Finita l?indipendenza delle banche centrali, ora si va alla guerra monetaria | Linkiesta.it
Con la decisione della Bank of Japan di innalzare il target dell’inflazione dall’1 al 2%, le banche centrali sono entrate in una nuova era. Quella di una silenziosa guerra monetaria. E ora si attendono le mosse delle altre istituzioni monetarie mentre l'era della loro indipendenza sembra volgere al termine.
Fra dollaro statunitense, yen giapponese ed euro, la moneta che rischia di essere la più penalizzata è proprio quest’ultima. Con la decisione della Bank of Japan di innalzare il target dell’inflazione dall’1 al 2%, le banche centrali sono entrate in una nuova era.
La guerra valutaria che verrà, ma che per molti versi già esiste, è nata per via delle lacune della politica. Come ha ben argomentato sul
Financial Times il capo-economista di Hsbc, Stephen King, è finita l’era dell’indipendenza delle banche centrali mondiali. Le ragioni sono diverse. La prima, più evidente, è la situazione di estrema emergenza in cui si sono trovati i governi dopo il fallimento di Lehman Brothers, la quarta banca statunitense. Di fronte alla possibilità di un collasso del sistema finanziario, possibile a causa dell’incredibile ramificazione dello stesso, i governi hanno chiesto uno sforzo mai domandato prima alle proprie istituzioni monetarie. Hanno chiesto di fare di più, di guardare anche alla terza faccia della medaglia, quella degli interventi straordinari. Così è stato fatto e solo così si è riuscito ad arginare l’emergenza legata al collasso del mercato immobiliare.