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Il debito pubblico schizza in alto
perchè lo Stato "fa provvista"
PER APPROFONDIRE tagdebito pubblico, Tesoro, tassi, Banca dItalia
di Luca Cifoni
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Oltre 33 miliardi di debito pubblico in più a maggio rispetto al mese precedente, per arrivare a un totale 2.074,7 miliardi che prima ancora di fare paura è difficile da concepire. Ma il dato diffuso dalla Banca d'Italia va letto in filigrana ed è meno brutto di quel che potrebbe apparire. Solo un terzo del maggior debito, 11,5 miliardi, dipende dal fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, ossia dall'effettivo disavanzo dei conti dello Stato nel suo complesso. Il resto è dovuto in larga parte a 20,4 miliardi di incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, arrivate a 62,4 miliardi contro i 42 di aprile e i 35,8 del maggio dello scorso anno.
Di cosa si tratta? Approssimativamente (anche se la gestione della liquidità è in realtà più complessa), lo Stato deposita dei soldi presso un conto corrente che si trova presso la Banca d'Italia, conto a cui poi si attinge nei momenti di necessità. Quindi a maggio il Tesoro si è indebitato in un certo senso più del necessario, per poi mettere i soldi su questo deposito; evidentemente si riteneva che le condizioni in termini di tassi di interesse e di umori dei mercati fossero particolarmente favorevoli e che quindi valesse la pena di "fare provvista".
Altri 2,9 miliardi di maggior debito dipendono dall'incremento dei prestiti fatti dal nostro Paese agli Stati europei in difficoltà, la Grecia ed altri (il totale è arrivato ormai vicino ai 50 miliardi). Sono debiti che non servono alle esigenze finanziarie del Paese ma ad assolvere impegni assunti in sede internazionale; i corrispondenti prestiti sono comunque remunerati.
A giugno ci si può attendere un calo del debito visto il positivo andamento dei conti pubblici in quel mese, grazie alle entrate fiscali, e considerata anche la possibilità di attingere proprio alle riserve accumulate.
Martedì 16 Luglio 2013 - 13:17
Ultimo aggiornamento: 14:10