Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013)

Non capisco, allora ci sono nuove emissioni di titoli con e di titoli senza?
Se si, dove si ricava quelli si e quelli no?
Titoli di stato Italiani – Introduzione delle Clausole di azione Collettiva dal 01 Gen 2013.

Clausola di azione collettiva, chi ha avuto a che fare con il debito greco si ricorderà cosa vuol dire, ebbene è stata introdotta su tutti i titoli di stato europei.

Economia Europa, Economia Italiana, Titoli di Stato
07 gennaio 2013, ore 19:48
13 commenti




Clausole di azione Collettiva, meglio note come CACs, o per meglio dire tristemente note ai retail di mezzo mondo, visto che sono le stesse clausole che hanno permesso il coinvolgimento a tradimento degli investitori privati retail nella ristrutturazione del debito greco.

Ebbene, dal 01 Gennaio 2013, come si legge nel comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, qui sotto riportata, questa tipologia di clausola è stata inserita nelle nuove emissioni di titoli di stato italiani con durata superiore ai 12 mesi.

Introduzione delle clausole di azione collettiva (CACs) nei titoli di Stato




E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 18 dicembre 2012 ildecreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze del 7 dicembre 2012, con il quale è stabilito che a partire dal 1° gennaio 2013, le nuove emissioni di titoli di Stato aventi scadenza superiore ad un anno saranno soggette alle clausole di azione collettiva (CACs).

Il decreto precisa che per nuove emissioni si intendono quelle la cui prima tranche è emessa a partire dal 1° gennaio 2013.

L’introduzione delle CACs nei titoli di Stato, obbligatoria ai sensi del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità segue lo schema approvato dal Comitato Economico e Finanziario dell’Unione Europea.

Fanno parte integrante del decreto due allegati, il primo dei quali (allegato A) riporta le clausole per tutti i tipi esistenti di Buoni del Tesoro Poliennali, inclusi quelli indicizzati all’inflazione (BTP€i e BTP Italia), e di Certificati di Credito del Tesoro, inclusi quelli zero-coupon CTZ .

L’allegato B, invece, riguarda eventuali emissioni di titoli aventi caratteristiche differenti o di diversa tipologia rispetto a quelli citati.

Le CACs saranno introdotte anche per le emissioni sui mercati internazionali.

Le CACs hanno impatto anche sull’attività di stripping così come prevista nel nuovo decreto ministeriale, anch’esso del 7 dicembre 2012, in quanto non vi sarà fungibilità tra componenti separate di titoli soggetti alle CACs e componenti separate di titoli non soggetti alle dette clausole.




Non chiedeteci gli allegati, in quanto non siamo riusciti a trovarli, ma crediamo che basti la notizia dell’estensione delle CACs a tutti i titoli di stato per farci capire la linea di condotta intrapresa dopo il caso Grecia.

Ma come al solito in Italia quello che può sembrare quasi sempre non è.

Infatti, mentre si rende noto che l’estensione è prevista su tutti i titoli di Stato della zona euro di nuova emissione con scadenza superiore ad un anno,il Tesoro ha già annunciato che continuerà ad emettere, con la consueta regolarità, titoli privi delle suddette clausole, cioè i titoli in corso di emissione al 01/01/2013 e gli off-the-run, al fine di garantirne la necessaria liquidità.

Questo in piena coerenza con gli accordi europei, che prevedono la possibilità di ricorrere a questi titoli per un volume totale massimo pari al 45% delle emissioni complessive lorde del 2013.

In poche parole, fatta la legge trovato l’inganno, come da buona tradizione, comunque al di là di questo temporaneo palliativo, rimane il dato di fatto che dal 01 Gen 2013 i Titoli di stato emessi in Europa avranno “In pancia” le CACs, con tutto quello che può significare a livello di rischio.

Se infatti è vero, che l’Europa sta mettendo in piedi dei sistemi per evitare nuove crisi sistemiche inerenti il debito sovrano,



è anche vero che gli organismi che dovranno rendere operative questi nuovi strumenti, sono gli stessi che hanno portato la Grecia alla ristrutturazione del debito con l’applicazione delle CACs.

Per cui non si può a priori escludere che in caso di difficoltà questa nuova normativa non venga utilizzata per risolvere i problemi andando a “mungere” l’investitore privato per salvaguardare l’immagine dei politici.

In poche parole, drenare denaro ai cittadini, per poi dirgli che il tutto è stato fatto per non aumentare le tasse ai contribuenti, ovvero come far uscire l’ennesimo coniglio dal cilindro.

Un ultimo quesito, a questo punto è ancora coerente ritenere che il debito sovrano è meno rischioso dei debiti emessi da istituti finanziari o società ?

Ognuno…………..
 
