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Col nuovo anno la nostra ISTAT ci riempirà di dati statistici. A questo proposito, vorrei ricordare cosa
ne pensava Trilussa in una sua nota poesia:
La Statistica
Sai ched’è la statistica? È ’na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.
Ai tempi di Trilussa mangiare pollo era considerata “una cosa da ricchi”.
Oggi la situazione è diversa. Ma non cambia il significato del ragionamento.
Saggezza e problematica sociale condensata in chiara e comprensibile poesia, il romano Salustri, il cognome mi ricorda qualcuno che scrittore è pure lui anche se racconta di tutt’altre cose per me meno condivisibili. Grazie Cama, sono un lettore assiduo di romanzi ma devo dire che rispolverare ricordi scolastici alle volte è piacevole e istruttivo.