Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato "volume VI" (Gennaio 2014-Dicembre 2014)

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Usa, scorte settimanali greggio ben sopra attese a +8,92 mln barili 16/10/2014 17:10 - RSF

WASHINGTON, 16 ottobre (Reuters) - The U.S. Energy Information Administration issued the following report:
Current
Week ------- Week Ago ------- ------- Year-Ago ------
10/10/14 10/03/14 Diff Pct Chg 10/11/13 Diff Pct Chg
Crude Oil.......................... 1,061.5 1,052.6 8.9 0.8 1,070.5 -9.0 -0.8
Commercial (Excluding SPR)......... 370.6 361.7 8.9 2.5 374.5 -4.0-1.1
Strategic Petroleum Reserve (SPR).. 691.0 691.0 0 0 696.0 -5.0 -0.7
Total Motor Gasoline............... 205.7 209.7 -4.0 -1.9 217.3 -11.6 -5.4
Reformulated....................... 00 0 -5.0 0 0 5.6
Conventional....................... 26.4 27.5 -1.1 -4.0 47.5 -21.1 -44.5
Blending Components................ 179.3 182.2 -2.9 -1.6 169.8 9.5 5.6
FuelEthanol....................... 18.4 18.7 -0.3 -1.6 15.4 2.9 19.0
Kerosene-Type Jet Fuel............. 40.5 40.7 -0.2 -0.5 40.6 -0.1 -0.1
Distillate Fuel Oil................ 124.6 126.1 -1.5 -1.2 124.2 0.4 0.3
15 ppm sulfur and Under......... 103.8 105.6 -1.8 -1.7 100.8 3.0 3.0
> 15 ppm to 500 ppm sulfur...... 6.5 6.8 -0.3 -4.0 4.8 1.7 35.2
> 500 ppmsulfur................ 14.3 13.7 0.5 4.0 18.6 -4.4 -23.4
Residual Fuel Oil.................. 35.0 35.8 -0.9 -2.4 34.4 0.5 1.6
Propane/Propylene.................. 81.4 80.6 0.7 0.9 66.5 14.9 22.4
Other Oils......................... 262.7 264.4 -1.8 -0.7 254.4 8.3 3.3
Unfinished Oils.................... 84.8 84.6 0.3 0.3 84.4 0.4 0.5
Total Stocks (IncludingSPR)....... 1,829.7 1,828.7 1.0 0.1 1,823.3 6.4 0.3
Total Stocks (Excluding SPR)....... 1,138.7 1,137.7 1.0 0.1 1,127.4 11.4 1.0


E ora? Che se ne fanno di tutto sto greggio...?
 
"A detta del quotidiano Washington Post, la prima economia del mondo (in ottobre l’FMI ha riconosciuto la Cina la più grande economia di questo mondo) e la superpotrenza energetica hanno creato una specie di unione geopolitica. L’americano Wall Street Journal ha spiegato questa “accelerazione dell’amicizia” con gli errori di Washington che sperava di poter isolare la Russia: “Vediamo come si stanno avverando le parole di chi diceva che l’attuale politica delle sanzioni senza strategia... avrebbe spinto la Cina e la Russia a creare dei sistemi economici separati e paralleli. Ciò non significa che le sanzioni di per se siano inutili o inefficienti. È che si devono usare con intelligenza come parte di una strategia coere
Per saperne di più: Mosca-Pechino: tanti accordi all?insegna di pragmatismo - Notizie - Politica - La Voce della Russia


Mosca-Pechino: tanti accordi all?insegna di pragmatismo - Notizie - Politica - La Voce della Russia


Appunto...
 
2) Negli Stati Uniti, ora sappiamo per certo che tutti i "dati" che ci mostrano in ripresa era in realtà fittizia. Questo è stato un recupero "sulla carta" solo.



La disoccupazione reale è oltre il 12%, quasi la metà di tutte le famiglie americane sono in una qualche forma di assistenza pubblica, e la crescita del PIL dovrebbe essere incluso in grandi opere di narrativa insieme a Moby Dick e La lettera scarlatta. Nulla è ciò che sembra più. Il grande impianto di perforazione sta finendo ...

http://www.zerohedge.com/news/2014-10-16/great-rig-last-five-years-ending
 

Allegati

  • sd.jpg
    sd.jpg
    179,7 KB · Visite: 221
Il mercato ha bisogno di qualcosa di forte per voltare pagina

16/10/2014 19:27
14289WK2MXUDDRO_il-mercato-ha-bisogno-di-qualcosa-di-forte-per-voltare-pagina.jpg
Alla fine quest’oggi è andata meno peggio del previsto per le Borse europee che nella prima parte della seduta avevano fatto temere per una giornata come quella di ieri. Nel pomeriggio però si è avuto un progressivo recupero che ha permesso di limitare considerevolmente i danni tanto che il Dax30 è riuscito a chiudere gli scambi in positivo con un rialzo dello 0,13%, mentre il Ftse100 e il Cac40 sono scesi rispettivamente dello 0,25% e dello 0,54%. Un rimbalzo non cambierà lo scenario per il Ftse Mib La maglia nera è stata indossata ancora una volta da Piazza Affari che però, al pari deboli altri mercati europei, è riuscita a contenere le perdite, senza tuttavia una evitare una chiusura con il segno meno. Il Ftse Mib si è fermato a 18.083 punti, con una flessione dell‘1,21%, dopo aver toccato un massimo a 18.576 e un minimo a 17.555 punti. L’indice si è mosso in un range di circa 1.000 punti, addirittura più ampio di quello della vigilia, confermando la fase di panico che serpeggia tra gli investitori. Le quotazioni hanno sfondato alcuni importanti supporti, ma il raggiungimento di area 17.500 ha favorito un primo rimbalzo che ha permesso ai corsi di riportarsi poco sopra i 18.000 punti. Il crollo delle ultime giornate lascia indubbiamente spazio ad eventuali recuperi che potrebbero materializzarsi anche con una certa velocità e con una discreta ampiezza in termini percentuali, ma difficilmente andranno a modificare la struttura grafica del mercato che al momento si conferma decisamente ribassista. Con la tenuta di area 18.000 si può confidare in un recupero verso i 18.500 prima e in seguito in direzione dei 19.000 punti, dove non è da escludere che si possa assistere ad un ritorno delle vendite.

