Ciao Sagitta.
Con l'inizio del QE americano, il $ si è indebolito vuoi per la grande immissione di liquidità che ha fatto scendere i rendimenti dei tresaury e vuoi, per i rischi inflazionistici che avrebbero dovuto derivarne ma soprattutto, perchè era aumentato notevolmente il deficit. In realtà le cose sono andate diversamente perchè i TDS furono acquistati e tuttora mantenuti dalla FED, per cui l'inflazione non è mai salita come ci ha confermato nel tempo il grafico della velocità della moneta: i tassi di regola sono pronti a salire quando diventa evidente e consolidata l'aumento della domanda interna che, c'è stata in minima parte perchè, tendenzialmente gli americani hanno capito che debbono risparmiare come ci ha confermato e continua a confermare il tasso del risparmio che è in aumento in base al reddito.
I capitali vanno dove i rendimenti sono maggiori ( quindi semmai vendono € per comprare $) e non è il caso europeo, con la BCE che si prepara a seguire quanto fatto dalle altre banche centrali ( si spera ), con la congiuntura messa in ginocchio dalle resistenze tedesche ad allentare sacrifici e austerità.
Col processo di de-dollarizzazione ormai avviato e la fine del tapering, ci saranno meno $ in circolazione, come dice anche l'articolo della Banca Nazionale Svizzera che ho postato per cui, la valuta potrebbe essere destinata ad apprezzarsi proprio per la legge della domanda e dell'offerta, se tutti vogliono $ e in giro ce ne sono di meno. Tieni presente che l'80% degli scambi in Asia e in America Latina avvengono in $.
A vantaggio del $ c'è anche la continua riduzione del deficit delle partite correnti, dovuto principalmente alla maggiore indipendenza energetica che ha raggiunto l'America per cui, anche se il petrolio scende e con esso le materie prime, riesce comunque a tenere a bada l'inflazione e a mantenere elevata la produttività e a sopportare meglio lo svantaggio di avere una valuta più forte.