Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato IV° (Gennaio 2012 - Dicembre 2012)

:ciao: Tratto da qui: Trading e tradership | IntermarketAndMore.

Un articolo che mi è sembrato interessante per una tranquilla lettura di fine settimana:

""Innanzitutto inutile pensare di far soldi col trading con un approccio casuale e istintivo. Occorre invece metodo, strategie, tecnica, obiettivi e una condizione psicologica idonea. Un buon trader non è colui che fa il colpaccio azzeccando un trend importante ma è colui che guadagna sempre e con regolarità.
Metodo e non improvvisazione
Non ci si improvvisa trader e nemmeno si nasce trader: invece lo si diventa, con lo studio, la passione, l’esperienza, il continuo aggiornamento, e soprattutto con la definizione e rispetto di proprie regole operative e comportamentali che il trader deve assolutamente darsi. Il trading è fortemente condizionato dalla psicologia individuale per cui il controllo dell’emotività e l’autodisciplina sono fondamentali per essere un buon trader.
Chi svolge un lavoro continuativo di altra natura non potrà mai diventare un buon trader perché occorre dedicare del tempo, tanto tempo… Sicuramente si può fare trading anche con poco tempo a disposizione e con poca applicazione, ma non si potrà guadagnare sempre e con regolarità. Il trading non è pura scommessa; al tavolo della roulette ci si può sedere senza aver studiato, il trading invece non può essere preso così alla leggera. Trading significa speculare ma senza danneggiare il prossimo, si può danneggiare solo se stessi, il trader non è un malfattore.
Il trading è a tutti gli effetti un’attività intellettuale, è un lavoro vero impegnativo e stressante; consiste nell’individuare quegli strumenti finanziari che in un dato momento è meglio comprare o vendere al fine di ottenere un profitto lucrando sulla differenza fra prezzo di acquisto e vendita. Il lucrare sulla differenza non è un atto ignobile come non sono ignobili le transazioni commerciali.

Controllo del rischio
Un buon trader valuta il mercato, costruisce una strategia e prima di operare vuole aver individuato una condizione di mercato che gli offre il massimo delle probabilità per ottenere un guadagno (cioè azzeccare il trend).
Il buon trader sa che deve valutare il rischio che si prende, quindi lo definisce, lo quantifica e mette in atto le tecniche per gestirlo quando serve. Ecco perchè tutti i trade che vengono qui proposti sono accompagnati da un razionale, da una stima del rischio e da un piano per proteggere le posizioni aperte.
Un buon trader sa che una previsione di borsa è solo una stima o meglio un’ipotesi e quindi non è una certezza. Nessuno conosce il futuro, tanto meno un trader. E’ per questo che bisogna imparare tante cose e la più importante in assoluto è la gestione del rischio. Comprare un titolo azionario o un etf o un future è molto facile, il difficile viene quando si dovrebbe venderlo in perdita. E perchè si dovrebbe venderlo in perdita?

Psicologia della perdita e regole
Ci sono due ottime ragioni per chiudere una posizione in perdita:
- primo, perchè se andiamo in perdita è evidente che siamo dalla parte sbagliata del trend (e allora è meglio chiedersi quali sono le basi logico-razionali che ci inducono a mantenere una posizione in perdita prolungata e/o progressiva)
- secondo, per impedire che una perdita piccola diventi grossa (money management, cioè gestione del rischio)
Queste sono due semplici regole ma basilari – riconoscere che si è dalla parte sbagliata e tagliare le perdite – che però vengono quasi sempre disattese da chi si improvvisa trader o investitore. E chi non conosce o non sa rispettare queste regole non sta facendo trading ma scommessa d’azzardo: lui, l’improvvisato, spera che il mercato sia benevolo e ritorni a correre nella direzione “giusta”. Questo è il “trading della speranza” e noi facciamo di tutto per contrastarlo.
Purtroppo la psicologia individuale gioca un ruolo determinante nelle scelte operative e quindi condiziona i risultati. Non si vende in perdita perchè si spera che la fortuna torni a favorirci ma soprattutto non si vende perchè sarebbe come ammettere di aver sbagliato e non si saprebbe nemmeno reagire per recuperare la perdita.
Questa mentalità è assolutamente deleteria, il trading non lo si approccia così. Il trading della speranza lo si sconfigge con regole e comportamenti disciplinati, ci vuole “
tradership”.
Per fare un buon trading occorre rimuovere timori e insicurezze; prima ancora di capire cosa è una divergenza negativa sul MACD occorre accertarsi che non ci siano divergenze psico-attitudinali in noi stessi. Prima di conoscere le previsioni degli esperti occorre conoscere se stessi.
Vivere con frustrazione la chiusura in perdita di una posizione significa non aver capito che la gestione del rischio è fattore di sopravvivenza e che per sopravvivere occorre tagliare le perdite. Raggiunta questa consapevolezza allora ci si può anche dedicare alla scoperta delle tecniche di gestione del rischio partendo dalla dibattutissima questione sul dove mettere lo stop loss.

