Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013)

interessante articolo del sole24ore di oggi:

La sorpresa del debito «sostenibile» - Il Sole 24 ORE

...L'Italia ha una crescita del Pil fiacca, molto debole ma almeno è una crescita onesta. È la più onesta che c'è, nel senso che non nasce da una degenerazione...


Buongiorno Paolo.

Come si può, secondo me, parlare di crescita onesta, quando a crescere, sono stati finora solo i poveri e, la degenerazione sociale generata dalla perdita di milioni di posti di lavoro e, la chiusura di centinaia di migliaia di aziende. Quanto tempo ci vorrà, ammesso che tutto fili liscio, per ricreare le condizioni di prima della crisi, quindi da più di un lustro? L'articolo è impostato bene ma, la realtà è ben diversa...:)
 
DEBITO PUBBLICO: L’ITALIA MIGLIORE D’EUROPA (E NON È UNO SCHERZO)

Economia 2 Risposte »
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Tempo fa abbiamo pubblicato un articolo del prof. Alberto Bagnai, che mostrava, con l’ausilio di stime ufficiali, come la spesa pubblica italiana (al netto degli interessi sul debito pubblico) sia perfettamente in linea con la media degli altri paesi europei e addirittura inferiore alla spesa pubblica di paesi virtuosi come Finlandia o Austria. Ora, il giornalista svizzero Marcello Foa propone uno studio, tanto incredibile quanto censurato, che mostra chiaramente come anche il debito pubblico italiano sia tutt’altro che elevatissimo, rispetto agli altri paesi (Svizzera compresa). Perchè allora i mezzi di informazione di massa, gli economisti salottieri ed i politici continuano a creare nell’opinione pubblica una percezione della realtà così alterata? Chi ha interesse a far credere all’italiano medio che la colpa della crisi economica sia da indentifcarsi nella spesa pubblica e nel debito pubblico? Forse gli stessi che suggeriscono all’Italia di cedere le sue riserve auree? Buona riflessione.
Nexus Edizioni
Debito pubblico: l’Italia migliore d’Europa (e non è uno scherzo)
La fonte è molto autorevole: la Neue Zürcher Zeitung (Nzz). L’autore dello studio molto competente in materia: l’economista Bernd Raffelhüschen, professore di Scienze finanziarie presso l’Università di Friburgo, in Germania. La conclusione è molto sorprendente: l’Italia è il Paese che ha il debito pubblico più sostenibile d’Europa.
Possibile? Sì, se si considera oltre al debito esplicito anche quello implicito ovvero gli impegni già presi dallo Stato per i decenni a venire e legati in particolare all’invecchiamento della popolazione: dunque le pensioni in maturazione nei prossimi anni, la spesa sanitaria che dovrà essere sopportata da una popolazione più anziana; il tutto considerando il saldo primario dello Stato.
Lo studio risale al 2011 ed è passato praticamente inosservato (in Italia ne aveva parlato Rischio calcolato), la Nzz lo ha ripreso e lo ha integrato con un altro studio estendendo il panel anche alla Svizzera.
Il risultato non cambia: l’Italia resta il Paese numero uno dell’Europa, molto più sostenibile della Germania perché negli anni, paradossalmente, passati ha fatto i “compiti a casa” e si propone come il Paese, in prospettiva, con il più basso incremento di spese per pensioni, sanità e assistenza per anziani; gli altri Stati, invece, si sono accontentati di monitorare il debito esplicito, lasciando che la struttura di queste spese assumesse delle proporzioni tali da esplodere da qui a qualche anno: hanno guardato solo alla punta dell’iceberg, come scrive Gerhard Schwarz, oggi direttore del think tank svizzero Avenir Suisse, sulla Neue Zürcher Zeitung.
Il grafico che potete trovare qui non mente (mi spiace è solo in tedesco ma facilmente interpretabile). E se la nostra fosse una classe politica seria, dovrebbe iniziare a ripensare il Paese partendo da questi dati, sventolandoli alla stampa internazionale, menzionandoli continuamente alla Bce, al Fmi.
E invece non solo dormono tutti: la stampa dov’è? Il centrodestra che fa? Perché nessuno vanta i meriti di un risanamento strategico che solo le politiche iper restrittive di Monti e gli effetti sciagurati e scandalosi del Mes (Meccanismo europeo di stabilità ovvero Fondo Salva Stati) possono compromettere?
 
Italia virtuosa?

Effettivamente interessante! :mumble:
Grazie Spx e buona domenica a tutti.

Si Zebro è una realtà che come ho detto io in molteplici interventi l'Italia è una nazione che va avanti (e potrebbe farlo di più se non ci fossero delle teste di c...che governano e non applicano e mettono balzelli comprando e togliendo il lavoro sudato al 90 %e passa delle ditte con meno di 10 dipendenti tassandole al 60%:no::no::no::no:)come ad esempio ora ci sono gli incentivi del 65% sulle caldaie ma devi mettere a norma e quindi inutilizzabili(devi spenderne almeno il doppio per adeguare i locali ) e per giunta deducibili in 10 anni(prima5) quindi si detrae 53% per quelle a condensazione(costose) .:wall:Il problema è nei beni di consumo (telefonia e computer ed elettronica e mangiare pronto, ormai un abitudine che non si si faccia più nemmeno da mangiare!:mmmm: e si compra tutto preparato) siamo i numeri uno per prezzi e vendite in Europa (in Germania costa meno la spesa al Supermarket e si può paragonare al nostro Discount)per non parlare della benzina ad un euro e quarantotto centesimi(20 in meno che da noi) .La gente spende in cose frivole e che potrebbero farne a meno e che non si possono permettere, buttando via e indossando due volte(abbigliamento ad esempio!) !Morale del discorso ;ci saranno sempre più ricchi furbi e classi disagiate con una popolazione italiana più anziana(stima al 2031 ;70% ) dall'altra parte..un divario che lo si vede gia nei paesi dell'est e sta iniziando anche qui( visto che il signore ics che ha dato il nome alla europeizzazione vorrebbe portare gli stipendi tutti ad un livello(riforma tfr) e spostare la manodopera dove costa meno ,prosciugando i paesi fino ad ora più virtuosi(vedi fuga dei cervelli):eeh:..ma bravi!!..)silenziosamente,buona Domenica
 
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Buongiorno Paolo.

