Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume V" (Gennaio 2013 - Dicembre 2013)

se tutto andrà bene...

poiché i Nostri governanti sono ideologicamente litigiosi e con la stessa velocità di reazione ai problemi che ha una lumaca, da sempre, il secondo semestre 2014 è ottimismo allo stato puro

E'condivisibile la tua riflessione Brizione :up:. La finanza,quella che non aspetta e o si ferma dinanzi a noi..ha tutta l'aria di cambiare modo di operare e i rialzi si sono visti ..e si vedranno ancora nel prosieguo;).Bisogna ricordarsi i minimi e come eravamo messi giusto un anno fa circa e quel che più di subdolo è che il mercato o i mercati sono impietosi.Per la ripresa è una cosa più complessa!..ma lo zoccolo duro sono sempre gli istituti di credito(BANCHE) che devono aprire i rubinetti..e al più presto,Buona sera:)
 
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E'condivisibile la tua riflessione Brizione :up:. La finanza,quella che non aspetta e o si ferma dinanzi a noi..ha tutta l'aria di cambiare modo di operare e i rialzi si sono visti ..e si vedranno ancora nel prosieguo;).Bisogna ricordarsi i minimi e come eravamo messi giusto un anno fa circa e quel che più di subdolo è che il mercato o i mercati sono impietosi.Per la ripresa è una cosa più complessa!..ma lo zoccolo duro sono sempre gli istituti di credito(BANCHE) che devono aprire i rubinetti..e al più presto,Buona sera:)

sì ma in parte

consideriamo anche che le banche non sono opere caritatevoli e che l'Italia ha un ritardo infrastrutturale e istituzionale di almeno 15 anni rispetto alla media europea. Il nostro PIL è -20% dall'anno del primo Euro.
Prima compensavamo con la svalutazione competitiva...poi i nodi son venuti al pettine e mentre gli altri andavano avanti noi no

oltre al mega debito pubblico

quindi da oggi dovremmo fare + 6% all'anno per i prossimi 5 o 6 anni per sostenerlo

tutto sommato se fossi una banca non presterei soldi a un moribondo
 
sì ma in parte

consideriamo anche che le banche non sono opere caritatevoli e che l'Italia ha un ritardo infrastrutturale e istituzionale di almeno 15 anni rispetto alla media europea. Il nostro PIL è -20% dall'anno del primo Euro.
Prima compensavamo con la svalutazione competitiva...poi i nodi son venuti al pettine e mentre gli altri andavano avanti noi no

oltre al mega debito pubblico

quindi da oggi dovremmo fare + 6% all'anno per i prossimi 5 o 6 anni per sostenerlo

tutto sommato se fossi una banca non presterei soldi a un moribondo

Il problema è che le banche devono finanziare le ditte serie e che lavorano in regola in Italia senza fare melina o finanziare progetti con soldi occultati...Quindi è questione di serietà e dovremmo andare tutti da questa parte.In tutti i paesini ed il mio come il tuo può essere d'esempio; hanno chiuso ditte storiche che fornivano il materiale edile..io essendo nell'immobiliare potrei costruire in Italia ma vedo che ci sono capi di fior di ditte che hanno commesse in Africa e che parlando con loro mi dicono che c'è mano d'opera a costi altissimi da noi.Come mai che non ci danno la possibilità di lavorare ?Perchè si intascano tutto il fisco ed è una cosa aleatoria nei confronti dell'imprenditore e le ditte appaltatrici sono sempre le stesse e lavorano a costi che se lo dovessi fare io fallirei domattina:no:
 
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buongiorno a tutti.

son riuscito ad aprire il grafico solo samattina. la faccio breve: la candela di venerdì su FBTP non è una shooting. lo è stata durante il giorno, ma alla chiusura proprio no. la discesa pomeridiana ha inoltre consentito la chiusura del gap (che infatti ricordavo) ma non l'hanno fatto scendere troppo perché altrimenti avremmo rischiato una dark clod cover che come ben sapete è il terrore dei sette mari di tutti i longhers. :D

cosa succederà lunedì ovviamente non lo so.
Bravo Popov;questa conferma 'ufficiale' toglie qsiasi dubbio.:up:
 