Guadagni e perdite, guerra e battaglie
Un sano approccio al trading deve contemplare che la chiusura in perdita del 60% delle posizioni è un ottimo risultato; quindi è meglio darsi un obiettivo più realistico: 80% all‘inizio e 70% quando si è capito come funziona lo stop loss. Non è un controsenso se ragioniamo con la metafora che ciò conta è vincere la guerra e quindi è possibile perdere qualche battaglia.
Occorre capire che quello che conta è il risultato finale: i guadagni dei trade positivi devono superare le perdite degli altri trade, quindi 8 trade perdenti per un totale di mille euro ben vengano se con gli altri due trade guadagno duemila euro: questa è la mentalità che bisogna acquisire e lo spirito con cui si deve affrontare il trading.
E’ così fondamentale questo comportamento che lo ripetiamo: il buon trader sa limitare le perdite; non si fa travolgere dal mercato, stoppa la posizione perdente per tempo.
E se non si ha tempo per intervenire o tempo per monitorare le posizioni o tempo per studiare se stessi e la materia, allora meglio non fare trading.
Noi internauti della finanza siamo bombardati da banner che ci prospettano il trading part-time è facile e bello, che la signora Maria guadagna un sacco col forex, eccetera. Vi prego e vi scongiuro, non ascoltate le sirene del naufragio.""


Ciao, ciao, Giuseppe

Ste mi raccomando non leggerlo!!!!!!!!! :eek:

Giornata uggiosa, letture poco avvincenti perchè lo diventeranno dopo le elezioni di domenica ;)
La Grecia è messa maluccio se non bastano i voti di Samaras:help: e venizelos :help: per formare insieme un governo.
La Francia è messa maluccio perchè Sarkò sta guadagnando terreno; ma mi viene una domanda se viene eletto Hollande sui giornali diranno che in Europa siamo passati dal Mer-kosì a Mer-de :-?

Poi abbiamo alcune amministrative da noi e potrebbe vincere l'astensionismo anche se essendo territoriali ci sarà un buon numero di votanti, ma pensiamo se possero le politiche :titanic:

UN pessimo weekand se non fosse che questa notte la luna sarà piena :up: e scommetto che già questa notte anche voi avete fatto sogni che vi siete ricordati al mattino;) e poi nella notte di domani sera potrebbe arrivare un altra stella ........................................... Buffon permettendo
 
Ste mi raccomando non leggerlo!!!!!!!!! :eek:

Giornata uggiosa, letture poco avvincenti perchè lo diventeranno dopo le elezioni di domenica ;)
La Grecia è messa maluccio se non bastano i voti di Samaras:help: e venizelos :help: per formare insieme un governo.
La Francia è messa maluccio perchè Sarkò sta guadagnando terreno; ma mi viene una domanda se viene eletto Hollande sui giornali diranno che in Europa siamo passati dal Mer-kosì a Mer-de :-?

