Da Cobraf
La Politica degli Aiuti di Stato della Ue: un Disastro per l'italia di Duca - 10/01/13
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Premesso che sono un liberale....... su incentivi e aiuti di stato.....bisognerebbe fare ragionamenti profondi.
La polirica fatta ad esempio da Monti quando era commmissario alla concorrenza UE è una politica nefasta per paesi che hanno una struttura di PMI o di cluster di PMI.
Mi spiego:
USA o Germania hanno grandi multinazionali e queste aziende sono capaci finanziariamente di sostenere gli investimenti in ricerca e sviluppo ed hanno anche la forza di entrare in mercati a bassa o nulla redditività, ma in crescita, per poi raccogliere i frutti negli anni successivi. Da noi fare politica industriale vorrebbe dire individuare alcuni settori prioritari e su quelli applicare politiche di sostegno di ampia portata anche pubbliche senza le quali le nostre PMI o i cluster di PMI non possono competere.
L'esempio del fotovoltaico è un esempio emblematico di un errore per l'Italia. Mi spiego per sommi capi:
- Il conto energia finanzia chi installa pannelli (con grande dispendio di denaro pubblico)
- la maggior parte del guadagno la fanno i Cinesi. Perchè l'Italia non ha produttori di pannelli (qualcosa la STM, ma poca roba) ma solo assemblatori e installatori.
Quindi un sistema di incentivi pubblici onerosissimo così strutturato ala fine favorisce la crescita di industri in CINA, Germania o USA e non in Italia
In altre parole noi finanziamo con le nostre tasse lo sviluppo dell'industria fotovoltaica Cinese o Tedesca. Un boomerang.
ad esempio gli USA (paese formalmente molto più liberale di noi) ha messo una bella tassa del 290% sui pannelli fotovoltaici Cinesi dicendo che loro lavorano in dumping..... anche questa è politica industriale.
Riassumendo e generalizzando: la politica industriale di un paese deve:
definire chiaramente:
- gli obiettivi da raggiungere
- poter mettere in atto tutti gli strumenti (incentivi, interventi diretti di stato o regioni a sostegno di cluster di imprese, sbarramenti temporanei all'ingresso di soggetti stranieri etc).
Esattamente tutto il contrario della politica UE di oggi che manda noi italiani da soli a combattere con le industrie di Stato cinesi o che struttura i piani ad uso e consumo delle imprese tedesche.
Sebra un eresia detta da un liberale.....ma bisogna essere realisti: in un mondo dove tutti sostengono le loro industrie noi dobbiamo smettertla di accettare i diktat della UE monopolizzata da Germania Olanda con un po' di Francia.
In sistesi:
1) il fotovoltaico è utile a diversificare le fonti di energia
2) gli incentivi possono aiutare la crescita di una settore privato che inizialmente non ha la forza di autosostenersi, ma che poi se fa massa critica, migliora produttività abbassa i costi e migliora la resa dei prodotti
3) il problema è che bisognava indirizzare gli incentivi verso la crescita di un settore produttivo italiano (se si produce in Italia, si creano posti di lavoro, expertise, ricadute tecnologiche). Invece i nostri incentivi servono a foraggiare la industria Tedesca e Cinese, causando ulteriore impoverimento in Italia
Questo, lo spiego ancora una volta è l'effetto di una politica UE assurda e dannosa per paesi come il nostro. Il fotovoltaico è solo un esempio, anche se essendo una delle attività in crescita è un esempio significativo di come lo stato possa impostare una politica giusta, fare azioni anticicliche (incentivi) e però alla fine il discorso è un boomerang per l'industria e l'occupazione in Italia.
pochi lo capiscono ragionateci un po' senza fretta e senza contrapposizioni dogmtiche.