Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (29 lettori)

belindo

Guest
Ottima la pagina che usi, grazie :up:. Ora posso divertirmi ad aspettare l'indice della attività economica messicana :lol: e soprattutto il PMI manufatturiero Usa e la fiducia dei consumatori del Bloomberg e...ho messo subito la pagina tra i preferiti :).

Io l'ho sempre aperta, è importantissima, tranne quando si riferisce a messico o Zar..............e "tananai" simili ;)
 

Baro

Umile contadino
Ottima la pagina che usi, grazie :up:. Ora posso divertirmi ad aspettare l'indice della attività economica messicana :lol: e soprattutto il PMI manufatturiero Usa e la fiducia dei consumatori del Bloomberg e...ho messo subito la pagina tra i preferiti :).
Dimentichi l'immagazzinamento di gas naturale...:lol::lol:
 

camaleonte

Forumer storico
E' la liquidità bellezza...! Direbbe qualcuno.

E' sorprendente osservare come, nonostante il dato molto positivo sulla disoccupazione americana, il $ ma anche lo Yen continuino a deprezzarsi...

Le banche centrali di quei paesi pompano liquidità, proprio quando dovrebbe avvenire il contrario, in base alle "logiche" economiche...
 

Prospero

Io speriamo...
Dimentichi l'immagazzinamento di gas naturale...:lol::lol:
No no, lo seguo attentamente e so che se trovano il modo di immagazzinare i gas di scarico delle mucche di tutta la Lessinia i prezzi crollerebbero per non parlare dell'Etf del gas che andrebbe sotto zero senza possibilità di recupero.
 

camaleonte

Forumer storico
24/01/2013 15.07
USA: Indice PMI manifatturiero di Markit, a 56,1 punti (stima flash)
Markit Economics ha comunicato che negli Stati Uniti la stima flash di gennaio dell'indice PMI manifatturiero e' salito a 56,1 punti, indicando la maggior espansione della produzione manifatturiera negli States da marzo 2011. L'indice è risultato superiore sia alla rilevazione di dicembre, pari a 54,0 punti, che al consensus pari a 53,2 punti.

(CC)

(FTA Online News)
 

blackmac

Forumer storico
Finita l?indipendenza delle banche centrali, ora si va alla guerra monetaria | Linkiesta.it

Con la decisione della Bank of Japan di innalzare il target dell’inflazione dall’1 al 2%, le banche centrali sono entrate in una nuova era. Quella di una silenziosa guerra monetaria. E ora si attendono le mosse delle altre istituzioni monetarie mentre l'era della loro indipendenza sembra volgere al termine.

Fra dollaro statunitense, yen giapponese ed euro, la moneta che rischia di essere la più penalizzata è proprio quest’ultima. Con la decisione della Bank of Japan di innalzare il target dell’inflazione dall’1 al 2%, le banche centrali sono entrate in una nuova era.

La guerra valutaria che verrà, ma che per molti versi già esiste, è nata per via delle lacune della politica. Come ha ben argomentato sul Financial Times il capo-economista di Hsbc, Stephen King, è finita l’era dell’indipendenza delle banche centrali mondiali. Le ragioni sono diverse. La prima, più evidente, è la situazione di estrema emergenza in cui si sono trovati i governi dopo il fallimento di Lehman Brothers, la quarta banca statunitense. Di fronte alla possibilità di un collasso del sistema finanziario, possibile a causa dell’incredibile ramificazione dello stesso, i governi hanno chiesto uno sforzo mai domandato prima alle proprie istituzioni monetarie. Hanno chiesto di fare di più, di guardare anche alla terza faccia della medaglia, quella degli interventi straordinari. Così è stato fatto e solo così si è riuscito ad arginare l’emergenza legata al collasso del mercato immobiliare.


 

camaleonte

Forumer storico
Finita l?indipendenza delle banche centrali, ora si va alla guerra monetaria | Linkiesta.it

Con la decisione della Bank of Japan di innalzare il target dell’inflazione dall’1 al 2%, le banche centrali sono entrate in una nuova era. Quella di una silenziosa guerra monetaria. E ora si attendono le mosse delle altre istituzioni monetarie mentre l'era della loro indipendenza sembra volgere al termine.

Fra dollaro statunitense, yen giapponese ed euro, la moneta che rischia di essere la più penalizzata è proprio quest’ultima. Con la decisione della Bank of Japan di innalzare il target dell’inflazione dall’1 al 2%, le banche centrali sono entrate in una nuova era.

La guerra valutaria che verrà, ma che per molti versi già esiste, è nata per via delle lacune della politica. Come ha ben argomentato sul Financial Times il capo-economista di Hsbc, Stephen King, è finita l’era dell’indipendenza delle banche centrali mondiali. Le ragioni sono diverse. La prima, più evidente, è la situazione di estrema emergenza in cui si sono trovati i governi dopo il fallimento di Lehman Brothers, la quarta banca statunitense. Di fronte alla possibilità di un collasso del sistema finanziario, possibile a causa dell’incredibile ramificazione dello stesso, i governi hanno chiesto uno sforzo mai domandato prima alle proprie istituzioni monetarie. Hanno chiesto di fare di più, di guardare anche alla terza faccia della medaglia, quella degli interventi straordinari. Così è stato fatto e solo così si è riuscito ad arginare l’emergenza legata al collasso del mercato immobiliare.





Non è molto evidente ma, mi sembra logico che, in tale situazione i casi sono 2: o la Germania esce dall'€ o, dovrà essere attuata una politica meno rigida ed austera, col fine di dare respiro all'economia anche tramite l'indebolimento
dell'€. C'è anche una terza possibilità: che si sfasci l'UE ma, non la considero neanche. Questa naturalmente è la mia opinione.
 

saverio1973

BOND SUB.
Non è molto evidente ma, mi sembra logico che, in tale situazione i casi sono 2: o la Germania esce dall'€ o, dovrà essere attuata una politica meno rigida ed austera, col fine di dare respiro all'economia anche tramite l'indebolimento
dell'€. C'è anche una terza possibilità: che si sfasci l'UE ma, non la considero neanche. Questa naturalmente è la mia opinione.
Ciao CAMA, qui tutti stanno attuando politiche fortemente espansive e solo NOI in europa stiamo attuando politiche restrittive al massimo sui PIIGS il tutto per fare un favore alla sola Germania che è l'Unica che esporta a valanga e che ha disoccupazione ai minimi...

Direi che o si cambia, oppure affoghiamo nella nostra stessa austerità--

IMHO
 

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