Poi abbiamo alcune amministrative da noi e potrebbe vincere l'astensionismo anche se essendo territoriali ci sarà un buon numero di votanti, ma pensiamo se possero le politiche :titanic:

UN pessimo weekand se non fosse che questa notte la luna sarà piena :up: e scommetto che già questa notte anche voi avete fatto sogni che vi siete ricordati al mattino;) e poi nella notte di domani sera potrebbe arrivare un altra stella ........................................... Buffon permettendo
personalmente faccio trading solo quando ho soldi liberi..non vendo e non ho mai venduto in perdita per rifare perdite ri/tradando, come nel 90% dei casi belindo!..lo vorrei sottolineare perchè questa è la vera essenza del trader..le altre cose stanno a zero. ciao
 
in rif. a G.nl: Scegliere la propria filosofia d'investimento

Articolo di Alessandro Pedone
24 luglio 2008 0:00

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"Non vorrei mai morire per le mie idee,
perche' potrebbero essere sbagliate. "
Bertrand Russell

"Chi cerca conferme le trova sempre. "
Karl Popper

"Ci sono persone che sanno tutto
e purtroppo e' tutto quello che sanno. "
Oscar Wilde​





La maggioranza degli investitori non professionisti e' convinta che i cosi' detti "esperti" dovrebbero conoscere "il miglior modo per investire".
Questa convinzione, ovviamente, e' ben incoraggiata dai media e dall'industria del risparmio gestito per evidenti motivi di convenienza (loro).
Quando si cerca di spiegare che non esiste un "miglior" modo di investire, ma esiste solo il modo piu' compatibile con le proprie caratteristiche e che la principale fatica nel progettare un investimento consiste proprio nell'indagare le proprie caratteristiche e non i mercati finanziari, si legge un attimo di smarrimento nel viso dell'interlocutore.

E' molto piu' rassicurante pensare che i mercati finanziari siano una specie di palla di cristallo nella quale solo pochi iniziati possono leggere. In questo caso, infatti, basta rivolgersi ai suddetti iniziati ed il gioco e' fatto.
La verita', purtroppo, e' ben diversa e possiamo solo prenderne atto e provvedere, oppure continuare a cercare "il mago della finanza" al quale affidarsi.
Senza dubbio, se si ha la convinzione che un presunto esperto debba sapere quale sia il momento migliore per entrare e per uscire da questo o quello strumento finanziario, si troveranno decine e decine di candidati al ruolo; basta essere pronti a pagare le conseguenze di questa scelta.

Nei mercati finanziari, come (e forse piu' che) in molti aspetti della vita, non esistono idee o approcci sicuramente corretti. Se i mercati finanziari esistono e' perche' ci sono persone che comprano e persone che vendono degli strumenti finanziari. Se cio' accade, e' perche' nello stesso momento, una persona ritiene che quel titolo sia probabilmente da vendere e un'altra ha la visione diametralmente opposta. Chi ha ragione? E chi puo' dirlo?
E' possibile che uno abbia ragione e l'altro torno.
Ma e' anche possibile che entrambi abbiano ragione perche' la funzione che quel titolo aveva all'interno dei loro obiettivi era diversa. Cosi' come e' possibile, ovviamente che entrambi abbiano torto perche' entrambi hanno fatto valutazioni errate, dal loro punto di vista.