Visto che è stata aperta una parentesi "greca" dico anche io la mia.
Premessa: i bond greci, essendo quotati alla Borsa di Milano, sono acquistabili anche nelle banche di campagna, non vi serve la Goldman Sachs.
Non credo che dovrebbero essere vietati: ognuno è artefice del proprio destino, se non li volete non prendeteli, ma lasciateli comprare a me che sono convinto che siano un'occasione unica
Nel merito: non credo che faranno mai default, perché chi comanda, cioè la Germania, vuole stabilizzare l'eurozona per continuare ad usufruire dei vantaggi dell'euro (esportazioni senza rischi di cambio e bassi interessi sui bund), come tutti i giorni ci ricorda la Merkel. A questo proposito, aggiungo che è vero che la Merkel è in campagna elettorale, ma ormai per lei il "non taglieremo il debito della Grecia" è diventato un tormentone come il nostro Imu: non credo che possa cambiare idea.
Inoltre non avrebbe senso fare default sul debito privato che è solo un decimo del totale del debito greco, e su quello pubblico non sarà consentito alla Grecia di fare default dopo che le sono stati dati 240 miliardi: se la volevano far uscire dall'euro lo facevano prima.
Peraltro, di modi per ridurre il debito ne esistono diversi che non hanno nulla di drammatico: ricapitalizzazione retroattiva delle banche per mano del fondo salva stati per togliere quel costo dal bilancio pubblico, riduzione degli interessi pagati dalla Grecia alla troika, trasferimento al governo greco delle plusvalenze realizzate dalla Bce.
E ancora, i dati macroeconomici, pur negativi, dimostrano che comunque la situazione sta migliorando, perché nonostante la propaganda contraria fatta dalla stampa di sinistra da quando sono iniziati i licenziamenti degli statali il taglio della spesa pubblica e' l'unica via che l'Europa può percorrere.
Infine, spesso si cerca di pronosticare il futuro guardando al passato, ma ovviamente questo non si ripete mai. Perciò io cerco in generale titoli che escono da un disastro, non titoli che nel disastro stanno entrando.
Se c'è un investimento in cui credo, sono i titoli di stato greci. Molto più di quelli italiani, in cui pure ho messo qualcosa per differenziare. Per approfondimenti, rinvio ai numerosi post pubblicati sulla pagina "greca".
Quanto al "dormire tranquilli", ovviamente non stiamo parlando di bond AAA. Ma onestamente io dormirei meno tranquillo se avessi di bund trentennali comprati sui massimi, che, oltre a non rendere quasi niente, se li vendo prima della scadenza verosimilmente incorro in minus da paura.
Ovviamente questo non è un invito a comprare bond greci. È una mia opinione personale, e in ogni caso chi compra bond AAA merita totale rispetto

Vi prego di aiutarmi a capire meglio con altri commenti e punti di vista, per favore :mumble:
 
Investo in TDS Italy..parola d'ordine

Vi prego di aiutarmi a capire meglio con altri commenti e punti di vista, per favore :mumble:

Io Zebro ho già capito purtroppo a mie spese e comunque dopo aver recuperato (quasi)tutto che in certi bond anche governativi non metto più un centesimo.Chi dice che preferisce il debito greco che quello italinao dovrebbe andare a guardare alcuni passaggi fondamentali del trattato di Maastricht e o Basilea ed una situazione storica fondata su una costituzione unica al mondo:clap: .Il problema è che non se ne sa mai abbastanza ed io dopo molti anni sono ancora alle prime armi .Ora le banche più che mai e loro stati si sono imborghesiti al soldo delle grandi economie e che gli fanno fare quel che vogliono loro dandogli direttive precise togliendo soldi ed emettendo debito che non c'è davvero ..ma solo su un foglio messo li come spauracchio.:eek:Il problema e lo ripeto alla stregua di chi dice che preferisce il debito greco di quello italiano ..non è una questione di Bund o di fare minus valenze quando si vende ..il problema maggiore è che loro ti creano esse senza che uno possa vendere e non avere i mezzi neccessari per far fronte ad una perdita(cause a banche od altro con avvocati degni di tale nome)e bisogna avere le spalle grosse e solo pochi possono, senza venire qui a fare retorica di sorta,Buona Domenica
 
Se il decennale rende il 10/11 % è normale che ci sia rischio, se il mio GR36 quota poco sopra 40 il motivo c'è...quindi attenzione ad investire su questi bond, parliamo sempre di uno Stato che non molti mesi fa è stato in SD...comunque le quotazioni le trovi in delay sia su Borsa italiana sia sul Tlx. Per i book real time ognuno ha la sua piatta.

Ho visto che il tuo GR36 quota ad oggi 42.07. Ma quant'è il rendimento annuo netto? nel gennaio 2013 un decennale greco rendeva il 40 % netto... a me ste cose mi fanno gola :D:D:D tanto c'è la BCE che interviene, se c'è bisogno, per evitare l'effetto domino... :ciao:

PAPPA
 
Non è retorica. È analisi del rapporto rendimento / rischio fondata sui dati economico finanziari, sul trend, sulla coalizione governativa (sottolineo che non ho detto che la Grecia e' meno rischiosa dell'Italia, ho detto che per me ha un miglior rapporto rendimento / rischio: pertanto, essendo il rendimento nettamente superiore, il rapporto può essere migliore anche a fronte di un rischio superiore). Di ciò ho parlato in lungo e in largo nella pagina greca nelle ultime settimane, analizzando tutti i possibili scenari e spiegando perché alcuni mi sembrano verosimili e altri no (non mi ripeto qui perché andrei fuori tema). Naturalmente la mia analisi, come tutte, è opinabile, ma prima di battezzarla come "retorica" potreste leggerla. Se invece lo avete fatto sarò felice di avere con voi un confronto costruttivo nell'apposita sezione del forum

Premetto che non conoscendo l'interlocutore non posso giudicare le minus pregresse o gain degli altri.Le mie le ho postate tutte e non ne ho e sono sicuro di quel che dico senza presunzione.. a parte il fallimento della assicurazione italiana e che per forza di cose ho dovuto incassare dopo che hanno azzerato il capitale :no:.ma sono in causa e vincerò.Il problema è questo e ben venga un confronto coi forumisti ,ma senza dati oggettivi è un po fatica ragionare,buona Domenica.
 
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