Uno scenario che si materializzerà da subito con discese sotto i 18.000 punti e ancor più con la violazione dei minimi odierni in area 17.500. In tal caso saranno da mettere in conto flessioni in direzione dei 17.200/17.000 punti, dove troviamo un altro supporto che corrisponde peraltro ad una soglia psicologica. I market movers della prossima seduta Domani sul fronte macro Usa l’attenzione sarà rivolta al settore immobiliare con i nuovi cantieri edili che a settembre dovrebbero salire da 956mila a 1,002 milioni di unità, mentre le licenze di costruzione, sempre a settembre, sono viste in crescita da 998mila a 1,035 milioni. In agenda anche il dato preliminare relativo alla fiducia dei consumatori che ad ottobre dovrebbe attestarsi a 84,2 punti rispetto agli 84,6 di settembre. Da segnalare che un’ora prima dell’avvio degli scambi a Wall Street è previsto un discorso di Janet Yellen, presidente della Federal Reserve. Sul versante societario si conosceranno le trimestrali di Bank of New York e di Honeywell, con un eps previsto di 0,61 e di 1,41 dollari, mentre per i conti di General Electric e di Morgan Stanley le stime indicano un utile per azione di 0,37 e di 0,54 dollari. In Europa non sono previsti dati macro di rilievo e segnaliamo solo che Moody’s domani aggiornerà il rating sul debito sovrano della Spagna, attualmente pari a “Baa2”, con outlook “positivo”. I titoli da monitorare a Piazza Affari A Piazza Affari si segnala l’appuntamento con le scadenze dei contratti di opzione sulle azioni e sugli indici con consegna ottobre. Da seguire Fca visto che saranno diffusi i dati relativi alle immatricolazioni di auto in Europa con riferimento al mese di settembre.
 
QE finito? Non è detta l'ultima parole, forse continua...

16/10/2014 18:39
142894KJ0DWBZVF_qe-finito-non-detta-l-ultima-parole-forse-continua.jpg
In passato l’inflazione era osteggiata in tutti i modi, vero spettro dell’economia, oggi la si cerca in maniera spasmodica perchè lo stallo dei prezzi nasce da quello delle attività produttive. Paradossi della finanza. Sta di fatti che on riuscendo a smuovere le acque in nessun modo, la Fed potrebbe rivedere le sue scelte in fatto di Quantitative easing e continuare a prolungarlo. Ad avanzare la proposta (con conseguente sollievo da parte degli operatori di un mercato ormai drogato) è il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard secondo cui il pericolo principale per il momento è l’Europa con le sue gravissime incertezze circa la deflazione, l’economia in generale e le politiche accomodanti della Bce puntualmente osteggiate dalla Germania. MA è anche l’inflazione a preoccupare oltreoceano quella che, appunto, latita e da molto tempo.

Difficile pensare che una dichiarazione del genere possa essere presa alla leggera. Infatti in prima battuta il pensiero va a tutti quelli che, Faber in testa, avevano già parlato di un QE infinito, perchè la Federal Reserve incapace di gestire un oceano di liquidità immesso in sei anni, potrà solo fare in modo di continuare a drogare i mercati nel frattempo che un deus ex machina arrivi dal nulla a sistemare una situazione assurda se non paradossale: quella di un’economia, sola tra tante, a registrare numeri positivi sul fronte della crescita ma negativi se si guardano le voci particolari. Quella di un’economia che che vede diminuire i disoccupati e aumentare invece i sottopagati, quella di una nazione che ha i 3/4 del Pil dipendenti dai consumi e una popolazione che i consumi non sempre può permetterseli in modo continuato e costante, tanto da doversi piegare all’indebitamento continuato.

E che adesso deve combattere conto il rafforzamento del biglietto verde. A dimostrazione che l’export non può reggere su una domanda estera ma deve spingere su una debolezza indotta e che la deflazione, creata da un dollaro forte, fa paura anche a Washington. Quindi? Semplice: più forte diventa il dollaro più alte le probabilità che la Fed torni a comprare Treasury. La data del 29 ottobre, quella da tutti considerata come la fine ufficiale del QE, potrebbe invece essere un nuovo ulteriore inizio per uno storico QE4, con la benedizione dei listini Usa e delle aziende le quali, con denaro a buon mercato per altri mesi (se non anni) continueranno a trovarsi soldi ovunque, ricomprare azioni, senza sapere dove investire e cosa produrre perchè da una parte i rendimenti saranno piatti ovunque, dall’altra l’immissione di liquidità confinata al solo territorio della finanza, non porterà vantaggi all’economia. E nemmeno a chi i soldi li deve spendere.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.

Users who are viewing this thread

Back
Alto