esaminato, come routine sospenderemo le operazioni e le ripristineremo solo se la revisione si conclude positivamente», aggiunge, spiegando che questo «assicura che la Bce interviene solo nei Paesi in cui economia e finanze pubbliche sono su una rotta sostenibile».
24 ottobre 2012 | 15:55
Buona sera