Una filosofia d'investimento
La prima cosa che si dovrebbe chiedere all'esperto al quale vorremmo affidarci e' quale sia la sua filosofia d'investimento e verificare se tale filosofia ci risulti convincente e compatibile con il nostro carattere e con cio' che crediamo, in generale, essere vero e/o possibile. Che cos'e' una "filosofia d'investimento"? Secondo il grande economista Aswath Damodaran, una filosofia d'investimento e' "un coerente modo di pensare circa i mercati finanziari, il loro funzionamento (e talvolta il non funzionamento) ed i tipi di errori che si crede sottostiano consistentemente al comportamento degli investitori". Una strategia d'investimento e' qualcosa di molto piu' ristretto. E' uno dei modi possibili di mettere in pratica la propria filosofia d'investimento. In altre parole, la filosofia d'investimento e' quel complesso di credenze fondamentali che giustificano una strategia d'investimento.
Ogni filosofia d'investimento puo' essere riassunta in tre fasi.
1. Si inizia da una determinata credenza circa il comportamento degli investitori ovvero su come questi apprendono e reagiscono alle notizie provenienti dai mercati;
2. Sulla base del punto precedente si sviluppa un'idea coerente sul funzionamento (o non funzionamento) dei mercati finanziari. Si puo' credere, ad esempio, che essi siano efficienti, non efficienti o che abbiano un determinato grado di efficienza;
3. Sulla base dei due punti precedenti si cerca di costruire un insieme coerente di regole fondamentali finalizzate a massimizzare le probabilita' di successo negli investimenti finanziari, qualunque cosa cio' significhi per lo specifico investitore.
Come e' noto, la filosofia non e' scienza. Non esiste un modo per provare che una propria credenza "filosofica" sia vera (se mai possa esistere qualcosa di indiscutibilmente vero).
Io posso affermare che tipicamente gli investitori reagiscono alle notizie in maniera eccessiva. Un altro puo' affermare che a livello di massa si crea un equilibrio fra chi sovrastima l'effetto della notizia e chi lo sottostima e quindi la valutazione complessiva che ne esce si puo' considerare mediamente equilibrata. Si possono fare mille altre considerazioni tutte parzialmente corrette e tutte parzialmente errate. Si tratta di capire quali sentiamo piu' vicine a noi.
Queste credenze si dovrebbero coerentemente fondere con le credenze circa i mercati finanziari. Le valutazioni espresse dai mercati finanziari sono efficienti (1)? Riflettono correttamente tutte le informazioni disponibili? Nel caso in cui si creda che non riflettano, sempre, correttamente, tutte le notizie disponibili, si ritiene che sia possibile individuare alcune strategie per utilizzare piu' correttamente del mercato le informazioni disponibili?
Non esistono risposte certe a queste domande. Sono domande "filosofiche", ma e' evidente che risulta fondamentale dotarsi di proprie risposte ed impostare una strategia operativa coerente con esse.
Se credo, ad esempio, che i mercati finanziari siano efficienti, perche' dovrei affidare i soldi ad un gestore che pago con lo scopo di battere il mercato? Se penso che i mercati finanziari siano efficienti, mediamente, non si possono battere.
Viceversa, se penso che i mercati finanziari non siano affatto efficienti ma siano sovente preda di sovra e sotto-valutazioni, come posso impostare un asset allocation di tipo "buy & hold" (compra e tieni) con strumenti rischiosi?

Perche' e' importante una filosofia d'investimento
Investire senza una filosofia d'investimento conduce a passare costantemente da una strategia all'altra. Il passaggio, di solito, avviene nel momento peggiore. L'assenza di una filosofia sottostante fa si' che si abbia poca fiducia nella strategia, la quale solitamente viene cambiata nel momento in cui da la peggior dimostrazione di se, momento che sovente corrisponde a quello in cui sta per iniziare a funzionare. Un metodo, qualunque metodo (fosse anche il semplice, compro e tengo fino alla fine del periodo prefissato) e meglio di nessun metodo (o di mille metodi diversi).
La filosofia d'investimento definisce la nostra concezione di rischio in finanza ed ha un impatto fondamentale nella scelta dell'asset allocation.
Chi ha una filosofia d'investimento che lo porta a credere in una forte efficienza dei mercati dovrebbe tendere, coerentemente, ad avere un approccio passivo, sia nella definizione dell'asset allocation sia negli strumenti da inserire in portafoglio.
Chi non crede che i mercati finanziari siano efficienti tendera' ad avere un approccio piu' dinamico, ma la strategia con la quale scegliere quando comprare e quando vendere potrebbe essere diametralmente opposta.
Esistono investitori la cui filosofia d'investimento li porta ad essere contrarian: credono cioe' che i mercati finanziari incorrano in grandi errori di valutazione e che sia opportuno comprare quando i prezzi sono molto distanti dalle loro valutazioni e vendere quando accade l'opposto.
Questa e' una filosofia d'investimento corretta (o sbagliata) esattamente quanto quella opposta, dei cosi' detti "trend follower" i quali credono che sia piu' opportuno seguire la direzione del mercato cercando di uscire quando si ritiene che questa direzionalita' sia terminata.
Come abbiamo gia' detto, entrambe queste filosofie possono essere corrette o sbagliate, cio' che e' importante e' che l'approccio sia coerente con le proprie caratteristiche di investitore.
Un approccio contrarian implica notevoli dosi di nervi saldi, convinzione e forza di volonta'.
Un approccio trend follower implica la capacita' di vendere in perdita (si auspica con piccole perdite, altrimenti si tratta di una cattiva implementazione di filosofie/strategie potenzialmente corrette) e di continuare a seguire delle indicazioni che in passato hanno generato anche delle perdite. Entrambe le cose non sono piacevoli. Bisogna capire quale sia piu' adatta al proprio carattere oltre che alle proprie caratteristiche. Una filosofia di tipo contrarian e' piu' adatta ad investitori pazienti, una strategia di tipo trend follower e' piu' adatta a chi ha tendenza a fare valutazioni in tempi piu' ristretti.

