Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012)

Cabaret o non cabaret; negli anni del cabarettiere il debito è cresciuto a botte di 100 mld all'anno; ed anche con Monti siamo alla stessa crescita. L'unica cosa che cresce in Italia è il debito. Ragazzi all'1% netto a breve; al 2,20% netto a 4 anni e al 3,80 netto a 10 anni io i soldi al Governo Italiano non li presto. Troppo poco in rapporto ai rischi che corro

1 / 1Schermo intero
di Stefano Bernabei e Luca Trogni
MILANO/ROMA (Reuters) - L'Italia raggiunge i 2.000 miliardi di debito pubblico nel corso di una crisi di governo.
La coincidenza è eloquente: se si è giunti a tanto lo si deve anche all'instabilità politica che ha accompagnato la vita della Repubblica italiana. Negli anni Settanta e Ottanta, in cui il debito si è consolidato su alti livelli con relativo balzo della spesa per interessi, è stata tale che neppure una legislatura, seppur attraversata da più governi, è giunta al termine dei cinque anni.
Il succedersi di oltre 60 governi nei 66 anni di vita della Repubblica ha comportato, il più delle volte, mancanza di programmazione e poco tempo per dare respiro alla politica economica e industriale. Al massimo, nei momenti di crisi acuta, è stato dato spazio a misure di emergenza.
 
arrivare ad una certa età

Ciao a tutti,
io di solito sono di là a tradare futures ed azioni, ma ora arrivato ad una certa età :lol::lol: ho deciso di iniziare a diversificare il mio portafoglio e voglio iniziare con 50K in titoli di stato.
Ora mi sembra tutto molto sopravalutato ed attenderei uno storno per posizionarmi. Il mio obbiettivo è una cedola intorno al 4%.
Propensione al rischio : alta
Ottica temporale : 10 anni
Grazie per eventuali consigli, buon fine settimana.

Buon sabato a tutti gli amici. Ciao solospread, la risposta di Baro è tarata sulla tua richiesta :).
Io posso aggiungere che coloro che sono arrivati ad una certa età da queste parti hanno in ptf una buona percentuale di BTP Italia indicizzati all'inflazione italiana.
Hanno un profilo di rischio credo più basso del tuo e un'ottica temporale più breve. Sul rendimento netto ci siamo, ma credo che Spx potrà essere più preciso per una scelta tra i tre BTP sul mercato.
Attendi un piccolo storno per posizionarti: qualche giorno fa era possibile prendere i BTP Italia intorno a 100, o anche un po' sotto, ma è durato poco. Bisognerebbe che Berlusconi facesse un'altra mossa.
Ciao, ciao, Giuseppe
 

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di Stefano Bernabei e Luca Trogni
MILANO/ROMA (Reuters) - L'Italia raggiunge i 2.000 miliardi di debito pubblico nel corso di una crisi di governo.
La coincidenza è eloquente: se si è giunti a tanto lo si deve anche all'instabilità politica che ha accompagnato la vita della Repubblica italiana. Negli anni Settanta e Ottanta, in cui il debito si è consolidato su alti livelli con relativo balzo della spesa per interessi, è stata tale che neppure una legislatura, seppur attraversata da più governi, è giunta al termine dei cinque anni.
Il succedersi di oltre 60 governi nei 66 anni di vita della Repubblica ha comportato, il più delle volte, mancanza di programmazione e poco tempo per dare respiro alla politica economica e industriale. Al massimo, nei momenti di crisi acuta, è stato dato spazio a misure di emergenza.
ne 93 il debito era poco sopra i 900 miliardi di euro .. ora è 2000 e rotti; 1100 miliardi nei 18 anni di cabaret, nonostante gli sforzi fatti per frenarne la crescita di Prodi, Ciampi e Padoa Schioppa nei brevi (purtroppo) periodi di loro governo
 
Ultima modifica:
Le tensioni legate al “baratro fiscale” continuano a
condizionare l’andamento di Wall Street che termina la
settimana sotto la parità. In particolare evidenza il -3,76% di
Apple (-4,4% nel corso della settimana), penalizzata
dall’accoglienza tiepida riservata dai consumatori cinesi
all'iPhone5 e dal taglio di target price, da 780 a 700
dollari, annunciato dagli analisti di Ubs. L’andamento del
colosso di Cupertino ha condizionato il Nasdaq che ha terminato
la settimana con una contrazione dello 0,7% a 2.971,33 punti.
Sotto la parità anche il Dow Jones (-0,27% a 13.135,01) e lo
S&P (-0,41% a 1.413,58). Gli indici non hanno capitalizzato
le indicazioni positive arrivate dai dati macro: a novembre la
produzione industriale ha messo a segno un incremento dell’1,1%
mensile che ha spinto l’utilizzo della capacità produttiva al
78,4% (consenso +0,2% m/m e 77,9%). Meglio del previsto anche
la stima flash relativa il Pmi manifatturiero, passata da 52,8
a 54,2 punti. In calo invece l’inflazione, scesa a novembre
dello 0,3% mensile (consenso -0,2%). Tra le altre storie del
giorno segnaliamo il +5,71% di Adobe Systems, che dopo la
presentazione dei conti trimestrali ha incassato la promozione
a "market outperform" annunciata da JMP Securities. Profondo
rosso invece per Centene (-9,45%) che ha rivisto la stima
sull´utile per azione nel 2012. Milano, Finanza.com
 

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