Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013) (8 lettori)

blackmac

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Linker » Due domande che aspettano risposte

Il grafico dice che l’Italia è tenuta in piedi solo dalle esportazioni, senza sarebbe un dramma. Purtroppo esportano solo il 20% delle imprese italiane. Esportare oggi è più facile da un lato e più difficile dall’altro. L’uso dell’e-commerce permette oggi anche a una micro-impresa sconosciuta di trovare spazi sui consumatori esteri a basso costo. 10 anni fa era impensabile, oggi è fattibile. Esportare bene è più difficile perché occorre rispettare standard elevati, rispondere ad attese di consumatori sulla qualità e affrontare i mercati esteri con piani solidi non all’avventura. Su questo fronte lo Stato ha fallito, due volte. Una perché l’ICE non è mai stato considerato universalmente efficace, la seconda perché proprio l’ICE doveva trasformarsi in una macchina da guerra competitiva e neppure il governo Monti ha completato l’opera rimasta a mezza strada. Se vogliamo raddoppiare il numero di imprese che esportano o ciascuno si da da fare si arrangia o tocca alle associazioni di categoria: Confindustria, Confartigianato, CNA possono e devono avviare progetti seri a supporto degli associati senza aspettare che sia pronta la nuova Agenzia dell’Export. Non c’è tempo da perdere.
Ecco io mi aspetterei di trovare le risposte nel 3° manifesto per la crescita che ABI, Confindustria, Rete Imprese Italia, Legacoop e altri andranno a sottoscrivere. Fatti, non parole. Ognuno porti acqua al mulino.
Pronto a ospitare su questo blog buoni esempi di iniziative serie per aiutare le PMI a esportare di più e meglio.
Chiudo con una piccola cosa segnalata da un piccolo imprenditore ieri, per spiegare velocemente come si può essere competitivi sui mercati curando la qualità che gira all’estero. Leggete se avete tempo questo articolo, parla di come LEGO si prende cura dei propri clienti.
 

camaleonte

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Che ingiustizia hai subito?
Se puoi dirLo.


Coltivavo un sogno: laurearmi in matematica. lavoravo di sera e fino alle due di notte per mantenermi agli studi in un grande bar. Lessi nella bacheca della facoltà, il bando di un concorso per un posto presso il centro di calcolo della stessa facoltà. Partecipai e lo vinsi. Le prove erano a base di test psicologici.
La mia gioia fu immensa, come quella dei miei genitori. Purtroppo durò solo 90 giorni, poco prima che scadesse il periodo di prova perchè, venni licenziato
per sostituirmi con uno raccomandato da un cardinale. Da quel giorno, cambiò
tutta la mia vita, da quel giorno e dopo 44 anni,la mia rabbia è più viva che mai!
 

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