Qual e' la tua filosofia d'investimento?
Mi capita spesso di chiedere "qual e' la tua filosofia d'investimento?" a colleghi o operatori del settore e le risposte che ricevo sono le piu' disparate. Dalle risposte ironiche ("guadagnare"), alle risposte dubbiose ("non esiste una filosofia d'investimento corretta". Ma va?) passando per quelle finto-dotte ("primum vivere, deinde philosophari").
In pochissimi casi ho avuto risposte piuttosto precise (eppure, la filosofia d'investimento dovrebbe essere qualcosa di piuttosto circostanziato, non stiamo parlando dell'origine dell'universo mondo, parliamo di mercati finanziari!). Quando ricevo queste non-risposte mi domando, con un po' di malinconia: se i presunti esperti non hanno una filosofia d'investimento, come posso chiedere agli investitori non esperti di farsene una? Eppure lo chiedo, non era Seneca che diceva, "Vuoi ottenere la vera libertà? Renditi schiavo della filosofia"? Con una buona filosofia d'investimento (ma anche semplicemente con una coerente applicazione di una qualunque filosofia d'investimento) potete essere liberi da questa pletora di finti-esperti...


Nota:
(1) Il dibattito sull'ipotesi dei mercati efficienti, nel mondo accademico, e' vastissimo. Con il termine efficienza si possono indicare diversi aspetti: efficienza valutativa, efficienza informativa, efficienza tecnica. Per ogni tipologia di efficienza analizzata, si possono ipotizzare diversi gradi di efficienza, piu' o meno elevati. Secondo uno dei principali teorici dei mercati efficienti, Eugene Fama, i mercati sono efficienti “se i prezzi riflettono sempre completamente l’informazione disponibile”, altro discorso e' la maggiore o minore razionalita' con la quale i prezzi riflettono l'informazione disponibile.
 
Filosofia d'investimento o ...

Ho appena finito di leggere i due interessanti articoli postati rispettivamente da Giuseppe e da pacu83.
Trattano argomenti non nuovi e spesso in rete se ne trovano simili di autori diversi. A mio giudizio hanno tutti un enorme imperdonabile difetto: non fanno mai esempi pratici e senza questi, con riferimento in particolare all'articolo di Pedone, finiscono col fare della inutile filosofia della filosofia.
Pedone scrive: "se i presunti esperti non hanno una filosofia d'investimento, come posso chiedere agli investitori non esperti di farsene una?" e io gli ribatto: "... e perchè non mi spieghi qual'è la tua di filosofia o quella di altri che conosci bene?". L'unica risposta che mi viene è che questa pseudofilosofia di investimento te la pseudospiegano solo nei loro corsi profumatamente pagati. :squalo:
 
Certo che Camaleonte stiamo entrando in UE in una spirale di populismo che fa paura :-?
In Francia il prossimo presidente si dovrà ricordare del 20% della Le Pen, in Grecia addirittura i neo Nazisti potrebbero entrare in Parlamento, ci sono i Pirati in Germania (di cui non conosco molto e sarebbe bello capire chi sono e che peso hanno), i Grillini in Italia..................