Come si può, secondo me, parlare di crescita onesta, quando a crescere, sono stati finora solo i poveri e, la degenerazione sociale generata dalla perdita di milioni di posti di lavoro e, la chiusura di centinaia di migliaia di aziende. Quanto tempo ci vorrà, ammesso che tutto fili liscio, per ricreare le condizioni di prima della crisi, quindi da più di un lustro? L'articolo è impostato bene ma, la realtà è ben diversa...:)

Infatti,condivido Sergio.. si può parlare di crescita ?.. ho l'impressione che vogliano prendere per il bavero .Il problema serio ora è il lavoro:help: ..ho fatto molteplici domande a ditte (oltre 100)in convenzione invalidità, (come sono io) ;una sola mi ha chiamato ad un colloquio e dalle altre nemmeno una risposta,anche negativa !Vediamo nell'anno a venire se verrò assunto.Il problema è che per entrare in qualsivoglia realtà lavorativa come da centro impiego in modalità "normale"ci si deve mettere a disposizione facendo scongiuri e aspettando anni e tutti dicono !Ma c'è crisi e in internet mettono annunci di lavoro fasulli che non se ne può più e nessuno controlla !!:-oBuona Domenica
 
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Grazie

Buongiorno a tutti.

Forse ma, non ne sono sicuro, la mia memoria, per quanto non smetta di esercitarla, comincia a fare cilecca. Sono gli anni che avanzano bellezza! Direbbe qualcuno...

A volte le soluzioni sono nelle cose semplici ma, non sono semplici da adottare fino a quando resteremo borbonici, anche nel linguaggio e nella forma delle lettere, circolari, leggi di difficili o, molteplici interpretazioni ecc.
di cui la PA è piena zeppa. Se non fosse così, cesserebbero di esistere migliaia di " azzeccagarbugli " ma, questo, secondo la mia visione, resterà un sogno
nel ns. paese.

:ciao:
Buongiorno Cama,ti ringrazio e purtroppo devo concordare nuovamente con la tua analisi,aggiungendo che in ottica europea perchè ormai così bisogna confrontarsi;fa comodo a molti la nostra situazione(non assolutamente il defoult x motivi che conosci meglio di me):noi impantanati nella nostra bagna e loro che ci prendono mercato porca p.....:down:

Chissà se riusciremo a venirne fuori.........................................:(
 
Ma nei prossimi mesi, prevarrà la discesa dello spread o la paura dell'aumento dei tassi? :mumble:
Approfittarne e stare più sui lunghi, o prudenza e stare più sui brevi?
 
Buongiorno Paolo.

Come si può, secondo me, parlare di crescita onesta, quando a crescere, sono stati finora solo i poveri e, la degenerazione sociale generata dalla perdita di milioni di posti di lavoro e, la chiusura di centinaia di migliaia di aziende. Quanto tempo ci vorrà, ammesso che tutto fili liscio, per ricreare le condizioni di prima della crisi, quindi da più di un lustro? L'articolo è impostato bene ma, la realtà è ben diversa...:)

Ciao :)
Personalmente concordo con l'autore dell'articolo nel "MERITO" dell'articolo Sergio. A mio avviso il debito italiano E' MOLTO PIU' SOSTENIBILE di altri considerando i parametri esposti e alle considerazioni espresse.
Quanto tempo ci vorrà perché l'economia reale ritorni alle condizioni prima della crisi? non te lo so dire come credo nessuno lo sappia ..ammesso che si ritorni a quelle condizioni O CHE SIA GIUSTO TORNARCI senza mettere in campo una crescita economica con SUPPORTI BEN DIVERSI da quelli "drogati" che hanno generato questa crisi.
Ma per tornare al soggetto dell'articolo e non divagare su altro, ho trovato SOLO utile e corretto riportare l'analisi perché è riconosciuta competente e ben documentata ..e mi sembra possa BEN starci assieme alle mille cassandre pessimistiche che si leggono ogni giorno..

I dati si interpretano e si leggono, poi ognuno si fa la sua opinione e opera di conseguenza.
 
Ma nei prossimi mesi, prevarrà la discesa dello spread o la paura dell'aumento dei tassi? :mumble:
Approfittarne e stare più sui lunghi, o prudenza e stare più sui brevi?
Mah Zebro non direi che l'aumento dei tassi faccia paura(io sto sempre sui più lunghi)..da molto tempo penso che la cosa giusta sul REFI possa essere un 2,5% circa e che in tempi di mercati non drogati come cita l'analista o il laureato sarebbe una manna!Ci sarebbe ripresa economica ed un possibile aumento "normale"dei prezzi dei btp indicizzati compresi e non come ora con tassi presso che azzerati !..per non parlare di una ripresa dei corsi del tutto sostenibile senza QE ed altri aggettivi.Ricordo che un certo Trichet ad Ottobre del 2008 avrebbe portato il saggio al 4,75%(da 4,5)e l'Euribor ad un anno veleggiava al 5%e il btp 2037 arrivò a toccare i 90,30 :eek:..poi innescarono la famosa crisi (quinquennio o lustro)che da qualche parte era scritta e non è finita ancora..le date le ricordo bene,basta fare un po di mente locale,buona Domenica
 
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