(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Roma, 04 set - Quella di oggi,
come segnalano alcuni operatori, e' stata di fatto una
decisione con un duplice risvolto. Da un lato la Bce ha
sorpreso il mercato, che non si aspettava un nuovo intervento
sui tassi (poi Draghi ha peraltro chiarito il senso di questa
decisione affermando che in questo modo le banche non
dovranno attendere ulteriori tagli per partecipare alle
prossime Tltro) e, dall'altro, Francoforte ha convinto gli
operatori sull'impegno della Bce nella lotta alla deflazione
senza esaurire gli strumenti a disposizione dell'Eurotower
per agire in questa direzione. Dal punto di vista dei bond
italiani, come anche di quelli degli altri Paesi periferici
dell'Eurozona, la mossa della Bce sembra garantire un periodo
ancora lungo di tassi bassi (come lo sono anche prospettive
di inflazione) e questo non potra' che avere effetti benefici
per il debito pubblico italiano. Sul versante della domanda,
infatti, i bond italiani continueranno ad avere un appeal
maggiore di quelli di molti altri Paesi europei, specialmente
di quelli della 'Core Europe, che ormai offrono rendimenti
negativi. Da oggi, ad esempio, anche la Francia e il Belgio
(oltre alla Germania), iniziano ad esibire rendimenti
negativi su tutte le scadenza fino ai 2 anni. Dal canto suo
l'Italia invece garantisce uno 0,28% sul 2 anni, che sale a
poco piu' dell'1% sul 5 anni. Germania e Francia,
rispettivamente, rendono sulla scadenza quinquennale lo 0,15
e lo 0,34 per cento.