Il problema è che le banche devono finanziare le ditte serie e che lavorano in regola in Italia senza fare melina o finanziare progetti con soldi occultati...Quindi è questione di serietà e dovremmo andare tutti da questa parte.In tutti i paesini ed il mio come il tuo può essere d'esempio; hanno chiuso ditte storiche che fornivano il materiale edile..io essendo nell'immobiliare potrei costruire in Italia ma vedo che ci sono capi di fior di ditte che hanno commesse in Africa e che parlando con loro mi dicono che c'è mano d'opera a costi altissimi da noi.Come mai che non ci danno la possibilità di lavorare ?Perchè si intascano tutto il fisco ed è una cosa aleatoria nei confronti dell'imprenditore e le ditte appaltatrici sono sempre le stesse e lavorano a costi che se lo dovessi fare io fallirei domattina:no:

Caso MPS insegna :no:

purtroppo è la realtà italiana
siamo destinati a fare gli emigranti se vogliamo lavorare onestamente con profitto
oppure legarci a qualche centro di potere per lavorare in Italia
ho preferito la prima

sul discorso banche non ne prendo le difese..assolutamente no.. intendo solo che in un paese come il nostro ove alberga quel sentimento simil mafioso ditte sane ce n'è veramente poche...parlo delle medie e grandi aziende
le piccole imprese non sono mai state minimamente prese in considerazione....grave errore

ma tantè

via la politica dalle banche e dalle fondazioni e allora forse l'<Italia ripartirà
 
Caso MPS insegna :no:

purtroppo è la realtà italiana
siamo destinati a fare gli emigranti se vogliamo lavorare onestamente con profitto
oppure legarci a qualche centro di potere per lavorare in Italia
ho preferito la prima

sul discorso banche non ne prendo le difese..assolutamente no.. intendo solo che in un paese come il nostro ove alberga quel sentimento simil mafioso ditte sane ce n'è veramente poche...parlo delle medie e grandi aziende
le piccole imprese non sono mai state minimamente prese in considerazione....grave errore

ma tantè

via la politica dalle banche e dalle fondazioni e allora forse l'<Italia ripartirà



Io sono fiero di essere un emigrante, altri non hanno più nemmeno la faccia per vergognarsi, in compenso li fanno anche ministri. Ti/vi ricorda qualcosa questo?


domenica 5 maggio 2013
Arbitrarietà del credito: al sig. Zaleski 7 miliardi...

Banche pronte a dare ancora un anno di tempo al debitore vip Zaleski
Da Intesa, Unicredit, Mps e le altre è in arrivo la terza proroga al finanziere fanco-polacco che deve al sistema creditizio 2,25 miliardi di euro, 1,3 dei quali al solo istituto presieduto da Giovanni Bazoli