Situazioni un pò da paura non credi ?



Mi fai venire in mente il 3°principio della dinamica: ad ogni azione, corrisponde una reazione uguale e
contraria.Di fronte allo strapotere degi USA, FMI e, occidentali in genere con le loro logiche che tutti conosciamo,
c'èra da aspettarselo. Le naturali reazioni sono: nazionalizzazioni, nascita di monete virtuali come il Sucre
per limitare gli scambi commerciali in $ così come per lo stesso motivo, sono nati accordi tra Cina e Giappone
e Cina e Russia per gli scambi nelle loro valute ma, è solo l'inizio secondo me.
 
Ho appena finito di leggere i due interessanti articoli postati rispettivamente da Giuseppe e da pacu83.
Trattano argomenti non nuovi e spesso in rete se ne trovano simili di autori diversi. A mio giudizio hanno tutti un enorme imperdonabile difetto: non fanno mai esempi pratici e senza questi, con riferimento in particolare all'articolo di Pedone, finiscono col fare della inutile filosofia della filosofia.
Pedone scrive: "se i presunti esperti non hanno una filosofia d'investimento, come posso chiedere agli investitori non esperti di farsene una?" e io gli ribatto: "... e perchè non mi spieghi qual'è la tua di filosofia o quella di altri che conosci bene?". L'unica risposta che mi viene è che questa pseudofilosofia di investimento te la pseudospiegano solo nei loro corsi profumatamente pagati. :squalo:
arrivano mail a profusione Antonio per far fare i corsi alla gente:wall: e che fanno guadagnare soldi a destra e manca. tutte le sere ne butto via 5...il trade si fa solo con basse spese di negoziazione(ora dopo tassazione sulle plus al 20%) e in momenti come l'ultimo anno emmezzo non c'era via d'uscita chi ha venduto per riposizionarsi più in basso.l'unica soluzione era stare fermi e aspettare .tralascio la componente degli emittenti obbligazionari meno solvibili come è successo con Grecia ;Lehman ecc..che è un triste capitolo..ma anche qui in momenti diversi e alla lunga degli anni si continua ad incapparci .le banche hanno dato e daranno sempre più modo di comprare quei prodotti dando illusione alla gente( ma nessuno dice nulla) che non sa nemmeno cosa si compra.ciao
 
personalmente faccio trading solo quando ho soldi liberi..non vendo e non ho mai venduto in perdita per rifare perdite ri/tradando, come nel 90% dei casi belindo!..lo vorrei sottolineare perchè questa è la vera essenza del trader..le altre cose stanno a zero. ciao


Concordo perfettamente. Se crediamo in ciò che acquistiamo, il segreto
del trader è la pazienza.
 
AT con media mobile sulla 19 4,25%

SummaryChart_Image.aspx


Per i nuovi e i principianti che leggono e non postano:
Lo smoothing (ammorbidimento) del grafico dei prezzi della 19 rappresentato dalla linea rossa (media mobile a 3 giorni) sembra voler tagliare al rialzo la sua media mobile a 30 giorni (linea verde) , che funge in questo caso da resistenza. Vedremo, nei prossimi giorni, se scatterà questo segnale di acquisto. Segnale, lo ripeto, per l' Analisi Tecnica.
Certo, alcuni traders, confidando nella continuazione del movimento (trend), saranno già entrati, sperando di non essersi sbagliati.
Buona serata, Giuseppe
 
Ultima modifica:
Grazie Giuseppe :up:! Ci auguriamo tutti che il grafico che hai cominciato a postare diventi, come quelli che postano Stefano Popov e Spina, un appuntamento fisso. La combinazione poi di grafico con relative spiegazioni ne fa un indicatore prezioso. Da apprezzare la tua capacità di rendere semplici concetti che non lo sono :bow:, grazie ancora. Ciao e buona domenica, Antonio.
 

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