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 12 febbraio 2013

La stretta del credito non è uguale per tutti. Ne sa qualcosa il finanziere franco-polacco Romain Zaleski in procinto di ottenere dalle banche creditrici della sua Carlo Tassara la terza proroga dell’accordo sulla moratoria del debito (in gergo standstill) firmato nel 2008. L’orientamento, hanno riferito oggi all’Ansa fonti bancarie, sarebbe maturato dopo la richiesta di Pietro Modiano, presidente della holding ed ex direttore generale di Intesa Sanpaolo, di posticipare dalla fine del 2013 alla fine del 2014 il termine entro cui liquidare gli attivi.
Il punto è che la Tassara deve restituire alle banche italiane 2,25 miliardi di euro. La holding avrebbe dovuto chiudere il 2012 con un debito ridotto a 1,25 miliardi di euro ma le cose non sono andate come l’ex vice di Corrado Passera e i suoi creditori avrebbero voluto quando, un anno e mezzo fa, hanno allungato i termini dello standstill, l’accordo che congela le scadenze per il rimborso del debito, degli interessi e pone a carico delle banche il rischio di perdite nel caso in cui la liquidazione degli asset non dovesse bastare a rimborsare i debiti.
Principale creditore della Carlo Tassara è Intesa Sanpaolo, interessata non solo al rientro degli1,3 miliardi di euro che Zaleski ancora le deve ma anche ad evitare la liquidazione affrettata della quota dell’1,7% che la holding detiene nell’istituto presieduto da Giovanni Bazoli cui Zaleski è molto vicino. Il pool dei creditori, secondo i dati aggiornati del Messaggero, è composto da Unicredit (520 milioni), Mps (210 milioni), Ubi (155 milioni) e da Bpm, Banco Popolare e Carige con esposizioni più contenute.
Il portafoglio delle partecipazioni in società quotate della Tassara, oltre all’1,7% di Intesa include l’1,42% di Ubi Banca, il 2,5% di A2A, l’1,73% di Cattolica, lo 0,25% della Bpm, l’1,14% di Mps, lo 0,68% di Generali, l’1,17% di Mediobanca, il 19% di Mittel. Le partecipazioni estere sono invece rappresentate dal 12,8% del gruppo minerario francese Eramet, dal 35% della banca polacca Alior Bank e dal 7% di Comilog una miniera di manganese in Gabon.
Proprio per evitare ulteriori proroghe e chiudere la liquidazione, le banche creditrici avevano imposto alla Tassara, nel maggio del 2011, l’adozione di una procedura di vendita automaticadegli asset, in caso di debito superiore agli 1,25 miliardi a fine 2012. La vendita forzata, da affidare a banche d’affari esterne, avrebbe dovuto riguardare prima le partecipazioni non quotate e poi quelle quotate. Alla base della richiesta di Modiano, che le banche sono orientate ad accogliere, ci sono probabilmente le speranze di una ripresa dei mercati, dopo i segnali positivi che si sono visti tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. L’obiettivo è ridurre al minimo i circa 500 milioni di euro di perdite potenziali che quel che resta del portafoglio di Zaleski, costruito consette miliardi di prestiti bancari negli anni ruggenti della Borsa, ancora esprime.
Pubblicato da Un po' di verità... a 18:52
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Rendita monetaria e democrazia: Arbitrarietà del credito: al sig. Zaleski 7 miliardi...
 
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Tenetelo bene a mente: se avete un debito di 10.000 euro con la banca il problema è vostro. Ma se il debito è di 10 milioni allora il problema è della banca.
 
Buongiorno a tutti!
Che partenza ha avuto il Fbtp? Un tentativo di gap down subito colmato...? Che potrebbe significare? Forse buone notizie?
 
Tenetelo bene a mente: se avete un debito di 10.000 euro con la banca il problema è vostro. Ma se il debito è di 10 milioni allora il problema è della banca.


Buongiorno a tutti.

Innanzitutto un grazie anche da parte mia, per la preziosa collaborazione sui grafici.

Il problema che ho voluto evidenziare nel caso del finanziere polacco è che, le banche i soldi li danno a chi vogliono, darli poi per lucrare sugli investimenti tipicamente finanziari, fatti a mio avviso su partecipazioni che non condivido, perchè avrebbe potuto sceglierli meglio, è uno schiaffo sonoro alle tante imprese produttive del ns. paese che sono fallite per mancanza di liquidità.
 
Buongiorno a tutti.

Innanzitutto un grazie anche da parte mia, per la preziosa collaborazione sui grafici.

Il problema che ho voluto evidenziare nel caso del finanziere polacco è che, le banche i soldi li danno a chi vogliono, darli poi per lucrare sugli investimenti tipicamente finanziari, fatti a mio avviso su partecipazioni che non condivido, perchè avrebbe potuto sceglierli meglio, è uno schiaffo sonoro alle tante imprese produttive del ns. paese che sono fallite per mancanza di liquidità.

vero ma è la cruda realtà

quanto guadagnano da un business da €10.000 o da €100.000.000 ? la risposta è ovvia

probabilmente se venissero differenziate e regolamentate tra banche d'affari e retail ci sarebbe più spazio per tutti
 

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